Strani spostamenti verso la Romania,
Dirigenti ed ex dipendenti Agusta inviati per “insegnare il mestiere”
In Agusta va tutto bene”, queste sono le parole che, solo qualche mese fa, sono state dette durante l’assemblea in meccanica dal delegato che si accingeva, da li a poco, a fare i saluti di buon anno a tutti i lavoratori. Intanto l’azienda, come suo solito, fa quello che vuole contando sul piu o meno consapevole appoggio di coloro che dovrebbero porre paletti e limiti alla sua ingordigia.
Oramai Agusta è lanciata verso il controllo del mercato elicotteristico mondiale e “ogni strumento è lecito” anche quello di dare stipendi da fame (si dice che i lavoratori rumeni prendano uno stipendio di circa 170 euro al mese) e di creare siti produttivi completamente privi di tutele sindacali ed ambientali.
Guadagnare tanto e subito senza tenere conto dei diritti dei lavoratori, questo è l’imperativo della nostra dirigenza. Il fatto poi che le maestranze rumene “non siano capaci di svolgere questo tipo di attività” lascia assolutamente imperturbabile l’azienda che comanda dirigenti e responsabili a trasferirsi in loco con l’ordine di trasmettere tecnologie e conoscenze produttive e, per ottemperare a tali finalità, gli stessi si fanno affiancare da ex dipendenti che, superpagati, concretizzano le disposizioni aziendali.
Tutto secondo copione!.
Così facendo, e in poco tempo, i nostri “colleghi rumeni” saranno, in modo autonomo, perfettamente in grado di affiancare la meccanica nella costruzioni di rotori. E’ vero che gli interessi dell’azienda sono “anche i nostri” basta che, a nostro giudizio, non si realizzino sulla pelle di lavoratori che, pur di mangiare, accettano qualsiasi condizione di lavoro e che Agusta garantisca comunque un buon livello occupazionale in Italia. Noi pensiamo non sia corretto continuare a chiedere, come fa Agusta, finanziamenti economici allo stato (che poi sono i nostri) per usarli in questo modo.
Se a ciò si aggiunge poi che Agusta sta spingendo i turnisti a seguire contemporaneamente
3 macchine, a fare sempre più frequentemente il turno di notte e a lavorare durante le feste
(2 giugno compreso) anche se parte della meccanica si trova scarica di lavoro, be! Si
può senza alcun dubbio affermare che in questa azienda non è così vero che vada tutto bene.
Oramai Agusta è lanciata verso il controllo del mercato elicotteristico mondiale e “ogni strumento è lecito” anche quello di dare stipendi da fame (si dice che i lavoratori rumeni prendano uno stipendio di circa 170 euro al mese) e di creare siti produttivi completamente privi di tutele sindacali ed ambientali.
Guadagnare tanto e subito senza tenere conto dei diritti dei lavoratori, questo è l’imperativo della nostra dirigenza. Il fatto poi che le maestranze rumene “non siano capaci di svolgere questo tipo di attività” lascia assolutamente imperturbabile l’azienda che comanda dirigenti e responsabili a trasferirsi in loco con l’ordine di trasmettere tecnologie e conoscenze produttive e, per ottemperare a tali finalità, gli stessi si fanno affiancare da ex dipendenti che, superpagati, concretizzano le disposizioni aziendali.
Tutto secondo copione!.
Così facendo, e in poco tempo, i nostri “colleghi rumeni” saranno, in modo autonomo, perfettamente in grado di affiancare la meccanica nella costruzioni di rotori. E’ vero che gli interessi dell’azienda sono “anche i nostri” basta che, a nostro giudizio, non si realizzino sulla pelle di lavoratori che, pur di mangiare, accettano qualsiasi condizione di lavoro e che Agusta garantisca comunque un buon livello occupazionale in Italia. Noi pensiamo non sia corretto continuare a chiedere, come fa Agusta, finanziamenti economici allo stato (che poi sono i nostri) per usarli in questo modo.
Se a ciò si aggiunge poi che Agusta sta spingendo i turnisti a seguire contemporaneamente
3 macchine, a fare sempre più frequentemente il turno di notte e a lavorare durante le feste
(2 giugno compreso) anche se parte della meccanica si trova scarica di lavoro, be! Si
può senza alcun dubbio affermare che in questa azienda non è così vero che vada tutto bene.
Nel frattempo però si sta preparando la piattaforma rivendicativa aziendale e, in attesa che, grazie al nostro intervento, venga pagato l’una-tantum agli ex-interinali, chiediamo ai lavoratori di suggerire proposte concrete che possano essere inserite in piattaforma.
FLMUniti-CUB Agusta 13 giugno 2006