Le apparenze ingannano
La cifra di 1915 euro del PDR 2005 (pagato nel 2006) potrebbe sembrare di tutto rispetto e quindi il PDR sarà sicuramente confermato nel prossimo Contratto Interno. Tuttavia è necessario che i lavoratori vedano l’altra faccia della medaglia. L’accordo del luglio ’93 ha modificato radicalmente il meccanismo dei rinnovi contrattuali di II° livello: non più aumenti fissi e ultrattivi nel tempo ma legati al bilancio e validi solo per 4 anni. La legge 135 del ’97, fatta sulla base dell’accordo stesso, ha poi concesso alle aziende di non versare i contributi e di non ripartire sugli istituti della busta paga il PDR. In poche parole i 1915 euro comprendono: il PDR ottenuto con il C.I. di 9 anni fa (circa 1000 euro); il mancato versamento all’INPS dei contributi (circa 750 euro); la mancata ripartizione negli istituti busta paga e nel TFR (circa 200 euro). Inoltre se non rinnoviamo il C.I. perderemo gli aumenti degli ultimi 9 anni e, se aggiungiamo che in 9 anni di PDR nessuno è mai stato in grado di verificare il bilancio aziendale, c’è da chiedersi se il PDR ha portato più vantaggi ai lavoratori o all’azienda.
CONTRATTO INTERNO
È iniziata la campagna elettorale per le RSU
Dopo la brutta figura fatta da FIM FIOM e UILM con la firma del contratto nazionale di categoria, adesso devono recuperare credibilità tra i lavoratori. Dopo avere aggiunto l’apprendistato nella lunga lista dei lavori precari, allungato di sei mesi il CCNL e portato a casa un aumento già assorbito dai rincari di benzina, ENEL, GAS e dai principali generi di consumo, occorre rientrare nelle grazie di chi poi dovrà eleggere i “nuovi” delegati. Ha poca importanza il fatto che la RSU sia ormai scaduta da mesi e che coloro che si preparano a trattare con l’azienda il nuovo C.I. non sono legittimati a farlo perché non eletti dai lavoratori, cosa leggermente antidemocratica, ma tanto, anche a dirlo, non cambia nulla poiché le regole le fanno loro, perché, grazie al famoso accordo del luglio ’93, si sono garantiti non solo il controllo dei CCNL ma anche la gestione dei C.I., oltre che, naturalmente, il 33% dei delegati in tutte le RSU. Precarietà, flessibilità, esternalizzazioni, stipendi bassi, senza pensione e senza TFR… NE SARA’ VALSA LA PENA?
EPA1 EPA2 EPA3 EPA4 ERA1 ecc.. ecc..
Dopo gli accordi per distribuire le categorie ai “soliti” ora tocca elle EPA-ERA
Proseguono gli incontri tra Azienda e FIM FIOM e UILM per fare chiarezza su come distribuire i nuovi elementi professionali sia tra gli operai che tra gli impiegati. Contemporaneamente i “buontemponi” delegati della Meccanica stanno facendo il giro tra i lavoratori in cima alla lista, per convincerli ad accettare qualsiasi richiesta aziendale in cambio del ricco premio. Così facendo si prepara il terreno per l’ennesima vittoria aziendale che conosce perfettamente i risultati di queste operazioni avendo usato per decenni lo stesso sistema con gli impiegati: Agusta otterrà il risultato di dividere i lavoratori mettendoli gli uni contro gli altri e controllare in questo modo “la forza contrattuale” del sindacato.
INTERINALI ED EX INTERINALI
A luglio il pagamento dell’una-tantum
Con la busta paga di luglio arriva anche il pagamento della seconda rata dell’una-tantum di 160 euro, mentre ai lavoratori ex-interinali l’azienda deve pagare anche il saldo della prima rata non versata in precedenza. In caso contrario il nostro ufficio legale, che a marzo aveva immediatamente avviato le procedure legali nei confronti di Agusta, è a disposizione per fare rispettare quanto previsto per legge.
RACCOLTA FIRME SCALA MOBILE
Ottimo risultato in Agusta raccolte 1000 firme
Unica nota negativa è avvenuta a Vergiate dove il Direttore del Personale, spinto dal desiderio di dimostrare la sua forza, ha tentato di allontanarci dai cancelli (pare che ci sia riuscito con i rappresentanti di FIM FIOM e UILM poco tempo prima). Tentativo fallito che gli ha fatto fare solo una brutta figura, poiché abbiamo presidiato i cancelli per più di due ore, raccogliendo una gran quantità di firme.
17 luglio 2006