«Basta con le cooperative che si approfittano dei lavoratori». Oggi, martedì 26 maggio i lavoratori della Arco Spedizzioni” di Gallarate si sono ritrovati davanti al cancello della ditta al fianco dei sindacalisti di AlCobas e Cub. La rivendicazione è semplice, ma importante: «Chiediamo che siano pagati gli stipendi dei lavoratori – spiegano -. Dal 31 ottobre scorso alcuni dipendenti della “Arco Spedizioni” sono stati invitati a “passare” dalla cooperativa “Emmezeta Service Scarl” alla cooperativa “Valpollicella Service 99”, entrambe facenti parte del medesimo consorzio “Over Global System”, con la stessa dirigenza e con sede a Sesto San Giovanni. Dopo poche settimane però dal 12 febbraio scorso non sono stati più avviati al lavoro, e da quella data non ricevono più alcun stipendio ne alcuna indicazione circa la durata prevedibile della loro “disoccupazione”.
26 maggio 2009
ASSEMBLEA NAZIONALE CUB
L’Assemblea Nazionale della CUB tenutasi a Riccione dal 22 al 24 maggio che ha visto la partecipazione di oltre 400 delegati e di circa 100 tra ospiti e invitati approva il documento preparatorio e la relazione introduttiva.
L’Assemblea ritiene indispensabile favorire ancora la discussione interna affinché tutta la CUB partecipi con convinzione al processo costituente che oggi avviamo.
L’Assemblea ha analizzato con un dibattito approfondito e qualificato le cause e gli effetti della crisi che sta devastando il mondo del lavoro e i rapporti sociali, producendo regressioni politiche e culturali che sfociano nella xenofobia e nel razzismo con un generale impoverimento dei lavoratori e dei settori sociali più deboli, premiando profitti e rendite.
colpevole della contravvenzione di cui agli arti 70 e 77 D.P.R. n. 164/1956
Con sentenza del 6/7/2005, la Corte di Appello di Milano confermava la sentenza di condanna emessa il 30.04.2004 dal Tribunale di Voghera nei confronti di … omissis … riconosciuto colpevole della contravvenzione di cui agli arti 70 e 77 D.P.R. n. 164/1956 per non avere, quale direttore e delegato alla sicurezza dello stabilimento … omissis … di Retorbido predisposto o fatto predisporre idonei sottopalchi di protezione o elementi di ripartizione del carico sui lucernai del tetto di detto stabilimento, al fine di evitare cadute dall’alto degli operai che ivi si recassero per lavori di manutenzione dei canali di gronda (capo B), nonché del delitto di omicidio colposo perché, nella spiegata qualità, per colpa e violazione delle suddette norme antiinfortunistiche, affidando al lavoratore … omissis … lavori di manutenzione dei canali di scolo e delle gronde sul tetto di un capannone, cagionava al predetto, a seguito della caduta dall’altezza di otto metri, avvenuta il 19/1/2001 per il cedimento sotto il suo peso di un lucernaio in vetroresina, lesioni personali gravissime, cui conseguiva il decesso (capo A). Avverso tale sentenza propongono ricorso per Cassazione sia l ‘imputato, nella qualità di responsabile civile, sia la società … omissis …, quest’ultima in difesa dei suoi interessi civilistici, ritenuti compromessi dalla condanna, in solido con il … omissis … ai risarcimento dei danni ed al pagamento immediato della provvisionale in favore delle parti civili costituite.
danno biologico derivante dall’infortunio
La lavoratrice, aiuto cuoca presso il ristorante stagionale gestito dalla società, incaricata nell’occasione delle pulizie di fine stagione della cucina dell’albergo, era salita, con l’intento di pulire la cappa del forno, su di un bancone d’acciaio sottostante, sul quale era poi scivolata, cadendo dall’altezza di un metro e procurandosi la frattura composta della base del tronchide omerale destro e una ferita lacero-contusa al primo dito della mano destra.
Avverso tale sentenza propone ricorso per cassazione con un unico motivo, illustrato poi con una memoria ex art. 378 c.p.c.
Resiste la società con proprio rituale controricorso, proponendo altresì contestualmente ricorso incidentale, affidato a due motivi.
Con controricorso, la ricorrente principale contesta infine la fondatezza del ricorso incidentale.
Avverso tale sentenza propone ricorso per cassazione con un unico motivo, illustrato poi con una memoria ex art. 378 c.p.c.
Resiste la società con proprio rituale controricorso, proponendo altresì contestualmente ricorso incidentale, affidato a due motivi.
Con controricorso, la ricorrente principale contesta infine la fondatezza del ricorso incidentale.
stante il fallimento della società datrice di lavoro, il diritto del lavoratore all'immediato ed integrale ristoro del danno è conculcato
Per tale ragione, ad avviso del rimettente, non potrebbe essere accolta la richiesta, formulata nel giudizio principale dal difensore del lavoratore infortunato, costituitosi parte civile, di autorizzazione alla citazione, quale responsabile civile, dell'assicuratore della società datrice di lavoro, nel frattempo dichiarata fallita. Infatti, trattandosi di contratto di assicurazione facoltativo, allo stato attuale della legislazione il lavoratore non vanta alcun diritto nei suoi confronti, essendo l'assicuratore obbligato esclusivamente nei confronti del datore di lavoro.
Di qui la rilevanza della questione: solamente l'invocata dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 83, comma 1, cod. proc. pen., in combinato disposto con l'art. 1917, secondo comma, cod. civ., consentirebbe la citazione dell'assicuratore in maniera tale che gli effetti civili del giudicato penale possano fare stato anche nei suoi confronti, con conseguente sua condanna, nell'ipotesi di riconosciuta colpevolezza dell'imputato, a corrispondere alla parte civile una somma integralmente ristoratrice del danno ed esente dal concorso dei creditori insinuati al passivo fallimentare.
Quanto alla non manifesta infondatezza, il giudice a quo afferma che, stante il fallimento della società datrice di lavoro, il diritto del lavoratore all'immediato ed integrale ristoro del danno è conculcato. Il lavoratore, infatti, non può esperire un'azione di condanna contro il fallimento, ostandovi l'art. 52, secondo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa), ed è costretto ad insinuare il proprio credito al passivo ed a subire il concorso di tutti i creditori, pur godendo del privilegio di cui agli artt. 2751-bis e 2767 del codice civile.
Quanto alla non manifesta infondatezza, il giudice a quo afferma che, stante il fallimento della società datrice di lavoro, il diritto del lavoratore all'immediato ed integrale ristoro del danno è conculcato. Il lavoratore, infatti, non può esperire un'azione di condanna contro il fallimento, ostandovi l'art. 52, secondo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa), ed è costretto ad insinuare il proprio credito al passivo ed a subire il concorso di tutti i creditori, pur godendo del privilegio di cui agli artt. 2751-bis e 2767 del codice civile.
ancora incidenti nei turni notturni
Esempi tratti dall’archivio Ispesl Infor.mo.: un incidente in uno stabilimento di una ditta conserviera. Il malfunzionamento dei fanali di un carrello elevatore, la scarsa illuminazione, l’insufficiente visuale e la mancanza di segnaletica.
Con l’idea che gli esempi di incidenti possano essere più immediati ed efficaci nel sensibilizzarci sui rischi nei luoghi di lavoro, proseguiamo con la nostra rubrica “Imparare dagli errori” prendendo spunto da INFOR.MO., uno strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio contenuti nell'archivio del sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Con l’idea che gli esempi di incidenti possano essere più immediati ed efficaci nel sensibilizzarci sui rischi nei luoghi di lavoro, proseguiamo con la nostra rubrica “Imparare dagli errori” prendendo spunto da INFOR.MO., uno strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio contenuti nell'archivio del sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Determinazione degli importi dei benefici del Fondo di sostegno le famiglie vittime gravi infortuni sul lavoro
Visto l'art. 1, comma 1187, della legge 27 dicembre 2006, n. 296,che, al fine di assicurare un adeguato e tempestivo sostegno aifamiliari delle vittime di gravi incidenti sul lavoro, anche per icasi in cui le vittime medesime risultino prive della coperturaassicurativa obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, haistituito il Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di graviinfortuni sul lavoro, di seguito denominato Fondo;
salvaguardia del diritto alla prestazioni pensionistiche liquidate con riconoscimento del beneficio pensionistico per esposizione all’amianto
Le prestazioni pensionistiche liquidate con riconoscimento del beneficio pensionistico per esposizione all’amianto ai sensi dell’articolo 13, comma 8, legge n. 257/1992 restano valide ed efficaci qualora siano state liquidate con provvedimento emesso in data anteriore al 12 aprile 2009
1. Premessa
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 dell’11 febbraio 2009, Supplemento ordinario n. 49 è stata pubblicata la legge 9 aprile 2009, 33, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, recante misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi”.
1. Premessa
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 dell’11 febbraio 2009, Supplemento ordinario n. 49 è stata pubblicata la legge 9 aprile 2009, 33, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, recante misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi”.
20 maggio 2009
AVIAPARTNER MALPENSA: CONDANNATA PER ATTIVITA’ ANTISINDACALE
QUESTA MATTINA IL GIUDICE DEL TRIBUNALE DI BUSTO ARSIZIO, DOTT.SSA LA RUSSA, HA DEPOSITATO IL DECRETO, NELLA CAUSA PROMOSSA DALLA CUB TRASPORTI (art.28 statuto dei lavoratori) CONTRO AVIAPARTNER, PERCHÉ QUESTA NON HA COLLABORATO CON LA COMMISSIONE ELETTORALE PER CONSENTIRE ALL’ELEZIONE DELLE RSU.
IL GIUDICE HA ORDINATO AD AVIAPARTNER LA CONSEGNA DEI TABULATI DEI DIPENDENTI E DI COLLABORARE CON LA COMMISSIONE ELETTORALE.
IL GIUDICE HA ORDINATO AD AVIAPARTNER LA CONSEGNA DEI TABULATI DEI DIPENDENTI E DI COLLABORARE CON LA COMMISSIONE ELETTORALE.
ORA FINALMENTE ANCHE I LAVORATORI AVIAPARTNER DI MALPENSA, POTRANNO ELEGGERSI I PROPRI RAPPRESENTANTI.
SEMPRE CON AVIAPARTNER, IERI PRESSO L’UFFICIO PROVINCIALE DI VARESE TRE LAVORATORI PRECARI, HANNO CONCILIATO OTTENENDO, DUE L’ASSUNZIONE DEFINITIVA ED UNO UN RISARCIMENTO DANNI PER LA RINUNCIA AL POSTO DI LAVORO.
PROSEGUE QUINDI, LA LOTTA AL LAVORO PRECARIO IN AVIAPARTNER CON DECINE DI LAVORATORI CHE SI SONO RIVOLTI ALLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE, PER OTTENERE, COME AVVENUTO PER ALTRE REALTÀ DI MALPENSA, LA REGOLARIZZARE DI TUTTI I PRECARI.
INOLTRE QUESTA MATTINA ABBIAMO APERTO LA PROCEDURA PER LE ELEZIONI DELLE RSU IN “AIR PULLMAN NOLEGGI”, ALTRA SOCIETÀ OPERANTE A MALPENSA, IN CUI I LAVORATORI NON HANNO MAI POTUTO ELEGGERE I PROPRI RAPPRESENTANTI.
GALLARATE 20/5/2009
IL LAVORO CONTINUA A UCCIDERE
Verità e giustizia per le vittime operaie ThyssenKrupp ed Eternit. Promuoviamo la prevenzione dei rischi e delle nocività con la partecipazione e la lotta in fabbrica, nel territorio e in ogni dove.
Convegno
23 Maggio 2009
ore 9,30
Centro di Incontro
Via Millio 20
TORINO
Relazione introduttva: Luigi MARA
Interventi di:
Rappresentanti delle Lavoratrici e dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) .
Sviluppo delle ricerche per l’affermazione del Rischio Zero: Carla CAVAGNA .
Rappresentanti delle Associazioni: Legami d’Acciaio; Medicina Democratica Sezione di Torino; C.U.B., A.LL.C.A. e Flmuniti di Torino e provincia;
Associazione 12 giugno Taranto;
Movimento No Tav; A.I.E.A; Cub Trasporti FS .
Legali di Parti Civili costituite nei processi penali contro gli imputati Thyssen-Krupp ed Eternit
CONVEGNO SULLO SMALTIMENTO DELL’AMIANTO
Dopo tutte le mobilitazioni sul territorio che abbiamo organizzato contro le megadiscariche di amianto di Cappella Cantone e Cingia de’ Botti pensiamo che il passaggio successivo per proseguire la lotta non possa che essere un momento di riflessione ed approfondimento tecnico.
Il prossimo 21 maggio a Soresina presso la Sala del Podestà, in via Matteotti 4, inizio ore 21, abbiamo organizzato un convegno dal titolo: "Le megadiscariche di amianto: problematiche ed alternative".
Con questo convegno vogliamo ribadire che le megadiscariche sono pericolose e che il ritardo nello smaltimento dell'amianto in Regione Lombardia non é certo dovuto alle resistenze dei cittadini. Proprio perché la bonifica e lo smaltimento dell’amianto sono un'emergenza occorre una pianificazione territoriale concertata e non le imposizioni dall'alto, ed in questo la normativa attuale é inadeguata e va quindi migliorata.
Inoltre vogliamo dimostrare che le nuove tecnologie di inertizzazione sono ora competitive e che lo Stato italiano é colpevolmente in ritardo rispetto ad altri paesi europei.
Il giorno 19 maggio 2009, alle ore 17.30, presso la Sala eventi di Spazio Comune a Cremona, in piazza Stradivari 7 ci sarà una conferenza stampa di presentazione del convegno.
18 maggio 2009
Assemblea Nazionale CUB
Riccione 22 23 24 maggio 2009
L’Assemblea nazionale della CUB non parla di noi.
Parla dei lavoratori, dei loro problemi e della necessità di costruire un forte ed organizzato sindacato confederale, conflittuale ed indipendente.
Noi oggi stiamo cercando di adeguare lo strumento alla realizzazione degli obbiettivi che ci siamo posti.
Per questo riteniamo giusto definire la nostra Assemblea nazionale “costituente”, perché deve avviare questo percorso con il massimo di unità possibile, ma anche con il massimo di chiarezza e trasparenza possibile.
Costituente perché da costruire assieme, perché proponga passaggi che possano essere largamente compresi e condivisi, che si spinga anche a proporsi a tutti quei soggetti che come noi possono essere interessati a questo progetto.
OCSE: ITALIA 23/A PER SALARI, TRA I PIU' BASSI D'EUROPA
La busta paga degli italiani è tra le più leggere tra quelle non solo dei grandi Paesi industrializzati ma anche nell'eterogeneo mondo dei Paesi Ocse. Sui trenta paesi che fanno riferimento all'organizzazione di Parigi, l'Italia, con un salario medio annuo netto di 21.374 dollari si colloca al 23/o posto. Davanti, in termini di salari, ci sono non solo Gran Bretagna, Giappone, Stati Uniti, Germania, Francia ma tutti i Paesi europei, fatta eccezione del Portogallo e dei paesi dell'Allargamento. Mediamente dunque il salario medio di un italiano non arriva a 16.000 euro l'anno, poco più di 1.300 euro al mese. I dati sono contenuti nel Rapporto dell'Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008 e appena pubblicato dalla stessa organizzazione di Parigi. L'Italia non 'schioda' dalla coda della classifica dei salari: anche lo scorso anno era infatti al ventitreesimo posto, considerati gli stessi parametri di confronto.
O.d.G. DELEGATI E ATTIVISTI CUB VARESE 15 MAGGIO 2009
L’Assemblea provinciale dei delegati e attivisti della CUB di Varese riunita oggi 15 maggio ’09 esprime la più profonda preoccupazione per la divaricazione sempre più evidente creatasi nella CUB a livello nazionale tra parte del privato e RDB.
Nella convinzione che è dall’unificazione del mondo del Sindacalismo di Base che trova nuova forza e sostanza la possibilità di rappresentare uno strumento di tutela valido ed efficace per la classe lavoratrice, questa assemblea pensa si debba dar corso rapidamente ad ogni azione volta ad arrivare a questo obiettivo.
Proprio noi di Varese, col nostro convegno del 2008, siamo stati tra i primi a sollevare questa necessità. Su questa strada siamo intenzionati a proseguire.
Dobbiamo contrastare i disegni di padronato e governo di portare ulteriori grossi attacchi al mondo del lavoro, al reddito dei salariati, alle condizioni di vita e di salute sui luoghi di lavoro, alle pensioni e alla democrazia nelle fabbriche.
Dobbiamo contrastare lo smantellamento della P.A. e dello stato sociale.
Dobbiamo contrastare il tentativo di far pagare la crisi, prodotta dalla finanza, ai ceti popolari.
Dobbiamo contrastare il potere dei sindacati concertativi nelle fabbriche e sulla scena nazionale.
Dobbiamo proporre ai lavoratori un nuovo modello sindacale fondato sulla democrazia interna, sul concetto che ogni testa vale un voto. Dobbiamo, sulla democrazia, fare da esempio.
Il sindacato di base che vogliamo non teme il dibattito coi lavoratori, non impone scelte preconfezionate calate dall’alto.
Gli ultimi congressi della CUB del privato ci dovevano dotare di organismi dirigenti finalmente funzionanti e democratici. A giudicare dal primo atto (lo sciopero del 15 Maggio dichiarato solo da una parte della CUB) così non è stato.
Rischiamo ora di tornare indietro, a prima del patto di base con le altre organizzazioni.
Siamo contro le vecchie pratiche usate per rivendicare l’appartenenza ad un sindacato un pelo più a sinistra, magari non curandosi di quanto rivendica la base.
La riframmentazione del Sindacalismo di Base è incomprensibile, sbagliata e dannosa.
Sicuramente non sono possibili matrimoni tra non consenzienti, ma ostinarci a stare “distinti e distanti” ci porta a rischiare la fine dei polli di Renzo di manzoniana memoria che, mentre vengono portati al mercato per essere venduti, continuano a beccarsi tra loro.
Marciare verso l’unificazione del sindacalismo di base può produrre quella massa critica che riesce a imporsi sullo scenario sindacale del nostro paese ed essere un riferimento per i lavoratori.
Vogliamo continuare il percorso intrapreso col patto di base, pertanto la assemblea provinciale della CUB di Varese decide di partecipare con propri delegati (quelli già eletti nei nostri precedenti congressi) sia alla Assemblea Regionale Lombarda della CUB del 16-05-09 che alla Assemblea Nazionale di Riccione del 22-24 Maggio 09.
L’assemblea di Riccione può rappresentare una svolta nel panorama sindacale ed un passaggio obbligato per il viaggio unitario che stiamo intraprendendo e che abbiamo più volte discusso sia nel direttivo che con i delegati nei vari incontri fatti.
Se dobbiamo fare una scelta tra chi chiede democrazia e chi impone le decisioni dall’alto, noi scegliamo la democrazia.
Se dobbiamo fare una scelta tra proseguire nell’unità sindacale o tornare ad un sindacato che non rappresenta più i lavoratori, noi scegliamo l’unità sindacale.
Noi partecipiamo alla Assemblea di Riccione perchè è l’unica scelta coerente che possiamo fare.
Varese 15-05-09
Approvato all’unanimità.
Nella convinzione che è dall’unificazione del mondo del Sindacalismo di Base che trova nuova forza e sostanza la possibilità di rappresentare uno strumento di tutela valido ed efficace per la classe lavoratrice, questa assemblea pensa si debba dar corso rapidamente ad ogni azione volta ad arrivare a questo obiettivo.
Proprio noi di Varese, col nostro convegno del 2008, siamo stati tra i primi a sollevare questa necessità. Su questa strada siamo intenzionati a proseguire.
Dobbiamo contrastare i disegni di padronato e governo di portare ulteriori grossi attacchi al mondo del lavoro, al reddito dei salariati, alle condizioni di vita e di salute sui luoghi di lavoro, alle pensioni e alla democrazia nelle fabbriche.
Dobbiamo contrastare lo smantellamento della P.A. e dello stato sociale.
Dobbiamo contrastare il tentativo di far pagare la crisi, prodotta dalla finanza, ai ceti popolari.
Dobbiamo contrastare il potere dei sindacati concertativi nelle fabbriche e sulla scena nazionale.
Dobbiamo proporre ai lavoratori un nuovo modello sindacale fondato sulla democrazia interna, sul concetto che ogni testa vale un voto. Dobbiamo, sulla democrazia, fare da esempio.
Il sindacato di base che vogliamo non teme il dibattito coi lavoratori, non impone scelte preconfezionate calate dall’alto.
Gli ultimi congressi della CUB del privato ci dovevano dotare di organismi dirigenti finalmente funzionanti e democratici. A giudicare dal primo atto (lo sciopero del 15 Maggio dichiarato solo da una parte della CUB) così non è stato.
Rischiamo ora di tornare indietro, a prima del patto di base con le altre organizzazioni.
Siamo contro le vecchie pratiche usate per rivendicare l’appartenenza ad un sindacato un pelo più a sinistra, magari non curandosi di quanto rivendica la base.
La riframmentazione del Sindacalismo di Base è incomprensibile, sbagliata e dannosa.
Sicuramente non sono possibili matrimoni tra non consenzienti, ma ostinarci a stare “distinti e distanti” ci porta a rischiare la fine dei polli di Renzo di manzoniana memoria che, mentre vengono portati al mercato per essere venduti, continuano a beccarsi tra loro.
Marciare verso l’unificazione del sindacalismo di base può produrre quella massa critica che riesce a imporsi sullo scenario sindacale del nostro paese ed essere un riferimento per i lavoratori.
Vogliamo continuare il percorso intrapreso col patto di base, pertanto la assemblea provinciale della CUB di Varese decide di partecipare con propri delegati (quelli già eletti nei nostri precedenti congressi) sia alla Assemblea Regionale Lombarda della CUB del 16-05-09 che alla Assemblea Nazionale di Riccione del 22-24 Maggio 09.
L’assemblea di Riccione può rappresentare una svolta nel panorama sindacale ed un passaggio obbligato per il viaggio unitario che stiamo intraprendendo e che abbiamo più volte discusso sia nel direttivo che con i delegati nei vari incontri fatti.
Se dobbiamo fare una scelta tra chi chiede democrazia e chi impone le decisioni dall’alto, noi scegliamo la democrazia.
Se dobbiamo fare una scelta tra proseguire nell’unità sindacale o tornare ad un sindacato che non rappresenta più i lavoratori, noi scegliamo l’unità sindacale.
Noi partecipiamo alla Assemblea di Riccione perchè è l’unica scelta coerente che possiamo fare.
Varese 15-05-09
Approvato all’unanimità.
Istituzione di una nuova scala mobile
Legislatura 16º - 11ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 80 del 12/05/2009
LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 12 MAGGIO 2009 80ª Seduta (antimeridiana)
LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 12 MAGGIO 2009 80ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Vice Presidente TREU
La seduta inizia alle ore 10,50.
IN SEDE REFERENTE
(1) DISEGNO DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE - Istituzione di una nuova scala mobile per la indicizzazione automatica delle retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici
(1453) DISEGNO DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE - Norme in materia di introduzione del salario minimo intercategoriale e del salario sociale, previsione di minimi previdenziali, recupero del fiscal drag e introduzione della scala mobile
(Esame congiunto e rinvio)
Introduce l'esame il presidente relatore TREU ( PD ), il quale, sottolineato il rilievo degli argomenti cui i disegni di legge attengono, ricorda che il disegno di legge n. 1 ripropone un'iniziativa legislativa presentata nel corso della XV legislatura. Sottolinea che il disegno di legge n. 1453, di struttura più complessa, affronta quattro questioni, suggerendo l'introduzione di un salario minimo intercategoriale pari a 1.300 euro netti al mese, e di un salario sociale di 1.000 euro mensili, corrisposto a quanti siano disoccupati da 12 mesi, per i quali dopo 36 mesi è prevista l'assunzione con contratto a termine nella pubblica amministrazione, il recupero del fiscal drag e l'istituzione di una nuova scala mobile, sotto forma di recupero automatico del differenziale tra inflazione reale e inflazione programmata, con cadenza annuale (in base al disegno di legge n. 1453) ovvero trimestrale (in base al disegno di legge n. 1). L'applicazione è prevista anche per trattamenti pensionistici, indennità di disoccupazione, cassa integrazione guadagni e trattamenti di mobilità. La copertura finanziaria è individuata attraverso l'unificazione al 20 per cento dell'aliquota applicabile ai proventi da interessi corrisposti su conti correnti bancari e rendite finanziarie, salvaguardando i redditi individuali al di sotto dei 50.000 euro l'anno, nonchè attraverso l'abolizione della riduzione del cuneo fiscale per imprese, banche e assicurazioni.
In considerazione della delicatezza dei temi oggetto delle due iniziative legislative, nonché della specifica richiesta pervenuta da parte dei rappresentanti del comitato promotore nazionale dei provvedimenti, entrambi di iniziativa popolare, il PRESIDENTE relatore conclusivamente suggerisce di procedere ad una serie di audizioni, da svolgersi in sede informale, compatibilmente con il calendario dei lavori della Commissione.
La Commissione prende atto.
Il PRESIDENTE relatore, dichiarata aperta la discussione generale, ne rinvia lo svolgimento ad altra seduta.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
Gallarate: Operai Ahlstrom per le vie del centro
I lavoratori dello stabilimento di Gallarate della multinazionale finlandese Ahlstrom hanno manifestato questa mattina insieme ai Cobas e i sindacati di base per dare voce e visibilità alla condizione che stanno attraversando. Nei confronti di 59 operai dell’azienda è stata infatti aperta la procedura di mobilità che scadrà il 22 giugno. Gli operai si sono riuniti presso la sede dell’azienda e hanno raggiunto il centro di Gallarate, fermandosi alla sede dell’Agenzia delle Entrate e bloccando il traffico nei pressi della nuova rotonda di piazza Risorgimento.
12 maggio 2009
Omnia Network di Milano: Niente stipendi, e i lavoratori si ammanettano
Lo sciopero dei dipendenti delle due sedi milanesi di Omnia Network di lunedì 11 maggio dopo un incontro tra direzione ed RSU è sfociato in una singolare protesta.Niente stipendi, e i lavoratori si ammanettanoPer chiedere il legittimo pagamento dei loro stipendi, e per avere stabili garanzie per la tenuta occupazionale, lunedì 11 maggio i dipendenti delle due sedi di Omnia Network, di via Breda, a Milano, e di Corsico hanno deciso di incrociare le braccia.
SCONTRO TRENI CRAVALCORE: PARTE CIVILE, COLPA DI CHI MUORE
- «Per Crevalcore 17 morti e nessun colpevole, una vergogna». Questo il primo commento dei delegati Rsu-Rls dell'Assemblea nazionale dei ferrovieri alla sentenza del gup di Bologna sull'incidente ferroviario che il 7 gennaio 2005 provocò 17 morti e decine di feriti sulla linea Bologna-Verona nello scontro fra un treno interregionale e uno merci. «La sentenza di Bologna ha anticipato le modifiche che vorrebbero fare al Testo unico sulla sicurezza: la colpa è di chi muore - si legge nella nota dei delegati - In questo modo dirigenti, funzionari, amministratori e tutti coloro che sono preposti a garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e non lo fanno, saranno sempre incolpevoli, a pagare sempre gli ultimi, senza giustizia alcuna e senza garanzie che quello che è accaduto non accadrà piu». (ANSA).
I barconi della speranza
Ogni barcone di migranti che arriva sulle coste del meridione è un’opportunità per noi, italiani, europei, abitanti di paesi ricchi e sfruttatori. Un’opportunità per riflettere e per restituire il maltolto. Scriveva Jean Ziegler (sociologo svizzero socialista, attuale Relatore speciale dell’ONU per il diritto all’alimentazione) nel 1979, nel suo libro “Le mani sull’Africa”: “La terza guerra mondiale per il terzo mondo è già iniziata: è una guerra di sterminio che uccide per fame 12.000 bambini al giorno.”
A distanza di 30 anni, la guerra del nord contro il sud è divenuta ancora più cruenta e spietata: i bambini che muoiono ogni giorno nel terzo mondo, in particolare in Africa, di malnutrizione e/o di malattie curabili come il morbillo sono 25.000 (Rapporto ONU-Undp 2005). Ogni giorno un’ecatombe pianificata.
A distanza di 30 anni, la guerra del nord contro il sud è divenuta ancora più cruenta e spietata: i bambini che muoiono ogni giorno nel terzo mondo, in particolare in Africa, di malnutrizione e/o di malattie curabili come il morbillo sono 25.000 (Rapporto ONU-Undp 2005). Ogni giorno un’ecatombe pianificata.
Discriminazioni subite dalle donne sul posto di lavoro
Come noto, il danno non patrimoniale è risarcibile nei soli casi “previsti dalla legge”, e cioè, secondo un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 2059 cod. civ.: a) quando il fatto illecito sia astrattamente configurabile come reato; in tal caso la vittima avrà diritto al risarcimento del danno non patrimoniale scaturente dalla lesione di qualsiasi interesse della persona tutelato dall’ordinamento, ancorché privo di rilevanza costituzionale; b) quando ricorra una delle fattispecie in cui la legge espressamente consente il ristoro del danno non patrimoniale anche al di fuori di una ipotesi di reato (ad es., nel caso di illecito trattamento dei dati personali o di violazione delle norme che vietano la discriminazione razziale); in tal caso la vittima avrà diritto al risarcimento del danno non patrimoniale scaturente dalla lesione dei soli interessi della persona che il legislatore ha inteso tutelare attraverso la norma attributiva del diritto al risarcimento (quali, rispettivamente, quello alla riservatezza od a non subire discriminazioni); c) quando il fatto illecito abbia violato in modo grave diritti inviolabili della persona, come tali oggetto di tutela costituzionale; in tal caso la vittima avrà diritto al risarcimento del danno non patrimoniale scaturente dalla lesione di tali interessi, che, al contrario delle prime due ipotesi, non sono individuati “ex ante” dalla legge, ma dovranno essere selezionati caso per caso dal giudice (Sez. un. civ., 11 novembre 2008, 26972).
interposizione di manodopera e appalto
(Corte di Cassazione - Sezione Lavoro, Sentenza 9 marzo 2009, n. 5648: Interposizione di manodopera - Appalto - Contratto - Attività dell'appaltatrice).
La Cassazione ha rilevato un grave difetto di motivazione nella pronuncia di secondo grado, posto che "non è assolutamente sufficiente verificare che l'appalto venga concluso con un soggetto dotato di una propria ed effettiva organizzazione, occorrendo accertare, in primo luogo, se, a termini di contratto, la prestazione lavorativa deve essere resa nell'ambito di un'organizzazione e gestione propria dell'appaltatore, in quanto finalizzata ad un autonomo risultato produttivo; anche in caso di esito positivo di questa indagine, è altresì necessario esaminare la concreta esecuzione del contratto e, quindi, l'esistenza anche in fatto dell'autonomia gestionale dell'appaltatore che si esplica nella conduzione aziendale, nella direzione del personale, nella scelta delle modalità e dei tempi di lavoro. Nella motivazione della sentenza di appello, di contro, sono valorizzati elementi privi di rilievo dirimente, quali la permanenza dei poteri di gestione amministrativa in capo alla cooperativa, che è, invece, connaturale alle ipotesi di intermediazione vietata, mentre non emerge in cosa consistesse, nella specie, l'autonomia gestionale dell'appaltatore, quale fosse l'attività organizzativa svolta nella disposizione del servizio, come si esplicasse la sua attività di direzione nei confronti del personale impiegato nell'appalto, in che modo l'appaltatore esperisse autonomamente un complesso di operazioni costituenti un servizio autonomo".
amianto: salvaguardia del diritto alla prestazioni pensionistiche liquidate con riconoscimento del beneficio pensionistico
2. Salvaguardia del diritto a pensione
Per effetto del richiamato articolo 7 ter, comma 14, della legge 9 aprile 2009, n. 33, le prestazioni pensionistiche liquidate con riconoscimento del beneficio pensionistico per esposizione all’amianto, ai sensi dell’articolo 13, comma 8 legge n. 257/1992, con provvedimento emesso in data anteriore al 12 aprile 2009 restano valide ed efficaci.
3. Quadro normativo di riferimento
Rimane ferma la normativa di carattere generale ai fini del riconoscimento del beneficio pensionistico con esposizione all’amianto ai sensi dell’articolo 13, comma 8, legge n. 257 del 1992, nonché dell’articolo 47 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2003, n. 326 e successive modificazioni e gli adempimenti dalle stesse disposizioni previsti a carico dell’INAIL.
Per effetto del richiamato articolo 7 ter, comma 14, della legge 9 aprile 2009, n. 33, le prestazioni pensionistiche liquidate con riconoscimento del beneficio pensionistico per esposizione all’amianto, ai sensi dell’articolo 13, comma 8 legge n. 257/1992, con provvedimento emesso in data anteriore al 12 aprile 2009 restano valide ed efficaci.
3. Quadro normativo di riferimento
Rimane ferma la normativa di carattere generale ai fini del riconoscimento del beneficio pensionistico con esposizione all’amianto ai sensi dell’articolo 13, comma 8, legge n. 257 del 1992, nonché dell’articolo 47 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2003, n. 326 e successive modificazioni e gli adempimenti dalle stesse disposizioni previsti a carico dell’INAIL.
07 maggio 2009
Nokia Siemens Networks Italia (NSNI): un’ora di sciopero con ampia adesione e cortei a Cassina de’ Pecchi e Cinisello Balsamo
Lo sciopero oggi 7 maggio ’09 di un‘ora dalle 10,30 alle 11,30 del gruppo Nokia ha visto una partecipazione eccezionale e circa trecento lavoratori e lavoratrici hanno percorso in corteo la strada padana fino al comune di Cassina de’ Pecchi e MM2.
Al corteo hanno partecipato sindaci e rappresentanti dei comuni di Cassina de’ Pecchi, Cernusco Sul Naviglio, Carugate e Trezzo sull’Adda.
E in contemporanea dalla sede di Cinisello Balsamo il corteo con altri 300 lavoratori si muoveva fino all’incrocio con l’ospedale Bassini.
Lo sciopero dei lavoratori Nokia punta a respingere il piano della casa madre che smantella la ricerca e lo sviluppo degli apparati per telefonini GSM di nuova generazione e vuole svuotare pian piano il settore della ricerca Ponti Radio (Cassina de Pecchi).
La Nokia si vuole tenere il mercato Italiano, i finanziamenti e i profitti derivanti dallo sviluppo della banda larga ma distrugge il patrimonio professionale e tecnologico anche quando è tra i più avanzati del mondo. Sono a rischio l’occupazione di Cinisello B. oltre 600 ricercatori dipendenti e circa 250 consulenti.
A Cassina de’ Pecchi la produzione è finita nella mani di Jabil ed ora sono in cassa integrazione (per il magazzino in mano a Ceva Logistics ferie… fino a quando visto che non hanno i tradizionali ammortizzatori come la cassa integrazione ordinaria??).
Il sito di Cassina de’ Pecchi continua a subire svuotamenti e recentemente sono presenti lavoratori del Vietnam per assorbire competenze… che poi renderanno il doppione italiano più costoso. Le multinazionali continuano una politica di licenziamento e di smantellamento con il trasferimento all’estero della produzione verso i paesi a basso costo di manodopera mentre la casa madre si prende i progetti e la ricerca più avanzata.
La presenza di Nokia ha ridotto la occupazione dai 3.000 dipendenti agli attuali 1.700 (con i licenziamenti volontari ma sempre licenziamenti sono).
I posti persi non potranno essere rioccupati dai giovani che vengono privati del futuro per colpa di una politica scellerata della Nokia e si perdono nel paese competenze e capacità tecnologiche che non sarà facile ricostruire.
Al governo chiediamo di riprendere il tavolo del confronto per imporre il rispetto degli impegni e il mantenimento della occupazione in caso contrario venga chiesto a Nokia di restituire i finanziamenti che hanno ottenuto loro e chi prima di loro (Siemens) si sono intascati.
Per contrastare questo disegno di Nokia crediamo sia utile tentare il coinvolgimento non solo delle istituzioni ma cercare nella società, all’università, tra i giovani e a tutti i livelli la possibilità di costruire una campagna che faccia vedere la vera faccia della Nokia.
Si tratta di continuare la lotta e di definire una vertenza vera e propria contro il piano di Nokia.
Invitiamo ad utilizzare tutti i momenti che la direzione convocherà per dimostrare la contrarietà dei lavoratori e delle lavoratrici.
06 maggio 2009
E’ partita una nuova sfida per le 11 centraliniste precarie licenziate a settembre 2008 dall’Ospedale di Legnano.
NASCE TELEFONO PRECARIO:
le 11 precarie di legnano e la loro nuova iniziativa
"Non sappiamo se la nostra iniziativa susciterà lo stesso interesse della strip conference – le donne fanno parlare di loro solo quando mettono in gioco i propri corpi, quando si spogliano dichiara Anna una delle donne.
Stavolta non ci spoglieremo, ma metteremo in gioco la nostra intelligenza precaria non venderemo prodotti ne faremo assistenza per marchi o ditte privete.
Da una parte all'altra del filo telefonico precari nella vita e nel lavoro, con un'unico obbiettivo, ridare dignità a chi la perde ogni giorno con contratti non degni, dando informazioni e consulenza legale e sindacale, con noi, avvocati e sindacalisti studieremo le forme di rappresentanza e di difesa sindacale, ma anche lotte e piattaforme rivendicative sia nei luoghi di lavoro che nei territori.
Stavolta non ci spoglieremo, ma metteremo in gioco la nostra intelligenza precaria non venderemo prodotti ne faremo assistenza per marchi o ditte privete.
Da una parte all'altra del filo telefonico precari nella vita e nel lavoro, con un'unico obbiettivo, ridare dignità a chi la perde ogni giorno con contratti non degni, dando informazioni e consulenza legale e sindacale, con noi, avvocati e sindacalisti studieremo le forme di rappresentanza e di difesa sindacale, ma anche lotte e piattaforme rivendicative sia nei luoghi di lavoro che nei territori.
03 maggio 2009
riqualificazione dell’Ospedale Civile di Legnano
La domanda di salute e di prestazioni sanitarie è in continuo aumento nella popolazione, in un contesto in cui da un lato gli ospedali vengono qualificati come “strutture per acuti ad alta intensità di cure”, con conseguente riduzione di posti letto per la patologia cronico - riabilitativa, e dall’altro non emergono ancora sistematicamente sul territorio soluzioni di degenza alternative, soprattutto per la fascia degli anziani e degli individui affetti da patologie croniche invalidanti. Il vecchio ospedale, dunque, secondo i sindacati potrebbe sopperire a questa mancanza mentre il nuovo ospedale tratterebbe solo gli acuti e i grandi interventi. Quotidianamente al Civile di Legnano si rivolgono persone di ogni fascia d’età non solo per beneficiare di una o più prestazioni sanitarie, bensì come punto di riferimento per il soddisfacimento di bisogni, che spesso non è possibile soddisfare.
Nella città di Legnano la maggior parte dei Consultori sono stati chiusi, il CPS “potrebbe” seguire a breve la stessa sorte, gli anziani e i grandi anziani al proprio domicilio possono beneficiare di un’assistenza integrata a “part-time”, le strutture di lunga degenza e di riabilitazione distano spesso lontano e sovente sono care e a carico dell’utente, non esiste su territorio un ambulatorio infermieristico pubblico per prestazioni sanitarie quali rimozione punti di sutura, rinnovo medicazioni, esecuzioni di terapie intramuscolari, sostituzione cateteri vescicali. I cittadini si devono rivolgere alle farmacie, a conoscenti, a personale infermieristico o meno dietro compenso.
«Riteniamo che la struttura del vecchio Civile debba e possa trasformarsi in un punto di riferimento vero per i cittadini dell’hinterland legnanese, - spiegano le organizzazioni sindacali - la popolazione ha bisogno di un Consultorio Familiare, di una Guardia Medica con sala visita preposta, di un Centro Stomatologico aperto 24/24, di un Ambulatorio Infermieristico e di un Ambulatorio Stranieri, di un Centro di Riabilitazione, di un reparto di lunga degenza, di un percorso psichiatrico per ridurre i ricoveri coatti, di un Centro che li accolga, che li riabiliti con attività educative, di un Centro di Ascolto per i minori, senza tralasciare la diagnostica per immagini pubblica (radiologia, TAC, RMN), di un Servizio di Farmacia interno/esterno con produzione di prodotti galenici».
Nella città di Legnano la maggior parte dei Consultori sono stati chiusi, il CPS “potrebbe” seguire a breve la stessa sorte, gli anziani e i grandi anziani al proprio domicilio possono beneficiare di un’assistenza integrata a “part-time”, le strutture di lunga degenza e di riabilitazione distano spesso lontano e sovente sono care e a carico dell’utente, non esiste su territorio un ambulatorio infermieristico pubblico per prestazioni sanitarie quali rimozione punti di sutura, rinnovo medicazioni, esecuzioni di terapie intramuscolari, sostituzione cateteri vescicali. I cittadini si devono rivolgere alle farmacie, a conoscenti, a personale infermieristico o meno dietro compenso.
«Riteniamo che la struttura del vecchio Civile debba e possa trasformarsi in un punto di riferimento vero per i cittadini dell’hinterland legnanese, - spiegano le organizzazioni sindacali - la popolazione ha bisogno di un Consultorio Familiare, di una Guardia Medica con sala visita preposta, di un Centro Stomatologico aperto 24/24, di un Ambulatorio Infermieristico e di un Ambulatorio Stranieri, di un Centro di Riabilitazione, di un reparto di lunga degenza, di un percorso psichiatrico per ridurre i ricoveri coatti, di un Centro che li accolga, che li riabiliti con attività educative, di un Centro di Ascolto per i minori, senza tralasciare la diagnostica per immagini pubblica (radiologia, TAC, RMN), di un Servizio di Farmacia interno/esterno con produzione di prodotti galenici».
INPS: Protocollo d’intesa in materia di maternità e assegno al nucleo familiare
Con circolare n. 56 del 14 aprile 2009, sono state fornite istruzioni in ordine alle modalità di attuazione del protocollo d’intesa tra Dipartimento Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e INPS (determinazione n. 27 del 4 marzo 2009) per l’ottimizzazione delle informazioni inerenti alle tutele previste a sostegno della maternità/paternità nonché all’assegno al nucleo familiare con tre figli minori concesso dai Comuni.
Infortunio mortale, il giudice condanna un imprenditore al massimo della pena
2 aprile 2009. Sentenza del tribunale di Imola: 5 anni al datore di lavoro accusato di omicidio colposo aggravato per l'incidente che costò la vita a un artigiano. Alla moglie e ai figli della vittima un milione di euro di risarcimento, 260mila euro ai genitori e fratelli
BOLOGNA - Una pena esemplare. Cosi, in sostanza scrive il giudice di Imola Sandro Pecorella nella motivazioni per la sentenza di condanna, a cinque anni, inflitta a un imprenditore, accusato di omicidio colposo aggravato per la morte in un incidente sul lavoro di Agostino Graziano, 29 anni, artigiano di Budrio che lavorava in subappalto. "Ritiene il giudice che necessitata sia l'applicazione del massimo di pena edittale prevista", recita la sentenza, "non essendo altrimenti comprensibile in quale caso si debba applicare questa previsione della legge".
BOLOGNA - Una pena esemplare. Cosi, in sostanza scrive il giudice di Imola Sandro Pecorella nella motivazioni per la sentenza di condanna, a cinque anni, inflitta a un imprenditore, accusato di omicidio colposo aggravato per la morte in un incidente sul lavoro di Agostino Graziano, 29 anni, artigiano di Budrio che lavorava in subappalto. "Ritiene il giudice che necessitata sia l'applicazione del massimo di pena edittale prevista", recita la sentenza, "non essendo altrimenti comprensibile in quale caso si debba applicare questa previsione della legge".
Amianto, esposizione ignota per il 15% delle vittime
Ma quante sono le persone affette da mesotelioma maligno (tumore causato da amianto, ndr) in Italia? Nel nostro Paese si contano 1.200-1.300 casi l'anno, con un'incidenza di circa 4 uomini su 100mila e di una donna su 100mila. Diverse possono essere le cause d'esposizione: dal 1993 al 2004 il 66% dei casi di malattia era dovuto a esposizione lavorativa (81% uomini), mentre la convivenza con un familiare esposto toccava il 4,5% e le cause ambientali rappresentavano il 4,7% del totale
"Un'incidenza non da poco è relativo al dato dell'esposizione ignota, che supera il 15% del totale", spiega Alessandro Marinaccio, ricercatore dell'Ispesl e referente per il Registro nazionale dei mesoteliomi. "Questo però non significa che esistono altre cause non riconosciute, bensì che talvolta è impossibile individuare la reale origine dell'esposizione sulla base dei ricordi della vittima".
"Un'incidenza non da poco è relativo al dato dell'esposizione ignota, che supera il 15% del totale", spiega Alessandro Marinaccio, ricercatore dell'Ispesl e referente per il Registro nazionale dei mesoteliomi. "Questo però non significa che esistono altre cause non riconosciute, bensì che talvolta è impossibile individuare la reale origine dell'esposizione sulla base dei ricordi della vittima".
ISTAT: CONTRATTI A TERMINE, IN 15 ANNI BOOM
A trainare la crescita degli occupati sono stati soprattutto i contratti a termine nell'ambito del lavoro dipendente. ''Il numero di lavoratori autonomi - ha detto Biggeri sempre riferendosi al trend degli ultimi 15 anni - si e' mantenuto sostanzialmente costante intorno ai 6 milioni di individui, raggiungendo il massimo di 6 milioni e 300 mila nel 2004 per tornare poi ai livelli del 1993. Di contro, sono da attribuire quasi esclusivamente ai lavoratori dipendenti i cambiamenti nei livelli del mercato occupazionale. Tra i dipendenti un ruolo fondamentale e' rivestito dai lavoratori a termine, cresciuti del 59% negli ultimi 15 anni (contro il 13% dei permanenti) raggiungendo oltre 2 milioni e 300 mila unita'''.
Chrysler: al sindacato la maggioranza delle azioni
Il sindacato, per aiutare la riorganizzazione di Chrysler e l'alleanza con Fiat, ha accettato drastici tagli dei costi e modifiche del contratto dilavoro:
tra questi la sospensione di aumenti legati al costo della vita, nuovi limiti sugli straordinari (che saranno pagati solo dopo 40 ore settimanali) e la rinuncia ad alcuni giorni di vacanza, in particolare il lunedi' di Pasqua nel 2010 e nel 2011.
L'obiettivo e' di portare salari e benefit vicini a quelli dei lavoratori non sindacalizzati negli impianti statunitensi dei concorrenti internazionali, a cominciare dalle case giapponesi.
Il patto con Fiat, che dovrebbe portare in dote tecnologia stimata in otto miliardi di dollari, a detta dei documenti sindacali creera' "4.000 posti di lavoro sindacalizzati negli Stati Uniti".
L'altra grande casa automobilistica in crisi di Detroit, General Motors, ha a sua volta offerto ieri un ruolo di primo piano nel capitale al sindacato e al governo.
Stando ad un nuovo piano di riorganizzazione presentato alla Sec, il governo potrebbe ricevere una quota azionaria superiore al 50% in cambio di nuovi aiuti per 11,6 miliardi di dollari.
Governo e sindacato assieme controllerebbero l'89% della societa'.
SPESA AUMENTA, INNALZARE ETA' PENSIONABILE
BRUXELLES - L'effetto baby-boom comincia a far sentire il suo peso sulla spesa pensionistica in Europa. E il fatto che questo accada in un periodo di recessione senza precedenti può divenire devastante per le finanze pubbliche e la crescita potenziale di molti Paesi della zona euro e dell'Ue. E' il nuovo allarme che la Commissione Ue si appresta a lanciare in un rapporto sull'invecchiamento della popolazione europea. Rapporto - già anticipato dall'ANSA - che sarà presentato domani e le cui conclusioni verranno fatte proprie dal consiglio Ecofin che si riunirà a Bruxelles martedì prossimo.
SANZIONI DISCIPLINARI NULLE SE APPLICATE CON INTENTO DI MOBBING
Diana A. dipendente della s.r.l. I.V.M. dal 1987, con mansioni impiegatizie (addetta alla reception, al centralino, alla gestione dei cartellini di presenza, alla tenuta delle agende) nel gennaio del 1999 è stata consigliata dal capo ufficio di dimettersi in quanto l'azienda non era più soddisfatta delle sue prestazioni. Ella non ha seguito il consiglio. I suoi carichi di lavoro sono stati notevolmente aumentati e i suoi superiori hanno preso a rivolgerle rimproveri alla presenza dei colleghi.Inoltre, nel periodo dall'aprile all'agosto 1999, le sono stati inflitti sette provvedimenti disciplinari (una multa pari a tre ore della retribuzione e 6 sospensioni per un giorno) con addebiti in genere di scarsa diligenza.
01 maggio 2009
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