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09 marzo 2010

COLLEGATO LAVORO, LA LEGGE PER AGGIRARE L’ART. 18: VENERDI’ 12 MARZO 2010 SCIOPERO GENERALE PER VARESE E PROVINCIA


Approvato il D.Ls 1167 “Collegato Lavoro”, la legge per aggirare l’art. 18 dello statuto dei lavoratori sul licenziamento senza giusta causa, si smantellano le fondamentali tutele dei lavoratori.

La Legge “Collegato Lavoro” garantisce nuove tutele per le aziende ai danni dei lavoratori: più difficile vincere cause di lavoro, impugnare licenziamenti ingiusti, ottenere giusti risarcimenti.
Particolarmente garantite le aziende che fanno ricorso massiccio allo sfruttamento del lavoro precario.
Diventa legge la possibilità di derogare ai CCNL, “certificando”, tramite commissioni, i contratti individuali contenenti clausole peggiorative: viene limitata la giurisdizione del giudice e si incentiva il ricorso all’arbitrato.

La trappola del dl. 1167. Esso prevede (art. 33, comma 9) che al momento di sottoscrivere un contratto di lavoro davanti a una delle tante commissioni locali cui è attribuito il compito di certificare se il contratto stesso definisce un'occupazione alle dipendenze oppure un lavoro autonomo (tipo collaboratore a progetto), di durata determinata oppure indeterminata e altre condizioni, il lavoratore deve compiere una scelta drastica:

il lavoratore deve aderire, o rifiutare, un compromesso con il quale s' impegna, nel caso sorgano future controversie di lavoro, a rinunciare al ricorso al giudice a favore di una procedura di arbitrato o di conciliazione, dei quali, stante lo squilibrio socio-economico che sussiste tra le due parti, si può agevolmente prevedere l'esito tanto che la Corte costituzionale si è più volte pronunciata contro il ricorso all'arbitrato nelle controversie di lavoro.


Stante questo dispositivo introdotto dal dl. 1167, il ricorso alla giustizia del lavoro diventerà un lussuoso rischio che pochi lavoratori potranno permettersi. In ogni caso il lavoratore che volesse correre il rischio, troverà un giudice con le mani legate. Questo perché, al potenziamento dell'arbitrato fa riscontro il depotenziamento del giudice. Difatti l'art. 32 (commi 1 e 2) del disegno stesso statuisce che il giudice, a fronte di una controversia di lavoro, deve limitarsi unicamente a stabilire se il contratto tra il datore di lavoro e il lavoratore sia stato stipulato in forma legittima o no. La nuova legge gli vieta espressamente di intervenire in merito a valutazioni tecniche, organizzative e produttive. In tal modo la possibilità per il giudice di esercitare giustizia, e per il lavoratore di ottenerla, è definitivamente ostacolata.

  • Contro questo ulteriore attacco ai lavoratori
  • Per difendere l’art. 18 dello statuto dei lavoratori
  • Per la libertà sindacale

VENERDI’ 12 MARZO 2010
VARESE E PROVINCIA
SCIOPERO GENERALE
DI 4 ORE AL MATTINO
(ULTIME 4 ORE PER I TURNISTI)
INDUSTRIA – COMMERCIO - SERVIZI
CON PRESIDIO ALLA PREFETTURA
DI VARESE ALLE ORE 9,00

21 dicembre 2009

Non subiremo passivamente la riorganizzazione

Sciopero Telecom,Bruzzi (Rsu) soddisfatto: partecipazione quasi totale.
Lo sciopero di ieri indetto dalla Cub e dalle Rsu di Telecom Italia, riguardante tutti i dipendenti di Piacenza, ha visto la partecipazione quasi totale dei dipendenti. Erano in servizio solo i 4 tecnici
previsti dalla legge per garantire i servizi essenziali, oltre ad altri «pochi lavoratori, che possono contarsi su di una mano e che hanno voluto cogliere l’opportunità di mettersi in buona luce nei confronti dell’azienda» scrive Mauro Bruzzi dell’rsu.
La vertenza - prosegue - esce rafforzata dall’impegno dei lavoratori che hanno rinunciato ad una giornata di salario per ribadire la loro contrarietà.
Ora Cgil, Cisl e Uil, che partecipano al tavolo di relazione sindacale nazionale, devono farsi carico seriamente del problema di chiusura del reparto piacentino annunciato per i primi mesi del
nuovo anno.
L’azienda ha avuto la dimostrazione che a Piacenza esiste una realtà sindacalizzata che non è disposta a subire programmi di riorganizzazione in modo passivo e subalterno.
La vicenda che ha portato alla sciopero prende le mosse il 28 ottobre quando Telecom Italia a un
incontro nazionale con Slc-Fistel-Uilcom comunicava la chiusura di 14 sedi territoriali riguardanti
240 lavoratori fra cui 14 di Piacenza.
«Il 5 novembre la scrivente - scrive Bruzzi - maggiormente rappresentativa sulla sede di Piacenza, avviava la procedura di raffreddamento prevista dalla legge per indire lo stato di agitazione dei lavoratori di Piacenza che si è conclusa in Prefettura a Piacenza il 24 novembre». E prosegue: «Le Rsu Emilia Romagna (l’unità produttiva è definita a livello regionale) prendendo atto della volontà dei lavoratori di Piacenza il 29 novembre iniziava l’iter previsto. Cigl-Cisl-Uil, titolari del confronto nazionale, ad oggi, non hanno apposto in modo ufficiale la loro contrarietà alla chiusura del reparto.
La sede di Piacenza negli anni ha subito un calo di personale, che ha portato l’organico da oltre 300 dipendenti nel ‘95 agli attuali 100, causato da pensionamenti e trasferimenti su altre province a fronte di una sola assunzione nel 2007».
«Telecom Italia dichiara che la chiusura del reparto - scrive Bruzzi - diventa necessaria per sopperire alla carenza di tecnici da risolversi con la conversione del personale e che l’attività attualmente svolta da questi lavoratori sarà coperta dalla rete dei callcenter.
Nei fatti questo si tradurrà nella perdita di 14 posti di lavoro su Piacenza, oltre alla perdita professionale di un’attività che potrebbe essere implementata sia in termini di tecnologia che di personale ».
Bruzzi prosegue auspicando che a sostegno della vertenza, che proseguirà dopo le vacanze natalizie, intervengano il Comune di Piacenza e la Provincia per dare forza al tentativo di salvare i posti di lavoro.
La Cronaca
di Piacenza
economia@cronaca.it
SABATO 19 DICEMBRE 2009

Sciopero Telecom Italia Piacenza Venerdì 18 dicembre

Comunicato Stampa

Il 28 ottobre Telecom Italia ad un incontro nazionale con SLC-FISTEL-UILCOM comunicava la chiusura di 14 sedi territoriali riguardanti 240 lavoratori fra cui 14 di Piacenza.

Il 5 novembre la scrivente, maggiormente rappresentativa sulla sede di Piacenza, avviava la procedura di raffreddamento prevista dalla legge per indire lo stato di agitazione dei lavoratori di Piacenza che si è conclusa in Prefettura a Piacenza il 24 novembre.

Le RSU Emilia Romagna (l’unità produttiva è definita a livello regionale) prendendo atto della volontà dei lavoratori di Piacenza il 29 novembre iniziava l’iter previsto.

CIGL-CISL-UIL, titolari del confronto nazionale, ad oggi, non hanno apposto in modo ufficiale la loro contrarietà alla chiusura del reparto.

La sede di Piacenza negli anni ha subito un calo di personale, che ha portato l’organico da oltre 300 dipendenti nel ‘95 agli attuali 100, causato da pensionamenti e trasferimenti su altre province a fronte di una sola assunzione nel 2007.

Nel 2000 fu creato un reparto che si occupava dell’assistenza tecnica sia ai tecnici di Telecom Italia che ai clienti sulla tecnologia adsl.
Questo reparto aveva permesso il rientro a Piacenza di lavoratori in precedenza trasferiti.

L’attuale occupazione professionale su Piacenza riguarda 40 Tecnici Impianti, 25 Addetti CallCenter Commerciale, alcune figure individuali ed il gruppo all’oggetto di 14 Addetti al CallCenter Tecnico.

Telecom Italia dichiara che la chiusura del reparto, prevista nei primi mesi del 2010, diventa necessaria per sopperire alla carenza di tecnici da risolversi con la conversione del personale e che l’attività attualmente svolta da questi lavoratori sarà coperta dalla rete dei callcenter.

Nei fatti questo si tradurrà nella perdita di 14 posti di lavoro su Piacenza, oltre alla perdita professionale di un’attività che potrebbe essere implementata sia in termini di tecnologia che di personale.

La mancanza, assolutamente reale fra i tecnici, deve essere risolta con l’accoglimento dei trasferimenti da altre province dei pendolari piacentini e con nuove assunzioni.

La mobilitazione di venerdì 18 dicembre diventa fondamentale per convincere SLC-FISTEL-UILCOM della gravità della situazione, perché anche al tavolo di Roma sia posta con forza la questione piacentina.

Da rilevare che delle 14 sedi oggetto di chiusura, quella di Piacenza è l’unica che si è mobilitata con un iniziativa di sciopero a conferma della peculiarità della situazione piacentina.
A sostegno della vertenza, che proseguirà dopo le vacanze natalizie, dovranno intervenire il Comune di Piacenza e la Provincia per dare forza al tentativo di salvare i posti di lavoro.

Venerdì i clienti subiranno dei disagi, ma poiché saranno presenti 4 tecnici obbligati ad essere in servizio e tenuto conto dei normali disservizi dovuti all’insufficienza di personale in organico, probabilmente non saranno maggiori del solito.

Mauro Bruzzi RSU Telecom Piacenza

17 dicembre 2009

COMPASS-PALMAR AGUSTA: LICENZIATO 4° LAVORATORE

Operatore Bertello non “malleabile”


Ancora una volta, davanti alla lotta compatta dei lavoratori della movimentazione in Agusta sede di C. Costa, non potendo fare altro, il capo-cantiere della Compass si vendica sui precari e sui neo assunti. Si potrebbe definire un dirigente con poco carattere visto che non riesce a fare di meglio che prendersela con gli indifesi e, mancando donne e bambini, non gli restano che i più giovani ed i meno esperti nel lavoro e nella vita. BRAVO!! e COMPLIMENTI!!. Ovviamente il lavoratore, insieme agli altri 3 colleghi precedentemente licenziati, attraverso le strutture della CUB, ha immediatamente avviato la procedura legale per chiedere la riassunzione in Compass .


Per solidarietà al lavoratore licenziato
Contro l’arroganza del responsabile Compass

E’ INDETTO UNO SCIOPERO
Lavoratori COMPASS

PER VENERDI 18 DICEMBRE 2009

ULTIME DUE ORE DI LAVORO
PER I LAVORATORI
- A GIORNATA - DEL PRIMO TURNO – DEL SECONDO TURNO -

Per l’ennesima volta, siamo costretti a segnalare il comportamento poco corretto da parte del solito delegato della FIOM, sempre lo stesso, che non perde l’occasione di farsi notare e se in precedenza aveva informato l’azienda su chi fra i lavoratori aveva fatto richiesta per un intervento dell’ASL, ora, senza pudore, strappa i comunicati degli scioperi dei lavoratori Compass dalle bacheche aziendali, e poi, sempre senza pudore, parla di DEMOCRAZIA e accusa gli altri di non applicarla. Una volta si chiamavano sindacati “gialli” noi possiamo definirlo un delegato che difende molto bene gli interessi di Agusta e probabilmente anche i suoi. I lavoratori Compass lo ringraziano.

08 novembre 2009

Sciopero treni: Orsa, adesione 70%

L'adesione allo sciopero dei ferrovieri proclamato dall'Orsa e' 'intorno al 70% con punte superiori al 95%'.
Lo sostiene il sindacato.'Lo sciopero di macchinisti e capotreni iniziato ieri sera registra imponenti adesioni, comunica l'Orsa secondo il quale 'i treni a lunga percorrenza in circolazione sono quelli garantiti, mentre il traffico locale e merci e' sostanzialmente paralizzato nonostante l'uso illegittimo di quadri aziendali non specificatamente addetti alla conduzione dei treni'.

02 novembre 2009

I lavoratori della G.Crespi di LEGNANO manifestano contro lo smantellamento dei propri posti di lavoro

Il 19 ottobre l'Assemblea dei lavoratori G.Crespi ha dato mandato al sindacato CUB per porre tre domande chiare all'azienda:

1. Quale piano industriale ha in atto la società per fare fronte alla difficile situazione che ha visto la riduzione del personale da più di 400 dipendenti, agli attuali 200 c.a, il definitivo smantellamento del sito produttivo di Legnano ed i ritardati pagamenti degli stipendi che si stanno verificando negli ultimi mesi?

2. Come mai nonostante la continua richiesta di diminuzione del personale e l'applicazione delle CIGS per esubero di ore di lavoro, la società ha unilateralmente deciso di disapplicare un accordo interno del luglio '96, peggiorando le condizioni normative dei lavoratori ed aumentando di fatto le ore di produzione?

3. Per quale motivo l'azienda continua imperterrita ad utilizzare la CIGS in maniera discriminatoria, senza alcuna forma di rotazione, ma anzi lasciando a casa alcuni lavoratori, sostituendoli con altri di altri reparti e continuando la produzione con meno personale previsto dal mansionario aziendale peggiorando di fatto sia l'eventuale produttività che mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori?

L'incontro con la direzione G.Crespi, tenutosi il 26 ottobre ha visto l'azienda rappresentata dal rag. Spanò silente a tutte le domande, limitandosi ad esporre in maniera generica motivazioni legate alla crisi globale, anticipando l'ulteriore esubero che colpirà 150 lavoratori dei rimanenti 200.
Riteniamo del tutto inaccettabile tale arrogante atteggiamento, del tutto immotivato e lesivo di ogni dignità dei lavoratori, siamo convinti che le responsabilità di quanto oggi pagano i dipendenti Crespi non siano del tutto legate alla crisi di settore ma a logiche che hanno ben poco a che vedere con una seria politica industriale che possa dare una prospettiva di tutela dei posti di lavoro sul territorio e di rilancio dell'impresa.
Oggi anche cgil-cisl-uil dopo aver avallato tutte le decisioni aziendali mettendo i lavoratori nell'incertezza del proprio futuro lavorativo, sono in difficoltà nel giustificare la loro politica concertativa da meri notai firmatari di accordi utili solo a giustificare quanto fatto fin ora dall'azienda, scendono in piazza a manifestare.

Ma la lotta deve essere uno strumento fine al raggiungimento di obbiettivi e non solo di propaganda, quindi chiediamo a tutti i dipendenti G.Crespi di aderire alla manifestazione di mercoledì 4 novembre per rivendicare la propria dignità di lavoratrici e lavoratori:

Risposte chiare e coerenti
Basta con l'uso discriminante della CIGS
Ripristino dell'accordo del '96
Basta con i licenziamenti utilizzando tutti gli strumenti idonei alla tutela dei posti di lavoro attuando la riduzione dell'orario lavorativo collettivo a parità di salario
Apertura di un tavolo di trattativa unitario che rappresenti tutte le sigle sindacali presenti in azienda, mettendo la parola fine a trattative separate che non valorizzano le richieste espresse dalle Assemblee dei lavoratori

Mercoledì 4 novembre 2009
Manifestazione territoriale
delle/dei dipendenti Crespi spa
concentramento dalle ore 13.30
in piazza Mercato A LEGNANO

La Crisi dei padroni non vogliamo continuare a pagarla Noi !
Confederazione Unitaria di Base
Sede di zona: Legnano
Via Amendola ang. Via Cadorna tel/fax n° 0331/44.18.69 1.

20 ottobre 2009

23 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE


Cub, Cobas e SdL Int. hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore di tutti i lavoratori pubblici e privati per il 23 ottobre. Le organizzazioni di base ritengono indispensabile una forte risposta alla valanga di licenziamenti in corso, ai massicci tagli alla scuola pubblica con l'espulsione in massa dei precari, alla chiusura di aziende, alla ipotesi di gabbie salariali e all’attacco al contratto nazionale che lascia solo il sindacalismo di base a difenderne il carattere unitario e solidaristico; al tentativo in corso di rendere i lavoratori subordinati ai destini delle aziende, alla xenofobia e al razzismo che il governo sta spargendo a piene mani.


VENERDI 23 OTTOBRE 2009
SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA


Generalizzare ed unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici, sono gli obbiettivi immediati dello sciopero. La articolata piattaforma dello sciopero rappresenta un ampio ed esauriente programma sul quale costruire mobilitazione, lotta, organizzazione e consenso, fornendo un alternativo e concreto strumento in mano ai lavoratori/trici, richiedendo:

  • il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario;
    aumenti consistenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti/e;
  • aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita;
  • contro l’aumento dell’età pensionabile a 65 anni per le lavoratrici;
  • cassa integrazione almeno all'80% del salario e reddito per i lavoratori ''atipici'', con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e;
  • abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza;
  • sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, del riassetto idrogeologico e contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e l'incenerimento dei rifiuti;
  • messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro, gravi infortuni, malattie professionali;
  • contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e contro la legge Aprea;
    assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi;
  • investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare, blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi; diritto di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi;
  • ritiro della riforma Brunetta;
  • difesa del diritto di sciopero;
  • fine del monopolio oligarchico di Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e i diritti sindacali, contro la pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare;
  • pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale/nazionale.

partenza in autobus dalla sede di gallarate via delle rose 2 alle ore 23 di giovedì 22 ottobre ritorno previsto per le 24 di venerdì 23 ottobre

per prenotazioni posti tel. 0331 777798

15 ottobre 2009

COMPASS - EX PALMAR - AGUSTA: SCIOPERO DEI LAVORATORI

Visto la mancata convocazione da parte dell’azienda per l’avvio della trattativa sulle richieste di aumenti salariali, sulle condizioni di lavoro, sulla gestione dei turni, sui rapporti con i responsabili Agusta e con le RSU, sull’attività del RLS, richieste emerse dalle assemblee con i lavoratori,

E’ INDETTO UNO

SCIOPERO

DEI LAVORATORI COMPASS – EX PALMAR
PER IL GIORNO


VENERDI 16 OTTOBRE 2009

DALLE 15,00

ALLE 17,00

PER I TURNISTI: LE ULTIME DUE ORE

CONTINUA IL BLOCCO DELLO STRAORDINARIO

23 settembre 2009

TRASPORTI GENOVA: SCIOPERO AMT, LAVORATORI OCCUPANO IL COMUNE

Adesione al 100 per cento del personale viaggiante e dell'85 per cento di quello amministrativo allo sciopero dei dipendenti di AMT, l'azienda di Mobilita' e Trasporti di Genova, indetto contro il piano industriale dell'azienda dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e dalla Faisa insieme a Ugl e Cub. Dalle 9.30 alle 17 sono rimasti fermi tutti i mezzi di superficie, la metropolitana e gli ascensori. I dipendenti Amt, un migliaio in tutto, hanno sfilato in corteo fino a Palazzo Tursi, sede del Comune, e hanno invaso prima la sala della 'bouvette', e poi la Sala Rossa del Consiglio, dove e' iniziato un lungo dibattito, molto acceso, con i capigruppo e il vice sindaco Paolo Pissarello.

18 settembre 2009

Esab Mesero: Conclusa la trattativa tra Esab e le RSA

La trattativa che ha visto il coinvolgimento del Ministero del Lavoro e quello delle Attività Produttive, della Regione Lombardia e del Comune di Mesero, si è conclusa con una bozza di accordo che presenta sia luci che ombre.“Restano ben presenti le ombre negative circa il processo di reindustrializzazione dell’area” afferma Walter Montagnoli della CUB. “e in particolar modo per il comportamento dell’azienda, che non si è impegnata nemmeno formalmente in questo senso.”Il sindacato di base considera inoltre insufficiente il reimpiego dei lavoratori, con poche posizioni e logisticamente troppo distanti, così come sono insufficienti le integrazioni al reddito dei lavoratori rispetto alle rivendicazioni sindacali.“L’aspetto positivo è il ritiro della procedura di mobilità, la cassa integrazione speciale per due anni, una copertura del reddito dei lavoratori” continua Montagnoli “E, questo va sottolineato, e per quanto ci riguarda ribadito, l’apertura di un tavolo che coinvolga le istituzioni, con tutte le parti firmatarie l’accordo del 3 agosto, con l’obiettivo di reindustrializzare l’area. Ed è per questo che continueremo a batterci.”

04 settembre 2009

Gallarate: Ansaldo caldaie, ingegneri in rivolta

L'azienda ha deciso di limitare a mezz'ora la "finestra" per il timbro del cartellino in ingresso e uscita, da un'ora e mezza che era. Un'ora di sciopero con presidio e petizione per far rientrare la decisione. "Su questi orari si organizza la vita quotidiana di molti".
«Non ci hanno mai dato una motivazione razionale per questa scelta: cosa dobbiamo pensare, che sia una cattiveria gratuita nei confronti di chi lavora qui?» Con loro i rappresentanti sindacali aziendali Mario Gadda (Fiom), Alberto Ghielmetti (Fim), Renzo Zambelli (Cub), che ribadiscono la controproposta di un'ora di "finestra".
All'Ansaldo Caldaie di Gallarate scoppia l'agitazione sindacale. I dipendenti stamane hanno scioperato per un'ora con un presidio sotto la sede di via Monsignor Macchi, a due passi dal casello dell'autostrada. Il motivo è legato proprio, fra l'altro, alla mobilità. O meglio: alla flessibilità degli orari. A scendere in agitazione e richiedere fermamente all'azienda di tornare sui suoi passi, o perlomeno accettare le proposte di mediazione già avanzate prima delle ferie, non sono operai, ma ingegneri. Settimi e ottavi livelli, quadri. Duecentocinquanta dipendenti circa, un'ottantina le donne.

17 luglio 2009

Secondamano: partita la procedura dei licenziamenti collettivi per 76 lavoratori su 161

Comunicato sindacale – 15 luglio 2009

Ieri è partita la procedura dei licenziamenti collettivi per 76 lavoratori su 161.

Le RSU e le organizzazioni sindacali di Torino e Milano indicono
un’ora di sciopero con assemblea
domani giovedì 16 luglio 2009
dalle ore 11,30 alle 12,30

La partecipazione allo sciopero e alla assemblea possono essere un segnale importante per preparare al meglio il primo incontro che si terrà venerdì 17 presso la sede di Unione Grafici.
Invitiamo lavoratrici e lavoratori a partecipare allo sciopero.

RSU Editoriale Secondamano, Slc-Cgil e Cub Informazione Milano

09 luglio 2009

AHLSTROM GALLARATE: ha vinto la resistenza dei lavoratori

Dopo il mancato accordo al ministero del lavoro a Roma, venerdì 3 luglio, nella sede dell’ associazione industriali di Borgomanero (No) si trova una soluzione.
Mobilità volontaria con incentivo di 26.000 euro per un totale di 55 lavoratori anziché 59 come voleva l’azienda qualche mese fa.

50 volontari tra Cressa, Mozzate e Carbonate – 5 i lavoratori di Gallarate volontari (pensionabili o già con un posto di lavoro)- Salvi tutti gli altri- verranno ricollocati negli stabilimenti di Cressa (no) o Mozzate e Carbonate (Co).
Non ci saranno più esuberi, salvati cosi altri 4 lavoratori che rischiavano di perdere il proprio posto.
Soddisfazione tra i lavoratori di Gallarate che da mesi bloccavano la fabbrica. Se pur in una situazione di difesa delle proprie condizioni, primeggia la soddisfazione per aver sconfitto con la lotta la prospettiva di perdere tutti il posto di lavoro a Gallarate con la chiusura totale della fabbrica.
Chi vuole scaricare la crisi tutta sulle spalle dei lavoratori, deve sapere che se i lavoratori reagiscono possono cambiare le cose.

Subire senza opporsi, rassegnarsi senza difendere le proprie condizioni di lavoro e di vita può solo finire peggio.
Rivendicare con dignità e forza le proprie ragioni può solo migliorare le condizioni.
A.L.COBAS-CUB che ha seguito dall’inizio tutta la vicenda dei lavoratori Halstrom Milano esprime ancora con più forza la convinzione che se i lavoratori sono uniti informati correttamente e organizzati nel rivendicare i propri diritti,possono cambiare le prospettive.
Sempre sostenuti e affiancati dall’O.S A.L.COBAS-CUB, i lavoratori che hanno presidiato via XXIV Maggio dove ha sede lo stabilimento Halstrom di Gallarate sono stati per il territorio, in questo lungo ultimo periodo un riferimento per tanti lavoratori che hanno o stanno vivendo le stesse condizioni. Molte iniziative anche importante sono partite da luogo del presidio.
Questa esperienza non si esaurisce smobilitando il presidio, ma al contrario sarà una fonte di incoraggiamento per continuare la lotta e sostenere altri lavoratori, affinché cambino le condizioni di sfruttamento-NON PAGHIAMO LA LORO CRISI - più salario più diritti –IL POSTO DI LAVORO NON SI TOCCA.

08 luglio 2009

I 6 eroi di Vergiate hanno dimostrato che la lotta paga

I 6 Lavoratori in sciopero davanti all’Agusta Westland di Vergiate

Hanno Vinto dopo 30 giorni di sciopero consecutivi !

L’Auto Mot Service ed il Consorzio GAM hanno firmato l’accordo, ritirando licenziamenti e trasferimenti, riconoscono il livello adeguato alle mansioni svolte, rispetto delle norme sulla sicurezza, differenze retributive arretrate e rimborso delle giornate in sciopero !


I lavoratori in sciopero rivendicavano principalmente la sicurezza sul posto di lavoro, costretti ad entrare all’interno del macchinario che gestivano per sistemare i vari problemi tecnici e meccanici della macchina. In questo modo Agusta risparmiava tempo, per la rapidità d’intervento, e soldi, per i costi elevatissimi che hanno i tecnici specializzati esterni che riparano quel tipo di macchinario.

Ciò nonostante i lavoratori in sciopero sono stati prontamente licenziati e sostituiti da sei operai, anche grazie alla FIOM Agusta che indicava alla cooperativa i nominativi dei crumiri che dovevano entrare al posto dei 6 in sciopero. Ma dopo 30 giorni di sciopero e presidio, i lavoratori addetti al magazzino automatizzato (bertello) interno alla Agusta Westland di Vergiate, gestito in appalto dal Consorzio GAM tramite la Coop. Auto Mot Service, sono riusciti a farsi ascoltare, obbligando le aziende ad una seria trattativa con la CUB che ha definito con accordo sindacale, la risoluzione dei problemi sull’appalto e l’accoglimento delle loro giuste rivendicazioni.

Oggi possiamo dire che è una giornata importante per tutti i lavoratori precari che subiscono le peggiori condizioni lavorative e salariali, a causa delle esternalizzazioni in appalto.

I 6 eroi di Vergiate hanno dimostrato che la Lotta paga, non si sono arresi davanti ai trasferimenti forzati, non si sono arresi davanti ai licenziamenti, non si sono arresi davanti alle minacce di denuncia dei solerti carabinieri per occupazione di suolo privato, hanno reso evidente la loro condizione di precari usa e getta volantinando e raccogliendo solidarietà da tutti, fino alla vittoria.

Con le loro forze hanno resistito e reso dignitose le loro condizioni di lavoro, nulla gli è stato regalato ma hanno dovuto conquistarsi il rispetto dovuto, dimostrando con la tenacia il valore delle proprie rivendicazioni. Vogliamo quindi ringraziare tutti coloro che hanno dimostrato la propria solidarietà: colleghi, cittadini di Vergiate, militanti della CUB e tutti coloro che hanno dato sostegno alla loro lotta, anche soltanto fermandosi a parlare e sostenere i lavoratori durante il presidio.

Ma vogliamo dare un segnale chiaro e positivo anche a cgil-cisl-uil che, pur avendo tutte le agevolazioni per poter svolgere sindacato all’interno dell’Agusta, in quanto firmatari di ccnl e proni alle logiche concertative e politiche, hanno dimostrato il loro scarso interesse, se non aperta avversione nei confronti dei 6 lavoratori, ci auspichiamo che in futuro si solidarizzi alle lotte dei lavoratori considerando il merito delle questioni, senza considerare l’adesione al sindacalismo di base motivo di emarginazione.

05 luglio 2009

7 LUGLIO SCIOPERO GENERALE DEI TRASPORTI

A fronte dei gravissimi fatti accaduti a Viareggio, che hanno comportato un numero rilevantissimo di vittime e feriti, CUB, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale indicono per martedì 7 luglio uno sciopero generale dei Trasporti.

L'azione di sciopero è indetta a difesa della sicurezza e dell'incolumità dei lavoratori e dei cittadini utenti dei trasporti, che non possono rischiare o perdere la vita per motivazioni che hanno a che vedere con la mancanza o la carenza di controlli e di misure atte a rendere massima la tutela della sicurezza.
Lo sciopero avrà la seguente articolazione:

Settore Ferroviario -
4 ore di sciopero dalle ore 10.00 alle ore 14.00;
Settore Trasporto pubblico locale e trasporto merci e logistica -
4 ore nel rispetto delle fasce protette localmente definite, che saranno comunicate singolarmente;
Settore Trasporto Aereo -
1 ora di sciopero dalle ore 10.00 alle ore 11.00;
Settore Trasporto Marittimo -
1 ora di sciopero all'inizio di ogni partenza.

18 giugno 2009

LETTERA APERTA AGLI UTENTI
DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

IL 3 LUGLIO 2009 SIAMO COSTRETTI A SCIOPERARE

· PER DIFENDERE DIRITTI ( al lavoro, alla salute, all’assistenza ) contro i tagli che chiudono servizi sanitari, posti letto, ambulatori, senza sostituirli con niente, abbandonando i cittadini in n territorio sempre più sprovvisto di strutture sanitarie. Le file interminabili ai pronto soccorso, le liste di attesa senza vergogna, le acrobazie per avere un posto letto, le dimissioni senza essere guariti, la tassa sulle prestazioni a pagamento, perché quelle funzionano sempre, sono il risultato delle scelte di chi dice che vuole migliorare il servizio. Allo stesso tempo non si fa nulla per prevenire gli scandali, le truffe, gli appalti poco trasparenti, le tangenti, le clientele, che tutte insieme sono la vera causa del deficit sanitario in ogni regione, nessuna esclusa.

· PER DIFENDERE IL SALARIO che ci viene negato dai contratti farsa che vengono sottoscritti e ci costringono e recuperarlo con straordinari, prestazioni aggiuntive, saltando i riposi e le ferie, tutto a scapito della qualità dell’assistenza che eroghiamo perché anche noi abbiamo un limite naturale nella stanchezza.

· CONTRO LE POLITICHE GOVERNATIVE E REGIONALI che vogliono trasformare in azienda il sistema, trasformando in guadagni l’assistenza e il diritto alla salute, trasformando in merce i corpi e le malattie dei cittadini.

SANITA’ TRASPARENTE, PERSONALE SUFFICIENTE, SERVIZI SANITARI EFFICIENTI E SOPRATTUTTO PRESENTI, SONO DA SEMPRE IL NOSTRO OBIETTIVO PRIMARIO.

Il 3 luglio scioperiamo, ma saranno garantiti i servizi perché non lasciamo mai soli i degenti e gli utenti che si rivolgono alle strutture sanitarie, per far questo rinunciamo anche all’esercizio del diritto di sciopero. Quand’è che gli amministratori rinunceranno a coprirci di incapacità, malafede e malaffare ?

Nonostante la nostra disponibilità potranno esserci sicuramente dei disagi, ma dobbiamo far sentire la nostra voce, se lo facciamo tutti insieme, voi e noi, la voce sarà più forte e potrà diventare vento che spazza via mala gestione e malaffare e ci ridà una sanità dignitosa.

IL 3 LUGLIO, TUTTI INSIEME PER IL DIRITTO ALLA SALUTE

13 giugno 2009

Per il quinto giorno consecutivo davanti ai cancelli della Agusta

Prosegue lo sciopero e il presidio dei lavoratori della cooperativa Auto Mot Service.

Davanti ai cancelli della Agusta Westland di Vergiate i sei giovani magazzinieri del “Magazzino 22” reparto cablaggi, affiancati dai rappresentanti sindacali della FlaicaUniti Cub, hanno portato anche questa mattina (12 giugno) bandiere, musica, cartelloni e altoparlanti.
Luca Papasergio, Marco Da Cengio, Massimo Palazzo, Antonio De Mare, Alberto Vanetti e Alessio Lentini, tutti operai tra i 23 e i 42 anni, soci lavoratori della Auto Mot Service, da anni preparano kit per Agusta e per altre ditte esterne:
da lunedì 8 giugno sono in presidio permanente davanti ai cancelli della ditta per chiedere più sicurezza e il rispetto dei propri diritti.

La cooperativa, dopo le assicurazioni dei giorni scorsi che tutto si sarebbe risolto in tempi brevi, ha inviato ai sei magazzinieri una lettera di richiamo per assenza ingiustificata dal lavoro.
Inoltre nel reparto cablaggi, nonostante lo sciopero proclamato e ampiamente annunciato, i lavoratori sono stati sostituiti:
«Un comportamento antisindacale, solo un altro affronto nei nostri confronti – spiega Marco, uno dei più giovani con i suoi 23 anni, ma anche tra i più agguerriti -.
Ci mandano i carabinieri ogni giorno, noi gli spieghiamo che siamo qui in pace e vogliamo solo rivendicare i nostri diritti.
C’è anche chi ci vorrebbe denunciare perché saremmo all’interno del sedime dell’Agusta (i cartelli di proprietà privata però non ci sono), ma noi non ce ne andiamo.
La lettera che ci hanno mandato è datata 9 giugno e si riferisce allo sciopero dell’8, vale a dire il primo giorno del presidio.
Chiediamo sicurezza, il rispetto delle regole contrattuali e i giusti soldi in busta paga: siamo soci lavoratori della cooperativa, abbiamo sempre fatto il nostro lavoro al meglio, ma da un po’ hanno cominciato a spostarci, cambiarci turni, non pagare gli straordinari».
Alcuni vergiatesi sono arrivati in questi giorni a manifestare la solidarietà del paese a questi lavoratori in difficoltà:
«Ci fa molto piacere – spiega ancora Marco -.
Dei vertici della cooperativa, della società committente e della stessa Agusta invece non abbiamo tracce da martedì scorso. Siamo qui davanti, ci vedono, ma ci evitano accuratamente.
A parole dicono che tutto si risolverà, salvo poi mandarci le lettere di richiamo e dirci che non torneremo più a lavorare».
Il presidio e lo sciopero continuano.

11 giugno 2009

Agusta: Continua il braccio di ferro tra i lavoratori del magazzino automatizzato e la cooperativa

Continua il braccio di ferro tra i lavoratori del magazzino automatizzato e la cooperativa che opera all’interno dell’Agusta di Vergiate. Dopo 5 giorni di sciopero consecutivi e di presidio al cancello la situazione non si è ancora sbloccata.

I pochi tentativi di recuperare la situazione sono tutti finiti nel nulla, i dirigenti della cooperativa hanno dichiarato che non vogliono trattare con i sindacati: l’unica possibilità è di incontrare singolarmente i lavoratori.

Ovviamente i lavoratori non sono più disposti a sentire promesse senza alcun fondamento e prive di significato, ora la trattativa si fa solo con l’assistenza del sindacato di Base a cui si sono rivolti.

- AUTO MOT SERVICE -

I LAVORATORI NON MOLLANO

SCIOPERO AD OLTRANZA

CON PRESIDIO AI CANCELLI

Anche Agusta perde la faccia

Agusta dice che non sono problemi suoi ed intanto i lavoratori delle aziende esterne devono solo rompersi la schiena per garantire gli stipendi da favola che certi dirigenti stanno prendendo.

Agusta, leader mondiale nel settore pala rotante, non si scomoda e continua a chiamare le forze dell’ordine che, per la terza volta consecutiva, utilizzano i soldi dei contribuenti per fare la sceneggiata davanti ai cancelli: chiedono i documenti e dopo solidarizzano con la loro lotta.


Vergiate 12 giugno 2009
FLAICAUniti - CUB
Varese e Provincia