La domanda di salute e di prestazioni sanitarie è in continuo aumento nella popolazione, in un contesto in cui da un lato gli ospedali vengono qualificati come “strutture per acuti ad alta intensità di cure”, con conseguente riduzione di posti letto per la patologia cronico - riabilitativa, e dall’altro non emergono ancora sistematicamente sul territorio soluzioni di degenza alternative, soprattutto per la fascia degli anziani e degli individui affetti da patologie croniche invalidanti. Il vecchio ospedale, dunque, secondo i sindacati potrebbe sopperire a questa mancanza mentre il nuovo ospedale tratterebbe solo gli acuti e i grandi interventi. Quotidianamente al Civile di Legnano si rivolgono persone di ogni fascia d’età non solo per beneficiare di una o più prestazioni sanitarie, bensì come punto di riferimento per il soddisfacimento di bisogni, che spesso non è possibile soddisfare.
Nella città di Legnano la maggior parte dei Consultori sono stati chiusi, il CPS “potrebbe” seguire a breve la stessa sorte, gli anziani e i grandi anziani al proprio domicilio possono beneficiare di un’assistenza integrata a “part-time”, le strutture di lunga degenza e di riabilitazione distano spesso lontano e sovente sono care e a carico dell’utente, non esiste su territorio un ambulatorio infermieristico pubblico per prestazioni sanitarie quali rimozione punti di sutura, rinnovo medicazioni, esecuzioni di terapie intramuscolari, sostituzione cateteri vescicali. I cittadini si devono rivolgere alle farmacie, a conoscenti, a personale infermieristico o meno dietro compenso.
«Riteniamo che la struttura del vecchio Civile debba e possa trasformarsi in un punto di riferimento vero per i cittadini dell’hinterland legnanese, - spiegano le organizzazioni sindacali - la popolazione ha bisogno di un Consultorio Familiare, di una Guardia Medica con sala visita preposta, di un Centro Stomatologico aperto 24/24, di un Ambulatorio Infermieristico e di un Ambulatorio Stranieri, di un Centro di Riabilitazione, di un reparto di lunga degenza, di un percorso psichiatrico per ridurre i ricoveri coatti, di un Centro che li accolga, che li riabiliti con attività educative, di un Centro di Ascolto per i minori, senza tralasciare la diagnostica per immagini pubblica (radiologia, TAC, RMN), di un Servizio di Farmacia interno/esterno con produzione di prodotti galenici».
Nella città di Legnano la maggior parte dei Consultori sono stati chiusi, il CPS “potrebbe” seguire a breve la stessa sorte, gli anziani e i grandi anziani al proprio domicilio possono beneficiare di un’assistenza integrata a “part-time”, le strutture di lunga degenza e di riabilitazione distano spesso lontano e sovente sono care e a carico dell’utente, non esiste su territorio un ambulatorio infermieristico pubblico per prestazioni sanitarie quali rimozione punti di sutura, rinnovo medicazioni, esecuzioni di terapie intramuscolari, sostituzione cateteri vescicali. I cittadini si devono rivolgere alle farmacie, a conoscenti, a personale infermieristico o meno dietro compenso.
«Riteniamo che la struttura del vecchio Civile debba e possa trasformarsi in un punto di riferimento vero per i cittadini dell’hinterland legnanese, - spiegano le organizzazioni sindacali - la popolazione ha bisogno di un Consultorio Familiare, di una Guardia Medica con sala visita preposta, di un Centro Stomatologico aperto 24/24, di un Ambulatorio Infermieristico e di un Ambulatorio Stranieri, di un Centro di Riabilitazione, di un reparto di lunga degenza, di un percorso psichiatrico per ridurre i ricoveri coatti, di un Centro che li accolga, che li riabiliti con attività educative, di un Centro di Ascolto per i minori, senza tralasciare la diagnostica per immagini pubblica (radiologia, TAC, RMN), di un Servizio di Farmacia interno/esterno con produzione di prodotti galenici».