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16 aprile 2009

I ventitré lavoratori licenziati dalla cooperativa ServiGest accolti dal Prefetto di Varese

Affiancati dai rappresentanti sindacali di Sdl, Cobas e Cub, i dipendenti che lavoravano nel settore lavaggio e pulizia in appalto per la Lsg SkyChefs, società leader nel comparto catering, si sono ritrovati davanti a Villa Recalcati e sono stati accolti dal Prefetto di Varese Simonetta Vaccari, alla quale hanno esposto i passaggi della loro via crucis. La motivazione del licenziamento è stata spiegata con il passaggio dalla cooperativa “Archimede Logistica e packaging” al consorzio ServiGest: non una novità dato che prima a gestire una parte del servizio c’era la Cis, poi la Archimede e infine la ServiGest, tutte cooperative riconducibili alla stessa proprietà (anche se il responsabile legale è diverso), che ogni due/tre anni cambia nome e ragione sociale e lascia a casa parte dei dipendenti non ottemperando al pagamento di contributi e tfr (trattamento di fine rapporto di lavoro).

Il Tar della Lombardia ha sancito con una sentenza del 20 marzo scorso l’illegittimità di quei licenziamenti poiché non sono state attivate le necessarie procedure sindacali in caso di licenziamento collettivo, condannando così la cooperativa Archimede a reintegrare tutti i lavoratori ricorrenti e a risarcire loro il danno nella misura prevista dall’art. 18. A perdere il posto e a protestare sono rimasti in 23 dei 50 licenziati dalla cooperativa: gli altri sono stati reintegrati dal nuovo consorzio subentrato, mentre quelli licenziati sono stati sostituiti nei numeri e nei compiti da altri nuovi dipendenti

15 aprile 2009

presidio davanti alla prefettura di Varese

Giovedì 16 aprile
dalle 9.30
PRESIDIO CON CONFERENZA STAMPA
davanti alla
PREFETTURA DI VARESE
PIAZZA LIBETA'
organizzato con le lavoratrici ed i lavoratori
licenziati dall'appalto lavaggio e pulizie
interno alla LSG SKY Chefs di malpensa.

21 marzo 2009

Lsg SkyChefs Malpensa: Nuova protesta dei lavoratori licenziati dalla cooperativa ServiGest

La motivazione del licenziamento è stata spiegata con il passaggio dalla cooperativa “Archimede Logistica e packaging” alla ServiGest: non una novità dato che prima a gestire una parte del servizio c’era la Cis, poi la Archimede e infine la ServiGest, tutte cooperative riconducibili alla stessa proprietà, che ogni due/tre anni cambia nome e ragione sociale e lascia a casa parte dei dipendenti non ottemperando al pagamento di contributi e Tfr. Un problema vecchio e mai risolto a Malpensa, quello del ricorso all’affidamento in appalto a cooperative di servizi che si muovono in maniera più che disinvolta tra le pieghe delle normative che regolano i rapporti di lavoro.

18 marzo 2009

VENERDÌ 20 MARZO PRESIDIO davanti agli uffici della LSG Sky Chefs al TERMINAL 2 di MALPENSA

Le norme peggiorative delle condizioni di vita e di lavoro per gli immigrati non sono altro che le future condizioni di vita e di lavoro che saranno applicate in modo generalizzato a tutta la classe lavoratrice sull’onda della crisi economica attuale.
Per questo la nostra lotta di oggi riguarda tutti i lavoratori.
Le nostre rivendicazioni sia nei confronti della LSG Sky Chefs che nei confronti della cooperativa Servi Gest appaltante del servizio sono:
• che tutti noi licenziati dobbiamo essere reintegrati sul posto di lavoro
• che ci devono essere pagate le mensilità arretrate e il TFR
• che deve essere riconosciuto il nostro diritto a organizzarci. Chiediamo a tutti di sostenere la nostra lotta partecipando
VENERDÌ 20 MARZO 2009
dalle 10 alle 18
PRESIDIO davanti agli uffici della
LSG Sky Chefs
TERMINAL 2 di MALPENSA
LE 23 LAVORATRICI E LAVORATORI LICENZIATI A MALPENSA

18 febbraio 2009

Malpensa: Licenziati dalla cooperativa, lavoratori sul piede di guerra

A Malpensa una ventina di lavoratori iscritti a Sdl, Cobas e Cub hanno manifestato e organizzato un presidio davanti alla sede della società di catering Lsg SkyChefs.
Dallo scorso 30 novembre la cooperativa ServiGest (che lavora in appalto per la suddetta Lsg SkyChefs) ha comunicato loro il licenziamento in tronco dopo il passaggio (subentro) dalla cooperativa “Archimede Logistica e packaging” appunto alla ServiGest.
In 23 sono stati lasciati a casa, ad altri è stata proposta una nuova assunzione (circa 40 persone): chi è stato licenziato, come spesso accade nel grigio mondo delle cooperative di servizi che operano nello scalo varesino, era assunto come “socio lavoratore”.
Sullo sfondo c’è un problema antico a Malpensa, quello del ricorso all’affidamento in appalto a cooperative di servizi che si muovono in maniera più che disinvolta tra le pieghe delle normative che regolano i rapporti di lavoro.
Nella vicenda in questione ci sono stati addirittura tre passaggi, che però da quello che spiegano i lavoratori e i sindacati, sono stati solo nominali: prima c’era la Cis, poi l’Archimede e infine la ServiGest, tutte cooperative riconducibili alla stessa proprietà, che ogni due/tre anni cambia nome e ragione sociale e lascia a casa parte dei dipendenti non ottemperando al pagamento di contributi e Tfr.
Tra i lavoratori che hanno protestato con megafoni, bandiere e striscioni anche una giovane in maternità, padri di famiglia e altri senza speranze: «Siamo qui da sei anni – spiegano Evan e Mohamad -, ora ci ritroviamo senza soldi, senza lavoro e senza la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno.
Il lavoro c’era e c’è, anche se sappiamo bene che è diminuito: lavoravamo dieci e anche dodici ore al giorno.

17 febbraio 2009

MERCOLEDI 18 FEBBRAIO 2009
DALLE ORE 09.30
IL SINDACALISMO DI BASE UNITO DI VARESE E PROVINCIA
ORGANIZZA UN PRESIDIO CON CONFERENZA STAMPA
DELLE LAVORATRICI E LAVORATORI
LICENZIATI DALL'APPALTO LAVAGGIO E PULIZIE
INTERNO ALLA LSG SKY CHEFS.

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE


COME SI TRATTANO LAVORATRICI/ORI NEI SUBENTRI DI APPALTO ALL’INTERNO DELLA COMPAGNIA LSG SKY CHEFS DI MALPENSA ?

COME SI TRATTANO LAVORATRICI/ORI NEI SUBENTRI DI APPALTO ALL’INTERNO DELLA COMPAGNIA LSG SKY CHEFS DI MALPENSA ?
SEI IMMIGRATO, POVERO, RICATTABILE, ACCONDISCENDENTE ALLE PEGGIORI CONDIZIONI DI LAVORO, NON PRETENDI UN SALARIO DIGNITOSO, NON ADERISCI AL SINDACATO? SI?

BENE ALLORA SEI UN OTTIMO ASPIRANTE "SOCIO-LAVORATORE" PER GLI APPALTI SKY CHEFS, VERRAI CONTATTATO DALLA COOPERATIVA DI TURNO CHE PER LAVORARE A CONDIZIONI DI SFRUTTAMENTO TI CHIEDE ANCHE DI PAGARE LA QUOTA AI TUOI PADRONI !

IN CASO CONTRARIO SEI FUORI DAL TUO POSTO DI LAVORO !

è così che si sono ritrovati senza lavoro e senza neppure le loro spettanze da TFR 23 tra lavoratrici e lavoratori immigrati nonostante avessero sempre fatto il loro dovere "senza dare fastidi" e pagati molto meno dei loro colleghi diretti dipendenti della ditta committente.
In breve è la condizione sine qua non per essere accettato come "socio-lavoratore" presso queste cooperative di servizi a basso costo, a cui le compagnie come la LSG Sky Chefs affidano i lavori più pesanti, senza curarsi delle condizioni disumane applicate ai lavoratori e su cui si scaricano i costi.

Lavoratrici e Lavoratori usa e getta

La LSG SKY CHEFS spa che ostenta d’essere tra le prime aziende nella distribuzione di pasti sui voli aerei, si dimostra del tutto disinteressata nei confronti di coloro che creano con il proprio lavoro ciò di cui l’azienda si vanta.
Il servizio pulizie e lavaggio legato al servizio catering è stato ceduto per appalto a varie cooperative ormai da tempo, ma fin dall’inizio le cooperative che si sono alternate (C.I.S., Archimede) hanno sempre dimostrato tutta la loro arroganza ed allergia alle regole sancite, misconoscendo semplici diritti come la retribuzione prevista da ccnl o il semplice riconoscimento dei diritti sindacali.
Il 1° dicembre 2008 si è consumata l’ennesima beffa a danno delle lavoratrici e lavoratori impegnati nel lavaggio e pulizia all’interno della LSG Sky Chefs, per motivazioni ancora poco chiare si è deciso di sospendere l’appalto alla cooperativa Archimede Logistica & packaging passandolo alla cooperativa Servi Gest, di conseguenza sono fioccate le lettere di licenziamento per tutti e le proposte di assunzione solo per una parte e senza il pagamento di quanto gli era dovuto, compreso il TFR, o la restituzione della quota associativa trattenuta ogni mese in busta paga.
Inoltre i 23 licenziati, lavoratrici e lavoratori immigrati da ogni angolo del pianeta, hanno scoperto che a causa del mancato pagamento della contribuzione prevista da parte della cooperativa, non gli spetta neppure l’assegno di disoccupazione, senza considerare che con il licenziamento subito si ritrovano anche la scadenza del proprio permesso di soggiorno.

Come risparmiare peggiorando le condizioni di lavoro

Esternalizzare i servizi di pulizia o lavaggio è uno dei meccanismi che le aziende utilizzano per risparmiare, non certo a causa della crisi, visto che la moda delle esternalizzazioni è ormai più che decennale e legata a periodi non sospetti riguardo a quanto sta accadendo oggi.

Il problema è che il risparmio lo si attua sulle spalle di chi lavora, il gioco e sempre uguale:
  • l’azienda committente decide che parte delle mansioni svolte all’interno della propria linea produttiva possono essere svolte da altre ditte appaltanti;
  • quindi decide di commissionare il servizio in appalto cedendolo a chi si offre al minor costo;
  • ovviamente il minor costo spesso si lega a cambi di regole normative e retributive nei confronti dei lavoratori oggetti dell’esternalizzazione;
  • il gioco è fatto, l’appalto lo si cede ad una cooperativa o consorzio di cooperative che al posto di trattare lavoratrici e lavoratori come dipendenti, li integra come "soci-lavoratori", facendogli pagare una quota societaria trattenuta direttamente dal salario ed applicandogli statuti ed atti costitutivi peggiorativi del CCNL di settore sia nella paga che nelle tutele;
  • come se non bastasse anche i contributi individuali dei lavoratori diminuiscono, oltre ad abbassare la già vaga possibilità di un futuro pensionistico, spesso ci si ritrova licenziati senza neppure aver diritto all’assegno di disoccupazione, grazie al fatto che la cooperativa per cui si è lavorato non ha versato la prevista contribuzione minima.

Vogliamo il Pane e anche le Rose

Come nel celebre film di Ken Loach, oggi la lotta è rappresentata da lavoratrici e lavoratori immigrati, costretti alle peggiori condizioni lavorative, ricattati dalle leggi che incatenano la propria vita precaria al permesso di soggiorno legato al rapporto di lavoro, una forma di ricatto che peggiora ulteriormente le proprie condizioni lavorative e sociali in cambio di "un pezzo di pane".

La lotta di chi oggi rappresenta l’avanguardia del precariato ha un valore generale per tutti coloro che subiscono i peggioramenti normativi ed economici del mondo del lavoro, le norme applicate agli stranieri non sono altro che le future condizioni di lavoro che vengono/verranno applicate in modo generalizzato a tutta la classe lavoratrice sull’onda della crisi economica attuale.

Il rischio certo è che se non si attua una vera azione solidale tra i lavoratori, la crisi continueremo a pagarla noi tutti, a prescindere dalla nazionalità di origine ed i meccanismi reazionari messi in campo dalle leggi dei vari governi italiani,danno costantemente l’indicazione di "dividi et impera".
Pacchetti sicurezza ad hoc su onde securitarie dettate da cronache nere, centri di "accoglienza" sempre più vicini a lager, leggi raziali come quella di chiedere ai medici di denunciare gli immigrati senza documenti che dovessero aver bisogno di cure mediche, veri e propri uffici di delazione in cui i cittadini si possono recare per denunciare gli immigrati con la sola colpa di non avere permesso di soggiorno; tutto ciò da una chiara idea della decadenza sociale e culturale di questo paese senza memoria che dimentica ciò che ha già subito in epoche non lontane.

Il tutto si dimostra perfettamente utile al dilagante sfruttamento degli immigrati da parte delle cooperative di servizi come quelle citate, ma ancor più dal lavoro nero che rappresenta l’azienda con il maggiore fatturato in Italia, da una parte si rendono invisibili e ricattabili i lavoratori e dall’altra li si sfrutta come animali da soma.
È per tutto ciò che oggi la lotta di questi uomini e donne non è soltanto per permettersi il Pane, ma per rivendicare anche le Rose, condizioni lavorative umane che li rendano liberi dal ricatto permanente e che possano dare una reale prospettiva di miglioramento sociale.

Rivendichiamo il diritto al lavoro sia nei confronti del committente dell’appalto LSG Sky Chefs che nei confronti della cooperativa Servi Gest appaltante del servizio:

• tutti i dipendenti licenziati siano reintegrati sul posto di lavoro
• il pagamento delle mensilità arretrate
• il pagamento del TFR
• il diritto riconosciuto di organizzarsi con il sindacato

Sindacato di Base Unito di Varese e Provincia per il Patto di Base