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10 novembre 2008

IL LAVORO IN EUROPA

Riflessioni dopo il Forum Sociale Europeo di Malmö

Mentre l’impatto della crisi economica si abbatte sull'Europa, i lavoratori difficilmente potranno confidare sul cosiddetto modello sociale europeo e sulla sua capacità di evitare i danni che la crisi porterà in Europa come nelle altre aree regionali del mondo.
Di fatto gli obiettivi fondamentali dell'Unione Europea sono oggi subordinati ai principi delle politiche neoliberiste.
Sistemi previdenziali e assistenziali pubblici tendono ad essere privatizzati in molti Stati per garantire nuovi mercati ai capitali privati.

La precarietà del lavoro si estende all’intera esistenza di un numero crescente di lavoratori.
La contrattazione collettiva subisce un attacco diretto da parte delle istituzioni europee: negli ultimi due anni la Corte Europea di Giustizia si è pronunciata con alcune sentenze (una delle quali promossa direttamente dalla Commissione Europea, non quindi da una impresa privata), stabilendo che i diritti del lavoro, il diritto di sciopero e il diritto alla contrattazione collettiva, secondo la legislazione europea, sono sì tutelati, ma sono subordinati al diritto a competere liberamente da parte delle imprese.

Le istituzioni europee sono sul punto di approvare una Direttiva sull'orario di lavoro, che non solo consentirà alle imprese di imporre ai lavoratori orari settimanali che superano le 60 ore, ma che favorirebbe la contrattazione individuale in luogo di quella collettiva.
Le politiche sui migranti si muovono su un doppio binario: da un lato con la Direttiva della "carta blu" si aprono dei canali preferenziali di accesso all'Europa per lavoratori altamente qualificati e istruiti, dall'altro le politiche nei confronti degli stranieri senza documenti e di quelli meno qualificati si indirizzano verso un approccio sempre più xenofo, che legittima e "regolamenta" la detenzione (fino a 18 mesi) e la "deportazione" degli irregolari (il termine usato in inglese nella Direttiva è “deportation”, che nella versione italiana i traduttori di Bruxelles hanno opportunamente ammorbidito col termine "rimpatrio").

Di fronte a questo quadro sempre di più sono i sindacati che, insieme ad associazioni e movimenti di vari territori, si mostrano apertamente critici ai progetti dell'Europa neoliberista e il Forum Sociale Europeo di Malmö è stato un interessante laboratorio per gli sviluppi futuri.
Per ricostruire nuove forme di solidarietà internazionale capaci di evitare la competizione al ribasso che è uno dei tratti fondamentali del capitalismo globalizzato, anche in Europa c'è bisogno di strategie e azioni nuove.

Ne parliamo con le delegazioni di SdL intercategoriale e Cub che hanno partecipato ai lavori del Forum Sociale Europeo di Malmö.

giovedì 13 novembre - ore 20:30
Milano - negozio CHIAMAMILANO,
Largo Corsia dei Servi 11

2009: PER CAMBIARE L'EUROPA

Dichiarazione finale dell’Assemblea dei movimenti sociali
Forum Sociale Europeo, Malmö 21 settembre 2008


A livello europeo siamo di fronte ad un attacco liberista e antisociale in tutti i campi: crisi economico-finanziaria, aumento dei prezzi, approssimarsi della crisi alimentare, privatizzazione e smantellamento dei servizi pubblici, azioni contro la riforma del lavoro, decisioni della Corte Europea di Giustizia, smantellamento della Politica Agricola Comunitaria (PAC), rafforzamento dell’Europa Fortezza contro i migranti, indebolimento dei diritti civili e democratici e crescente repressione, accordi di cooperazione economica, interventi militari nei conflitti esteri, basi militari…
tutto questo in un mondo dove le disuguaglianze, la povertà e la guerra globale e permanente crescono giorno dopo giorno.
In questo contesto di crisi globale, vogliamo riaffermare che esistono alternative per la giustizia globale, la pace, la democrazia e l’ambiente.
Noi, movimenti sociali riuniti a Malmö, ci impegnamo su un’agenda comune per condurre la lotta per «un’altra Europa», un’Europa basata sui diritti delle persone.
Sulla questione sociale lanciamo immediatamente una CAMPAGNA EUROPEA COMUNE contro le politiche sul sociali e sul lavoro dell'Unione Europea, in primo luogo per opporci in modo specifico alla direttiva europea sull’orario di lavoro e le decisioni dell’Unione in merito al lavoro dei migranti. Composta da diverse tappe (per esempio: il 6 dicembre a Parigi), questa campagna include l’obiettivo di una grande mobilitazione a livello europeo il più presto possibile. La seconda tappa sarà un'ampia, inclusiva e strategica conferenza/contro vertice di tutti i movimenti sociali europei, a Bruxelles in Marzo.
Contro la NATO e la guerra lanciamo l’appello per una grande manifestazione il 4 aprile a Strasburgo/Khiel, centro delle celebrazioni del 60° anniversario della NATO, per dire “stop NATO” e dissolvere questo terrificante strumento di guerra. Nello stesso giorno chiamiamo a manifestare in tutta Europa. Proponiamo al Social Forum Mondiale di Belem di proclamare il 4 aprile giornata di mobilitazione internazionale contro la NATO.
Contro la crisi climatica lanciamo un appello per una giornata globale di azione il 6 dicembre, durante il vertice sul clima di Poznam, nella città di Poznam stessa e in tutta Europa. Per il prossimo anno chiamiamo ad una grande mobilitazione internazionale in occasione della conferenza di Copenaghen sul clima a dicembre 2009.
Contro il G8 a luglio 2009, i movimenti sociali della Sardegna e di tutta Italia invitano tutti i movimenti ad andare in Sardegna dove si terrà il vertice del G8, nell’isola La Maddalena, per protestare contro le politiche del G8 e presentare le nostre alternative per la giustizia globale, la pace, la democrazia e l’ambiente.
Sono previste inoltre numerose iniziative proposte dalle diverse reti tematiche, assemblee e collettivi.

Le delegazioni di SdL Intercategoriale e Cub, che hanno partecipato alle giornate del Forum Sociale Europeo di Malmö, invitano ad un incontro di confronto e riflessione in cui saranno presentati i risultati dei lavori delle varie reti tematiche europee e le prossime scadenze ed iniziative a livello europeo, in particolare sulla direttiva dell’orario di lavoro.

giovedì 13 novembre - ore 20:30
presso CHIAMAMILANO - largo corsia dei Servi 11
Milano (MM Duomo)

02 ottobre 2008

Forum Sociale Europeo, Malmö 21 settembre 2008- Dichiarazione finale dell’Assemblea dei movimenti sociali

A livello europeo ci confrontiamo con un fronte liberista e antisociale in tutti i campi: crisi economico-finanziaria, aumento dei prezzi, approssimarsi della crisi alimentare, privatizzazione e smantellamento dei servizi pubblici, azioni contro la riforma del lavoro, decisioni della Corte Europea di Giustizia, smantellamento della Politica Agricola Comunitaria (PAC), rafforzamento dell’Europa Fortezza contro i migranti, indebolimento dei diritti civili e democratici e crescente repressione, accordi di cooperazione economica, interventi militari nei conflitti esteri, basi militari…

tutto questo in un mondo dove le disuguaglianze, la povertà e la guerra globale e permanente crescono giorno dopo giorno.

In questo contesto di crisi globale, vogliamo riaffermare che esistono alternative per la giustizia globale, la pace, la democrazia e l’ambiente.

Noi, movimenti sociali riuniti a Malmö, ci impegniamo su un’agenda comune per condurre la lotta per «un’altra Europa», un’Europa basata sui diritti delle persone.
  1. Sulla questione sociale lanciamo immediatamente una CAMPAGNA EUROPEA COMUNE contro le politiche sul sociali e sul lavoro dell'Unione Europea, in primo luogo per opporci in modo specifico alla direttiva europea sull’orario di lavoro e le decisioni dell’Unione in merito al lavoro dei migranti. Composta da diverse tappe (per esempio: il 6 dicembre a Parigi), questa campagna include l’obiettivo di una grande mobilitazione a livello europeo il più presto possibile. La seconda tappa sarà un'ampia, inclusiva e strategica conferenza/contro vertice di tutti i movimenti sociali europei, a Bruxelles in Marzo.
  2. Contro la NATO e la guerra lanciamo l’appello per una grande manifestazione il 4 aprile a Strasburgo/Khiel, centro delle celebrazioni del 60° anniversario della NATO, per dire “stop NATO” e dissolvere questo terrificante strumento di guerra. Nello stesso giorno chiamiamo a manifestare in tutta Europa. Proponiamo al Social Forum Mondiale di Belem di proclamare il 4 aprile giornata di mobilitazione internazionale contro la NATO.
  3. contro la crisi climatica lanciamo un appello per una giornata globale di azione il 6 dicembre, durante il vertice sul clima di Poznam, nella città di Poznam stessa e in tutta Europa. Per il prossimo anno chiamiamo ad una grande mobilitazione internazionale in occasione della conferenza di Copenaghen sul clima a dicembre 2009.
  4. contro il G8 a luglio 2009, i movimenti sociali della Sardegna e di tutta Italia invitano tutti i movimenti ad andare in Sardegna dove si terrà il vertice del G8, nell’isola La Maddalena, per protestare contro le politiche del G8 e presentare le nostre alternative per la giustizia globale, la pace, la democrazia e l’ambiente.

Sono previste inoltre numerose iniziative proposte dalle diverse reti tematiche, assemblee e collettivi.

17 settembre 2008

Forum Sociale Europeo 2008 a Malmo (Svezia) dal 17 al 21 settembre: la delegazione CUB in partenza.

L’onda lunga dal G8 di Genova al primo Social Forum Europeo di Firenze porterà nelle prossime settimane una delegazione in rappresentanza del sindacato CUB a partecipare ai lavori del FSE con l’obiettivo di conoscere le nuove realtà di lotta e del movimento in Europa e stringere rapporti e nuovi contatti per fare meglio l’attività sindacale e la difesa dei lavoratori in un futuro sempre più internazionalizzato e globalizzato.

In Europa i popoli eleggono un parlamento ma chi decide realmente sono i poteri forti con i banchieri e i governi e lor signori fanno una politica che fa arretrare diritti, salari e normative per i lavoratori e le lavoratrici.

La costruzione di un alternativa sindacale alla CES e ai sindacati che accompagnano il liberismo e le politiche dei governi è una necessità. La partecipazione al FSE può essere un passaggio utile e cercheremo di trovare contatti ed alleati per una politica che punti alla unificazione ai livelli più alti di salari, diritti e normative.

(saranno a Malmo: Lucia e Paola di Torino – bancari; 7 lavoratori e lavoratrici delle poste e Angelo Maraschi IMQ e Angelo Pedrini e Mariagrazia Romanò della zona Milanoest)