Dopo il mancato accordo al ministero del lavoro a Roma, venerdì 3 luglio, nella sede dell’ associazione industriali di Borgomanero (No) si trova una soluzione.
Mobilità volontaria con incentivo di 26.000 euro per un totale di 55 lavoratori anziché 59 come voleva l’azienda qualche mese fa.
50 volontari tra Cressa, Mozzate e Carbonate – 5 i lavoratori di Gallarate volontari (pensionabili o già con un posto di lavoro)- Salvi tutti gli altri- verranno ricollocati negli stabilimenti di Cressa (no) o Mozzate e Carbonate (Co).
Non ci saranno più esuberi, salvati cosi altri 4 lavoratori che rischiavano di perdere il proprio posto.
Soddisfazione tra i lavoratori di Gallarate che da mesi bloccavano la fabbrica. Se pur in una situazione di difesa delle proprie condizioni, primeggia la soddisfazione per aver sconfitto con la lotta la prospettiva di perdere tutti il posto di lavoro a Gallarate con la chiusura totale della fabbrica.
Chi vuole scaricare la crisi tutta sulle spalle dei lavoratori, deve sapere che se i lavoratori reagiscono possono cambiare le cose.
Subire senza opporsi, rassegnarsi senza difendere le proprie condizioni di lavoro e di vita può solo finire peggio.
Rivendicare con dignità e forza le proprie ragioni può solo migliorare le condizioni.
A.L.COBAS-CUB che ha seguito dall’inizio tutta la vicenda dei lavoratori Halstrom Milano esprime ancora con più forza la convinzione che se i lavoratori sono uniti informati correttamente e organizzati nel rivendicare i propri diritti,possono cambiare le prospettive.
Sempre sostenuti e affiancati dall’O.S A.L.COBAS-CUB, i lavoratori che hanno presidiato via XXIV Maggio dove ha sede lo stabilimento Halstrom di Gallarate sono stati per il territorio, in questo lungo ultimo periodo un riferimento per tanti lavoratori che hanno o stanno vivendo le stesse condizioni. Molte iniziative anche importante sono partite da luogo del presidio.
Questa esperienza non si esaurisce smobilitando il presidio, ma al contrario sarà una fonte di incoraggiamento per continuare la lotta e sostenere altri lavoratori, affinché cambino le condizioni di sfruttamento-NON PAGHIAMO LA LORO CRISI - più salario più diritti –IL POSTO DI LAVORO NON SI TOCCA.
Mobilità volontaria con incentivo di 26.000 euro per un totale di 55 lavoratori anziché 59 come voleva l’azienda qualche mese fa.
50 volontari tra Cressa, Mozzate e Carbonate – 5 i lavoratori di Gallarate volontari (pensionabili o già con un posto di lavoro)- Salvi tutti gli altri- verranno ricollocati negli stabilimenti di Cressa (no) o Mozzate e Carbonate (Co).
Non ci saranno più esuberi, salvati cosi altri 4 lavoratori che rischiavano di perdere il proprio posto.
Soddisfazione tra i lavoratori di Gallarate che da mesi bloccavano la fabbrica. Se pur in una situazione di difesa delle proprie condizioni, primeggia la soddisfazione per aver sconfitto con la lotta la prospettiva di perdere tutti il posto di lavoro a Gallarate con la chiusura totale della fabbrica.
Chi vuole scaricare la crisi tutta sulle spalle dei lavoratori, deve sapere che se i lavoratori reagiscono possono cambiare le cose.
Subire senza opporsi, rassegnarsi senza difendere le proprie condizioni di lavoro e di vita può solo finire peggio.
Rivendicare con dignità e forza le proprie ragioni può solo migliorare le condizioni.
A.L.COBAS-CUB che ha seguito dall’inizio tutta la vicenda dei lavoratori Halstrom Milano esprime ancora con più forza la convinzione che se i lavoratori sono uniti informati correttamente e organizzati nel rivendicare i propri diritti,possono cambiare le prospettive.
Sempre sostenuti e affiancati dall’O.S A.L.COBAS-CUB, i lavoratori che hanno presidiato via XXIV Maggio dove ha sede lo stabilimento Halstrom di Gallarate sono stati per il territorio, in questo lungo ultimo periodo un riferimento per tanti lavoratori che hanno o stanno vivendo le stesse condizioni. Molte iniziative anche importante sono partite da luogo del presidio.
Questa esperienza non si esaurisce smobilitando il presidio, ma al contrario sarà una fonte di incoraggiamento per continuare la lotta e sostenere altri lavoratori, affinché cambino le condizioni di sfruttamento-NON PAGHIAMO LA LORO CRISI - più salario più diritti –IL POSTO DI LAVORO NON SI TOCCA.