Dove sono finiti i proclami per salari adeguati al costo della vita?
Il 28 febbraio i soliti noti hanno firmato il rinnovo del biennio economico 2006-2007 e, come sempre, spacciano l’accordo come una grande vittoria per i lavoratori.
Queste le nostre valutazioni:
1. Si tratta del biennio 2006-2007 e viene firmato - con un ritardo di due anni - nel 2008, quando dovrebbero già partire gli aumenti per il nuovo biennio 2008-2009;
2. il 2006 è praticamente un anno perso in quanto si va da un aumento mensile lordo di Euro 5,72 per la Categoria A1 ad un aumento massimo di euro 10 per la Categoria D6…
Queste le nostre valutazioni:
1. Si tratta del biennio 2006-2007 e viene firmato - con un ritardo di due anni - nel 2008, quando dovrebbero già partire gli aumenti per il nuovo biennio 2008-2009;
2. il 2006 è praticamente un anno perso in quanto si va da un aumento mensile lordo di Euro 5,72 per la Categoria A1 ad un aumento massimo di euro 10 per la Categoria D6…
per parlar chiaro: per un anno intero di arretrati si portano a casa circa 90 euro lordi !!!
3. gli aumenti cosiddetti “a regime” non partono da gennaio ma da febbraio 2007 (quindi un altro mese regalato) e ancora una volta non recuperano il potere di acquisto perso in tutti questi anni… (chissà che supermercati frequentano questi signori!)
- due anni di arretrati non equivalgono neanche ad una tredicesima mensilità !!! -
L’inflazione galoppa, le nostre retribuzioni sono sempre più impoverite… cosa rappresentano oggi per chi ha una retribuzione di 1000/1100 euro al mese i circa 60 euro netti mensili di aumento (per la categoria C, meno ancora per le altre) rispetto al continuo aumento dei prezzi dei beni essenziali (alimentari, luce, gas, benzina, trasporti…..)?
Ma non erano proprio questi sindacati (insieme ai politici di tutti i partiti) a parlare di stipendi troppo bassi da adeguare al costo della vita minacciando addirittura scioperi contro il governo?
4. un altro aspetto da non sottovalutare è il divario che separa le retribuzioni dei lavoratori degli Enti Locali da quelle medie del pubblico impiego, che si riflette anche sugli aspetti di natura previdenziale (non ultima la “perdita secca” di 1000 euro di media per il mancato rinnovo della retribuzione 2006);
5. anche le risorse destinate alla contrattazione decentrata (che servono per le progressioni orizzontali, la produttività ecc.) decorrono dal 2008, quindi anche da questo punto di vista si perdono gli anni 2006 e 2007.
Per quanto riguarda importanti aspetti di revisione del sistema di classificazione professionale, già rinviati con il Contratto del 22.1.2004, ci propinano un ennesimo rinvio: nulla sull’adeguamento del sistema di classificazione ai nuovi compiti, nulla sull’istituzione di nuovi profili professionali e sul re-inquadramento di altri, nulla sul superamento della categoria A...
Nessun rinvio invece per l’inasprimento del codice disciplinare (ben 9 pagine su 12 del Contratto sono dedicate a questo argomento !)… perché, si sa, nella pubblica Amministrazione oltre ad una massa di fannulloni si annida anche una massa di ladri e corrotti…... O forse si vuole distogliere l’attenzione da quegli ambienti economici e politici dove corruzione e sfruttamento sono davvero diffusi ed all’ordine del giorno ?
Ovviamente il testo dell’accordo è stato precedentemente e democraticamente sottoposto all’approvazione dei lavoratori e delle lavoratrici... probabilmente si sono solo dimenticati di rendere pubblico il luogo di queste democratiche discussioni... SIC!
I lavoratori devono ritrovare fiducia nella possibilità di cambiare questa politica sindacale, devono superare la rassegnazione che si esprime nell’accontentarsi del “meno peggio” e nella pratica della lamentela senza sbocchi… perché non tutti i sindacati sono uguali.
- due anni di arretrati non equivalgono neanche ad una tredicesima mensilità !!! -
L’inflazione galoppa, le nostre retribuzioni sono sempre più impoverite… cosa rappresentano oggi per chi ha una retribuzione di 1000/1100 euro al mese i circa 60 euro netti mensili di aumento (per la categoria C, meno ancora per le altre) rispetto al continuo aumento dei prezzi dei beni essenziali (alimentari, luce, gas, benzina, trasporti…..)?
Ma non erano proprio questi sindacati (insieme ai politici di tutti i partiti) a parlare di stipendi troppo bassi da adeguare al costo della vita minacciando addirittura scioperi contro il governo?
4. un altro aspetto da non sottovalutare è il divario che separa le retribuzioni dei lavoratori degli Enti Locali da quelle medie del pubblico impiego, che si riflette anche sugli aspetti di natura previdenziale (non ultima la “perdita secca” di 1000 euro di media per il mancato rinnovo della retribuzione 2006);
5. anche le risorse destinate alla contrattazione decentrata (che servono per le progressioni orizzontali, la produttività ecc.) decorrono dal 2008, quindi anche da questo punto di vista si perdono gli anni 2006 e 2007.
Per quanto riguarda importanti aspetti di revisione del sistema di classificazione professionale, già rinviati con il Contratto del 22.1.2004, ci propinano un ennesimo rinvio: nulla sull’adeguamento del sistema di classificazione ai nuovi compiti, nulla sull’istituzione di nuovi profili professionali e sul re-inquadramento di altri, nulla sul superamento della categoria A...
Nessun rinvio invece per l’inasprimento del codice disciplinare (ben 9 pagine su 12 del Contratto sono dedicate a questo argomento !)… perché, si sa, nella pubblica Amministrazione oltre ad una massa di fannulloni si annida anche una massa di ladri e corrotti…... O forse si vuole distogliere l’attenzione da quegli ambienti economici e politici dove corruzione e sfruttamento sono davvero diffusi ed all’ordine del giorno ?
Ovviamente il testo dell’accordo è stato precedentemente e democraticamente sottoposto all’approvazione dei lavoratori e delle lavoratrici... probabilmente si sono solo dimenticati di rendere pubblico il luogo di queste democratiche discussioni... SIC!
I lavoratori devono ritrovare fiducia nella possibilità di cambiare questa politica sindacale, devono superare la rassegnazione che si esprime nell’accontentarsi del “meno peggio” e nella pratica della lamentela senza sbocchi… perché non tutti i sindacati sono uguali.
Organizziamoci con il Sindacalismo di Base!