08 marzo 2009

Sciopero delle Donne

Le donne in Italia hanno i salari più bassi, le retribuzioni dono in media inferiori del 20% di quelle degli uomini a parità di mansioni. La povertà oggi in Italia è soprattutto donna: di chi è in pensione, in maggioranza donne sole, e delle famiglie monogenitoriali condotte da una donna..Sono le donne quelle con i tempi contingentati dall’altro lavoro, quello che ancora oggi non ha valore espresso in Euro, che non rientra nel calcolo della produttività delle imprese, il lavoro di cura dei figli, dei padri, dei mariti, dei lavoratori di oggi, ieri e domani. Quel lavoro che aumenta di più ogni anno, in concomitanza con la finanziaria di turno e i tagli allo Stato Sociale.
L’obiettivo delle riforme del lavoro, della sanità, della scuola e dell’università è di renderci sempre più precarie: mogli e madri “rispettabili” rinchiuse nelle case, economicamente dipendenti da un uomo, che lavorano gratuitamente per badare ad anziani e bambini.Il 24 gennaio scorso si è tenuta a Roma la terza assemblea nazionale del Tavolo 4 «Lavoro/precarietà/reddito»della rete femminista e lesbica delle Sommosse, lì si è deciso di lanciare l’idea di uno sciopero al femminile, costruito in modo autonomo dalle donne lavoratrici, operaie, precarie, disoccupate, giovani, migranti.
Una rottura inattesa contro i padroni, il governo, il Vaticano, ma anche nei confronti dei sindacati istituzionali e del privilegio maschile sul lavoro. Oggi le donne sono le prime a pagare la crisi.
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!