Ordine del Giorno APPROVATO DALL’ ATTIVO DEI DELEGATI DELLA CUB DI VARESE il 19-01-07
L’ attivo dei delegati della CUB di Varese riunito per discutere ed organizzare la campagna contro lo scippo del TFR esprime una forte preoccupazione per la trattativa che si sta avviando tra il governo e CGIL-CISL-UIL sulla base del protocollo di intesa raggiunto nel mese di settembre 2006 su di un ulteriore peggioramento delle pensioni pubbliche.
Infatti in tale protocollo si dichiara apertamente che la trattativa avrà come oggetto , non l’ abolizione dello “scalone” varato dal governo Berlusconi e che il centro sinistra si era impegnato a cancellare durante la campagna elettorale, ma un allungamento dell’ età pensionabile e una modifica peggiorativa dei coefficienti di calcolo delle pensioni, in considerazione delle cosiddette “aspettative di vita”.
Su questa questione , più ancora che su altre, è inaccettabile il ruolo di CGIL-CISL-UIL.
Infatti si sta verificando un mega conflitto di interesse, da un lato CGIL-CISL-UIL gestiscono direttamente coi padroni le pensioni private e dall’ altro sono loro che si siedono col governo a trattare sulle pensioni pubbliche.
E’ evidente che chi gestisce le pensioni private non ha nessun interesse a difendere quelle pubbliche !
In piena campagna contro lo scippo del tfr chiediamo alla CUB nazionale di attivarsi con l’ insieme del sindacalismo di base per promuovere tutte le iniziative necessarie per delegittimare il ruolo di CGIL-CISL-UIL , con iniziative di lotta sul territorio fino ad arrivare ad uno sciopero generale nazionale unitario se la trattativa dovesse decollare.
Non avrebbe credibilità la nostra lotta contro lo scippo del tfr operato dalla previdenza privata se non riusciamo a difendere la pensione pubblica, a partire dal riuscire a bloccare una trattativa che ha come obiettivo un suo ulteriore peggioramento.
Sulle pensioni invece bisogna incalzare il governo perché almeno mantenga la promessa elettorale così come è stata fatta :
Abolizione dello scalone a partire dal 2008 e ripristino della possibilità di accesso alla pensione di anzianità di 35 anni con 57 anni di età anagrafica, fermo restando la nostra posizione contro tutte le contro-riforme pensionistiche e per il ripristino di una pensione pubblica dignitosa.
Inoltre l’ attivo dei delegati ha preso atto negativamente dell’ uscita del ministro del lavoro Damiano con la quale precisa che l’ eventuale dissenso del lavoratore all’ adesione alla previdenza privata, deve avvenire su di un modulo predisposto dal ministero del lavoro e/o dall’Inps.
Questa posizione è del tutto inaccettabile sia per i termini con cui è formulata , infatti i moduli verranno a disposizione ai lavoratori solo a fine gennaio, se va bene, e così i mesi previsti per l’ adesione o meno alla previdenza privata diventano 5 , sul merito è inaccettabile che dopo la truffa del silenzio assenso, dopo le norme COVIP sulla irrevocabilità della scelta , il lavoratore che non aderisce , anche se la sua volontà è esplicita ma formulata su di un modulo non ufficiale non viene ritenuta valida !
Chiediamo che la CUB chieda urgentemente un incontro al ministero del lavoro per bloccare tale iniziativa che a noi pare chiaramente illegittima oltre che porre con forza la questione della delibera della COVIP che ritiene irrevocabile la decisione di trasferire il tfr ai fondi pensione privati.
Approvato all’ unanimità dall’ attivo dei delegati della CUB di Varese
L’ attivo dei delegati della CUB di Varese riunito per discutere ed organizzare la campagna contro lo scippo del TFR esprime una forte preoccupazione per la trattativa che si sta avviando tra il governo e CGIL-CISL-UIL sulla base del protocollo di intesa raggiunto nel mese di settembre 2006 su di un ulteriore peggioramento delle pensioni pubbliche.
Infatti in tale protocollo si dichiara apertamente che la trattativa avrà come oggetto , non l’ abolizione dello “scalone” varato dal governo Berlusconi e che il centro sinistra si era impegnato a cancellare durante la campagna elettorale, ma un allungamento dell’ età pensionabile e una modifica peggiorativa dei coefficienti di calcolo delle pensioni, in considerazione delle cosiddette “aspettative di vita”.
Su questa questione , più ancora che su altre, è inaccettabile il ruolo di CGIL-CISL-UIL.
Infatti si sta verificando un mega conflitto di interesse, da un lato CGIL-CISL-UIL gestiscono direttamente coi padroni le pensioni private e dall’ altro sono loro che si siedono col governo a trattare sulle pensioni pubbliche.
E’ evidente che chi gestisce le pensioni private non ha nessun interesse a difendere quelle pubbliche !
In piena campagna contro lo scippo del tfr chiediamo alla CUB nazionale di attivarsi con l’ insieme del sindacalismo di base per promuovere tutte le iniziative necessarie per delegittimare il ruolo di CGIL-CISL-UIL , con iniziative di lotta sul territorio fino ad arrivare ad uno sciopero generale nazionale unitario se la trattativa dovesse decollare.
Non avrebbe credibilità la nostra lotta contro lo scippo del tfr operato dalla previdenza privata se non riusciamo a difendere la pensione pubblica, a partire dal riuscire a bloccare una trattativa che ha come obiettivo un suo ulteriore peggioramento.
Sulle pensioni invece bisogna incalzare il governo perché almeno mantenga la promessa elettorale così come è stata fatta :
Abolizione dello scalone a partire dal 2008 e ripristino della possibilità di accesso alla pensione di anzianità di 35 anni con 57 anni di età anagrafica, fermo restando la nostra posizione contro tutte le contro-riforme pensionistiche e per il ripristino di una pensione pubblica dignitosa.
Inoltre l’ attivo dei delegati ha preso atto negativamente dell’ uscita del ministro del lavoro Damiano con la quale precisa che l’ eventuale dissenso del lavoratore all’ adesione alla previdenza privata, deve avvenire su di un modulo predisposto dal ministero del lavoro e/o dall’Inps.
Questa posizione è del tutto inaccettabile sia per i termini con cui è formulata , infatti i moduli verranno a disposizione ai lavoratori solo a fine gennaio, se va bene, e così i mesi previsti per l’ adesione o meno alla previdenza privata diventano 5 , sul merito è inaccettabile che dopo la truffa del silenzio assenso, dopo le norme COVIP sulla irrevocabilità della scelta , il lavoratore che non aderisce , anche se la sua volontà è esplicita ma formulata su di un modulo non ufficiale non viene ritenuta valida !
Chiediamo che la CUB chieda urgentemente un incontro al ministero del lavoro per bloccare tale iniziativa che a noi pare chiaramente illegittima oltre che porre con forza la questione della delibera della COVIP che ritiene irrevocabile la decisione di trasferire il tfr ai fondi pensione privati.
Approvato all’ unanimità dall’ attivo dei delegati della CUB di Varese