13 giugno 2009

Per il quinto giorno consecutivo davanti ai cancelli della Agusta

Prosegue lo sciopero e il presidio dei lavoratori della cooperativa Auto Mot Service.

Davanti ai cancelli della Agusta Westland di Vergiate i sei giovani magazzinieri del “Magazzino 22” reparto cablaggi, affiancati dai rappresentanti sindacali della FlaicaUniti Cub, hanno portato anche questa mattina (12 giugno) bandiere, musica, cartelloni e altoparlanti.
Luca Papasergio, Marco Da Cengio, Massimo Palazzo, Antonio De Mare, Alberto Vanetti e Alessio Lentini, tutti operai tra i 23 e i 42 anni, soci lavoratori della Auto Mot Service, da anni preparano kit per Agusta e per altre ditte esterne:
da lunedì 8 giugno sono in presidio permanente davanti ai cancelli della ditta per chiedere più sicurezza e il rispetto dei propri diritti.

La cooperativa, dopo le assicurazioni dei giorni scorsi che tutto si sarebbe risolto in tempi brevi, ha inviato ai sei magazzinieri una lettera di richiamo per assenza ingiustificata dal lavoro.
Inoltre nel reparto cablaggi, nonostante lo sciopero proclamato e ampiamente annunciato, i lavoratori sono stati sostituiti:
«Un comportamento antisindacale, solo un altro affronto nei nostri confronti – spiega Marco, uno dei più giovani con i suoi 23 anni, ma anche tra i più agguerriti -.
Ci mandano i carabinieri ogni giorno, noi gli spieghiamo che siamo qui in pace e vogliamo solo rivendicare i nostri diritti.
C’è anche chi ci vorrebbe denunciare perché saremmo all’interno del sedime dell’Agusta (i cartelli di proprietà privata però non ci sono), ma noi non ce ne andiamo.
La lettera che ci hanno mandato è datata 9 giugno e si riferisce allo sciopero dell’8, vale a dire il primo giorno del presidio.
Chiediamo sicurezza, il rispetto delle regole contrattuali e i giusti soldi in busta paga: siamo soci lavoratori della cooperativa, abbiamo sempre fatto il nostro lavoro al meglio, ma da un po’ hanno cominciato a spostarci, cambiarci turni, non pagare gli straordinari».
Alcuni vergiatesi sono arrivati in questi giorni a manifestare la solidarietà del paese a questi lavoratori in difficoltà:
«Ci fa molto piacere – spiega ancora Marco -.
Dei vertici della cooperativa, della società committente e della stessa Agusta invece non abbiamo tracce da martedì scorso. Siamo qui davanti, ci vedono, ma ci evitano accuratamente.
A parole dicono che tutto si risolverà, salvo poi mandarci le lettere di richiamo e dirci che non torneremo più a lavorare».
Il presidio e lo sciopero continuano.