Tali sostanze dopo essere penetrate nell’organismo attraverso la cute le mucose l’apparato respiratorio o per via orale vengono assorbite e tendono ad accumularsi come tali prevalentemente nel tessuto adiposo oppure possono essere metabolizzate dando origine a derivati che sono poi responsabili del loro effetto. Alcuni autori hanno suggerito che l’azione simil-estrogenica degli ftalati possa essere ricondotta a meccanismi di competizione a livello recettoriale con l’ormone endogeno anche se tale ipotesi deve essere ancora confermata e più ampiamente giustificata dato che non esiste analogia strutturale tra gli ftalati e l’ormone estrogeno naturale, e l’affinità recettoriale di quest’ultimo è molto più alta rispetto all’affinità degli ftalati per lo stesso recettore. Secondo un’ipotesi l’effetto biologico degli ftalati potrebbe essere spiegato dalla presenza sul recettore per gli estrogeni di due o più siti recettoriali diversi in grado quindi di legare anche molecole con struttura chimica differente, gli ftalati inoltre sembrano avere una minor tendenza a legarsi alle proteine plasmatiche di trasporto rispetto agli estrogeni essendo quindi maggiormente disponibili in circolazione in forma libera, che è quella che si lega al recettore.