500.000 tra lavoratori , studenti , precari hanno manifestato per le vie di Roma aderendo allo sciopero ed al corteo indetto unitariamente dal sindacalismo di base, è stato un successo oltre ogni previsione. E’ stata la più grande manifestazione mai organizzata dal sindacalismo di base nel nostro paese come hanno dovuto riconoscere anche i commentatori non certo vicini al sindacalismo di base. Il sindacalismo di base, questa volta, è stato capace di intercettare il malessere di massa crescente nella società e nella scuola ma, non solo, anche dal mondo del lavoro pubblico e privato e nel settore dei trasporti.
Questo dimostra che il sindacalismo di base, se unito, comincia ad essere un’alternativa reale ai sindacati di regime, oggi è chiaro che questa è la strada giusta da percorrere, come avevamo giustamente evidenziato nel convegno di Varese questa primavera. Oggi c’è una domanda enorme di un sindacato di classe in grado di essere il motore della ripresa del conflitto sociale ucciso in anni di concertazione e di trasformazione istituzionale del sindacato confederale. Percorrere la strada dell’unità e del superamento degli steccati di organizzazione è la responsabilità che la manifestazione di Roma ci chiede, perché Roma dimostra che è possibile uscire dalle logiche minoritarie e fare, del sindacalismo di base, il futuro sindacato di classe e di massa degli anni 2000.
Il patto d’unità d’azione e solo un primo passo importante che va rafforzato, contro chi vorrebbe farlo saltare, convocando, in tempi brevi, una nuova assemblea unitaria dei delegati, per continuare le iniziative di lotta anche alla luce del possibile accordo sulla nuova concertazione. Come CUB di Varese siamo comunque impegnati a portare avanti il percorso unitario in provincia con le altre sigle sindacali.
Ai fini del dibattito interno alla CUB crediamo che sia stata giusta la scelta sia del mese di ottobre, perché, certo, si poteva scioperare a giugno ma a quel tempo non era ancora maturo, a livello di massa, la portata dell’attacco del governo alla libertà ed ai diritti dei lavoratori e degli studenti e si rischiava di fare la solita manifestazione auto- referenziale del sindacato di base, sia delle modalità con la manifestazione nazionale a Roma, perché in grado di sviluppare massa critica e quindi egemonia sui movimenti e che le manifestazioni locali non potevano cogliere oggi lo stesso risultato. A Milano, infatti, il corteo degli studenti è andato per conto suo ma la scelta di Milano è stata sbagliata soprattutto perché non è stata unitaria, essendo solo di una parte della CUB.
Differenze e divergenze tra e nei vari sindacati ce ne sono e ce ne saranno ma, oggi, ci vuole una responsabilità in più per cogliere gli elementi di unità strategica che ci sono tra i sindacati di base e circoscrivere, senza negarle, le differenze.
La segreteria CUB di Varese
Varese 20 ottobre 2008