Come si vede, da tempo, la lobby nucleare è passata dalle parole ai fatti, violando palesemente la volontà popolare sancita nel referendum di 20 anni fa. Se a tutto questo si pone mente al fatto che la spesa militare è stata aumentata di 23 miliardi di euro nel biennio del governo Prodi, e che le industrie produttrici dei componenti delle centrali nucleari producono anche componenti per l’apparato militare, bombe comprese, si coglie meglio la subordinazione dei programmi "civili" a quelli militari.