Ocè Italia: cassa integrazione ordinaria (Cigo). Perché? Per chi? Quanto pesano i sacrifici per lavoratori e lavoratrici??
La direzione ha interrotto un confronto su eventuali tagli perché la casa madre non aveva deciso quanto mettere a disposizione per gli incentivi.. (hanno altri problemi più grossi e l’Italia vale solo il 3,2% della Corporation). Cosa dobbiamo pensare che ora la cassa integrazione ordinaria è un modo per risparmiare, prendere tempo e torneranno alla carica??
La ipotesi in discussione prevede 8 ore di Cigo a settimana per circa 350 lavoratori dei 540 dipendenti (esclusi venditori e similari e alcuni centri B.S. che hanno particolari carichi di lavoro). Quel che dovrebbe essere ovvio è che prima di andare in cassa integrazione si devono verificare i carichi di lavoro ed evitarla il più possibile (e potete contattarci se ritenete ci siano forzature ingiustificate per intervenire ed evitarla e/o contestarla). Si cerca di far passare un discorso che con 4 giorni di lavoro e la cassa integrazione a rotazione si possono soddisfare le necessità dei clienti e delle attività … ma allora stabilizziamo con la riduzione dell’orario di lavoro in via definitiva la settimana di 4 giorni lavorativi a parità di retribuzione.
In molti dicono che nessuno verrà lasciato indietro… ma con 4 giorni di cassa integrazione al mese ovvero 32 ore retribuite a circa 5 euro ora le perdite economiche saranno diverse centinaia di euro… al mese.
Ed è per questo che chiediamo anche nello sciopero generale in preparazione con manifestazione al Pirellone che la integrazione salariale ritorni ad essere realmente l’80% dello stipendio e non le 850 euro nette al mese attuali.
La multinazionale risparmierà oltre 500mila euro di stipendi e per molti aumenterà la fatica di arrivare a fine mese. Lo strumento della cassa integrazione ordinaria è utile e necessario in caso di cali di lavoro (la crisi è abbastanza grave se sia la Confindustria che la Cgil vorrebbero estenderla da un anno a due anni..).
Quello che non va è che non si preveda la garanzia del pagamento integrale della 13esima, delle ferie, ecc e che non si preveda l’integrazione all’80% dello stipendio a carico della direzione in attesa che arrivi la legge a livello generale (il che comporterebbe che anche le aziende sarebbero interessate a spingere il governo per aumentare il valore della integrazione salariale). Oppure si dovrebbe fare come in altre aziende che i dirigenti si autotassano per fare una cassa di solidarietà per chi non lavora tutto il mese? Cercare di imporre miglioramenti della integrazione salariale in ogni azienda è compito fondamentale che aiuta la vertenza generale per migliorare gli ammortizzatori sociali. Questa richiesta a parole è sostenuta sia dalla Cgil che dalla Fiom ma non pare che in Ocè per ora si stia tentando di renderla concreta. Noi crediamo si debba continuare a fare pressioni in tutti i modi (evitando la Cigo dove è possibile e migliorando l’accordo con la clausola della integrazione dello stipendio).
Per chi volesse fare due conti può provare a dividere il proprio stipendio netto x 173 ore e vedere quale è la paga oraria netta… con le 850 euro della Cigo diviso 173 viene 4 euro e 91 centesimi… calcolate le ore di cassa integrazione mensili 32 ore circa per la differenza e avrete la perdita a cui si somma un altro 8,33% per la perdita in % della tredicesima e non sarebbe finita…
La direzione ha interrotto un confronto su eventuali tagli perché la casa madre non aveva deciso quanto mettere a disposizione per gli incentivi.. (hanno altri problemi più grossi e l’Italia vale solo il 3,2% della Corporation). Cosa dobbiamo pensare che ora la cassa integrazione ordinaria è un modo per risparmiare, prendere tempo e torneranno alla carica??
La ipotesi in discussione prevede 8 ore di Cigo a settimana per circa 350 lavoratori dei 540 dipendenti (esclusi venditori e similari e alcuni centri B.S. che hanno particolari carichi di lavoro). Quel che dovrebbe essere ovvio è che prima di andare in cassa integrazione si devono verificare i carichi di lavoro ed evitarla il più possibile (e potete contattarci se ritenete ci siano forzature ingiustificate per intervenire ed evitarla e/o contestarla). Si cerca di far passare un discorso che con 4 giorni di lavoro e la cassa integrazione a rotazione si possono soddisfare le necessità dei clienti e delle attività … ma allora stabilizziamo con la riduzione dell’orario di lavoro in via definitiva la settimana di 4 giorni lavorativi a parità di retribuzione.
In molti dicono che nessuno verrà lasciato indietro… ma con 4 giorni di cassa integrazione al mese ovvero 32 ore retribuite a circa 5 euro ora le perdite economiche saranno diverse centinaia di euro… al mese.
Ed è per questo che chiediamo anche nello sciopero generale in preparazione con manifestazione al Pirellone che la integrazione salariale ritorni ad essere realmente l’80% dello stipendio e non le 850 euro nette al mese attuali.
La multinazionale risparmierà oltre 500mila euro di stipendi e per molti aumenterà la fatica di arrivare a fine mese. Lo strumento della cassa integrazione ordinaria è utile e necessario in caso di cali di lavoro (la crisi è abbastanza grave se sia la Confindustria che la Cgil vorrebbero estenderla da un anno a due anni..).
Quello che non va è che non si preveda la garanzia del pagamento integrale della 13esima, delle ferie, ecc e che non si preveda l’integrazione all’80% dello stipendio a carico della direzione in attesa che arrivi la legge a livello generale (il che comporterebbe che anche le aziende sarebbero interessate a spingere il governo per aumentare il valore della integrazione salariale). Oppure si dovrebbe fare come in altre aziende che i dirigenti si autotassano per fare una cassa di solidarietà per chi non lavora tutto il mese? Cercare di imporre miglioramenti della integrazione salariale in ogni azienda è compito fondamentale che aiuta la vertenza generale per migliorare gli ammortizzatori sociali. Questa richiesta a parole è sostenuta sia dalla Cgil che dalla Fiom ma non pare che in Ocè per ora si stia tentando di renderla concreta. Noi crediamo si debba continuare a fare pressioni in tutti i modi (evitando la Cigo dove è possibile e migliorando l’accordo con la clausola della integrazione dello stipendio).
Per chi volesse fare due conti può provare a dividere il proprio stipendio netto x 173 ore e vedere quale è la paga oraria netta… con le 850 euro della Cigo diviso 173 viene 4 euro e 91 centesimi… calcolate le ore di cassa integrazione mensili 32 ore circa per la differenza e avrete la perdita a cui si somma un altro 8,33% per la perdita in % della tredicesima e non sarebbe finita…