29 ottobre 2008

IL COLPO FINALE ALLA SCUOLA PUBBLICA

L’anno scolastico 08-09 apre nel segno dei tragici provvedimenti del governo, con suoi ministri della scuola, dell’economia e della pubblica amministrazione che competono nel cogliere tutto il peggio delle politiche scolastiche dei precedenti ministri Berlinguer, Moratti e Fioroni.

La legge 133/08 taglia:

· 70 mila posti da insegnanti,
· 43 mila ATA,
· a cui si sommano 47 mila eliminati dalla Finanziaria di Prodi,
· un totale inaudito di 160 mila posti in meno, con la grottesca motivazione della “migliore qualificazione del servizio scolastico”.

Tutto si traduce con:

· massiccia espulsione di precari,
· aumento a dismisura di alunni per classe,
· riduzione di materie, di ore di insegnamento, a rischio anche la durata delle singole lezioni,
· accorpamento delle materie per singolo docente,
· attacco al tempo pieno, prolungato e al sostegno all’handicap,
· riduzione di corsi serali, di corsi di alfabetizzazione per adulti,
· taglio di 8 miliardi alle scuole pubbliche per i prossimi 4 anni,
· alle elementari ritorna l’inverosimile maestro unico, tuttologo.


In due diversi disegni di legge Gelmini e la presidente della Commissione cultura Aprea, hanno delineato la completa privatizzazione di ciò che resterebbe della scuola, trasformano gli Istituti scolastici in Fondazioni gestite da privati tramite Consigli di amministrazione, gerarchizzano i docenti in 4 livelli, passano il sistema scolastico alla gestione regionalistica su esigenze aziendali, con l’assunzione del personale affidata ai dirigenti scolastici, che diverrebbero “datori di lavoro”, assumendo, licenziando, aumentando o abbassando stipendi, con ovvie conseguenze di corrotto autoritarismo e clientelismo.

Tramite il Decreto legge del 28 agosto e il DdL sul recupero scolastico, la ministra Gelmini pensa di dare una parvenza di serietà al tutto tramite il ripristino del voto di condotta, rivenduto come argine al fenomeno del bullismo, ma più probabilmente inteso come addestramento al conformismo, all'omertà ed al silenzio dei voti numerici e degli esami di riparazione. Ciò comporterebbe solo ulteriore e demenziale selezione tra chi ha, per censo sociale, altri supporti educativi e chi conta solo sulla scuola per imparare a leggere il mondo.

In arrivo altri provvedimenti razzisti, ideologici, classisti e repressivi come la proposta Maroni/Gelmini di classi differenziate per i bambini figli di immigrati, o quella La Russa/Gelmini con la presenza di soldati e carabinieri in classe per insegnare storia sulla “grande guerra”, o su consiglio Cossiga/Berlusconi (poi pentito) di spiegare a chi sia intenzionato a protestare contro le riforme Gelmini che le manifestazioni sono penalmente perseguibili per interruzione di pubblico servizio, com’è accaduto ai ragazzi degli istituti superiori di Fagnano Castello, S. Marco Argentano e Roggiano, nel Cosentino.

Tutto ciò mentre soldi pubblici vanno all'industria delle scuole private aggiungendo a buoni scuola e tasse regionali per il “diritto allo studio”, altrettanti regali alla solita lobby ciellina, nell'istruzione, come nella sanità.

Previsioni oscure per le università e la ricerca:

· tagli nella già tragica situazione per gli assegni di ricerca (lasceranno solo quelli riferiti alla ricerca strettamente correlata al mantenimento del Capitale?), borse di dottorato e per le attività didattico-amministrative;
· blocco dei turnover in ragione di 5 a 1 per il personale docente ed in ragione di 10 a 1 per gli amministrativi, ogni 5/10 pensionamenti solo uno entrerà a ruolo;
· si sancisce definitivamente il limbo del precariato.

Così i bilanci delle Università italiane sono condannati a fallire in un anno; ma il governo offre la “via di uscita” alle università asfissiate dal debito, a condizione di diventare Fondazioni private!
Questo apre una nuova stagione degli orrori, a partire dal saccheggio del patrimonio immobiliare, per arrivare alla soppressione di tutti quei corsi che non sono in grado di formare “professionalità utili” per il moribondo mercato del lavoro, grazie alle dirette ingerenze dei privati nella didattica.
In poche parole con la “riforma”, la Gelmini persevera nel percorso di aggressione all'istruzione pubblica a favore di un'idea di conoscenza al servizio del mercato e delle imprese, non più studenti ma "risorse umane" da addestrare ed ideologizzare a piacere, in relazione alle necessità di un mercato che continua a far pagare ad altri i suoi fallimenti.

Il Presidente del Consiglio le spara grosse!

Con un linguaggio che ricorda Tambroni e quel tragico luglio ’60, promettendo di mandare la polizia nelle scuole e nelle università, salvo poi rimangiarsi il tutto con la sua solita vena giullaresca e con battute da avanspettacolo della peggiore specie.

non dobbiamo pagare la crisi delle banche e degli speculatori finanziari

abrogazione della l. 133/08

ritiro immediato dei decreti Brunetta e Gelmini


Il risparmio si ottiene tagliando le enormi spese militari e quelle smisurate per mantenere un sistema politico corrotto che rappresenta apertamente gli interessi dei padroni e degli oscurantisti.
Non facciamo passare Il progetto berlusconiano di ridurre a puri simulacri la scuola e l'università statale per arricchire i gestori di quelle private.

28 ottobre 2008

Legnano: Lavoratori ex-Mottana protestano davanti all'azienda

I lavoratori escono allo scoperto di concerto con Cub solo dopo quasi due mesi, ma spiegano il perchè dell'attesa, senza risparmiare dure reprimende. Le condizioni ottenute appaiono insoddisfacenti.
"Abbiamo avvertito l’esigenza di far sentire forte e chiara la nostra voce, dopo che gli ex titolari, i sindacalisti e i politici si sono preoccupati solo che la propria immagine e il proprio ruolo non venissero scalfiti e messi in discussione" scrivono.
"In queste settimane trascorse ci siamo finalmente risvegliati dall’ effetto delle dosi massicce di "sedativi" propinateci dalla direzione aziendale e dai rappresentanti sindacali; siamo stati costretti a subire una scelta traumatica, continuando a lavorare per evadere le commesse in corso consentendo così alla azienda di ottenere ulteriori entrate e garantire il pagamento delle nostre spettanze".
Polemiche intra-sindacali a parte, il timore per il futuro è grande. I lavoratori avevano ottenuto, tramite gli accordi siglati da Cgil-Cisl-Uil, cassa integrazione e mobilità, e, come conferma per Cub il sindacalista Giuseppe Tampanella, «fino a venerdì hanno lavorato per chiudere le ultime commesse, rabboniniti dall'avvertimento che solo così facendo si poteva recuperare il proprio». Senza che ciò purtroppo garantisca definitivamente da eventuali brutte sorprese.
«In una città in cui ormai del tessile è rimasto ben poco, e in cui si chiude a raffica, spesso per la mera convenienza di delocalizzare» accusa Tampanella «ora un centinaio di lavoratori chiede garanzie almeno per quel minimo di buonuscita, quegli 80 euro al mese per un anno previsti dagli accordi. Se l'azienda dovesse fallire, andrebbero persi pure quelli».

Le due successive cessazioni d'attività (2005 e 2008) erano state gestite in modo "liscio" anche per il buonsenso mostrato in primo luogo dai lavoratori, spesso impiegati da decenni in fabbrica. "Oggi" rimarca al contrario nel comunicato il comitato dei lavoratori, "con lucidità e consapevolezza riteniamo che le uniche persone che hanno diritto di esprimere sentimenti quali indignazione, rabbia, incazzatura (sic) e mancanza di fiducia in una futura ricollocazione siamo noi e le nostre 100 famiglie lasciate su una strada con un ridicolo incentivo economico di €960 lorde".
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26 ottobre 2008

Bankitalia agli italiani: lavorate più a lungo

Sistema contributivo e almeno 40 anni di versamenti per ottenere una rendita più bassa di quella ottenuta dai genitori. Una situazione ormai acclarata. E invece no. Ieri Palazzo Koch ha lanciato un nuovo monito sulla necessità per gli italiani di passare molto più tempo della loro vita al lavoro. Questa volta dopo i sacrifici degli anni scorsi, però, l'obiettivo non è abbattere il peso della previdenza sul bilancio pubblico ma la garanzia di crescita della ricchezza prodotta. La ricetta è semplice, dunque, a parole: «Lavorare di più, in più e più a lungo». Perché allungare l'età pensionabile e aumentare la produttività del lavoro sono le uniche vie percorribili per «il mantenimento e l'espansione del livello di vita raggiunto nel nostro paese».

TFR addio

Chi ha tenuto il suo TFR in azienda ha avuto un rendimento del 3,5%. Chi, seguendo il consiglio dei sindacati, dei partiti e dei promotori finanziari, lo ha investito nei fondi pensione ha perso circa il 20%. Ed è solo l'inizio. Con la Borsa in picchiata, per i futuri pensionati la liquidazione servirà per il cappuccino e il becchime per i piccioni. Sindacati, Confindustria, Partiti e Banche si sono inghiottiti un altro tesoretto. Non rimane più quasi nulla da spolpare al cittadino. Possono solo taglare i servizi, la Scuola, la Polizia, la Sanità fino all'epilogo delle pentole argentine.

"...Per altro la faccia tosta dei sindacati non ha limiti. Non contenti delle figuracce collezionate col fondo per la scuola (Espero), pochi giorni fa Cgil, Cisl, Uil ecc. si sono incontrati per farne partire due per coprire tutto il settore pubblico (Sirio e Perseo). Sembra una barzelletta." Beppe Scienza

UN MESSAGGIO DELL’EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interni. Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì».

ACQUA IN BOCCA - VI ABBIAMO VENDUTO L’ACQUA

Mentre nel paese imperversano annose discussioni sul grembiulino a scuola, sul guinzaglio per il cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 [si tratta in realtà della legge 133/08. N.d.r.] del ministro Tremonti che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.

Mobbing: in tema di condanna del datore di lavoro per inerzia decisionale

Corte di cassazione
Sezione lavoro
Sentenza 9 settembre 2008, n. 22858
Se è vero, infatti, che il mobbing non può realizzarsi attraverso una condotta istantanea, è anche vero che un periodo di sei mesi è più che sufficiente per integrare l'idoneità lesiva della condotta nel tempo.
Né ad escludere la responsabilità del datore, quando (come nella specie) il mobbing provenga da un dipendente posto in posizione di supremazia gerarchica rispetto alla vittima, può bastare un mero - tardivo - intervento "pacificatore" (come quello che la sentenza impugnata attribuisce al L.), non seguito da concrete misure e da vigilanza ed anzi potenzialmente disarmato di fronte ad un'aperta violazione delle rassicurazioni date dal presunto "mobbizzante" (cfr. deposizione L., sentenza pag. 13: "rimasi molto contrariato da questo suo cambiamento, anche perché 11 giorni prima mi aveva espresso valutazioni completamente diverse").

Silicosi associata a malattia non professionale






Infortuni sul lavoro - Tutela oltre il massimale

Corte di Cassazione – Sentenza n. 23113/2008
La Corte riunisce i ricorsi; accoglie in parte il ricorso incidentale e dichiara assorbito il ricorso principale; cassa senza rinvio la sentenza impugnata e rigetta l'appello dell'Azienda agricola “B. Luigi” dei F.lli B. , in persona del titolare Angelo B. , per essere inammissibile la pretesa relativa alla mala gestio dell'impresa assicuratrice, tardivamente proposta nel giudizio di primo grado;

Responsabilità in caso di infortuni



Trattazione prioritaria per i processi in materia di infortuni


Si segnala che il Decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92 recante “misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”, convertito in legge con modificazioni dalla legge 24 luglio 2008, n. 125 ha stabilito una importante corsia preferenziale per quanto riguarda i processi relativi ai delitti commessi in violazione delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro.

Malattie professionali: denunce in crescita nel 2007





Cimmino: "Sciopero del nuoto per i diritti dei disabili"

Famoso per il suo Giro d'Italia a nuoto per i diritti di tutti, l'atleta e cittadino Salvatore Cimmino lancia lo sciopero del nuoto "finché" dice "non sarà garantito il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia delle persone disabili"

DISABILITA' DIETRO LE SBARRE - Un mondo sconosciuto, tra silenzi e barriere.

55.960 detenuti in Italia, 11 le sezioni accessibili, per un totale di 175 posti riservati a "minorati fisici" e disabili motori. Molti di più i detenuti con disabilità che vivono in celle troppo strette, all'interno di istituti pieni di barriere architettoniche e affidati in molti casi solo all'assistenza di piantoni e compagni di cella. Nel dossier di Superabile, cifre, leggi e storie di detenuti disabili, da Nord a Sud dello Stivale

Stati generali della disabilità: le richieste delle associazioni

Inserimento lavorativo, ratifica della Convenzione Onu, aumento delle pensioni d'invalidità e partecipazione delle associazioni alle decisioni politiche in materia di disabilità: sono queste le richieste principali che saranno presentate alle istituzioni dalle cinque associazioni storiche che fanno parte della Fand. Il presidente Pagano: "Abbiamo chiesto un incontro al presidente Berlusconi, ma non abbiamo ricevuto risposta. Se non saremo soddisfatti, siamo pronti a scendere in piazza"

Alluvione in Sardegna, colpa del clima, dell´uomo o della natura brutta e cattiva?

Anche Legambiente Sardegna, come già scritto ieri su greenreport, ha auspicato una «riflessione sulla necessità di prevenire il dissesto idrogeologico in Sardegna, ma soprattutto (di) convincere gli Enti locali ad applicare il piano messo a punto dalla Regione». Questo poichè «le prescrizioni delle norme di attuazione fatte dalla Regione, con l’approvazione nel 2004 del Pai (Piano d’assetto idrogeologico) sono state percepite spesso solo come vincolo a qualunque attività edificatoria, per cui l’adeguamento è stato eseguito dai Comuni con grande lentezza e in molti casi perfino ignorato». E oggi si è aggiunto l’Ordine dei geologi dell’isola, che ha parlato di «gravissime carenze in materia di pianificazione e di realizzazione di adeguate opere per le difesa idrogeologica» e di «collasso del sistema di deflusso delle acque» nelle zone colpite.

Se l´industria italiana del futuro smettesse di guardare al passato....

L’imperativo categorico dell’industria e delle piccole e medie imprese italiane (che rappresentano oltre il 90% del totale delle imprese), di fronte alla più grande crisi che si sia registrata dagli anni Trenta ad oggi, è ripartire. Resistere e ripartire e non potrebbe essere altrimenti. La domanda però è come. Con più Stato ma solo per l’emergenza; con più mercato; con meno mercato; con meno Stato; con più regole; con più controlli; con più controllori: la ridda di ricette è varia e variopinta. E più nello specifico: ripartendo dagli aiuti a pioggia, oppure dalle rottamazioni di auto ed elettrodomestici?

Europa ed Asia discutono di cambiamento climatico e sviluppo in piena bufera finanziaria

Per il presidente della Commissione Ue, Manuel Barroso, «Le sfide mondiali necessitano di una soluzione a scala mondiale, l´Asem è diventata il principale ambito nel quale l´Ue e l´Asia ricercano i modi per rispondere a problemi quali la stabilità finanziaria mondiale, il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e la coesione sociale, ed essa ci permette di unire i nostri sforzi sulla scena internazionale».

24 ottobre 2008

STATALI: RDB RESPINGE PROTOCOLLO DEL GOVERNO

La RdB-CUB ha respinto il documento proposto dal Ministro Brunetta, sia per quanto attiene il tentativo di introdurre surrettiziamente nel Pubblico Impiego la stessa modifica del modello contrattuale che ha fin qui ottenuto l’avallo di Cisl, Uil e Confindustria inserendo così nuovi elementi di pesante frizione e divisione nel campo sindacale, sia per la parte strettamente contrattuale. Il documento infatti conferma gli irrisori stanziamenti previsti in Finanziaria, con la sola vacanza contrattuale di 8-10 Euro lordi medi mensili per il 2008, fino a raggiungere l’iperbolica cifra media lorda di 60 Euro in busta paga a fine 2009, ed ulteriori 10 Euro destinati alla lotteria del salario accessorio.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE - CUB – Conf. COBAS - SDL Interc. - ROMA 17 OTTOBRE 2008

COMUNICATO SINDACALE

500.000 tra lavoratori , studenti , precari hanno manifestato per le vie di Roma aderendo allo sciopero ed al corteo indetto unitariamente dal sindacalismo di base, è stato un successo oltre ogni previsione. E’ stata la più grande manifestazione mai organizzata dal sindacalismo di base nel nostro paese come hanno dovuto riconoscere anche i commentatori non certo vicini al sindacalismo di base. Il sindacalismo di base, questa volta, è stato capace di intercettare il malessere di massa crescente nella società e nella scuola ma, non solo, anche dal mondo del lavoro pubblico e privato e nel settore dei trasporti.

Questo dimostra che il sindacalismo di base, se unito, comincia ad essere un’alternativa reale ai sindacati di regime, oggi è chiaro che questa è la strada giusta da percorrere, come avevamo giustamente evidenziato nel convegno di Varese questa primavera. Oggi c’è una domanda enorme di un sindacato di classe in grado di essere il motore della ripresa del conflitto sociale ucciso in anni di concertazione e di trasformazione istituzionale del sindacato confederale. Percorrere la strada dell’unità e del superamento degli steccati di organizzazione è la responsabilità che la manifestazione di Roma ci chiede, perché Roma dimostra che è possibile uscire dalle logiche minoritarie e fare, del sindacalismo di base, il futuro sindacato di classe e di massa degli anni 2000.

Il patto d’unità d’azione e solo un primo passo importante che va rafforzato, contro chi vorrebbe farlo saltare, convocando, in tempi brevi, una nuova assemblea unitaria dei delegati, per continuare le iniziative di lotta anche alla luce del possibile accordo sulla nuova concertazione. Come CUB di Varese siamo comunque impegnati a portare avanti il percorso unitario in provincia con le altre sigle sindacali.

Ai fini del dibattito interno alla CUB crediamo che sia stata giusta la scelta sia del mese di ottobre, perché, certo, si poteva scioperare a giugno ma a quel tempo non era ancora maturo, a livello di massa, la portata dell’attacco del governo alla libertà ed ai diritti dei lavoratori e degli studenti e si rischiava di fare la solita manifestazione auto- referenziale del sindacato di base, sia delle modalità con la manifestazione nazionale a Roma, perché in grado di sviluppare massa critica e quindi egemonia sui movimenti e che le manifestazioni locali non potevano cogliere oggi lo stesso risultato. A Milano, infatti, il corteo degli studenti è andato per conto suo ma la scelta di Milano è stata sbagliata soprattutto perché non è stata unitaria, essendo solo di una parte della CUB.

Differenze e divergenze tra e nei vari sindacati ce ne sono e ce ne saranno ma, oggi, ci vuole una responsabilità in più per cogliere gli elementi di unità strategica che ci sono tra i sindacati di base e circoscrivere, senza negarle, le differenze.

La segreteria CUB di Varese
Varese 20 ottobre 2008

20 ottobre 2008

giovedì 30 ottobre 2008 ore 20,30 presso la sede CUB Lombardia in via Mossotti 1 (Mi)

17 ottobre 2008: dallo sciopero generale del sindacato di base unito… quali prospettive? A quando una seconda assemblea nazionale dei/lle delegati/e e attivisti/e?? Quali altre iniziative di lotta??
Da un volantino “ In questi giorni i rappresentanti di CUB, Confederazione Cobas e SdL intercategoriale hanno condiviso e sottoscritto un Patto di Consultazione Permanente nazionale, allo scopo di coordinare l'azione e le iniziative sindacali delle tre organizzazioni di base, questo va nella direzione auspicata e rappresenta un importante passo che rafforza gli operai aderenti al sindacato di base. Gli operai hanno necessariamente bisogno di un grande sindacato di base che sappia realmente rivendicare gli interessi degli operai. Perché queste parole non restino…. parole vuote o solo auspici.

Ci vediamo per discuterne giovedì 30 ottobre 2008 dalle ore 20,30 presso la sede CUB Lombardia in via Mossotti 1 (Mi)

Con la assemblea del 18 maggio e lo sciopero del 17 ottobre si è riavviato un percorso unitario: sui contenuti tra i sindacati di base non ci sono differenze significative sul piano generale.
Come si può andare avanti verso la unificazione??
Il Patto di Consultazione Permanente è sufficiente??
Il confronto tra i sindacati di base deve continuare solo tra i vertici o si deve allargare a tutti i livelli anche costruendo iniziative di confronto e di lotta locali…??
Ad esempio le lotte per la difesa della scuola, della sanità potranno essere un terreno utile di iniziative unitarie sui territori??
Cos’altro è possibile pensare di fare insieme per dare un punto di riferimento a lavoratori e lavoratrici e costruire una alternativa a Cgil, Cisl e Uil?
Come evitare che il primo passo, il Patto di Consultazione Permanente venga affossato dai guastatori che prendono a pretesto azioni e idee differenti in situazioni aziendali o locali?
L’unico modo che conosciamo (e forse non basta) è quello che se ne discuta nelle organizzazioni e pubblicamente perché non è in gioco solo la linea di questa o quella organizzazione e men che meno di questo o di quel leader ma le condizioni dei lavoratori.
I firmatari di questo proposta di discussione pubblica pensano che dopo oltre 20 anni dai primi Cobas e quasi 18 anni dalla nascita della CUB siamo ancora lontani dalla unità ma non sarà possibile senza un’azione cosciente e costante che va cercata ogni volta con tutti, a partire dai sindacati di base.
Pensiamo di debbano costruire le condizioni di unificazione nella CUB e preparare il congresso del privato delle cosiddette “U” e in primavera 2009 è prevista una scadenza della CUB (quindi compreso RdB-CUB e le altre categorie) affinché si costruiscano condizioni per fare passi significativi in tale direzione.
Si dice che: “Il modo è belle perché è vario” ma è evidente che lavoratrici e lavoratori si sono trovati propaganda e iniziative diverse (Roma manifestazione unitaria e Milano dove una parte della CUB ha indetto manifestazioni sia a Milano che a Roma).
Nessuno può scrivere a tavolino il percorso della unità sindacale… e quindi senza “regolamenti di conti” ma con la chiarezza che serve … per il futuro sarà bene costruire tutte le iniziative anche con una discussione allargata.
Dalla assemblea di maggio ad oggi c’era tutto il tempo per scegliere democraticamente e per fare iniziative a Milano e in altre città… d’altronde la lotta non finisce oggi e dovremo, anche tenendo conto che la crisi rischia di peggiorare le condizioni dei poveri e dei lavoratori al più presto trovare il modo di confrontarci e promuovere altre iniziative.

Chi non potrà partecipare fisicamente alla riunione del 30 ottobre a Milano, se vuole, potrà collegarsi via Skype (serve un pc e una linea telefonica) o potrà avere info, contribuire con le sue opinioni e/o avere la registrazione audio chiedendola al cell. 338 9862276 o via mail: cub.milanoest@tiscali.it

19 ottobre 2008

17 ottobre 2008: sette i morti sul lavoro

Da mezzanotte alle 19.00 di oggi sono stati sette i morti sul lavoro: da nord a sud una strage che ha visto perdere la vita un operaio di un’azienda dolciaria, un fabbro, due muratori, un lattoniere e due agricoltori
E’ stato trovato dai Vigili del Fuoco in una vasca per la lavorazione della cioccolata il cadavere di Giusppe Tumino, un operaio di 38 anni. La vittima lavorava alla “Ciocodor”, nella zona industriale di Ragusa. Stava probabilmente pulendo la vasca, quando si è messo in moto il meccanismo per mescolare gli ingredienti e una pala lo ha colpito, uccidendolo. Nel corso della notte è morto anche Guido Palumbo, di 35 anni, dipendente di una ditta di lavorazione del ferro di Casoria, nei pressi di Napoli. L’operaio era stato ricoverato in ospedale dopo essere caduto da una scala durante il giorno.

17 ottobre 2008 a roma eravamo in cinquecentomila












Congresso MD: l'intervento del fondatore Luigi Mara

Brindisi, 17/10/2008 - Luigi Mara leader storico e fondatore di MD ha ribadito nel suo intervento alla sessione inaugurale del congresso di MD a Brindisi:"non siamo reduci del '68. oggi la classe operaia ha più bisogno di ieri di difendere il suo diritto alla salute. nell'industria avanza una nuova barbarie dove accanto al controllo elettronico dei processi troviamo un utilizzo disumano dei lavoratori sottoposti ad una flessibilità estrema. In alcune fabbriche del nord si reclutano la sera in stazione uomini senza alcuna esperienza, si fa fare loro il turno di notte, li si paga in nero e li si riporta dove sono stati prelevati per prendere, la sera dopo, altri uomini anch'essi alla prima esperienza. Solo la rigidità del lavoro permette conoscenza dei processi, lavoro di qualità, sicurezza per sè e per gli altri. Altro che nostalgia del '68. Una terribile attualità chiama MD ad un impegno maggiore"

Mobbing, elementi essenziali, protrazione della condotta nel tempo


Cassazione civile , sez. lavoro, sentenza 11.09.2008 n° 22858

Mobbing – elementi essenziali – reiterazione – necessità – 6 mesi – sufficienza [art. 2087 c.c.]
Il mobbing è costituito da una condotta protratta nel tempo diretta a ledere il lavoratore. Caratterizzano questo comportamento:
la sua protrazione nel tempo attraverso una pluralità di atti;
la volontà che lo sorregge (diretta alla persecuzione od all’emarginazione del dipendente);
la conseguente lesione, attuata sul piano professionale o sessuale o morale o psicologico o fisico.

PART-TIME: OBBLIGO DI PREDETERMINAZIONE DELL´ORARIO DI LAVORO

Cassazione civile , sez. lav., 01 settembre 2008 , n. 22003LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE LAVORO
Si sostiene che, in linea generale, l´indicazione nel contratto scritto del solo impegno orario complessivo non esclude la legittimità del lavoro part - time allorchè risulti concordata tra le parti la distribuzione dell´impegno lavorativo; che, nel caso di specie, la natura dirigenziale delle mansioni escludeva il potere del datore di lavoro di determinazione degli orari (presupposto per configurare una clausola c.d. "elastica" o "a comando") e dagli elementi di prova acquisiti alla causa (deposizione dell´ispettrice dell´Inps P.C.; fatti allegati e non contestati dall´Inps) risultava che il dirigente gestiva in via del tutto autonoma il suo impegno lavorativo, anche per la ragione che, contemporaneamente, era vincolato da altro contratto di lavoro dirigenziale con una diversa società avente sede nello stesso stabile in cui operava la Expo.

Ispra, tra precari in rivolta e mappa dei rischi

ROMA. E´ cominciato con una clamorosa protesta dei lavoratori la prima uscita pubblica dell´Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha presentato il Progetto Carg per la mappatura del territorio e ridurre il rischio di frane e terremoti. Un terremoto amministrativo che invece c´è stato con l´accorpamento nell´Ispra di Arpa, Infs e Icram e che ha prodotto una serie di proteste e disagi, acuiti dal decreto Brunetta che taglia centinaia di precari degli Enti di ricerca. I lavoratori anno interrotto il convegno, occupando il palco coi loro striscioni e leggendo un comunicato del personale sulla drammatica situazione degli oltre 400 i lavoratori in scadenza entro fine anno. La mobilitazione continua con un presidio e il 15 ottobre con una manifestazione davanti Montecitorio.

Salvare le banche o l´ecosistema e i poveri?

Lo "Stato-infermiere" invocato da tutti rischia di non trovare i 250 miliardi di dollari necessari per adattarsi e mitigare i danni del cambiamento climatico, una cifra che secondo gli esperti riuniti a Barcellona, andrebbe moltiplicata per 10 per invertire il global warming e che rischia di scomparire inghiottita dal global storm delle borse mondiali e dell´economia virtuale e reale. Secondo TerraViva «La conclusione del dibattito è stata che il denaro non sarà sufficiente, però potrebbe essere ottenuto attraverso governi, organizzazioni internazionali ed imprese private, anche se sono sotto pressione per la crisi che colpisce i sistemi finanziari, a volte intoccabili, del mondo occidentale.

15 ottobre 2008


12 ottobre 2008

DOMENICA 12 OTTOBRE GIORNATA NAZIONALE PER LE VITTIME DEGLI INCIDENTI SUL LAVORO

Immigrati: Una morte bianca ogni due giorni e infortuni in aumento del 9% tra i lavoratori di origine straniera

Nel 2007 gli infortuni sul lavoro che hanno colpito cittadini immigrati sono stati 141 mila, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Mentre gli incidenti mortali di cui sono stati vittime i lavoratori stranieri sono stati 174, pari al 14,9% del totale, con una crescita del 4%. I lavoratori più colpiti sono stati i marocchini, con 23 mila infortuni, 23 dei quali mortali, in aumento del 3%, seguiti dai rumeni (18 mila infortuni, 41 dei quali mortali, in crescita del 58%) e dagli albanesi (15 mila infortuni, 18 dei quali mortali, con un incremento del 2%).“La maggiore presenza di manodopera immigrata nei luoghi di lavoro più pericolosi li espone, inevitabilmente, a rischi maggiori – ha sottolineato il demografo dell'Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità) Gian Carlo Blangiardo – infatti i lavoratori stranieri si concentrano soprattutto nell'edilizia e in settori del sistema produttivo che prevedono l'uso di ponteggi e gru o alla catena di montaggio”.

Varese: Derivati, il comune ha perso 100mila euro

L'assessore al bilancio ha comunicato l'ammontare delle perdite da derivati per il comune. Si tratta di 8.400 euro tra il 31 dicembre 2007 e il 31 marzo 2008, 18.751 euro al 30 giugno, 84 mila euro al 30 settembre. Più di 100mila euro di perdite, mentre dal 2003 al 2007, Palazzo Estense aveva guadagnato circa 1 milione di euro. Uscire dall’operazione swap costerebbe 4 milioni e 800mila euro, dunque il comune riferisce non pagare penali, e attendere che il Governo faccia un decreto per aiutare gli enti locali. I dati erano stati richiesti dal consigliere comune del Pd Fabrizio Mirabelli , in due successive interrogazioni.

CRISI MUTUI: IN CALO I PREZZI DELLE CASE, -15% NEL PROSSIMO BIENNIO

ROMA - Prezzi delle case in calo in Italia: nel giro di un paio d'anni le quotazioni degli immobili potrebbero diminuire intorno al 15% per poi recuperare un po' di terreno perduto solo a partire dal 2011. A stimare un taglio dei prezzi degli immobili nel nostro Paese nell'ordine del 10-20% è il Fondo Monetario Internazionale. Ma a concordare sulle stime dell'istituzione internazionale sono anche le principali agenzie immobiliari italiane. La minore disponibilità di spesa da parte delle famiglie e la crisi finanziaria internazionale già nel 2008 avrà riflessi pesanti sul mercato della casa e nel primo semestre nelle grandi città si è registrata una contrazione dei prezzi del 2,7%.

08 ottobre 2008

O.D.G. attivo delegati provincia di Varese - approvato all’unanimità

In data odierna si è riunito l’attivo dei delegati CUB della provincia di Varese per discutere dello sciopero del 17 ottobre e delle manifestazioni di piazza.

Dopo un ampio dibattito a cui hanno anche partecipato come invitati il segretario provinciale di Varese dell’SDL Intercategoriale, un rappresentante della Confederazione COBAS e dei Cobas scuola di Varese, l’attivo dei delegati ha chiesto che venisse approvato un o.d.g. da inviare, come appello, a tutte le strutture della CUB e dei sindacati di base con i seguenti contenuti:

La riuscita dello sciopero e della manifestazione di Roma rivesta un’importanza cruciale nella attuale situazione politica, sociale ed economica dove è in corso un attacco senza precedenti, da parte del governo e del padronato, alla classe lavoratrice in tutti i suoi settori, dai lavoratori del pubblico impiego con la campagna sui fannulloni, alla scuola con il maestro unico che si configura come una vera controriforma della scuola con la perdita di oltre 80.000 posti di lavoro, ai precari con la non conferma di migliaia di contratti in essere nella pubblica amministrazione e con la legge che annulla le eventuali vittorie giuridiche e nel settore privato con la proposta di Confindustria che punta a demolire il contratto nazionale e persegue una blindatura autoritaria della contrattazione aziendale prevedendo penali e applicando norme antisciopero come nei servizi pubblici con la 146, inoltre è di questi giorni la notizia che il governo si appresta, tramite il d.d.l. collegato alla finanziaria, a svuotare l’ art.18 sui licenziamenti stabilendo che il contratto di lavoro individuale può stabilire i criteri di giusta causa per cui si può essere licenziati , togliendo al giudice del lavoro la discrezionalità nel decidere.

A fronte di quest’attacco le Confederazioni sindacali, al di là dei mal di pancia della CGIL, subito pronti a rientrare con le mediazioni politiche del P.D. non solo non sono in grado di dare una risposta di lotta ma sono esplicitamente collusive all’attacco in corso, lasciando la classe lavoratrice inerme e indifesa.

Il sindacalismo di base, se sa muoversi in modo unitario, è l’unico in grado di dare una speranza alla possibilità di difesa della classe lavoratrice, per questo, lo sciopero unitario del 17 ottobre e la manifestazione unitaria a Roma, rivestono un’importanza strategica perché si muovono nella giusta direzione.

Pertanto, alla luce di queste considerazioni, l’attivo dei delegati di Varese decide di impegnarsi al massimo per la riuscita dello sciopero e della manifestazione di Roma e si impegna, in accordo con SDL Interconfederale e Confederazione COBAS, a distribuire, in provincia, solo materiale unitario, ad organizzare unitariamente il servizio di autobus per la manifestazione di Roma ed a predisporre uno striscione unitario con le tre sigle e con la scritta “sindacato di base unito”.

Inoltre, l’attivo, fa un appello a tutte le strutture della CUB a non disperdere l’iniziativa di mobilitazione in altre piazze diverse da ROMA, soprattutto se queste non rivestono carattere unitario con gli altri sindacati di base.

Oggi esiste una manifestazione nazionale ed unitaria e deve avere il massimo successo perché solo così il percorso unitario può progredire e fare del sindacato di base una vera alternativa di massa al degrado di CGIL-CISL-UIL.
Varese 03 Ottobre 2008

07 ottobre 2008

Alcolismo e tossicodipendenza in ambiente lavorativo


Tabella II. Attività lavorative a rischio per le quali è obbligatoria la sorveglianza sanitaria ai fini dell’accertamento di un’eventuale tossicodipendenza:
1) Attività per le quali è richiesto un certificato di abilitazione per l’espletamento dei seguenti lavori pericolosi:
a) impiego di gas tossici (art. 8 del regio decreto 9 gennaio 1927, e successive modificazioni);
b) fabbricazione e uso di fuochi di artificio (di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635) e posizionamento e brillamento mine
(di cui al DPR 19 marzo 1956, n. 302);
c) direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari (di cui al DPR 30 dicembre 1970, n. 1450, e successive modifiche)
2) Mansioni inerenti le seguenti attività di trasporto:
a) conducenti di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida categoria C, D, E, e quelli per i quali è richiesto
il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato
di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada;
b) personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell’esercizio ferroviario che esplichi attività di condotta,
verifica materiale rotabile, manovra apparati di sicurezza, formazione treni, accompagnamento treni, gestione della circolazione,
manutenzione infrastruttura e coordinamento e vigilanza di una o più attività di sicurezza;
c) personale ferroviario navigante sulle navi del gestore dell’infrastruttura ferroviaria con esclusione del personale di camera e di
mensa;
d) personale navigante delle acque interne con qualifica di conduttore per le imbarcazioni da diporto adibite a noleggio;
e) personale addetto alla circolazione e a sicurezza delle ferrovie in concessione e in gestione governativa, metropolitane, tranvie e
impianti assimilati, filovie, autolinee e impianti funicolari, aerei e terrestri;
f) conducenti, conduttori, manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di apparecchi di sollevamento, esclusi
i manovratori di carri ponte con pulsantiera a terra e di monorotaie;
g) personale marittimo di I categoria delle sezioni di coperta e macchina, limitatamente allo Stato maggiore e sottufficiali componenti
l’equipaggio di navi mercantili e passeggeri, nonché il personale marittimo e tecnico delle piattaforme in mare, dei pontoni
galleggianti, adibito ad attività off-shore e delle navi posatubi;
h) controllori di volo ed esperti di assistenza al volo;
i) personale certificato dal Registro aeronautico italiano;
l) collaudatori di mezzi di navigazione marittima, terrestre ed aerea;
m) addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti;
n) addetti alla guida di macchine di movimentazione terra e merci;
3) Funzioni operative proprie degli addetti e dei responsabili della produzione, del confezionamento, della detenzione, del trasporto e della vendita di esplosivi.

Distruttori endocrini occupazionali ed effetti sulla salute

Tali sostanze dopo essere penetrate nell’organismo attraverso la cute le mucose l’apparato respiratorio o per via orale vengono assorbite e tendono ad accumularsi come tali prevalentemente nel tessuto adiposo oppure possono essere metabolizzate dando origine a derivati che sono poi responsabili del loro effetto. Alcuni autori hanno suggerito che l’azione simil-estrogenica degli ftalati possa essere ricondotta a meccanismi di competizione a livello recettoriale con l’ormone endogeno anche se tale ipotesi deve essere ancora confermata e più ampiamente giustificata dato che non esiste analogia strutturale tra gli ftalati e l’ormone estrogeno naturale, e l’affinità recettoriale di quest’ultimo è molto più alta rispetto all’affinità degli ftalati per lo stesso recettore. Secondo un’ipotesi l’effetto biologico degli ftalati potrebbe essere spiegato dalla presenza sul recettore per gli estrogeni di due o più siti recettoriali diversi in grado quindi di legare anche molecole con struttura chimica differente, gli ftalati inoltre sembrano avere una minor tendenza a legarsi alle proteine plasmatiche di trasporto rispetto agli estrogeni essendo quindi maggiormente disponibili in circolazione in forma libera, che è quella che si lega al recettore.

Burnout e patologia psichiatrica negli insegnanti


Lo stress puo essere considerato un ingrediente fisso della nostra vita quotidiana tanto in ambito domestico-familiare quanto in luogo di lavoro. sono state coniaate numerose definizioni di stress, ma esiste ormai un ampio conssenso sul fatto che all'origine dello stesso concorre una molteciplità di fattori come la risposta fisica, mentale ed emotiva che ciascun individuo oppone all'incontro con stimoli ambientali o relazionali (conflitti, pressioni, sollecitazioni ecc.).