La vertenza per il rinnovo contrattuale è durata 31 mesi e con 4 scioperi solo nell’ultimo anno, e si è conclusa con un accordo più che pessimo, anche facendo confronti con gli altri contratti bidone rinnovati negli altri settori negli ultimi anni.
Il risultato è che alla fine dei 49 mesi, dopo la scadenza dell’ultimo contratto, l’aumento medio al 2 livello è di 115 euro a regime (cioè solo a giugno 2009 per il primo biennio economico), di cui 95 effettivi e 20 come EDAR (elemento distinto aggiuntivo della retribuzione) che sostituisce il recupero relativo al periodo di “buco” contrattuale ma come “elemento distinto” non è computabile per Tfr, Ferie, malattia, ecc…
Questa “svendita salariale” si accompagna ad un peggioramento delle condizioni normative e di diritto già drammatiche considerando l’attuale massiccio uso di contratti part-time flessibili, turni spezzati, mansioni non riconosciute, aumento dei carichi di lavoro, cambi di appalto sempre più difficili.
Questa “svendita salariale” si accompagna ad un peggioramento delle condizioni normative e di diritto già drammatiche considerando l’attuale massiccio uso di contratti part-time flessibili, turni spezzati, mansioni non riconosciute, aumento dei carichi di lavoro, cambi di appalto sempre più difficili.