L’imperativo categorico dell’industria e delle piccole e medie imprese italiane (che rappresentano oltre il 90% del totale delle imprese), di fronte alla più grande crisi che si sia registrata dagli anni Trenta ad oggi, è ripartire. Resistere e ripartire e non potrebbe essere altrimenti. La domanda però è come. Con più Stato ma solo per l’emergenza; con più mercato; con meno mercato; con meno Stato; con più regole; con più controlli; con più controllori: la ridda di ricette è varia e variopinta. E più nello specifico: ripartendo dagli aiuti a pioggia, oppure dalle rottamazioni di auto ed elettrodomestici?