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02 novembre 2009

e' allarme per le malattie professionali

E' un aumento percentuale a due cifre - l'11% in più nel corso dell'ultimo biennio - quello registrato dall'andamento delle malattie professionali in Italia. Nel 2008 le denunce pervenute all'INAIL hanno raggiunto quota 29.704: mille in più rispetto al 2007 (+3,2%), anno che aveva già registrato a sua volta un incremento di ben 2mila casi sull'anno precedente (+7,4%). A fronte, dunque, di una flessione ormai consolidata dei casi mortali, le patologie professionali nel nostro Paese procedono in controtendenza: un dato - si sottolinea nel Rapporto Annuale 2008 dell'INAIL - che non va genericamente imputato a un peggioramento delle condizioni di salubrità negli ambienti di lavoro; piuttosto all'emersione del fenomeno e alla maggiore sensibilità verso un problema in precedenza spesso sottovalutato.

14 marzo 2009

Allarme malattie professionali

Provocano tra i 250 e i 300 decessi l'anno, ma il bilancio è destinato a salire drammaticamente nei prossimi decenni. Secondo le previsioni di medio/lungo periodo le vittime del lavoro potrebbero essere anche mille in più.
Fanno meno notizia degli infortuni sul lavoro, ma possono produrre effetti altrettanto gravi, e a volte perfino fatali. Sono le malattie professionali, una minaccia nascosta ma non per questo meno concreta per il lavoratore, che a volte presentano il conto anche a distanza di molti anni. Delle patologie contratte sul lavoro abbiamo parlato con Franco D'Amico, coordinatore generale della Consulenza statistico attuariale dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, che da anni analizza il fenomeno delle malattie professionali nel panorama italiano.

16 novembre 2008

Campagna Informativa per la prevenzione dei tumori nei luoghi di lavoro

Il fenomeno dei tumori di origine professionale rappresenta, per il nostro Paese, un importante tema di sanità pubblica oggi ampiamente sottovalutato. Oltre 4 milioni di lavoratori sono esposti quotidianamente a sostanze cancerogene. Ogni anno si possono stimare in Italia circa 6.000 casi di tumore indotto da esposizioni ad agenti cancerogeni in ambito lavorativo. Fra questi spiccano i casi di tumore del polmone e di mesotelioma (un tumore ad alta letalità che insorge nella maggioranza dei casi a carico della pleura polmonare) indotti da esposizione a fibre aerodisperse di amianto, i tumori del naso e i casi di angiosarcoma epatico (rispettivamente associati all’esposizione a polveri di legno e cloruro di vinile monomero), i tumori della vescica, della laringe, del fegato e le leucemie per i quali la componente di rischio dovuto ad esposizioni professionali è assai minore ma comunque consistente.

22 settembre 2008

Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura. D.M. 9 aprile 2008.


Quadro Normativo
• D.P.R. 30 giugno 1965 n. 1124 recante disposizioni sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali artt. 3 e 211
• D.P.R. 13 aprile 1994 n. 336 recante le nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura
• D. Lgs. 23 febbraio 2000 n. 38 recante Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell'articolo 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144 art. 10
• D.M. 27 aprile 2004 e D.M. 14 gennaio 2008 “ Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni
• D.M. 9 aprile 2008 “Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura”

08 aprile 2008

Malattie Professionali: Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia

Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008

Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia ai sensi e per gli effetti dell'articolo 139 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni.

Con il DM 14 gennaio 2008, pubblicato sulla G.U. n. 70 del 22 marzo 2008 SO n.68, è stato aggiornato l’elenco delle malattie per le quali e’ obbligatoria da parte del medico la denuncia di cui all’articolo 139 del testo unico approvato con D.P.R. 30 giugno 1965, n.1124, così come modificato dall’articolo 10 del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38.

L’ elenco è uno strumento utile alla prevenzione ed alla tutela delle malattie in ambito professionale ed indispensabile per lo studio delle patologie e delle relazioni tra i fattori che condizionano la loro frequenza e distribuzione.

L’ elenco e’ costituito da 3 liste:

Lista 1 “Malattie la cui origine lavorativa e’ di elevata probabilità”.
Tali patologie costituiscono la base per la revisione delle tabelle delle malattie professionali di cui agli articoli 3 e 211 del D.P.R. 30 giugno 1965, n.1124, così come modificato dall’articolo 10 del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38.
Tali tabelle agevolano il riconoscimento delle malattie professionali consentendo un più rapido accesso alle prestazioni e limitando i casi di contenzioso.
Ciò è reso possibile dall’esplicita indicazione delle malattie causate dall’attività lavorativa sollevando il lavoratore dalla necessità di provare l’origine professionale della patologia contratta.
L’ inserimento delle patologie nelle tabelle delle malattie professionali solleva il lavoratore dalla necessità di provarne l’origine professionale agevolandone il riconoscimento e l’accesso alle prestazioni erogate dagli istituti assicuratori.

Lista 2 “Malattie la cui origine lavorativa e’ di limitata probabilita”,
per le quali non sussistono ancora conoscenze sufficienti per cui siano inserite nella lista 1.

Lista 3 “Malattie la cui origine lavorativa e’ possibile”,
per le quali non e’ definibile il grado di probabilita’ dell’origine a causa di evidenze scientifiche sporadicheL’elenco è stato approvato su proposta della Commissione Scientifica istituita ai sensi dell’ articolo 10 del citato decreto legislativo.

Relazione tecnica della Commissione Scientifica