Il mobbing sul luogo di lavoro può sfociare nei casi più gravi nel reato di maltrattamenti. Lo ha stabilito la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione confermando una sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta che aveva condannato un datore di lavoro per il reato di violenza sessuale e maltrattamenti per aver compiuto atti vessatori e molestie sessuali a danno di una dipendente.