27 novembre 2009

RHO - Sabato 28 novembre Manifestazione territoriale - 9.30 PIAZZALE STAZIONE

Per l’Unità del Sindacalismo di Base

Uniamoci per Lottare Contro la Crisi La POLITICA DEL CAPITALISMO e la FINANZIA CREATIVA hanno partorito la CRISI DEL NUOVO MILLENNIO che si nutre di SPECULAZIONI, DELOCALIZZAZIONE delle produzioni, LICENZIAMENTI di massa, FINANZIAMENTI PUBBLICI A PRIVATI per improbabili opere faraoniche e REPRESSIONE contro chi dissente o non si omologa.

Le logiche delle politiche liberiste, dopo aver impostato la finanza delle speculazioni ed aver causato il crollo del sistema economico, continuano imperterrite ad attuare privatizzazioni e smantellamento del valore pubblico a favore dei pochi eletti, tramite faccendieri e politicanti.
A loro non interessa che il nostro territorio subisca la chiusura delle fabbriche, i licenziamenti di massa e la totale perdita di produzione industriale, sostituendola con la terziarizzazione dei servizi, con il commercio di prodotti a basso costo e bassissimo contenuto occupazionale.

A loro non interessa che la speculazione immobiliare favorisca soltanto chi il denaro già ce l’ha e non certo chi deve inventarsi il modo di sbarcare il lunario, senza avere alcuna possibilità di avere una casa, o riuscire a pagarsi un mutuo.

A loro non interessa che il cemento cancelli definitivamente la possibilità di avere un territorio vivibile ed a misura di cittadino.

I Cittadini non sono interessanti per chi governa nel nome del denaro!

Le fabbriche chiudono, con motivazioni legate alla grande crisi del mercato, ed al loro posto si costruiscono alberghi, centri commerciali o palazzine, una volta uscito dal mondo del lavoro stabile si entra nel vortice del precariato con la cancellazione di ogni certezza di reddito e di prospettiva. Sei anche tu uno di noi adesso, devi inventarti il lavoro, la flessibilità, la malleabilità, la subalternità, sei un equilibrista poco stabile ed il tuo nemico diventa quello peggio di te, non solo per la concorrenza alla sopravvivenza, ma anche grazie alla propaganda del potere che indirizza il tuo sconforto e la tua rabbia verso il più debole, finché il più debole non sarai tu. La miseria ti agglomera e non te ne rendi conto, pensi di essere nel nuovo millennio ma in realtà sei scaraventato nella metà dell’800, nessun diritto, nessuna tutela e tanta incertezza, precario nel lavoro, precario nel sociale e precario nella vita.


È ora di alzare lo sguardo, mobilitiamoci partendo dai territori ed unificando le lotte con i lavoratori dell’Alfa di Arese, dell’ex Eutelia di Pregnana, della Crespi di Legnano/Buscate e con tutti coloro che hanno deciso o decideranno di lottare contro chi ci mette in crisi.
Sabato 28 novembre Manifestazione territoriale Uniti contro la crisi dei padroni

Concentramento a

RHO 9.30 PIAZZALE STAZIONE

SUL LAVORO, SUI SAPERI E SUI DIRITTI NON SI SPECULA !
STOP AD ALBERGHI, CASE DI LUSSO E CENTRI COMMERCIALI


Nel territorio Rhodense, sotto l'influenza di Fiera ed Expo, si sta verificando un processo di desertificazione del tessuto produttivo per favorire la speculazione immobiliare.

La situazione dell'Alfa di Arese è emblematica: mentre Fiat tenta di cancellare gli ultimi insediamenti rimasti, trasferendoli a Torino, Regione Lombardia e i Comuni, dopo avere disatteso tutti gli impegni per la reindustrializzazione dell'area, e avere favorito il progressivo smantellamento delle attività produttive, si apprestano ora a definirne la nuova vocazione urbanistica terziaria, residenziale e ricettiva, spartendosi la torta degli oneri di urbanizzazione.
A Pregnana i lavoratori dell'Agile ex Eutelia da una settimana hanno occupato l'azienda contro i 237 licenziamenti annunciati e contro un disegno finanziario fallimentare che sta causando la perdita di migliaia di posti di lavoro in tutte le società del Gruppo Omega, nel totale disinteresse delle istituzioni regionali e nazionali.

Ed anche in questo caso le tentazioni di una speculazione immobiliare sono forti, visto che la sede di Pregnana sta accanto alla nuova stazione ferroviaria che la collega direttamente con Fiera ed Expo.

In questo contesto la follia del Piano di Governo del Territorio presentato dal Sindaco di Rho prevede di trasformare l'area industriale di Mazzo, 900.000 mq adiacenti alla Fiera con oltre 250 piccole e medie aziende attive, in un'area a destinazione alberghiera, commerciale e residenziale, dando ai proprietari dei capannoni un vero e proprio incentivo a trasferirsi altrove, mettendo così a rischio migliaia di posti di lavoro.

A fronte dei 70.000 posti di lavoro precari promessi per l'Expo 2015, il nostro territorio si trova nella realtà dei fatti a fare i conti con un'accelerazione della crisi e dei processi di dismissione industriale, che sta comportando un incremento esponenziale della disoccupazione, senza offrire in prospettiva una nuova vocazione territoriale che dia un futuro credibile ai giovani e ai lavoratori attualmente occupati.

Saremo in piazza sabato 28 novembre a Rho, con l'intento di dare una voce unitaria alle vertenze dei lavoratori, degli studenti e dei cittadini che, a causa di queste speculazioni, non trovano risposte dalle istituzioni ai propri bisogni e vedono mortificati i propri diritti al reddito, ai saperi, alla mobilità, alla sanità e ad un ambiente vivibile, da una pianificazione territoriale che mira a senso unico alla speculazione e alla cementificazione selvaggia.

UNIAMO LE VERTENZE DENTRO E CONTRO LA CITTA' VETRINA

SABATO 28 NOVEMBRE
RHO 9.30 PIAZZALE STAZIONE

MANIFESTAZIONE


CENTRO SOCIALE FORNACE, COMITATO NO EXPO, STUDENTI IN MOVIMENTO, COLL. OLTREILPONTE NERVIANO, LA SPINTA!, RSU AGILE/EUTELIA PREGNANA, SLAI COBAS ALFA, FLMU ALFA, FIOM SEMPIONE, CUB RHO, CUB LEGNANO, SLAI COBAS RHO, COMUNISTI SINISTRA POPOLARE RHO, RIFONDAZIONE COMUNISTA RHO

16 novembre 2009

GRUPPO OMEGA: 17 novembre Sciopero, Manifestazione Nazionale a Roma

10.000 lavoratrici/ori in lotta per lo stipendio e il lavoro !

Lavoratrici/ori di Agile (ex Eutelia) e del gruppo Phonemedia da quando sono stati ceduti ad Omega smettono di essere pagati. Precariatà, stress e mobbing invece dello stipendio e di un piano industriale! E per 1.200 lavoratori di Agile è stata aperta la procedura di LICENZIAMENTO!!

Mobilitiamoci e lottiamo: Non lasciamo il nostro destino a chi finora ci ha spinto nelle mani di imprenditori di malaffare o ha lasciato che tutto ciò accadesse… I tentativi di rassicurazione sul pagamento degli stipendi e sul futuro dell’azienda palesati da alcuni responsabili aziendali sono risultati aria fritta: ad oggi non ci sono garanzie sul pagamento degli stipendi e sul futuro di Omega. In diverse sedi/call center Agile e Phonemedia (Answers) i lavoratori stanno scioperando ad oltranza, sono in assemblea permanente e stanno occupando.

Occorre estendere la protesta alle altre sedi/call center e proseguire con gli scioperi, le occupazioni e le manifestazioni e dall’esterno sostenere i lavoratori con solidarietà concreta: solo così ci sarà un vera prospettiva di ottenere la tutela dei diritti dei lavoratori Omega.

Ma chi c’è dietro Eutelia e Omega? i capi di Eutelia hanno problemucci con la guardia di finanza (frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita), sono amici di Licio Gelli e di altri emeriti massoni. Nella creazione del gruppo Omega ci sono di mezzo loschi personaggi più volte coinvolti in fallimenti di numerose società, politici, fondi esteri e banche (come il MPS)… un gruppo che nel giro di poco ha acquisito un sacco di aziende e poi non ha i soldi per pagare gli stipendi e apre le procedure di messa in mobilità per centinaia di lavoratori è certamente un contenitore creato per dissolvere tutto.
A questo proposto ricordiamo l’incursione squadrista all’interno della sede romana di Agile occupata dai lavoratori, azione orchestrata dall’ex amministratore delegato di Eutelia Samuele Landi al comando di un manipolo di vigilantes: un atto che dimostra il livello cui stanno portando lo scontro i padroni.

Lavoratrici/ori non si devono far coinvolgere nel teatrino messo in campo da padroni, sindacati confederali, partiti e istituzioni con scambi di accuse tra blocchi politici di centrodestra e centrosinistra che poco hanno a che fare con l’interesse dei lavoratori; tutti soggetti che fino a ieri hanno acconsentito che su questa vicenda oscura ci fosse meno rumore possibile.

Denunciamo la poca azione di quei sindacati che si sono mossi in ritardo e spesso gettano acqua sul fuoco: In diverse sedi/call center abbiamo deciso di organizzarci direttamente, abbiamo deciso di lottare con sciopero a oltranza dal 01/09/2009; effettuando incontri con le istituzioni locali e nazionali (ministero dello sviluppo economico), presidiato le prefetture, fatto conferenze stampa e azioni legali come l’ingiunzione al pagamento.
Dobbiamo proseguire la lotta su questa strada e invitiamo i colleghi a contattarci per difendere collettivamente e direttamente i nostri diritti (per info Sabrina tel. 339-8100140).

Martedì 17 novembre tutti a Roma !

Partecipiamo alla Manifestazione
ore 9.30 p.zza della Repubblica


Pistoia - Firenze, novembre 2009 FLMUniti-CUB gruppo Omega

12 novembre 2009

AGUSTA: presidio dei lavoratori Compass

COMPASS-PALMAR AGUSTA: CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO CON I LAVORATORI
I lavoratori chiedono solo di essere rispettati
Prosegue ormai da diversi mesi il braccio di ferro tra i lavoratori addetti alla movimentazione all'interno dello stabilimento Agusta di Cascina Costa e l'azienda Compass (ex Palmar).
I lavoratori, tramite le loro rappresentanze (RSU), hanno da mesi chiesto un incontro con l'azienda ma quest'ultima non ne vuol sapere di intraprendere contrattazioni di alcun genere: «Nonostante siano passati 5 mesi, l'azienda, con il solo scopo di innervosire i lavoratori e creare spaccature tra loro, continua a tergiversare.
I numerosi provvedimenti disciplinari per futili motivi arrivati alla RSU/RLS sono un chiaro segnale sulla indisponibilità ad un qualsiasi approccio negoziale da parte di Compass, ma i lavoratori non ci stanno. Dal 6 ottobre si è alzato il livello dello scontro e, dopo che l'azienda ha disatteso le due date di incontro proposte dalle RSU, i lavoratori hanno dichiarato lo stato di agitazione con l'immediato blocco dello straordinario e 10 ore di sciopero fatte fino ad oggi.
Sia Compass che Agusta cercano di recuperare i ritardi dovuti allo stato di agitazione utilizzando, fino allo sfinimento, i soliti quattro crumiri. I lavoratori chiedono solo il rispetto della legge in materia di prevenzione infortuni e di poter contrattare, con i loro rappresentanti sindacali (RSU), ogni richiesta di variazione di orario, notturno, straordinario o altro senza che vi siano imposizioni unilaterali da parte aziendale.
Chiedono, inoltre, un riconoscimento economico per i lavori disagiati e pesanti come quello dei mulettisti, degli operatori del magazzino barre ecc., oltre a un incremento economico per tutti

11 novembre 2009

AGUSTA: ASSEMBLEA RETRIBUITA PER TUTTI I LAVORATORI COMPASS (ex PALMAR)

LA RSU COMPASS (EX PALMAR)

INDICE UNA
ASSEMBLEA RETRIBUITA

PER TUTTI I LAVORATORI COMPASS (ex PALMAR)
E INTERINALI

IL GIORNO

GIOVEDI 12 NOVEMBRE 2009

DALLE 12.45 ALLE 13.45

LAVORATORI PRIMO TURNO E GIORNATA

DALLE 14,00 ALLE 15,00

LAVORATORI SECONDO TURNO

CON PRESIDIO AI CANCELLI
DI AGUSTA C. COSTA
LATO SUD E LATO NORD



ORDINE DEL GIORNO:

- mancata risposta dell’azienda alla richiesta di incontro

BOLOGNA: CORSI DI FORMAZIONE WORK SHOP Diritto del lavoro

- lavoro - precarieta’ - contratti - licenziamenti - diritti questioni di genere - Pensioni - tfr - esternalizzazioni - sicurezza e salute in luoghi di lavoro - diritti sindacali - salario e costo del lavoro - buste paga -

Gli incontri sono curati da Marina Prosperi, avvocata del lavoro che fornirà materiale di riflessione e discussione, con la partecipazione di esperti, docenti e rappresentanti del mondo del lavoro lavoratrici e lavoratori protagoniste/i delle lotte sindacali/sociali.

C’è urgente bisogno di formazione per tutti noi, per chi lavora, per chi non lavora o è precaria/o, per chi è in cassaintegrazione o in mobilità, per chi fa attività sindacale, anche per chi affronterà nel futuro il mondo del lavoro come studentesse/studenti.

Ognuno di noi dovrebbe conoscere il proprio contratto di lavoro, il contratto di assunzione atipico o no, la lettera di cassintegrazione/mobilità/contratto di solidarietà, conoscere gli accordi più significativi, sapere come si è modificata la previdenza e il sistema pensionistico, affrontare questi aspetti dal punto di vista di genere, del paese di provenienza e dai bisogni, urge aggiornarci in fretta perché i governi che si succedono cambiano velocemente e in peggio i nostri diritti e tutele.


Contratto Telecomunicazioni: Un pugno per lo stomaco dei lavoratori

Recepiti gran parte dei contenuti del nuovo accordo di riforma della contrattazione firmato da Cisl-Uil

· L’aumento salariale è molto inferiore rispetto al precedente contratto, in quanto 129 euro al 5° livello sono per 3 anni. Il contratto precedente per la parte economica ha dato ai lavoratori per il biennio 2007-2008 una cifra al 5° livello di 94 euro (84,7 per il 4° livello). Quindi per rimanere almeno sullo stesso valore si doveva ricevere 94 / 2 x 3 = 141 euro… E non 129.
Non c’è scritto che il calcolo è stato fatto sull’indice IPCA, depurato dell’andamento dei prezzi dei beni energetici importati, ma, più o meno, è così perché la cifra di 129 euro è molto vicina ai 117 euro proposti dalle aziende (e dalla Cisl) e lontanissima dai 175 euro proposti dalla Cgil.
Così come prevede l’accordo separato di riforma della contrattazione firmato solo da Cisl e Uil.

Piattaforma rivendicativa CCNL Settore Telecomunicazioni

Premessa
Per definire i punti rivendicativi importanti al fine di conquistare un rinnovo contrattuale dignitoso è bene ricordare il pesante taglio salariale, rispetto ai contratti precedenti, avvenuto con il contratto nazionale del settore del 2000.
Cgil-Cisl-Uil, unitamente a UGL che sottoscrisse per adesione, sono dirette responsabili del peggioramento delle condizioni contrattuali realizzate con quel contratto, tramite il quale vennero ridotti mediamente del 25% i minimi tabellari del settore, reso più appetibile per le aziende anche al fine di attrarre nuove tessere sindacali dalle altre categorie.

Successivamente, gli esigui aumenti salariali realizzati, non in linea con la perdita reale del potere d’acquisto delle retribuzioni, accentuata, in particolare nell’ultimo biennio, dalla crisi e dal continuo aumento di prezzi e tariffe, hanno ulteriormente impoverito le nostre condizioni di vita. Allo stesso modo l’aggravio della parte normativa (orario di lavoro, malattia, inquadramento, ect.), scritta in modo da lasciare i lavoratori alle “libere” interpretazioni dei datori di lavoro, ha reso insopportabile anche la normale vita lavorativa.

In pochi anni il CCNL delle Telecomunicazioni è precipitato tra i contratti più poveri e flessibili applicati in Italia, nonostante che il settore delle TLC rimanga uno fra i più ricchi e che le aziende continuino a generare enormi profitti.

Piattaforma rivendicativa per il rinnovo del CCNL Settore Telecomunicazioni

Le scriventi OO.SS. trasmettono in allegato la loro Piattaforma per il rinnovo CCNL Settore Telecomunicazioni.
A riguardo chiedono un incontro e di poter partecipare alle trattative per il rinnovo del CCNL Settore Telecomunicazioni con le altre organizzazioni sindacali.

Distinti saluti.

AGILE – ex EUTELIA: COME LICENZIARE 9000 PERSONE

COME LICENZIARE 9000 PERSONE SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA !!!!!

E’ iniziato il licenziamento dei primi 1200 lavoratori di

OLIVETTI-GETRONICS-BULL-EUTELIA-NOICOM
EDISONTEL TUTTI CONFLUITI IN:
AGILE s.r.l. ora Gruppo Omega
Agile ex Eutelia è stata consegnata a professionisti del FALLIMENTO.
Agile ex Eutelia è stata svuotata di ogni bene mobile ed immobile.
Agile ex Eutelia è stata condotta con maestria alla perdita di commesse e clienti .
Il gruppo Omega continua la sua opera di killer di aziende in crisi , l’ultima è Phonemedia 6600 dipendenti che subirà a breve la stessa sorte.
Siamo una realtà di quasi 10.000 dipendenti e considerando che ognuno di noi ha una famiglia, le persone coinvolte sono circa 40.000 eppure nessuno parla di noi.
Abbiamo bisogno di visibilità Mediatica, malgrado le nostre manifestazioni nelle maggiori città italiane ( Roma - Siena_Montepaschi – Milano – Torino – Ivrea – Bari – Napoli - Arezzo - ) e che alcuni di noi sono saliti sui TETTI, altri si sono INCATENATI a Roma in piazza Barberini, nessun Giornale a tiratura NAZIONALE si è occupato di noi ad eccezione dei TG REGIONALI e GIORNALI LOCALI.
NON siamo mai stati nominati in nessun TELEGIORNALE NAZIONALE perchè la parola d’ordine è che se non siamo visibili all’opinione pubblica il PROBLEMA NON ESISTE.

==è Dal 4-Novembre-2009 le nostre principali
sedi sono PRESIDIATE con assemblee permanenti ==

Le Lavoratrici e i Lavoratori di Agile s.r.l. – ex Eutelia

08 novembre 2009

Sciopero treni: Orsa, adesione 70%

L'adesione allo sciopero dei ferrovieri proclamato dall'Orsa e' 'intorno al 70% con punte superiori al 95%'.
Lo sostiene il sindacato.'Lo sciopero di macchinisti e capotreni iniziato ieri sera registra imponenti adesioni, comunica l'Orsa secondo il quale 'i treni a lunga percorrenza in circolazione sono quelli garantiti, mentre il traffico locale e merci e' sostanzialmente paralizzato nonostante l'uso illegittimo di quadri aziendali non specificatamente addetti alla conduzione dei treni'.

Fisco: effetto crisi, raddoppia il ricorso alle rate

La crisi morde e raddoppia il numero dei contribuenti che non riescono a pagare le cartelle fiscali e chiedono di rateizzare i propri debiti. Nei primi 10 mesi dell'anno sono 367.800 le pratiche che hanno ottenuto l'ok per la rateizzazione del pagamento di una cartella, con un incremento del 110% rispetto alle 174.400 pratiche di fine 2008. Complessivamente, l'aiuto dato dal fisco solo a chi è in effettiva difficoltà di pagamento, vale 9 miliardi di euro. La classifica delle difficoltà vede in testa Lazio, Campania e Lombardia, ma gli incrementi maggiori sono stati registrati in Sardegna e Basilicata. A tracciare uno spaccato della crisi, da una prospettiva fiscale, sono i dati elaborati da Equitalia, la società guidata dal direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera, che ha come compito la riscossione coattiva delle imposte.

Parte la sanità privata: ecco i fondi integrativi del Ssn

Lo aveva promesso nel suo «Libro bianco»: al Welfare sanitario tradizionale andrà sempre più affiancato il "secondo pilastro" dell'assistenza integrativa, frutto della contrattazione collettiva. E ora Maurizio Sacconi, ministro del super Welfare che sta per "perdere" la competenza sulla Salute, mantiene la promessa. Con un decreto appena firmato dal ministro, il Governo rilancia i Fondi sanitari integrativi del Ssn. Lo fa in due mosse. Costituendo l'«Anagrafe» di Fondi, Casse, enti e società di mutuo soccorso con fini solo assistenziali. E precisando le prestazioni che dovranno garantire almeno il 20% del totale delle prestazioni offerte agli iscritti, pena la perdita delle attuali agevolazioni fiscali: prestazioni odontoiatriche, assistenza socio-sanitaria ai non autosufficienti ma anche interventi destinati a chi è temporaneamente «inabilitato» per malattia o infortunio.

Tar ha accolto nuove richieste per inserire 7.000 docenti

Nuovo round a favore dei docenti precari nel contenzioso sul'inserimento nelle graduatorie provinciali a esaurimento. All'inizio di ottobre, il Tar del Lazio ordinò al ministero dell'Istruzione di inserire nelle graduatorie un centinaio di insegnanti supplenti "a pettine" - cioè sulla base del punteggio ottenuto - e non in coda. Adesso, lo stesso Tar ha accolto nuove richieste per inserire 7.000 docenti.Mentre, dunque, la maggioranza in Senato stringe i tempi per la conversione in legge entro il 24 novembre del Dl 134/09 salva-precari, che renderebbe inefficace l'ordinanza del 9 ottobre del Tar del Lazio che ha disposto il "commissariamento ad acta" del Miur se non verrà rispettato il principio dell'inserimento a pettine, altri giudici dello stesso Tar hanno confermato l'interpretazione avviando ulteriori 13 procedure di commissariamento nei confronti del ministero dell'Istruzione.

03 novembre 2009

ELEZIONI DEL CRAL MALPENSA 28 29 30 OTT 09: FINALMENTE UNA REALE OPPOSIZIONE ALLO STRAPOTERE DI CGIL-CISL UIL

Hanno votato in totale 1599 lavoratori su 3652.

Lista CGIL - CISL - UIL 818 voti 12 Cosiglieri
Lista F.L.A.I. 539 voti 4 Consiglieri
Lista SdL CUB Varese 219 voti 2 Consiglieri
Spieghiamo subito a tutti i lavoratori che, come da regolamento, la lista di maggioranza ha diritto a due terzi dei 18 Consiglieri previsti, anche se supera di un solo voto le altre; alla minoranza ne vengono assegnati 6, suddivisi in proporzione ai voti ricevuti dalle varie liste.

Ci pare doveroso premettere una nota di malcostume sull’andamento delle tre giornate delle elezioni :
Il 28 ottobre 2009 ci siamo recati al Cral, per presidiare e verificare come procedevano le votazioni, al nostro arrivo siamo rimasti stupiti nel vedere circa 70 delegati e attivisti di vari SINDACATI all' esterno; noi della lista SdL/CUB Varese eravamo in 3 - 4 delegati al massimo.
Veniva spontaneo pensare, da lavoratori e da sindacalist che, se tutti quei delegati e attivisti lì riuniti, si fossero presentati nei reparti operativi, si sarebbero già risolti molti problemi veri che i lavoratori subiscono tutti i giorni, anche questa massiccia presenza ci ha fatto riflettere su quali “altri interessi” si pongono queste organizzazioni!
Per tutto l’arco delle tre giornate, inoltre, abbiamo visto "basiti" auto private e di servizio, che svolgevano trasporto/navetta dal T1 al T2 per portare personale in turno a votare. Ricordiamo che abbiamo denunciato più volte ai vari Servizi e alla DPO che, in alcuni reparti operativi, ai lavoratori in turno è stato negato il cambio per poter andare in bagno, per andare in segreteria, piuttosto che per rimagnetizzare il proprio tesserino; durante le elezioni del Cral, incredibilmente, sono svaniti tutti i problemi di servizio e a più persone si permetteva di recarsi contemporaneamente al CRAL, e certamente non solo per 5 minuti:
VERGOGNOSO!

Naturalmente tutti gli altri lavoratori ringraziano "SEA" per essere stati discriminati, in quanto non rientravano negli interessi dell’azienda e di qualche sigla sindacale. Noi vogliamo ringraziare quei lavoratori che per votare hanno usato parte del proprio tempo libero (come sarebbe stato giusto che fosse per tutti).

CONSIDERAZIONI POLITICHE:

Analizzando l' esito delle votazioni possiamo affermare che il risultato ottenuto dalle liste F.L.A.I ed SdL-CUB Varese è un segnale importante e di gran lunga superiore a quello ottenuto dalla lista dei sindacati Cgil-Cisl-Uil, dato che in SEA, escludendo MLE, hanno ottenuto meno voti. Fatta esclusione dei votanti MLE, la lista confederale ha ottenuto 734 voti che, divisi per le tre OO.SS, produce una media di 244 voti, contro i 539 ottenuti da F.L.A.I e i 219 di SdL /Cub Varese.

I NUMERI SONO EVIDENTI E CHIARI A TUTTI.........NON SONO UN'OPINIONE.

E’ evidente che i Lavoratori stanno iniziando a capire che altre organizzazioni sindacali possono tutelare i loro diritti, rappresentarli nell'ambito aziendale e che i bisogni dei lavoratori passano anche da una rappresentanza di controllo al Cral.

Per quanto ci riguarda, anche se siamo consci del successo ottenuto, non siamo a sfruttare politicamente il risultato elettorale del Cral per ottenere strumenti da Sea, come qualche OO.SS. sta già facendo; noi siamo convinti che le rivendicazioni sindacali e il ruolo di sindacato alternativo si conquistano solo con le lotte e la convinzione dei lavoratori!

Facciamo un appello all’unità agli altri sindacati di base presenti in azienda: ci rendiamo conto di cosa sarebbe successo se TUTTI i sindacati di base avessero fatto una lista unitaria per il Cral? A chi è servito impedire di realizzare un risultato ancor più devastante per il sindacalismo confederale?

Quello che, per adesso, è solo un nostro desiderio speriamo che diventi realtà per l’anno prossimo; per le elezioni delle RSU/RLS in Sea Handling e Sea Spa sarà necessaria una
LISTA UNITARIA DEL SINDACALISMO DI BASE,
che superi personalismi e interessi di piccola bottega.

IL SINDACALISMO DI BASE UNITO E’ L’UNICA ALTERNATIVA ALLE POLITICHE CONCERTATIVE E SUBALTERNE ALLE AZIENDE.

PER QUESTI MOTIVI IL RISULTATO OTTENUTO DALLA NOSTRA LISTA E’ ESTREMAMENTE POSITIVO E IMPORTANTE.

PER QUESTO RINGRAZIAMO TUTTI GLI ISCRITTI, NON ISCRITTI E SIMPATIZZANTI CHE HANNO COLTO L’UTILITA’ E LA SINCERITA’ DEI NOSTRI OBIETTIVI, INSIEME ALLA NECESSITA’ DI UN CAMBIAMENTO DI FONDO E, COL LORO VOTO, HANNO VOLUTO SPRONARCI AD ANDARE AVANTI.

SdL intercategoriale CUB Varese
Malpensa, novembre 2009


02 novembre 2009

I lavoratori della G.Crespi di LEGNANO manifestano contro lo smantellamento dei propri posti di lavoro

Il 19 ottobre l'Assemblea dei lavoratori G.Crespi ha dato mandato al sindacato CUB per porre tre domande chiare all'azienda:

1. Quale piano industriale ha in atto la società per fare fronte alla difficile situazione che ha visto la riduzione del personale da più di 400 dipendenti, agli attuali 200 c.a, il definitivo smantellamento del sito produttivo di Legnano ed i ritardati pagamenti degli stipendi che si stanno verificando negli ultimi mesi?

2. Come mai nonostante la continua richiesta di diminuzione del personale e l'applicazione delle CIGS per esubero di ore di lavoro, la società ha unilateralmente deciso di disapplicare un accordo interno del luglio '96, peggiorando le condizioni normative dei lavoratori ed aumentando di fatto le ore di produzione?

3. Per quale motivo l'azienda continua imperterrita ad utilizzare la CIGS in maniera discriminatoria, senza alcuna forma di rotazione, ma anzi lasciando a casa alcuni lavoratori, sostituendoli con altri di altri reparti e continuando la produzione con meno personale previsto dal mansionario aziendale peggiorando di fatto sia l'eventuale produttività che mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori?

L'incontro con la direzione G.Crespi, tenutosi il 26 ottobre ha visto l'azienda rappresentata dal rag. Spanò silente a tutte le domande, limitandosi ad esporre in maniera generica motivazioni legate alla crisi globale, anticipando l'ulteriore esubero che colpirà 150 lavoratori dei rimanenti 200.
Riteniamo del tutto inaccettabile tale arrogante atteggiamento, del tutto immotivato e lesivo di ogni dignità dei lavoratori, siamo convinti che le responsabilità di quanto oggi pagano i dipendenti Crespi non siano del tutto legate alla crisi di settore ma a logiche che hanno ben poco a che vedere con una seria politica industriale che possa dare una prospettiva di tutela dei posti di lavoro sul territorio e di rilancio dell'impresa.
Oggi anche cgil-cisl-uil dopo aver avallato tutte le decisioni aziendali mettendo i lavoratori nell'incertezza del proprio futuro lavorativo, sono in difficoltà nel giustificare la loro politica concertativa da meri notai firmatari di accordi utili solo a giustificare quanto fatto fin ora dall'azienda, scendono in piazza a manifestare.

Ma la lotta deve essere uno strumento fine al raggiungimento di obbiettivi e non solo di propaganda, quindi chiediamo a tutti i dipendenti G.Crespi di aderire alla manifestazione di mercoledì 4 novembre per rivendicare la propria dignità di lavoratrici e lavoratori:

Risposte chiare e coerenti
Basta con l'uso discriminante della CIGS
Ripristino dell'accordo del '96
Basta con i licenziamenti utilizzando tutti gli strumenti idonei alla tutela dei posti di lavoro attuando la riduzione dell'orario lavorativo collettivo a parità di salario
Apertura di un tavolo di trattativa unitario che rappresenti tutte le sigle sindacali presenti in azienda, mettendo la parola fine a trattative separate che non valorizzano le richieste espresse dalle Assemblee dei lavoratori

Mercoledì 4 novembre 2009
Manifestazione territoriale
delle/dei dipendenti Crespi spa
concentramento dalle ore 13.30
in piazza Mercato A LEGNANO

La Crisi dei padroni non vogliamo continuare a pagarla Noi !
Confederazione Unitaria di Base
Sede di zona: Legnano
Via Amendola ang. Via Cadorna tel/fax n° 0331/44.18.69 1.

Gli incidenti sul lavoro - Interventi a sostegno delle vittime e dei familiari

NOTE ESPLICATIVE
Il legislatore ha previsto un complesso sistema di prestazioni in favore delle vittime di
incidenti sul lavoro e dei loro familiari, che spesso non è noto agli interessati e non è
adeguatamente pubblicizzato.
La guida alle prestazioni previdenziali ed assistenziali ne fa un breve sunto al fine di renderne
più agevole la fruizione.
L’opuscolo si compone di due sezioni.
La sezione prima è dedicata alle prestazioni in favore delle vittime di infortuni sul lavoro
che scaturiscono da disposizioni normative o dall’impegno di enti ed istituzioni; la
guida ne riporta in maniera sintetica presupposti, requisiti e modalità di accesso.
La sezione seconda descrive le prestazioni previste per i familiari delle vittime degli infortuni
sul lavoro.

e' allarme per le malattie professionali

E' un aumento percentuale a due cifre - l'11% in più nel corso dell'ultimo biennio - quello registrato dall'andamento delle malattie professionali in Italia. Nel 2008 le denunce pervenute all'INAIL hanno raggiunto quota 29.704: mille in più rispetto al 2007 (+3,2%), anno che aveva già registrato a sua volta un incremento di ben 2mila casi sull'anno precedente (+7,4%). A fronte, dunque, di una flessione ormai consolidata dei casi mortali, le patologie professionali nel nostro Paese procedono in controtendenza: un dato - si sottolinea nel Rapporto Annuale 2008 dell'INAIL - che non va genericamente imputato a un peggioramento delle condizioni di salubrità negli ambienti di lavoro; piuttosto all'emersione del fenomeno e alla maggiore sensibilità verso un problema in precedenza spesso sottovalutato.

fenomeno degli infortuni sul lavoro

Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette "Morti Bianche" - Relazione intermedia sull'attività svolta

Riposi giornalieri del padre

1) Il padre lavoratore dipendente ha diritto ai riposi giornalieri anche nel caso in cui la madre casalinga si trovi nell’oggettiva impossibilità di accudire la prole perché impegnata in altre attività.
2) Disciplina transitoria.
L’art. 40, lett. c, del d.lgs. 151/2001 (T.U. maternità/paternità) prevede che il padre lavoratore dipendente possa fruire dei riposi giornalieri "nel caso in cui la madre non sia lavoratrice dipendente".
In attuazione della citata disposizione, l’Inps, in varie circolari, aveva ritenuto che per madre "lavoratrice non dipendente" dovesse intendersi la madre "lavoratrice autonoma (artigiana, commerciante, coltivatrice diretta o colona, imprenditrice agricola, parasubordinata, libera professionista) avente diritto ad un trattamento economico di maternità a carico dell’Istituto o di altro ente previdenziale" e non anche la madre casalinga, con conseguente esclusione, in tale ultima ipotesi, del diritto del padre a fruire dei riposi giornalieri salvi, ovviamente, i casi di morte o grave infermità della madre (vedi circolari n. 109/2000, 8/2003 e 95 bis 2006).
Con sentenza n. 4293 del 9 settembre 2008, il Consiglio di Stato, Sez. VI, ha dedotto, in via estensiva, che la ratio della norma in esame, "volta a beneficiare il padre di permessi per la cura del figlio", induca a ritenere ammissibile la fruizione dei riposi giornalieri da parte del padre anche nel caso in cui la madre casalinga, considerata alla stregua della "lavoratrice non dipendente", possa essere tuttavia "impegnata in attività che la distolgano dalla cura del neonato".
Anche il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, nel condividere l’orientamento giurisprudenziale espresso dal Consiglio di Stato nella citata sentenza (vedi lettera circolare n.8494 del 12.05.2009 - all.1), ha ritenuto che il padre lavoratore dipendente possa fruire dei riposi giornalieri anche nel caso in cui la madre svolga lavoro casalingo.
Il nuovo indirizzo maturato nell’ambito della giurisprudenza amministrativa, va letto anche alla luce di quanto previsto dalla lett. d, dell’art. 40 sopra citato, ai sensi del quale il padre lavoratore dipendente fruisce dei riposi giornalieri nel caso in cui la madre, anche se casalinga, sia oggettivamente impossibilitata ad accudire il neonato perché morta o gravemente inferma.
L’interpretazione estensiva operata dal Consiglio di Stato consente di riconoscere al padre lavoratore dipendente il diritto a fruire dei riposi giornalieri, oltre che nell’ipotesi già prevista dalle norme vigenti, anche in altri casi di oggettiva impossibilità da parte della madre casalinga di dedicarsi alla

licenziamento e comportamento addebitato devono essere proporzionati tra loro

Tra il comportamento addebitato al lavoratore e la sanzione del licenziamento vi deve essere una proporzionalità, nel senso che l'inadempimento, per la sua gravità, deve essere tale da scuotere la fiducia del datore di lavoro e da far ritenere che la continuazione del rapporto sia pregiudizievole per gli scopi aziendali. In sostanza, il comportamento del lavoratore, per giustificare la sanzione, deve porre in dubbio la futura correttezza dell'adempimento e denotare una scarsa inclinazione ad attuare diligentemente gli obblighi assunti con correttezza e buona fede.