Il sindacato, per aiutare la riorganizzazione di Chrysler e l'alleanza con Fiat, ha accettato drastici tagli dei costi e modifiche del contratto dilavoro:
tra questi la sospensione di aumenti legati al costo della vita, nuovi limiti sugli straordinari (che saranno pagati solo dopo 40 ore settimanali) e la rinuncia ad alcuni giorni di vacanza, in particolare il lunedi' di Pasqua nel 2010 e nel 2011.
L'obiettivo e' di portare salari e benefit vicini a quelli dei lavoratori non sindacalizzati negli impianti statunitensi dei concorrenti internazionali, a cominciare dalle case giapponesi.
Il patto con Fiat, che dovrebbe portare in dote tecnologia stimata in otto miliardi di dollari, a detta dei documenti sindacali creera' "4.000 posti di lavoro sindacalizzati negli Stati Uniti".
L'altra grande casa automobilistica in crisi di Detroit, General Motors, ha a sua volta offerto ieri un ruolo di primo piano nel capitale al sindacato e al governo.
Stando ad un nuovo piano di riorganizzazione presentato alla Sec, il governo potrebbe ricevere una quota azionaria superiore al 50% in cambio di nuovi aiuti per 11,6 miliardi di dollari.
Governo e sindacato assieme controllerebbero l'89% della societa'.