A Malpensa una ventina di lavoratori iscritti a Sdl, Cobas e Cub hanno manifestato e organizzato un presidio davanti alla sede della società di catering Lsg SkyChefs.
Dallo scorso 30 novembre la cooperativa ServiGest (che lavora in appalto per la suddetta Lsg SkyChefs) ha comunicato loro il licenziamento in tronco dopo il passaggio (subentro) dalla cooperativa “Archimede Logistica e packaging” appunto alla ServiGest.
In 23 sono stati lasciati a casa, ad altri è stata proposta una nuova assunzione (circa 40 persone): chi è stato licenziato, come spesso accade nel grigio mondo delle cooperative di servizi che operano nello scalo varesino, era assunto come “socio lavoratore”.
Sullo sfondo c’è un problema antico a Malpensa, quello del ricorso all’affidamento in appalto a cooperative di servizi che si muovono in maniera più che disinvolta tra le pieghe delle normative che regolano i rapporti di lavoro.
Nella vicenda in questione ci sono stati addirittura tre passaggi, che però da quello che spiegano i lavoratori e i sindacati, sono stati solo nominali: prima c’era la Cis, poi l’Archimede e infine la ServiGest, tutte cooperative riconducibili alla stessa proprietà, che ogni due/tre anni cambia nome e ragione sociale e lascia a casa parte dei dipendenti non ottemperando al pagamento di contributi e Tfr.
Tra i lavoratori che hanno protestato con megafoni, bandiere e striscioni anche una giovane in maternità, padri di famiglia e altri senza speranze: «Siamo qui da sei anni – spiegano Evan e Mohamad -, ora ci ritroviamo senza soldi, senza lavoro e senza la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno.
Il lavoro c’era e c’è, anche se sappiamo bene che è diminuito: lavoravamo dieci e anche dodici ore al giorno.