1.0. II 30 novembre 2005 la Corte di Appello di Genova confermava la sentenza in data 15 dicembre 2003 del Tribunale di Imperia, con la quale (…), riconosciutegli le attenuanti generiche, era stato condannato alla pena (condizionalmente sospesa nella sua esecuzione) di giorni venti di reclusione, nonché al risarcimento del danno in favore della costituita parte civile, per imputazioni, unificate per concorso formale, di cui 594, 612, 81, cpv., 590 cod. pen.
Si contestava all’imputato, funzionario dirigente della Pretura di Imperia di avere minacciato (…) operatrice amministrativa presso lo stesso ufficio, e di averne offeso l’onore ed il decoro profferendo al suo indirizzo le espressioni “lei è una falsa, non finisce qui, gliela farò pagare, è una irresponsabile non si vergogna, gliela farò pagare” e di aver cagionato, per colpa alla stessa (…), per i fatti sopra indicati e “con atteggiamento quotidiano violento, aggressivo, alimentato da intemperanze, gesti di violenza e di prevaricazione”, uno stato ansioso depressivo, con tachicardia in stress emotivo, malattia che imponeva ai medici di prescrivere prima, il 31.3.1997, 7 giorni di riposo e cura e poi, il 6.4.1999, altri 15 giorni di riposo e cure”.
Si contestava all’imputato, funzionario dirigente della Pretura di Imperia di avere minacciato (…) operatrice amministrativa presso lo stesso ufficio, e di averne offeso l’onore ed il decoro profferendo al suo indirizzo le espressioni “lei è una falsa, non finisce qui, gliela farò pagare, è una irresponsabile non si vergogna, gliela farò pagare” e di aver cagionato, per colpa alla stessa (…), per i fatti sopra indicati e “con atteggiamento quotidiano violento, aggressivo, alimentato da intemperanze, gesti di violenza e di prevaricazione”, uno stato ansioso depressivo, con tachicardia in stress emotivo, malattia che imponeva ai medici di prescrivere prima, il 31.3.1997, 7 giorni di riposo e cura e poi, il 6.4.1999, altri 15 giorni di riposo e cure”.