31 dicembre 2009


27 dicembre 2009

Crollano le pensioni di anzianità nel 2009

ROMA - Crollano le pensioni di anzianità nel 2009: i trattamenti anticipati rispetto all'età di vecchiaia erogati dall'Inps nei primi 11 mesi dell'anno sono stati 91.925, con un calo del 53% rispetto al 2008 quando furono, nell'intero anno, 196.522. E' quanto emerge dagli ultimi dati Inps - secondo quanto risulta all'ANSA - che evidenziano un forte calo soprattutto tra le pensioni di anzianità nella gestione dei lavoratori dipendenti con 52.132 nuovi assegni a fronte dei 120.626 erogati nell'intero 2008.

Sono cresciute invece nei primi 11 mesi dell'anno le pensioni di vecchiaia (65 anni per gli uomini, 60 per le donne), anche se in numero inferiore rispetto alle previsioni. Quest'anno i lavoratori privati andati in pensione per limiti di età sono stati, nei primi 11 mesi, 152.546, in aumento del 63,1% rispetto ai 93.512 dell'intero 2008, ma in forte calo rispetto ai 210.940 previsti.

Proroga per la cassa integrazione a Malpensa

L’origine della crisi è da ricercare nel dehubbing di Alitalia: quando infatti la compagnia di bandiera ad inizio 2008 decise il radicale ridimensionamento dei voli, si è manifestata la necessità di sostenere la crisi occupazionale che avrebbe colpito il sistema economico legato allo scalo della brughiera. L’aeroporto è in parte riuscito a recuperare una buona quota del traffico passeggeri e merci ricevendo l’interesse di numerose compagnie.
Il limite temporale fissato per l’utilizzo delle risorse, utilizzate nel 2008 e 2009 solo in parte, era il 31 dicembre 2009. L’assessore della Provincia di Varese Alessandro Fagioli, il collega di Milano Del Nero e l’assessore regionale Rossoni hanno ottenuto dal Ministero del Lavoro l’autorizzazione a continuare ad utilizzare le risorse disponibili per gli ammortizzatori sociali anche nel 2010.

Sanità Lombardia, 700 euro per apparecchi per i denti dei ragazzi

APPARECCHI ORTODONTICI - Per accedere a questi contributi gli adolescenti beneficiari dovranno: - essere assistiti del Servizio Sanitario Regionale lombardo ed essere residenti da almeno 3 anni in Lombardia;- avere un indice di necessità di trattamento ortodontico (IONT) di grado 4 o 5 (difetto di allineamento tra i denti superiori e quelli inferiori con masticazione scorretta e conseguenti implicazioni negative sulla articolazione della mandibola e più complessivamente sulla postura);- far parte di una famiglia in classe ISEE < 18.000 (ad esempio, famiglie di 4 persone con reddito lordo di 50.000 euro e casa di proprietà);- usufruire del servizio presso una delle 263 strutture pubbliche e private che in regione sono accreditate ed a contratto per la branca specialistica in odontoiatria;- produrre secondo le modalità di legge la giustificazione dei costi sostenuti.

26 dicembre 2009

Ricercatori Ispra sul tetto

Ispra: cancelli chiusi, niente cibo. Per i ricercatori precari dell'Ispra (l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale istituito nel 2008) l'unica novità è stata la chiusura dei cancelli, con divieto assoluto a chiunque di entrare negli spazi dell'Istituto tranne che per motivi di emergenza. Tanto che questa mattina il senatore del Pd Ignazio Marino, che già ieri aveva annunciato che avrebbe passato il Natale con i duecento precari che il 31 dicembre perderanno il posto di lavoro (come già altri loro 200 colleghi nel giugno di quest'anno), per raggiungere i ricercatori che protestavano ha dovuto scavalcare i cancelli.
"Per ora abbiamo ancora un po' di provviste - dice Massimiliano Bottaro, uno dei ricercatori precari che da 32 giorni sta occupando il tetto dell'Ispra, per protestare contro lo smantellamento di fatto dell'Istituto - e per i prossimi giorni ci arrangeremo, vorrà dire che andremo in controtendenza, anziché ingrassare a Natale per un eccesso di pranzi e cene, dimagriremo un po'...".

25 dicembre 2009

23 dicembre 2009

Sindacati di base: è alleanza

20 dicembre 2009 - La Provincia di Varese

sdl e cubSindacati di base: è alleanza
Varese - (a. a.) «Uniti per affrontare la crisi». E' la scelta che fanno i sindacati di base Sdl e Cub per rafforzare la lotta. Presentato nella sede Sdl di Busto il percorso che porterà entro la primavera alla nascita di «un nuovo sindacato di base di massa», anche sul nostro territorio, attraverso la fusione. Un percorso che, dopo essere stato lanciato con il patto di base che comprendeva anche i Cobas, entra nel vivo: ieri a Varese il primo attivo con i delegati Cub e Sdl, a gennaio le assemblee con i lavoratori, da marzo i congressi. L'obiettivo è «stravolgere il panorama sindacale - spiega Marco Galli, Cub - unendo le forze a sinistra della Triplice per fare massa critica e tutelare meglio i lavoratori. Le aziende in crisi preferiscono le più moderate Cgil, Cisl e Uil, ma se uniamo le forze possiamo diventare il quarto sindacato più rappresentativo». «In aeroporto saremo il terzo sindacato» annuncia Luca Pistoia, segretario provinciale Sdl. Malpensa è uno dei terreni più complicati: «La nostra azione attraverso le vie legali è servita ad eliminare la precarietà» sottolinea Francesco Mainardi di Cub.

C'E' UNA CASA COMUNE PER I SINDACATI DI BASE

21 dicembre 2009 - Gazzetta della Martesana
SEDE In via Roma 81
C'E' UNA CASA COMUNE PER I SINDACATI DI BASE
Cassina - Giovedì 17 è stata aperta la nuova sede di Cub Milanoest in via Roma 81 nei locali della cooperativa La Speranza. «L'inaugurazione avverrà il 16 gennaio - ha detto Tonino Vetrano, responsabile del Cub Milanoest - la casa comune dei sindacati di base di Milanoest servirà per dare nuovo impulso alla costruzione di un punto di riferimento per lavoratori, precari, pensionati, migranti e cittadini. Delegati delle categorie della Cub Milanoest, Cub Informazione, delle RdbCub, di Sdl intercategoriale, della Confederazione Cobas avranno una sede comune per coordinare le lotte».

21 dicembre 2009

DOCUMENTO COSTITUENTE

Rilanciare la sfida fondante della CUB - Superare i nostri limiti,
per un nuovo soggetto sindacale di base: unitario, di massa e di lotta



Il giorno 18 novembre 2009 presso la sede sindacale di Bologna si sono riuniti rappresentanti delle seguenti strutture: FLAICA Latina, CUB Informazione, CUB Varese, FLMUniti Bologna, CUB Como, CUB Trasporti Varese, CUB Scuola Roma, CUB Legnano, CUB Milano est, SALLCA Roma che hanno deciso di costituirsi come “Coordinamento CUB per l’unità del sindacalismo di base” con il fine precipuo di favorire ed accelerare il processo unitario dei sindacati di base e si dichiarano aperte alla partecipazione di tutti coloro vorranno contribuirvi. In questa prospettiva, tra le priorità da affrontare in tempi brevi, hanno reputato importante l’impegno di favorire una soluzione che sia la meno traumatica possibile per la grave situazione in cui versa la Confederazione Unitaria di Base.

Il “Coordinamento” ha discusso delle modalità del processo di unificazione del sindacalismo di base e della situazione interna alla CUB. Il dibattito si è nutrito degli appassionati interventi dei partecipanti, incentrati sul bisogno di far confluire in tale processo la capacità organizzativa ed il patrimonio storico della CUB e sull’esigenza indifferibile di costruire un forte sindacato di massa capace di restituire alla classe lavoratrice identità nella società contemporanea.

Gli obiettivi principali del “Coordinamento” sono quelli di contribuire a pieno titolo, con le organizzazioni che hanno già dato la loro disponibilità, come RDB e SDL, alla costruzione del nuovo soggetto, condividendo e contribuendo ai progetti organizzativi e partecipando attivamente alla costruzione del percorso di unificazione del sindacalismo di base e, inoltre, di essere polo di attrazione e di accelerazione per le riflessioni di quei compagni che non hanno ancora aderito.

Il fine ultimo che si pone è quello
di costruire un nuovo soggetto sindacale che sia aperto ed includente nei confronti di tutte le esperienze del sindacalismo di base, di quanti insoddisfatti sono ancora mal parcheggiati in altre realtà sindacali (confederali o autonome) e dei lavoratori e delle lavoratrici non iscritti/e che non si sentono rappresentati dai soliti sindacati trattanti per arrivare a costruire una vera e propria alternativa di massa al sindacalismo concertativo e subalterno di CGIL-CISL-UIL.

Si ritiene che queste condizioni di unificazione siano oggi mature e che sia presente, in diversi soggetti sindacali di base ed alternativi, la consapevolezza che divisi e da soli nessuno ha la forza per imporre con la lotta i cambiamenti necessari alla classe lavoratrice.

Il solo annuncio della messa in cantiere del nuovo soggetto sindacale ha suscitato l’attenzione ed il forte interesse di importanti organizzazioni come SlaiCobas, Snater e Or.S.A. le quali hanno manifestato la loro disponibilità e la loro volontà di partecipare in forme da definire al progetto di unificazione.

Il “Coordinamento” considera importante fare ogni tentativo per recuperare i rapporti con lavoratori e lavoratrici delle strutture CUB che pensano sia utile l’unificazione dei sindacati di base e si pone anche l’obiettivo di tenere aperti i canali di comunicazione con quella parte della CUB che, allo stato, si è dimostrata indisponibile a seguire tale percorso, nella consapevolezza che per un forte soggetto sindacale di classe l’esperienze sindacali maturate in questi settori è importante.

Il “Coordinamento” auspica l’apertura di un confronto per trovare soluzioni sindacali ed evitare, se possibile, che sia un giudice a decidere sul patrimonio politico ed organizzativo della CUB. Tale patrimonio, qualora non si riuscisse ad addivenire a una risoluzione concordata, rischia di andare disperso nell’inevitabile inasprirsi delle polemiche, già ampiamente sollevate in questo ultimo periodo, polemiche e ripicche che scaverebbero un solco difficilmente superabile anche in futuro.

Il “Coordinamento” ritiene importante poter riportare sul piano dialettico e nel rispetto delle regole a suo tempo sottoscritte i contrasti che si sono formati; chiede, quindi, il sostegno di tutti coloro che condividono tale necessità, assumendo l’iniziativa al fine di creare le condizioni per riaprire la discussione in modo democratico e costruttivo e rilanciare il dibattito sul “sindacato che serve” per ridare a tutti i lavoratori una prospettiva concreta di dignità e di avanzamento che possa costituire la base per la migliore resistenza e per costruire insieme il cambiamento.

Bologna, 18/11/09

Non subiremo passivamente la riorganizzazione

Sciopero Telecom,Bruzzi (Rsu) soddisfatto: partecipazione quasi totale.
Lo sciopero di ieri indetto dalla Cub e dalle Rsu di Telecom Italia, riguardante tutti i dipendenti di Piacenza, ha visto la partecipazione quasi totale dei dipendenti. Erano in servizio solo i 4 tecnici
previsti dalla legge per garantire i servizi essenziali, oltre ad altri «pochi lavoratori, che possono contarsi su di una mano e che hanno voluto cogliere l’opportunità di mettersi in buona luce nei confronti dell’azienda» scrive Mauro Bruzzi dell’rsu.
La vertenza - prosegue - esce rafforzata dall’impegno dei lavoratori che hanno rinunciato ad una giornata di salario per ribadire la loro contrarietà.
Ora Cgil, Cisl e Uil, che partecipano al tavolo di relazione sindacale nazionale, devono farsi carico seriamente del problema di chiusura del reparto piacentino annunciato per i primi mesi del
nuovo anno.
L’azienda ha avuto la dimostrazione che a Piacenza esiste una realtà sindacalizzata che non è disposta a subire programmi di riorganizzazione in modo passivo e subalterno.
La vicenda che ha portato alla sciopero prende le mosse il 28 ottobre quando Telecom Italia a un
incontro nazionale con Slc-Fistel-Uilcom comunicava la chiusura di 14 sedi territoriali riguardanti
240 lavoratori fra cui 14 di Piacenza.
«Il 5 novembre la scrivente - scrive Bruzzi - maggiormente rappresentativa sulla sede di Piacenza, avviava la procedura di raffreddamento prevista dalla legge per indire lo stato di agitazione dei lavoratori di Piacenza che si è conclusa in Prefettura a Piacenza il 24 novembre». E prosegue: «Le Rsu Emilia Romagna (l’unità produttiva è definita a livello regionale) prendendo atto della volontà dei lavoratori di Piacenza il 29 novembre iniziava l’iter previsto. Cigl-Cisl-Uil, titolari del confronto nazionale, ad oggi, non hanno apposto in modo ufficiale la loro contrarietà alla chiusura del reparto.
La sede di Piacenza negli anni ha subito un calo di personale, che ha portato l’organico da oltre 300 dipendenti nel ‘95 agli attuali 100, causato da pensionamenti e trasferimenti su altre province a fronte di una sola assunzione nel 2007».
«Telecom Italia dichiara che la chiusura del reparto - scrive Bruzzi - diventa necessaria per sopperire alla carenza di tecnici da risolversi con la conversione del personale e che l’attività attualmente svolta da questi lavoratori sarà coperta dalla rete dei callcenter.
Nei fatti questo si tradurrà nella perdita di 14 posti di lavoro su Piacenza, oltre alla perdita professionale di un’attività che potrebbe essere implementata sia in termini di tecnologia che di personale ».
Bruzzi prosegue auspicando che a sostegno della vertenza, che proseguirà dopo le vacanze natalizie, intervengano il Comune di Piacenza e la Provincia per dare forza al tentativo di salvare i posti di lavoro.
La Cronaca
di Piacenza
economia@cronaca.it
SABATO 19 DICEMBRE 2009

Sciopero Telecom Italia Piacenza Venerdì 18 dicembre

Comunicato Stampa

Il 28 ottobre Telecom Italia ad un incontro nazionale con SLC-FISTEL-UILCOM comunicava la chiusura di 14 sedi territoriali riguardanti 240 lavoratori fra cui 14 di Piacenza.

Il 5 novembre la scrivente, maggiormente rappresentativa sulla sede di Piacenza, avviava la procedura di raffreddamento prevista dalla legge per indire lo stato di agitazione dei lavoratori di Piacenza che si è conclusa in Prefettura a Piacenza il 24 novembre.

Le RSU Emilia Romagna (l’unità produttiva è definita a livello regionale) prendendo atto della volontà dei lavoratori di Piacenza il 29 novembre iniziava l’iter previsto.

CIGL-CISL-UIL, titolari del confronto nazionale, ad oggi, non hanno apposto in modo ufficiale la loro contrarietà alla chiusura del reparto.

La sede di Piacenza negli anni ha subito un calo di personale, che ha portato l’organico da oltre 300 dipendenti nel ‘95 agli attuali 100, causato da pensionamenti e trasferimenti su altre province a fronte di una sola assunzione nel 2007.

Nel 2000 fu creato un reparto che si occupava dell’assistenza tecnica sia ai tecnici di Telecom Italia che ai clienti sulla tecnologia adsl.
Questo reparto aveva permesso il rientro a Piacenza di lavoratori in precedenza trasferiti.

L’attuale occupazione professionale su Piacenza riguarda 40 Tecnici Impianti, 25 Addetti CallCenter Commerciale, alcune figure individuali ed il gruppo all’oggetto di 14 Addetti al CallCenter Tecnico.

Telecom Italia dichiara che la chiusura del reparto, prevista nei primi mesi del 2010, diventa necessaria per sopperire alla carenza di tecnici da risolversi con la conversione del personale e che l’attività attualmente svolta da questi lavoratori sarà coperta dalla rete dei callcenter.

Nei fatti questo si tradurrà nella perdita di 14 posti di lavoro su Piacenza, oltre alla perdita professionale di un’attività che potrebbe essere implementata sia in termini di tecnologia che di personale.

La mancanza, assolutamente reale fra i tecnici, deve essere risolta con l’accoglimento dei trasferimenti da altre province dei pendolari piacentini e con nuove assunzioni.

La mobilitazione di venerdì 18 dicembre diventa fondamentale per convincere SLC-FISTEL-UILCOM della gravità della situazione, perché anche al tavolo di Roma sia posta con forza la questione piacentina.

Da rilevare che delle 14 sedi oggetto di chiusura, quella di Piacenza è l’unica che si è mobilitata con un iniziativa di sciopero a conferma della peculiarità della situazione piacentina.
A sostegno della vertenza, che proseguirà dopo le vacanze natalizie, dovranno intervenire il Comune di Piacenza e la Provincia per dare forza al tentativo di salvare i posti di lavoro.

Venerdì i clienti subiranno dei disagi, ma poiché saranno presenti 4 tecnici obbligati ad essere in servizio e tenuto conto dei normali disservizi dovuti all’insufficienza di personale in organico, probabilmente non saranno maggiori del solito.

Mauro Bruzzi RSU Telecom Piacenza

17 dicembre 2009

COMPASS-PALMAR AGUSTA: LICENZIATO 4° LAVORATORE

Operatore Bertello non “malleabile”


Ancora una volta, davanti alla lotta compatta dei lavoratori della movimentazione in Agusta sede di C. Costa, non potendo fare altro, il capo-cantiere della Compass si vendica sui precari e sui neo assunti. Si potrebbe definire un dirigente con poco carattere visto che non riesce a fare di meglio che prendersela con gli indifesi e, mancando donne e bambini, non gli restano che i più giovani ed i meno esperti nel lavoro e nella vita. BRAVO!! e COMPLIMENTI!!. Ovviamente il lavoratore, insieme agli altri 3 colleghi precedentemente licenziati, attraverso le strutture della CUB, ha immediatamente avviato la procedura legale per chiedere la riassunzione in Compass .


Per solidarietà al lavoratore licenziato
Contro l’arroganza del responsabile Compass

E’ INDETTO UNO SCIOPERO
Lavoratori COMPASS

PER VENERDI 18 DICEMBRE 2009

ULTIME DUE ORE DI LAVORO
PER I LAVORATORI
- A GIORNATA - DEL PRIMO TURNO – DEL SECONDO TURNO -

Per l’ennesima volta, siamo costretti a segnalare il comportamento poco corretto da parte del solito delegato della FIOM, sempre lo stesso, che non perde l’occasione di farsi notare e se in precedenza aveva informato l’azienda su chi fra i lavoratori aveva fatto richiesta per un intervento dell’ASL, ora, senza pudore, strappa i comunicati degli scioperi dei lavoratori Compass dalle bacheche aziendali, e poi, sempre senza pudore, parla di DEMOCRAZIA e accusa gli altri di non applicarla. Una volta si chiamavano sindacati “gialli” noi possiamo definirlo un delegato che difende molto bene gli interessi di Agusta e probabilmente anche i suoi. I lavoratori Compass lo ringraziano.

15 dicembre 2009

La sede sindacale di CUB Milanoest cambia indirizzo
Ci troverete in via Roma, 81 sempre a Cassina de’ Pecchi
(dal 31-12-09 non ci troverete in Via Marconi,38)
(1° piano sopra la pizzeria Capri, sotto la Cooperativa La Speranza)
tel. 0295299551 fax 0225137196 tel. 0295341107 fax 0295288938
cub.milanoest@tiscali.it

Siete tutti/e invitati/e

 Giovedì 17 dicembre dalle 17 in poi: bicchierata augurale

 Inaugurazione della sede sabato 16 gennaio dalle 15 alle 19,30

Nasce la “Casa comune dei Sindacati di Base” nella zona Milanoest; sarà una sede intersindacale che potrà dare nuovo impulso alla costruzione di un punto di riferimento per lavoratori e lavoratrici, precari/e, pensionati/e, migranti e cittadini.

Delegati e delegate delle varie categorie della CUB Milanoest, Cub Informazione, delle RdbCUB, di Sdl intercategoriale, della Confederazione Cobas (e aperta ad altri presenti in zona SlaiCobas e Usi) hanno deciso di provare non solo a convivere in una sede ma a lavorare per coordinare le lotte, farle conoscere e tentare un alternativa sindacale la più unitaria possibile consapevoli che avere strutture e servizi comuni, tra organizzazioni diverse, favorisce anche la costruzione di piattaforme ed iniziative unitarie.

 ufficio vertenze legale
il mercoledì dalle 17 alle 19,30
 Assistenza Fiscale CAF per tutti/e:
il martedì e il venerdì dalle 17 alle 19,30


Chiunque voglia dare un sostegno attivo può versare una sottoscrizione sul conto corrente intestato C.U.B. Informazione presso la filiale IntesaSanPaolo 00204 via Trento angolo Via Venezia, 2 -20060 Cassina de’ Pecchi (Mi)
Iban IT80W0306932811100000010637
 Ricordati di scrivere il motivo: casa comune sindacati di base
Dopo la dimostrazione di resistenza dimostrato dalle 80 persone che lunedì mattina 7 dicembre hanno presidiato fin dall'alba i cancelli del proprio posto di lavoro (appalto corena srl - parrini & c. di nerviano in via marzorati al 15 a nerviano), l'azienda corena srl e l'appaltante coop. alfa hanno accettato le condizioni dettate dalle lavoratrici e lavoratori.

nel pomeriggio del 7.12 è stato firmato un preaccordo e giovedì 10 è stato sancito che la coop. alfa garantirà ai soci lavoratori dell'appalto:

1. l'assunzione di tutti i dipendenti precedentemente presenti nel
sito di nerviano
2. applicazione senza deroghe economiche o normative del ccnl
logistica trasporto merci e spedizione
3. il mantenimento delle condizioni economiche in essere con
conservazione dell'anzianità (scatti ed elementi aggiuntivi)
4. erogazione dei successivi aumenti contrattuali senza alcun
assorbimento
5. maturazione dei ratei 13°, 14°, ferie, rol, ex festività e tfr, in
base mensile o frazione superiore ai 15 g.g.
6. festività retribuite nei mesi in cui hanno scadenza
7. scatti di anzianità riconosciuti come da ccnl (fino a 8)
8. lavoro straordinario che parte dall'8° ora di lavoro giornaliera
dal lunedì al giovedì e dalla 7° il venerdì al 30%
9. lavoro straordinario del sabato al 50%
10. integrazione al 100% oltre la quota inps della malattia dopo il 7°
g.g. con maturazione degli istituti e pagamento delle festività
11. integrazione al 100% oltre la quota inail dopo il 3° g.g. con
maturazione degli istituti e pagamento delle festività
12. tutela dal licenziamento se non per giusta causa
13. tutela contro eventuali trasferimenti in altri siti
14. retribuzione e contribuzione certificata
15. riconoscimento dei diritti sindacali
16. riconoscimento da parte di corena delle somme dovute dalle coop. precedenti

ieri l'assemblea delle lavoratrici e lavoratori ha ratificato l'accordo in un clima di unità e di consapevolezza che solo con la lotta è possibile rendere migliori le proprie condizioni di lavoratori, anche quando si parte da livelli inaccettabili come spesso si ritrovano i soci lavoratori in appalto.
ringraziamo tutte/i coloro che hanno dato la propria solidarietà alla lotta di nerviano.
INFORMATIVA ACCORDO 30/11/2009 ROL-FESTIVITA' *
*(SEMPLIFICAZIONE DELLA BUSTA PAGA)*

In data 30 novembre 2009 è stato firmato l' accordo, tra SEA e le OO.SS. sulle ROL-FESTIVITA'.

Ad oggi quando cade una festività in R1 viene maturato un giorno di recupero festività, mentre se cade in R2 viene retribuita una giornata normale di lavoro pari a un venticinquesimo della retribuzione.

Con questo accordo si definisce che a partire dal 01/01/2010, sia in R1 che in R2 viene retribuita una giornata normale di lavoro pari a un venticinquesimo della retribuzione e che verranno liquidate il mese successivo alla maturazione, di fatto non si maturano più i festivi.

Per compensare la non maturazione dei festivi, all'inizio dell'anno verranno dati a tutti 4 giornate sotto forma di ROL (le ex festività San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, Madonna di Loreto, a prescindere dal fatto che cadano in giornata lavorativa, primo o secondo riposo) da poter utilizzare durante l' anno in corso, anche come 0/50 (mezza giornata).

*Nel caso in cui alla fine di ogni anno questi roll non verranno usufruiti, saranno retribuiti al 135% (come l' RI, per capirci) nel mese di gennaio dell'anno successivo.*

La maggiorazione è determinata comprendendovi l' incidenza su qualsivoglia istituto retributivo legale o contrattuale, diretto e indiretto, e le parti convengono sull'esclusione del medesimo dalla base di calcolo del trattamento di fine rapporto, come previsto dal disposto di cui al comma 2) dell'articolo 2120 c.c.

Di fatto vengono accorpati i riposi RA, RE, RB, RI, e le quattro ex-festività sopraindicate in un unico bacino denominato ROL.

*Spettanze ROL annua *

*Assunti prima del 16.06.2008 *

non turnisti 8
Turnisti 11
*Assunti dopo il 16.06.2008*

non turnisti 4
Turnisti 5

Naturalmente al personale turnista assunto prima del 16.06.2008 continueranno a essere inserite all'interno della turnazione n. 6 giornate di ROL di cui alla precedente tabella (ex RA, RB, RE).

Tutte le festività già maturate in precedenza vengono naturalmente mantenute e distinte in busta paga, fino all'assorbimento totale delle stesse, se godute.
Inoltre a partire dall'anno 2010, la festività del Santo Patronato cadrà il 7 di dicembre.

Per quello che riguarda il personale non turnista dovranno essere fruiti almeno 15 giorni di ferie nel periodo dal 15 giugno al 15 settembre.
Ulteriori giornate di ferie saranno allocate, previo esame congiunto, in occasione dei ponti.

*Malpensa, 03 dicembre 2009*

SdL intercategoriale
Cub Varese

14 dicembre 2009

Noi non pagheremo la vostra crisi!

queste le proposte tese a sostenere i lavoratori ,i precari,i ceti popolari in generale di fronte al perdurare della crisi economica,condivise anche da numerose realtà sociali e politiche del territorio stralcio della mozione dell’assemblea tenutasi presso il CS vittoria il 29 novembre 2009

- blocco di tutti i licenziamenti, stabilizzazione delle varie tipologie di contratti precari, proroga della CIG ed estensione degli ammortizzatori sociali per la categorie non coperte;
- previsione di meccanismi penalizzanti in ipotesi di delocalizzazione;
- difesa del salario diretto e indiretto (ovvero blocco della privatizzazione di tutte le forme di prestazioni sociali) anche attraverso nuovi strumenti di reale adeguamento delle retribuzioni al costo della vita e di garanzia della sua continuità in caso di disoccupazione, nonché piena disponibilità del proprio TFR (compreso quello ceduto ai fondi “chiusi”);
- blocco dei canoni degli affitti e delle utenze (in particolare, elettricità e gas) per tutti i lavoratori e i precari che hanno perso il posto di lavoro e/o in cassa integrazione;
- istituzione di un’addizionale regionale per i redditi più alti e di una contribuzione straordinaria da parte delle imprese;
- inasprimento delle sanzioni per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e per lavoro “nero”;
- diritto al permesso di soggiorno per i migranti, anche in caso di licenziamento, sino al reperimento di nuova occupazione.


16 dicembre 2009 dalle ore 14
in concomitanza con la riunione del Consiglio Regionale
presidio davanti alle Regione Lombardia
via Filzi Milano
contro la crisi
unire le lotte generalizzare il conflitto

10 dicembre 2009

Eternit, il processo del secolo

Ha preso il via a Torino il dibattimento per la strage dell'amianto, quasi 2.200 morti e 700 malati senza scampo, i due azionisti sotto accusa per "disastro doloso e omissione di misure di sicurezza e di cautele". In aula delegazioni, avvocati e giornalisti da mezza Europa. A fianco dei familiari delle vittime associazioni, enti, istituzioni, sindacalisti partiti da Casale e dagli altri centri dove avevano sede gli stabulimenti del gruppo. Numeri record, impegnate tre aule contemporaneamente. Al termine della prima udienza risulta che si siano costituite oltre 2100 parti civili. Uno degli imputati è difeso da un pool di 26 legali. Prossima udienza il 25 gennaio

08 dicembre 2009


07 dicembre 2009

SECONDAMANO: SINDACATI, SI' AD AMBROGINO NO A CIGS 70 DIPENDENTI

(ANSA) - MILANO, 5 DIC - Da un lato la soddisfazione perl'assegnazione dell'Ambrogino d'oro, la massima onorificenzameneghina, a Secondamano, lo storico giornale di annuncigratuiti nato 32 anni fa a Milano. Dall'altro il 'no' a 70lavoratori in cassa integrazione straordinaria in parzialerotazione, di cui 30 solo nel capoluogo lombardo. E' questa laposizione di Cub-Informazione e Slc-Cgil alla vigilia dellapremiazione. ''L'occasione dell'Ambrogino - hanno sottolineato i sindacalisti Angelo Pedrini della Cub e Giancarlo Toppi dellaCgil in una nota - potrebbe portare a un momento di riflessionee di attenzione che chiediamo agli enti e alle istituzionimilanesi affinche' si attivino per possibili scelte concrete chediano prospettiva e lavoro a tutti. Ricordiamo che l'80%dell'occupazione e' femminile e che e' stato presentato daisindacati un piano di rilancio che prevede attenzione ancheverso gli immigrati che hanno bisogno di trovare a prezzi dioccasione quello di cui necessitano''. (ANSA).

Lunedì 7 dicembre, ore 15,30, presidio in piazza della Scala

Con la “prima” padroni, bancarottieri e governo, che hanno prodotto la crisi, oggi festeggiano, i lavoratori invece lottano per:Impedire i licenziamenti.
Il diritto al lavoro, al reddito e alla casa, con la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salarioLa trasformazione del precariato in lavoro stabileLa continuità del redditoIl canone sociale per gli affitti
In Lombardia nel 2009 oltre 50.000 licenziamenti e 209 milioni di ore di cassa integrazione con perdita di oltre il 50% del salario.Oggi sono in piazza della Scala lavoratori e lavoratrici:dell’Alfa Romeo, della Maflow, dell’Hotel Hilton, della Nokia Siemens, dell’Eutelia, dell’Omnia, della Lares Cozzi, della Metalli Preziosi, della Tenaris, del Teatro alla Scala, di Secondamano e di altre aziende.
Questi alcuni esempi della drammatica crisi che vivono i lavoratori, che rischiano di perdere il lavoro e il salario.Unificare e estendere le lotte per il diritto al lavoro e al reddito

05 dicembre 2009

Censis: la famiglia italiana stenta ad arrivare a fine mese

Il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) è categorico: “l’Italia è un paese in apnea”, non in grado di reagire ed uscire dalla crisi, una società, quella italiana, che vive in attesa che la crisi finisca e che sta riproponendo il medesimo modello pre-crisi. Atteggiamento assolutamente deleterio, la crisi economico-finanziaria, in un certo senso, avrebbe dovuto dare uno scossone al paese, per permettergli quella metamorfosi necessaria a rimanere tra le big del pianeta.
In ogni caso il Rapporto del Censis 2009 sulla situazione sociale del paese, presentato al Cnel, mostra chiaramente uno scenario deludente. Una famiglia su quattro arriva a stento a fine mese, attingendo spesso e volentieri dai risparmi accumulati o dilazionando i pagamenti. L’obiettivo primario per la famiglia italiana è “tagliare su tutto”, cercando il prodotto sempre più conveniente. Sempre in Italia un milione e 50 mila famiglie vive in condizioni di povertà alimentari, con le regioni del sud come Calabria e Basilicata con quote di povertà nettamente più elevate rispetto al centro-nord. Sono ben 760 mila i posti di lavoro persi in un anno a causa della crisi. I settori più colpiti sono stati l’industria della trasformazione, l’edilizia e il commercio. A non incrementare il numero dei disoccupati, ci sono coloro che lavorano a ritmo ridotto, per il Censis circa 350 mila in cassa integrazione o mobilità, soprattutto concentrati nel nord Italia.

Parrini & c. – Corena srl di Nerviano: Basta ricatti, minacce e licenziamenti

Comunicato Stampa

Lavoratrici e Lavoratori appalto logistica Parrini & c. – Corena srl di Nerviano

Basta ricatti, minacce e licenziamenti, stanchi di essere sfruttati e malpagati !

Basta appalti a cooperative senza futuro, vogliamo diritti e dignità !

80 tra lavoratici e lavoratori adibiti da anni presso il magazzino logistico della Corena srl che svolge il servizio resi della distribuzione giornali per la Parrini & c., sono in stato di agitazione con presidio permanente davanti ai cancelli siti in via Marzorati 15 a Nerviano.
La mobilitazione è causata dalla perdita del proprio posto di lavoro dalla data del 01 dicembre 2009, dovuta alla disdetta da parte della società Corena srl all’appaltante Consorzio di cooperative Aurora di Firenze.

Nonostante il tempestivo intervento unitario delle OO.SS. CGIL, CISL e CUB che ha aperto un tavolo di trattativa con la società Corena srl, ad oggi le proposte fatte dalla committenza non hanno dato alcuna soluzione che rispetti i minimi requisiti di diritti e dignità per le lavoratrici ed i lavoratori, oltre a non garantire alcuna continuità lavorativa.

Tali proposte sono rese inaccettabili dalle condizioni capestro che vedrebbero ridotti e messi in deroga i vincoli normativi ed economici previsti dal ccnl trasporti e logistica applicato, oltre che affidare nuovamente il servizio in appalto ad una cooperativa neonata ad hoc per l’occasione che non garantisce nella dovuta trasparenza sia il servizio che le condizioni lavorative nei confronti delle maestranze, già gravate da quanto subito dalle precedenti cooperative susseguitesi nell’incarico d’appalto e che si sono rivelate inadempienti, sia sul piano tecnico di conduzione del servizio che su quello remunerativo e normativo, nei confronti di tutti coloro che hanno lavorato per anni nel magazzino di Nerviano.

Oltre a ciò gran parte di noi non ha ricevuto quanto dovutoci da settembre dalla Union Service soc. coop. in liquidazione, comprendente ratei e tfr, riscontrando in oltre il mancato versamento della dovuta contribuzione e differenze retributive, con l’obbiettivo di scaricare di fatto sulla collettività i costi se la società dovesse risultare inadempiente.

In oltre la percezione è quella di non ricevere neppure quanto dovuto dalle altre cooperative subentranti per la mensilità di novembre, con le stesse conseguenze predette.
Le lavoratrici ed i lavoratori in presidio permanente, intendono mettere a conoscenza la comunità della grave situazione creatasi e che denota la situazione di esponenziale crisi lavorativa sul nostro territorio, creata dalla incapacità imprenditoriale che ha come unica soluzione alla crisi quella di scaricarne i costi sui lavoratori.

Chiediamo la solidarietà di tutti i cittadini e consideriamo il percorso intrapreso per dare continuità all’unificazione delle lotte dei lavoratori già presenti: come quella dell’ex Eutelia o Agile di Pregnana, l’Alfa di Arese, la Crespi di Legnano/Buscate, la Metalli Preziosi di Paderno Dugnano e tutte le altre realtà di lavoratrici e lavoratori che si trovano a pagare la crisi creata da padroni e speculatori.

Lavoratrici e Lavoratori Corena srl appalto Parrini & c. di Nerviano.
Le OO.SS. CGIL – CISL - CUB