Con ricorso notificato a (…) (nel domicilio eletto) il 14 febbraio 2001 (depositato il 6 marzo 2001), il Ministero dell’economia e delle finanze e l’Agenzia delle entrate premesso che con apposito avviso di accertamento il competente Ufficio sulla scorta della mole «mole consistente di contabilità in nero» rinvenuta dalla Guardia di Finanza nel corso di una «verifica fiscale» a carico della spa (…) riguardante «compensi per lavoro dipendente percepiti “fuori busta”» da oltre <>, aveva rettificato la dichiarazione dei redditi del (…) (dipendente di detta società) relativa all’anno d’imposta 1991 -, in forza di un solo motivo, chiedevano di cassare (con «ogni conseguente statuizione, anche in ordine alle spese di lite») la sentenza n. 51/06/99 della Commissione Tributaria Regionale della Liguria (depositata il 30 dicembre 1999) che aveva respinto, oltre quello incidentale (relativo alla compensazione delle «spese processuali operata dal giudice di primo grado) del contribuente, l’appello dell’ufficio avverso la decisione (186/03/97) della Commissione Tributaria Provinciale di Imperia la quale aveva accolto il ricorso del (…) ritenendo che «gli elementi posti, a fondamento dell’accertamento» («di univoca provenienza da persone addette e preposte all’amministrazione della società») costituivano «una semplice presunzione».
28 giugno 2009
Emersione del lavoro irregolare
Il signor C. Cristian Serban, cittadino extracomunitario, impugna la sentenza di cui in epigrafe, con la quale il TAR Lombardia ha rigettato il ricorso prodotto avverso il diniego di regolarizzazione di lavoro irregolare adottato dal Prefetto di Milano sulla istanza presentata ex lege 222/02 dal signor Francesco T., datore di lavoro del ricorrente.
2. A dire dell’appellante, il giudice di primo grado nel respingere il ricorso sarebbe incorso nello stesso errore compiuto dall’autorità prefettizia in sede di adozione dell’atto di diniego impugnato in primo grado. E cioè quello di considerare bastevole, ai fini del diniego della positiva finalizzazione della pratica di emersione del lavoro irregolare ( allo scopo di ottenere per tal via il titolo di soggiorno), il mero riferimento ( senza ulteriori indagini in ordine alle ragioni sottese alla segnalazione) al fatto in sé che il ricorrente risulterebbe nel Sistema d’Informazione Schengen, come soggetto non ammissibile in area Schengen.
2. A dire dell’appellante, il giudice di primo grado nel respingere il ricorso sarebbe incorso nello stesso errore compiuto dall’autorità prefettizia in sede di adozione dell’atto di diniego impugnato in primo grado. E cioè quello di considerare bastevole, ai fini del diniego della positiva finalizzazione della pratica di emersione del lavoro irregolare ( allo scopo di ottenere per tal via il titolo di soggiorno), il mero riferimento ( senza ulteriori indagini in ordine alle ragioni sottese alla segnalazione) al fatto in sé che il ricorrente risulterebbe
scarsa tutela per lavoratori di azienda in crisi trasferita
Corte di giustizia europea 11.6.2009.
L’Italia non rispetta la direttiva europea del 2001 sulla tutela dei lavoratori in caso di trasferimento di un’azienda in stato di crisi. I giudici europei hanno dunque accolto ieri 11 giugno il ricorso presentato dalla stessa Commissione europea contro la legge italiana del 1990. Inaccettabile per Bruxelles che con la legge italiana i lavoratori perdano il diritto al riconoscimento della loro anzianità, del trattamento economico, delle qualifiche professionali, nonché il diritto a prestazioni di vecchiaia derivanti dal regime di sicurezza sociale legale e il beneficio del mantenimento, per un periodo minimo di un anno, delle condizioni previste dal contratto di lavoro. Il bello è che l’Italia non ha mai contestato che la legge 428 del 1990 privi di quelle garanzie i lavoratori trasferiti, ammessi al regime della Cassa integrazione guadagli straordinaria in virtù dell'accertamento dello stato di crisi dell’impresa (legge 675/1977). Essa sostiene tuttavia che tale esclusione è conforme alla direttiva 2001/23, che a suo avviso prevedrebbe una garanzia facoltativa e consentirebbe espressamente di derogare alle garanzie obbligatorie.
L’Italia non rispetta la direttiva europea del 2001 sulla tutela dei lavoratori in caso di trasferimento di un’azienda in stato di crisi. I giudici europei hanno dunque accolto ieri 11 giugno il ricorso presentato dalla stessa Commissione europea contro la legge italiana del 1990. Inaccettabile per Bruxelles che con la legge italiana i lavoratori perdano il diritto al riconoscimento della loro anzianità, del trattamento economico, delle qualifiche professionali, nonché il diritto a prestazioni di vecchiaia derivanti dal regime di sicurezza sociale legale e il beneficio del mantenimento, per un periodo minimo di un anno, delle condizioni previste dal contratto di lavoro. Il bello è che l’Italia non ha mai contestato che la legge 428 del 1990 privi di quelle garanzie i lavoratori trasferiti, ammessi al regime della Cassa integrazione guadagli straordinaria in virtù dell'accertamento dello stato di crisi dell’impresa (legge 675/1977). Essa sostiene tuttavia che tale esclusione è conforme alla direttiva 2001/23, che a suo avviso prevedrebbe una garanzia facoltativa e consentirebbe espressamente di derogare alle garanzie obbligatorie.
Mobbing: Corte di Cassazione – Sentenza n. 23293

Si contestava all’imputato, funzionario dirigente della Pretura di Imperia di avere minacciato (…) operatrice amministrativa presso lo stesso ufficio, e di averne offeso l’onore ed il decoro profferendo al suo indirizzo le espressioni “lei è una falsa, non finisce qui, gliela farò pagare, è una irresponsabile non si vergogna, gliela farò pagare” e di aver cagionato, per colpa alla stessa (…), per i fatti sopra indicati e “con atteggiamento quotidiano violento, aggressivo, alimentato da intemperanze, gesti di violenza e di prevaricazione”, uno stato ansioso depressivo, con tachicardia in stress emotivo, malattia che imponeva ai medici di prescrivere prima, il 31.3.1997, 7 giorni di riposo e cura e poi, il 6.4.1999, altri 15 giorni di riposo e cure”.
Nuove disposizioni in materia di assenze per malattia dei dipendenti

2008 n. 133. Nuove disposizioni in materia di assenze per malattia dei dipendenti
delle pubbliche amministrazioni di cui all’art.1, comma 2, del decreto legislativo
30 marzo 2001 n.165.
Riflessi contributivi.
1) PREMESSA
L’articolo 71, comma 1, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n.112, convertito con
modificazioni nella Legge 6 agosto 2008, n.133, nel disporre in materia di assenze per malattia
dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, prevede testualmente che, salvo le eccezioni
previste, “nei primi dieci giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico
il danno biologico è diverso da quello morale

Dopo il poker di sentenze a Sezioni Unite, è intervenuto il legislatore con il D.P.R. 37/2009 a sancire che il danno biologico è diverso da quello morale, così che quest’ultimo non può rientrare negli angusti limiti di cui agli artt. 138-139 del codice delle assicurazioni (d.lgs. 209/2005).
Tale normativa, seppur inerente il riconoscimento di particolari infermita' da cause di servizio per il personale impiegato nelle missioni militari all'estero, si pone sul solco di quanto già affermato di recente (VIOLA, Percentualizzazione del danno morale e reductio ad unum del danno biologico): il danno morale non è per nulla stato espunto dall’architettura della responsabilità civile e neanche può ritenersi interamente assorbito in quello biologico c.d. omnicomprensivo, tanto più che quest’ultimo riguarderebbe la salute (nel senso di malattia nel corpo e/o nella mente), ex art. 32 Cost., mentre il primo la dignità umana, ex artt. 2-3 Cost.
Recita, a conferma di quanto detto, l’art. 5 del suddetto D.P.R. 37/2009:
Tale normativa, seppur inerente il riconoscimento di particolari infermita' da cause di servizio per il personale impiegato nelle missioni militari all'estero, si pone sul solco di quanto già affermato di recente (VIOLA, Percentualizzazione del danno morale e reductio ad unum del danno biologico): il danno morale non è per nulla stato espunto dall’architettura della responsabilità civile e neanche può ritenersi interamente assorbito in quello biologico c.d. omnicomprensivo, tanto più che quest’ultimo riguarderebbe la salute (nel senso di malattia nel corpo e/o nella mente), ex art. 32 Cost., mentre il primo la dignità umana, ex artt. 2-3 Cost.
Recita, a conferma di quanto detto, l’art. 5 del suddetto D.P.R. 37/2009:
malattia durante periodi di integrazione salariale

2. Cassa Integrazione Ordinaria e indennità di malattia
Con la presente circolare si intende fornire un riassunto dei criteri, derivanti dalla legge e dagli orientamenti giurisprudenziali, che regolano il concorso tra indennità di malattia e integrazioni salariali.
Sull’argomento le circolari emanate in passato dall’Istituto – la n. 50943 del 8.2.1973 (punto C), la n. 134362 AGO-84 del 22.4.1980, la n. 134368 AGO-14 del 28.1.1981 – appaiono superate in alcuni punti da una costante giurisprudenza.
Corresponsione dell'assegno per il nucleo familiare 2009-2010

In base ai calcoli effettuati dall'ISTAT, la variazione percentuale dell'indice dei prezzi al consumo tra l'anno 2007 e l'anno 2008 è risultata pari al 3,2%.
In relazione a quanto sopra, sono stati rivalutati i livelli di reddito in vigore per il periodo 1° luglio 2008 – 30 giugno 2009 con il predetto indice.
Si allegano pertanto le tabelle contenenti i nuovi livelli reddituali, nonché i corrispondenti importi mensili della prestazione, da applicare dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2010, alle diverse tipologie di nuclei familiari.
Gli stessi livelli di reddito avranno validità per la determinazione degli importi giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali della prestazione.
Le Sedi sono invitate a portare a conoscenza dei datori di lavoro, delle relative associazioni di categoria, dei consulenti del lavoro e degli Enti di Patronato, con ogni possibile sollecitudine, il contenuto della presente circolare, che dovrà essere distribuita unitamente alle tabelle allegate.
Estensione del trattamento di cassa integrazione straordinaria e di mobilità alle imprese del sistema aeroportuale

SOMMARIO:
Si forniscono chiarimenti e istruzioni operative riguardanti l’estensione del trattamento di cassa integrazione straordinaria e di mobilità alle imprese del sistema aeroportuale e l’imposizione della corrispondente contribuzione
CIG in deroga: istruzioni operative e procedurali

Infatti, al momento, si trovano presso le Regioni in attesa di liquidazione domande cartacee di CIG in deroga in attesa dei provvedimenti autorizzatori regionali. Tra queste sono segnalate anche domande di anticipazione diretta dell’ INPS e che sono state inoltrate alla Regione e non all’INPS come da norma.
E’ opportuno, altresi’, precisare che, a regime, le aziende inviano telematicamente domanda di CIG in deroga (Mod. IG15/Deroga) alla Regione che emette il provvedimento autorizzatorio di pagamento all’INPS.
Pertanto, con l’ obiettivo di procedere alla liquidazione effettiva delle prestazioni in favore dei lavoratori, i Direttori Regionali provvederanno a prendere gli opportuni contatti con la Regione al fine di procedere, con la massima sollecitudine, all’acquisizione da parte INPS di tali domande cartacee. Per questo scopo sarà utilizzata la consueta procedura in vigore per la gestione delle domande di autorizzazione alla CIGS (ex AS 400) , ma modificata per adeguarla all’acquisizione delle domande di CIG in deroga giacenti presso la Regione.
22 giugno 2009
Cooperativa Auto Mot Service - Agusta Vergiate

Venerdì 12 giugno Agusta chiede un incontro per definire Le richieste dei lavoratori della cooperativa, dopo chiede, come impegno dei lavoratori, la sospensione del presidio che avrebbe portato alla conclusione della vertenza.
Lunedì i lavoratori della cooperativa non si sono presentati Ai cancelli di Vergiate convinti che le loro richieste fossero state accolte, la vertenza sembrava volgere verso un lieto fine.
I dirigenti della cooperativa martedì hanno chiesto un incontro
Nella sede della CUB di Gallarate per definire il rientro dei lavoratori.
L’incontro è stato fissato per giovedì 18 giugno.
A Gallarete, però, la cooperativa ha esordito dicendo che Agusta sta ostacolando la buona riuscita della vertenza, così tutto è finito con un nulla di fatto e la sensazione di essere stati presi in giro per l’ennesima volta.
Agusta ora esce allo scoperto ed entra a gamba tesa:
credendo Che si stesse delineando una vittoria dei lavoratori, impone Alla cooperativa le condizioni della trattativa, condizioni, ovviamente, che vanno contro le richieste dei lavoratori.
Per questi motivi da lunedì 22 giugno
Riparte il presidio ai cancelli dell’AgustaWestland
Di Vergiate a partire dalle ore 8 del mattino
Con volantinaggio alle entrate.
18 giugno 2009
SALUTE: Diritto o Business ? ASSEMBLEA PUBBLICA

L’introduzione nei primi anni novanta dei DRG per i ricoveri ospedalieri, il successivo taglio drastico dei posti letto negli ospedali pubblici a favore delle strutture private, la selvaggia esternalizzazione dei servizi sanitari territoriali e domiciliari, relegando in secondo piano la prevenzione, sta trasformando la sanità pubblica in una sanità privata finanziata con il denaro di tutti i cittadini.
Dalle drammatiche morti per il rogo nella camera iperbarica nella clinica Galeazzi di Milano, fino allo scandalo della “clinica degli orrori” alla Santa Rita di Milano, ne sono solo pochi esempi.
Dalle drammatiche morti per il rogo nella camera iperbarica nella clinica Galeazzi di Milano, fino allo scandalo della “clinica degli orrori” alla Santa Rita di Milano, ne sono solo pochi esempi.
VENERDI’ 26 GIUGNO ALLE ORE 14,30
PRESSO IL SALONE DELLA COOPERATIVA COOPUF
In Via De Cristoforis n.5 – Varese
INTERVERRANNO:
Nicoletta Pirotta , esperta sanità
coadiutrice del Libro “IL DIRITTO ALLA SALUTE”
Federico Pagan delegato RSU – Sindacato di Base – Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio
“Privatizzazioni dei Servizi Tecnico Economali”
Ivana Graglia delegata RSU – Sindacato di Base – ASL Provincia di Varese
“Esternalizzazione dei Servizi Sanitari Territoriali”
ALLE ORE 17.00
PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA DI VARESE
PER PRESENTARE LE RAGIONI DELLO
SCIOPERO NAZIONALE
PER PRESENTARE LE RAGIONI DELLO
SCIOPERO NAZIONALE
DEL 3 LUGLIO 2009
DEL SETTORE SANITA’
INDETTO PER TUTTA LA GIORNATA
INDETTO PER TUTTA LA GIORNATA
DAL SINDACALISMO DI BASE PER
TUTELARE I DIRITTI DEI LAVORATORI
TUTELARE I DIRITTI DEI LAVORATORI
E LAVORATRICI E RIAFFERMARE
IL DIRITTO ALLA SALUTE PER TUTTI
IL DIRITTO ALLA SALUTE PER TUTTI

DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
IL 3 LUGLIO 2009 SIAMO COSTRETTI A SCIOPERARE
· PER DIFENDERE DIRITTI ( al lavoro, alla salute, all’assistenza ) contro i tagli che chiudono servizi sanitari, posti letto, ambulatori, senza sostituirli con niente, abbandonando i cittadini in n territorio sempre più sprovvisto di strutture sanitarie. Le file interminabili ai pronto soccorso, le liste di attesa senza vergogna, le acrobazie per avere un posto letto, le dimissioni senza essere guariti, la tassa sulle prestazioni a pagamento, perché quelle funzionano sempre, sono il risultato delle scelte di chi dice che vuole migliorare il servizio. Allo stesso tempo non si fa nulla per prevenire gli scandali, le truffe, gli appalti poco trasparenti, le tangenti, le clientele, che tutte insieme sono la vera causa del deficit sanitario in ogni regione, nessuna esclusa.
· PER DIFENDERE IL SALARIO che ci viene negato dai contratti farsa che vengono sottoscritti e ci costringono e recuperarlo con straordinari, prestazioni aggiuntive, saltando i riposi e le ferie, tutto a scapito della qualità dell’assistenza che eroghiamo perché anche noi abbiamo un limite naturale nella stanchezza.
· CONTRO LE POLITICHE GOVERNATIVE E REGIONALI che vogliono trasformare in azienda il sistema, trasformando in guadagni l’assistenza e il diritto alla salute, trasformando in merce i corpi e le malattie dei cittadini.
SANITA’ TRASPARENTE, PERSONALE SUFFICIENTE, SERVIZI SANITARI EFFICIENTI E SOPRATTUTTO PRESENTI, SONO DA SEMPRE IL NOSTRO OBIETTIVO PRIMARIO.
Il 3 luglio scioperiamo, ma saranno garantiti i servizi perché non lasciamo mai soli i degenti e gli utenti che si rivolgono alle strutture sanitarie, per far questo rinunciamo anche all’esercizio del diritto di sciopero. Quand’è che gli amministratori rinunceranno a coprirci di incapacità, malafede e malaffare ?
Nonostante la nostra disponibilità potranno esserci sicuramente dei disagi, ma dobbiamo far sentire la nostra voce, se lo facciamo tutti insieme, voi e noi, la voce sarà più forte e potrà diventare vento che spazza via mala gestione e malaffare e ci ridà una sanità dignitosa.
IL 3 LUGLIO, TUTTI INSIEME PER IL DIRITTO ALLA SALUTE
TFR: un nuovo semestre di silenzio assenso

“La proposta di dar vita ad un nuovo semestre di silenzio assenso è paradossale – prosegue Leonardi - Non basta a rendere la pillola più digeribile l’ipotesi di rendere reversibile, a loro piacimento, la scelta di adesione ai fondi, fatto che in un paese democratico dovrebbe essere automatico. Nemmeno i crolli di borsa, che hanno aperto la più grave crisi economica degli ultimi cento anni e che hanno travolto anche i rendimenti dei fondi pensione, sono stati sufficienti a far recedere il governo e i sindacati di stato dal dirottare i risparmi dei lavoratori verso la speculazione finanziaria.
Si proceda immediatamente a rendere reversibile l’adesione ai fondi pensione, si estendano al Tfr tutti i benefici fiscali previsti per i fondi pensione: sono queste le uniche cose sagge che governo e sindacati dovrebbero mettere in campo per salvare il risparmio dei lavoratori. E’ comunque ovvio che, laddove l’intento speculativo di Sacconi diventasse realtà, rimetteremmo in moto quella macchina di libera informazione tra i lavoratori che ha fatto fallire clamorosamente l’adesione ai fondi pensione nel semestre di silenzio assenso”, conclude il Coordinatore CUB.
LA SETTELAGHI NON PAGA I LAVORATORI NON LAVORANO

LA SETTELAGHI NON PAGA I LAVORATORI NON LAVORANO
Questa mattina, tutte le lavoratrici della coop Settelaghi, di fronte all’ennesimo mancato pagamento degli stipendi, si sono recate tutte presso la sede aziendale di Varese in piazza Marsala, ed attendono l’arrivo dei soldi.
Questo “rito” che ormai si protrae da mesi, con la coop che cerca di spostare sempre più in la il pagamento degli stipendi, che deve avvenire ogni 15 del mese, non può essere accettato.
Tutte le lavoratrici hanno quindi deciso di “aspettare”, negli uffici della direzione, che arrivino gli stipendi.
17/6/2009
13 giugno 2009
Per il quinto giorno consecutivo davanti ai cancelli della Agusta
Prosegue lo sciopero e il presidio dei lavoratori della cooperativa Auto Mot Service.
Davanti ai cancelli della Agusta Westland di Vergiate i sei giovani magazzinieri del “Magazzino 22” reparto cablaggi, affiancati dai rappresentanti sindacali della FlaicaUniti Cub, hanno portato anche questa mattina (12 giugno) bandiere, musica, cartelloni e altoparlanti.
Luca Papasergio, Marco Da Cengio, Massimo Palazzo, Antonio De Mare, Alberto Vanetti e Alessio Lentini, tutti operai tra i 23 e i 42 anni, soci lavoratori della Auto Mot Service, da anni preparano kit per Agusta e per altre ditte esterne:
da lunedì 8 giugno sono in presidio permanente davanti ai cancelli della ditta per chiedere più sicurezza e il rispetto dei propri diritti.
La cooperativa, dopo le assicurazioni dei giorni scorsi che tutto si sarebbe risolto in tempi brevi, ha inviato ai sei magazzinieri una lettera di richiamo per assenza ingiustificata dal lavoro.
Inoltre nel reparto cablaggi, nonostante lo sciopero proclamato e ampiamente annunciato, i lavoratori sono stati sostituiti:
«Un comportamento antisindacale, solo un altro affronto nei nostri confronti – spiega Marco, uno dei più giovani con i suoi 23 anni, ma anche tra i più agguerriti -.
Ci mandano i carabinieri ogni giorno, noi gli spieghiamo che siamo qui in pace e vogliamo solo rivendicare i nostri diritti.
C’è anche chi ci vorrebbe denunciare perché saremmo all’interno del sedime dell’Agusta (i cartelli di proprietà privata però non ci sono), ma noi non ce ne andiamo.
La lettera che ci hanno mandato è datata 9 giugno e si riferisce allo sciopero dell’8, vale a dire il primo giorno del presidio.
Chiediamo sicurezza, il rispetto delle regole contrattuali e i giusti soldi in busta paga: siamo soci lavoratori della cooperativa, abbiamo sempre fatto il nostro lavoro al meglio, ma da un po’ hanno cominciato a spostarci, cambiarci turni, non pagare gli straordinari».
Alcuni vergiatesi sono arrivati in questi giorni a manifestare la solidarietà del paese a questi lavoratori in difficoltà:
«Ci fa molto piacere – spiega ancora Marco -.
Dei vertici della cooperativa, della società committente e della stessa Agusta invece non abbiamo tracce da martedì scorso. Siamo qui davanti, ci vedono, ma ci evitano accuratamente.
A parole dicono che tutto si risolverà, salvo poi mandarci le lettere di richiamo e dirci che non torneremo più a lavorare».
Il presidio e lo sciopero continuano.
11 giugno 2009
Agusta: Continua il braccio di ferro tra i lavoratori del magazzino automatizzato e la cooperativa

I pochi tentativi di recuperare la situazione sono tutti finiti nel nulla, i dirigenti della cooperativa hanno dichiarato che non vogliono trattare con i sindacati: l’unica possibilità è di incontrare singolarmente i lavoratori.
Ovviamente i lavoratori non sono più disposti a sentire promesse senza alcun fondamento e prive di significato, ora la trattativa si fa solo con l’assistenza del sindacato di Base a cui si sono rivolti.
- AUTO MOT SERVICE -
I LAVORATORI NON MOLLANO
SCIOPERO AD OLTRANZA
CON PRESIDIO AI CANCELLI
Anche Agusta perde la faccia
Agusta dice che non sono problemi suoi ed intanto i lavoratori delle aziende esterne devono solo rompersi la schiena per garantire gli stipendi da favola che certi dirigenti stanno prendendo.
Agusta, leader mondiale nel settore pala rotante, non si scomoda e continua a chiamare le forze dell’ordine che, per la terza volta consecutiva, utilizzano i soldi dei contribuenti per fare la sceneggiata davanti ai cancelli: chiedono i documenti e dopo solidarizzano con la loro lotta.
Vergiate 12 giugno 2009
FLAICAUniti - CUB
Varese e Provincia
Sciopero all'Agusta, sei magazzinieri chiedono più sicurezza

Malpensa: Cub e SdL in sciopero, "I turni vanno rivisti, così non si può lavorare"

Ahlstrom Gallarate: AlCobase Cub chiedono unità sindacale

08 giugno 2009
AUTO MOT SERVICE – FATA - AGUSTA: ECCO I NUOVI SCHIAVI

continue minacce di licenziamenti o trasferimenti, alti rischi di infortunio, inquadrati con due categorie in meno dei colleghi Agusta.
Sono i lavoratori assunti dalla cooperativa Auto Mot Service che opera all'interno di AgustaWestland di Vergiate e si occupano di movimentazione e gestione magazzini.
Questi lavoratori vengono sfruttati dalla cooperativa oramai da anni ma, ultimamente, le loro condizioni di lavoro sono ulteriormente peggiorate infatti, a gennaio, è subentrata una nuova cooperativa, la Auto Mot Service, che ha smesso di pagare lo straordinario. Alle giuste richieste dei lavoratori l’azienda ha invece aumentato il carico di lavoro ed ha continuato a non pagare gli straordinari.
Dopo svariate richieste di incontro fatte dalla CUB e disattese dall’azienda, i lavoratori dichiarano lo stato di agitazione e dichiarano lo sciopero dello straordinario.
Venerdì 5 giugno, dopo una settimana di agitazione, l'azienda ha spostato, d’autorità, alcuni dei lavoratori in agitazione ma gli stessi non ci stanno e, tutti uniti, dichiarano lo sciopero permanente con volantinaggio davanti alle portinerie di Agusta e nemmeno l’arrivo delle forze dell’ordine scalfisce la compattezza dei lavoratori.
Intanto Agusta fa finta di niente ed osserva il tutto attraverso le decine di telecamere sparse per tutta la ditta, sono centinaia i lavoratori soci cooperatori che sgobbano per Agusta, fanno i lavori più pesanti e pericolosi, fanno tre turni da 8 ore, il 6x6 ecc.. e sono pagati la metà dei colleghi Agusta.
Una pacchia per Agusta che può così vantare di aver ridotto gli infortuni e di aver raddoppiato il fatturato in pochi anni ma tutti sanno che gran parte di questo fatturato è da attribuire ai lavoratori delle aziende in appalto che lavorano spesso senza sicurezze e con salari da fame.
I lavoratori in sciopero hanno presentato un esposto alla magistratura sulla sicurezza del lavoro all’interno di Agusta e domani, 8 giugno 2009, si prosegue con lo sciopero ad oltranza, il presidio ai cancelli e con un nuovo volantinaggio.
FLAICAUniti - CUB
Varese e Provincia
Ambiente, Lavoro e Salute - Analisi, elaborazione, studio e pratica sindacale

Ambiente, Lavoro e SaluteAnalisi, elaborazione, studio e pratica sindacale in difesa delle condizioni di vita e di lavoro.
Il giorno 11 Giugno 2009 dalle ore 15,00 alle 18,30 si terrà, presso la sede CUB di viale Lombardia n° 20, un incontro con Angelo Cova della segreteria ALLCA e Medicina Democratica sul tema dell’ambiente di lavoro e le nocività.
Un primo incontro molto importante, consigliato agli RLS/RSU e a chi in fabbrica si interessa di salute.
Svolgimento di mansioni superiori

Decisione n. 2847/2009
Amianto: la rivalutazione contributiva deve essere calcolata solo sui periodi di effettiva esposizione alle fibre aerodisperse

Corte di Cassazione Sezione Lavoro Civile
Ordinanza del 6 maggio 2009, n. 10437
Ordinanza del 6 maggio 2009, n. 10437
02 giugno 2009
tutela del reddito per i collaboratori coordinati e continuativi

Tra gli strumenti di tutela del reddito approntati dal Governo con l’articolo 19 del D.L.185/08 “Misure urgenti per il sostegno a famiglie,lavoro occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale”, convertito dalla L.2/09, con le integrazioni dell’articolo 7 ter della L.33/09, assume particolare rilievo, per la portata innovativa, l’istituto, introdotto in via sperimentale, dell’indennità una tantum da corrispondere a favore dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’ 61, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 2003 n. 276 e successive modificazioni.
Interventi a tutela dell’occupazione per i lavoratori sospesi

Con msg. n. 6731 del 24 marzo 2009 sono state fornite ulteriori precisazioni secondo le istruzioni impartite dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con nota prot. n. 14/prov./56 del 13/03/2009. Dette precisazioni peraltro sono state recepite dall’art. 7-ter del decreto legge n. 5/2009, coordinato con la legge di conversione 9 aprile 2009 n. 33.
Pertanto il comma 1-bis dell’art. 19 risulta modificato nel senso che, nell’ipotesi in cui manchi l’intervento integrativo degli enti bilaterali, i periodi di tutela previsti dalle lettere da a) a c), 1° comma dello stesso articolo, si considerano esauriti e i lavoratori accedono direttamente ai trattamenti in deroga alla normativa vigente.
L’art. 7-ter, inoltre, introducendo il comma 1-ter, garantisce, in via transitoria e per il solo biennio 2009-2010, ai lavoratori beneficiari delle tutele di cui alle citate lettere da a) a c), una prestazione di importo equivalente a quello degli ammortizzatori sociali in deroga, sanando la sperequazione fra i diversi trattamenti.
Nel ribadire infine che il comma 1, lett. a) e b), dell’art. 19 nel fare riferimento alla legge n. 1272/1939 e alla legge n. 160/1988, intende individuare esclusivamente i requisiti soggettivi di assicurazione e contribuzione per accedere all’indennità giornaliera da riconoscere ai lavoratori sospesi a causa di crisi aziendali e occupazionali a partire dal 1.1.2009, si forniscono ulteriori chiarimenti e istruzioni operative e si allega modulo di domanda (DS/Sosp).
Ammortizzatori sociali in deroga - anno 2009

L'articolo 2, comma 36, della legge n. 203/2008, stabilisce che “nel limite complessivo di spesa di 600 milioni di euro, per l'anno 2009, a carico del Fondo per l'occupazione (…) il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, può disporre, sulla base di specifici accordi governativi e per periodi non superiori a dodici mesi, in deroga alla vigente normativa, la concessione, anche senza soluzione di continuità, di trattamenti di cassa integrazione guadagni, di mobilità e di disoccupazione speciale, anche con riferimento a settori produttivi e ad aree regionali”.
L’articolo 19, comma 9-bis, della L. 2/2009 ha previsto che, in sede di prima assegnazione delle risorse di cui alla finanziaria 2008, “nelle more della definizione degli accordi con le Regioni e al fine di assicurare la continuità di trattamenti e prestazioni, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali assegna quota parte dei fondi disponibili direttamente alle Regioni ed eventualmente alle province”.
In data 12 febbraio 2009 il Governo, le Regioni e le Province autonome hanno concluso un Accordo per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga nel biennio 2009-2010. A tal fine lo Stato ha stanziato risorse nazionali per 5,35 miliardi (di cui 1,4 dal fondo per l’occupazione e 3,95 dal fondo per le aree sottoutilizzate), mentre le Regioni contribuiranno per 2,65 miliardi, a valere sui programmi regionali FSE.
Sulla base di questo Accordo sono stati stipulati gli accordi tra il Ministero del Lavoro e le singole Regioni, nell’ambito dei quali si è definito che alla Regione spetterà il finanziamento del 30% dell’importo erogato, fermo restando l’onere a carico dei fondi nazionali per quanto riguarda il restante 70%, nonché l’intero costo legato alla contribuzione figurativa.
Progetto UNIEMENS

Già in questi anni il sistema EMENS ha raggiunto importanti risultati grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti: aziende, consulenti, associazioni, software house. Oggi, in considerazione dei risultati conseguiti, si può affermare che la mensilizzazione ha rappresentato un grande salto qualitativo nel colloquio e nell’interazione tra Aziende e INPS, sia da un punto di vista tecnico che di contenuti: con EMENS infatti si è passati da un sistema basato sulla “costruzione” a posteriori della posizione assicurativa da parte delle aziende (mod. O1/M, CUD e 770), ad un altro sistema, caratterizzato dalla trasmissione telematica di informazioni elementari presenti nelle procedure aziendali relative alle retribuzioni individuali, elaborate ed aggregate nel conto assicurativo direttamente dalle applicazioni INPS.
Lavoro occasionale di tipo accessorio nell’ambito dell’impresa familiare

Con circolare n. 104 del 1° dicembre 2008 erano state fornite indicazioni in merito all’estensione nei settori del commercio, del turismo e dei servizi del sistema di regolazione del lavoro occasionale di tipo accessorio di cui all’articolo 70 del decreto legislativo n. 276/2003, e successive modificazioni (all. 1).
In particolare, nei confronti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile che, ai sensi del citato articolo 70 del decreto n. 276/2003, lett. g), opera limitatamente al commercio, al turismo e ai servizi è stato previsto un regime di applicabilità solo parziale dell’utilizzo dei buoni lavoro, facendo riserva di fornire ulteriori istruzioni per dare piena operatività all’istituto del lavoro occasionale accessorio anche in questo settore.
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