22 luglio 2008

SOLIDARIETA’ AI 49 DIMOSTRANTI EGIZIANI ARRESTATI

E’ stato fissato per il 9 agosto in un Tribunale Speciale di massima sicurezza il processo ai 49 cittadini egiziani arrestati a seguito delle rivolte per i salari e contro l’aumento dei prezzi del cibo dello scorso aprile.
Il comitato organizzativo della Conferenza del Cairo chiede la solidarietà di cittadini e sindacati di tutto il mondo per fare pressione sul regime di Hosni Mubarak ed evitare condanne che si preannunciano esemplari.
Il caso:
Il 6 – 7 Aprile il governo egiziano ha mandato l’esercito per le strade di Mahalla, una città del Delta del Nilo dove ha sede la più grande industria tessile di stato, con 27.000 lavoratori. Era infatti previsto uno sciopero contro l’aumento del prezzo del cibo e per l’innalzamento del salario minimo, bloccato dal 1984. Lo sciopero era stato organizzato dalla Lega dei Lavoratori Tessili, un’associazione indipendente formatasi l’anno scorso, a seguito di un’altra ondata di proteste e occupazioni delle fabbriche di Mahalla per l’aumento salariale. Siccome le proteste del 2006 avevano costretto il governo a concedere quanto i lavoratori chiedevano, era essenziale per Mubarak impedire che la cosa si ripetesse.
Di fronte all’invio di un ingente numero di truppe dell’esercito, posizionate attorno alle fabbriche, gli organizzatori hanno annullato lo sciopero, per evitare il peggio. Ma pian piano si è formata una protesta spontanea di lavoratori e cittadini, uniti nel chiedere un intervento statale sui salari e contro l’aumento del cibo e la crescente povertà.
Alla protesta ha fatto seguito una dura repressione, con tre morti e centinai di arrestati. Molti, rilasciati a seguito di pressioni internazionali, hanno raccontato di aver subito maltrattamenti e torture. Una sorte peggiore sembra prospettarsi per i 49 ancora in carcere, che verranno giudicati da un Tribunale Speciale di Massima Sicurezza (già denunciato dalle associazioni per i diritti umani) il prossimo 9 agosto e che rischiano pene tra i 6 e i 10 anni.
E’ opinione degli attivisti di Mahalla che si voglia infliggere a semplici cittadini, scesi in piazza per protestare contro un caro vita sempre più insostenibile, pene esemplari per evitare futuri scioperi e proteste. Quello che il governo teme di più è una nuova ondata di mobilitazioni popolari spontanee, avverse al sindacato ufficiale diretto dal partito di regime. Quello che gli attivisti e i lavoratori chiedono è la scarcerazione dei 49 arrestati e la possibilità di formare sindacati indipendenti che possano rappresentare le reali necessità dei lavoratori.

Cosa si può fare:
1) fare circolare queste informazioni, pubblicare un post su siti, blog, ecc…
2)scaricare la
petizione e spedirla una volta firmata a Egyptian Embassy, 26 South Street, London W1K 1DW
3) le associazioni e i sindacati possono fare un’attestazione di solidarietà. Consultare il blog del giornalista egiziano Hossam el-Hamalawy alla pagina (
http://arabist.net/arabawy/2008/07/10/cry-out-in-anger-at-egypt%E2%80%99s-show-trials/) o scrivere a
cairoconference@stopwar.org.uk.