26 giugno 2007
25 giugno 2007
SCIOPERO GENERALE NAZIONALE di 24 ORE IL 13 LUGLIO
23 giugno 2007
NO ALL’ INNALZAMENTO DELL’ ETA’ PENSIONABILE !
Dal gennaio 2008 infatti i 57 anni diventano di colpo 60.
Il programma elettorale dell’ unione è sul punto chiaro si prevede “L ‘abolizione della legge Maroni che prevede lo scalone dei 60 anni dal 2008. ABOLIZIONE è un termine chiaro che anche i bambini dell’ asilo capiscono! Vuol dire cancellazione, eliminazione e quindi ripristino dei 35 anni di contributi con 57 di età.
Invece oggi il governo Prodi propone di sostituire allo scalone Maroni degli scalini , ma scalone o scalini alla fine una cosa è chiara che in cima alla scala c’è un sola cosa:
L’INNALZAMENTO DELL’ ETA’ PENSIONABILE A 60 ANNI !
Inoltre il Governo di centro sinistra pone con forza anche la revisione dei coefficienti di calcolo delle future pensioni per ridurre , ovviamente l’ assegno pensionistico per rapportarlo alle più lunghe aspettative di vita dei lavoratori.
Se i lavoratori hanno il difetto di vivere troppo a lungo l’INPS non può pagare pensioni per un periodo così lungo quindi vanno ridotte ! Peccato che i coefficienti servono per le pensioni pagate con il sistema contributivo cioè per i giovani che avranno già un pensione che sarà ,molto verosimilmente, inferiore al 50% dell’ ultimo stipendio !
CGIL –CISL-UIL si apprestano a sedersi al tavolo di trattativa col Governo nei prossimi giorni avendo già fatto della aperture sull’ introduzione degli scalini previsti dal Ministro del lavoro Damiano. Quindi CGIL-CISL-UIL si dichiarano già disponibili ad innalzare l’ età pensionabile senza che i lavoratori siano chiamati ad esprimersi preventivamente sulla vicenda .
- BASTA CON CHI TRATTA COL GOVERNO A NOME E PER CONTO DI TUTTI I LAVORATORI SENZA AVERE ALCUN MANDATO PER FARLO !
- BASTA CON CHI TRATTA PER RIDURRE LA PENSIONE PUBBLICA ED E’ SOLO INTERESSATO AI FONDI PENSIONI PRIVATI COGESTITI DA LORO CON IL PADRONATO !
I SINDACATI DI BASE CHIAMANO ALLO SCIOPERO GENERALE NAZIONALE PER I PRIMI DI LUGLIO CONTRO L’ INNALZAMENTO DELL’ ETA’ PENSIONABILE PER LA DIFESA DELLA PENSIONE PUBBLICA E CONTRO LO SCIPPO DEL TFR
Al COBAS/CUB-TRASPORTI-SDL-SLAI COBAS SEA Malpensa
16 giugno 2007
MERCOLEDI’ 20 giugno in Federmeccanica a Roma la CUB organizzerà un PRESIDIO
Il Presidio si terrà presso la sede di Federmeccanica a Roma (zona Eur) alle ore 9,30 Piazzale B. Juarez 14.
Per un contratto vero: salari europei, lavoro stabile, diritti, dignità, meno orario.
INPS: circolari giugno 2007
- chiarimenti in merito all’istituto della flessibilità del congedo di maternità ex art. 20 del D.Lgs. 151/2001
- Aggiornamento delle tabelle di valutazione delle menomazioni in tema di invalidità civile
- cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo
- prestazioni liquidate sulla base di contribuzione accreditata presso l’ENPALS e presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti
- operai agricoli assunti a tempo indeterminato: possibilità di compensazione con i contributi per i datori di lavoro che anticipano le prestazioni
GUIDA AL NUOVO SISTEMA DI TASSAZIONE IRPEF
Immigrazione: permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale
14 giugno 2007
09 giugno 2007
Sea Malpensa: comunicato sindacale
- evidentemente chi dirige Sea non si è accorto che lo scorso 29-30 gennaio, i lavoratori hanno eletto i loro rappresentanti.
- evidentemente si vuole continuare con il solito sistema, discutere dei problemi dei lavoratori senza informarli e senza farli decidere.
- evidentemente il nuovo gruppo dirigente Sea vuole continuare come il precedente.
Rsu Sea Handling Slai-Cobas Alcobas-Cub Trasporti
06 giugno 2007
INPDAP: Accesso alle prestazioni creditizie agevolate
Il comma 347 della legge Finanziaria 2007 prevede che "con il medesimo decreto di cui all’articolo 13-bis, comma 2, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, sono altresì stabilite le modalità di accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall’INPDAP, senza oneri a carico del bilancio dello Stato, anche per i pensionati già dipendenti pubblici che fruiscono di trattamento a carico delle gestioni pensionistiche del citato Istituto, ivi compresa l’iscrizione alla gestione unitaria autonoma di cui all’articolo 1, comma 245, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, nonché per i dipendenti o pensionati di enti e amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, iscritti ai fini pensionistici presso enti o gestioni previdenziali diverse dall’INPDAP."
Detto questo, quindi, l'ambito di applicazione del predetto regolamento è il seguente:a) ai pensionati già dipendenti pubblici che fruiscono di trattamento a carico delle gestioni pensionistiche dell'INPDAP;b) ai dipendenti o pensionati di enti e amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, iscritti ai fini pensionistici presso enti o gestioni previdenziali diverse dall'INPDAP.
Per quanto concerne l'iscrizione alla gestione del credito, l'art. 2 del decreto prevede che:1. I dipendenti in servizio ed i pensionati di cui all'articolo 1 sono iscritti di diritto alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali di cui all'articolo 1, comma 245 della legge 23 dicembre 1996, n. 662, con obbligo di versamento dei contributi nelle misure previste dall'articolo 3, a decorrere dal mese successivo alla scadenza di sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, qualora entro questo termine non comunichino all'INPDAP la loro volontà contraria.2. I soggetti di cui al comma 1 possono recedere dall'iscrizione entro il termine di sei mesi dal pagamento della prima mensilità di retribuzione o pensione sulla quale è stata applicata la ritenuta di cui all'articolo 3.3. La contribuzione è stabilita a totale carico dell'interessato e non è rimborsabile.L' art. 3, per ultimo, predispone le aliquote contributive che risultano essere:1. Per i dipendenti in servizio, l'iscrizione comporta il versamento di un contributo pari allo 0,35% della retribuzione contributiva di cui al comma 242 della legge n. 662 del 1996, determinata ai sensi dell'articolo 2, commi 9 e 10, della legge 8 agosto 1995, n. 335.2. L'aliquota contributiva applicabile ai pensionati e' pari allo 0,15% dell'ammontare lordo della pensione. Nessun contributo è dovuto dai titolari di pensione fino a 600 euro lorde mensili. Tale ultimo importo è adeguato dall'INPDAP prendendo a riferimento le variazioni del trattamento minimo delle pensioni a carico del fondo pensioni dei lavoratori dipendenti.3. Il contributo è prelevato mediante ritenuta mensile sugli emolumenti corrisposti all'iscritto e decorre dalla data di iscrizione.
Per riassumere, quindi, sono destinatari del decreto i pensionati Inpdap ex dipendenti pubblici e i dipendenti o pensionati pubblici che sono invece iscritti ad altre gestioni pensionistiche, come ad esempio quella Inps.
Non si tratta di aggiungere un'altra trattenuta a chi già la versa e, cioè, a tutti i dipendenti pubblici iscritti all'Inpdap, ma di prevedere una nuova trattenuta per coloro che non ce l'hanno.
Apparentemente potrebbe sembrare favorevole ma, i lavoratori iscritti ad altre gestioni sono tutti nel comparto Parastato che prevede già, per contratto e da decine di anni, i cosiddetti benefici assistenziali che comprendono mutui, prestiti, borse di studio, etc. etc. sulla base della contrattazione integrativa di Ente.
Per la maggior parte di questi lavoratori, si tratterrebbe, quindi, di avere una trattenuta senza alcun beneficio in cambio.La trattenuta (dello 0,35% della retribuzione contributiva per i dipendenti in servizio e dello 0,15% per i pensionati sull'ammontare lordo della pensione), sarà automaticamente fatta sullo stipendio o sulla pensione, in base alla famigerata formula del silenzio assenso.Chi non vuole accedere alle prestazioni creditizie dovrà, entro 6 mesi dall'entrata in vigore del regolamento, esprimere all'INPDAP la volontà contraria oppure entro 6 mesi dal pagamento della prima mensilità.
03 giugno 2007
PUBBLICO IMPIEGO: NO AL CONTRATTO TRIENNALE
Come avevamo previsto, dietro al balletto della differenza di pochi euro (la differenza tra i 101 Euro richiesti e i 95/96 stanziati) si nascondeva la volontà precisa, che parte da lontano, di arrivare alla triennalizzazione del contratto. E così quello che non è riuscito a fare il Governo Berlusconi, viene fatto oggi dal Governo «amico», con la complicità dei sindacati confederali che hanno messo in scena la patetica farsa dello sciopero annunciato tre volte. Se questi sono i risultati dei soli annunci lasciamo immaginare ai lavoratori quale catastrofe si sarebbe prodotta con l’ effettuazione reale del loro sciopero generale! Non riusciamo proprio a comprendere infatti come CGIL CISL e UIL giustificheranno ai lavoratori la revoca dello sciopero: per aver ottenuto ben 6 Euro oltre quelli già stanziati in Finanziaria, quando l’accordo del 6 aprile prevedeva già l’impegno a reperire risorse aggiuntive? O per aver consentito attraverso la triennalizzazione l’ulteriore perdita del potere d’acquisto dei salari dei dipendenti pubblici? O forse per poter introdurre in maniera massiccia, grazie ai contenuti del Memorandum, incentivi individuali, mobilità, esuberi? Insomma per cosa hanno «lottato» CGIL, CISL e UIL?
La modifica strutturale dei contratti, che parte dal Pubblico Impiego per poi estendersi a tutte le altre categorie del mondo del lavoro, rappresenta l’ennesimo pesantissimo attacco al salario dei lavoratori: non possiamo dimenticare che negli anni in cui i contratti erano triennali era ancora vigente la scala mobile che consentiva un adeguamento automatico dei salari al costo della vita. Oggi, senza un meccanismo di «garanzia» la perdita del potere d’acquisto dei salari diventa ancora più evidente ed inaccettabile. In questo contesto la nostra proposta di legge per una nuova scala mobile acquista, un peso politico ancora maggiore.
La RdB CUB P.I. ha già ritirato la firma dall’accordo del 6 aprile: oggi dobbiamo respingere in maniera decisa questo ulteriore «sfregio» ai diritti dei lavoratori attraverso una mobilitazione capillare che coinvolga tutti i posti di lavoro.
Arrivano già notizie di prime forme di mobilitazione sul territorio nazionale:
questa volta i lavoratori faranno sentire ancora più forte la loro voce a chi ha fatto della svendita dei diritti dei lavoratori il proprio mestiere!
RESPINGIAMO L’ACCORDO!
Roma 29.5.2007 Federazione RdB/CUB Pubblico Impiego