27 luglio 2009

OCE’ ITALIA: la CUB non firma l'accordo sugli esuberi

90 lavoratori licenziati e 130 in cassa integrazione

La riunione del 23 luglio ‘09 in Unione Grafici ha prodotto un accordo che prevede 90 licenziamenti “volontari” e la cassa integrazione.
La CUB ha partecipato agli incontri ma non ha firmato perché, a queste condizioni, l’accordo non è un accordo valido per la tutela dei lavoratori: viene accettato il taglio previsto e la cassa integrazione a rotazione non ha vincoli certi. Ricollocazione, formazione, outplacement e verifiche potranno essere utili ma non bastano a cambiare il segno dell’accordo.

Le condizioni economiche lorde, in aggiunta alle spettanze di CIGS o di Mobilità:
  • 650 euro al mese, per chi passa dalla cassa integrazione e dalla mobilità e accede alla pensione;
  • 950 euro al mese, per chi va in mobilità senza poter andare in pensione; durante la CIGS per i primi tre mesi 450 euro e 400 euro al mese dal 4° al 6° mese, 0 (zero euro) per i restanti sei mesi;
  • 5.000 euro per chi va direttamente in pensione.

I soldi verranno erogati in tre tranche da definire al momento della conciliazione individuale.


Quindi i licenziamenti possono partire da subito mentre per la CIGS si dovrà aspettare l’incontro e la ratifica al Ministero e dal lunedì successivo i lavoratori verranno sospesi dal lavoro.


La cassa integrazione potrà coinvolgere al massimo 130 lavoratori ma quel che va ancora risolto è la possibilità di applicare la rotazione per i lavoratori. E anche i prossimi incontri previsti andranno preparati con argomenti e proposte precise altrimenti la direzione continuerà a sostenere tesi restrittive (la rotazione si può fare solo tra mansioni che si duplicano, solo nei centri B.S. … ma allora la mobilità orizzontale e verticale, la polifunzionalità, ecc. vanno a farsi benedire per evitare di applicare la rotazione??).

Quel che si dovrebbe fare è tirare la corda fino alla fine evitando i licenziamenti, non consentendo alle direzioni la lista di proscrizione e utilizzando strumenti alternativi.


Di fronte ai licenziamenti ed alla procedura di mobilità non è facile costruire delle alternative; sappiamo che la redistribuzione del lavoro esistente fra tutti con i contratti di solidarietà sarebbe possibile anche perché c’è una legge. Inoltre abbiamo proposto ad esempio un’ora di cassa integrazione al giorno per tutti (o quasi tutti) in modo da ridurre al minimo il gruppo che avrebbe dovuto sopportare la cigs a zero ore per tutto l’anno.


100 persone in cigs al giorno (8 ore) significa per la società un risparmio di 800 ore; applicando un ora al giorno di cigs per tutti 550 (7 ore di lavoro per tutti) si ottiene un risparmio di 550 ore e se proprio si deve arrivare a 800 ne mancano 250 che vuol dire circa 30 persone in cigs (con rotazione settimanale/mensile??).


Certo questa è una soluzione tecnica ma politicamente valida e che evita possibili traumi e liste di cigs a zero ore.


In ogni caso andremo avanti a discutere e confrontarci sul che fare perché tutti/e sappiamo che non è finita…

23 luglio 2009

UVET – AGUSTA: ALLONTANATA LAVORATRICE INDESIDERATA

L’ufficio viaggi dichiara che Agusta non la vuole

In molti in Agusta conoscono l’ufficio viaggi Uvet American Express per l’organizzazione dei viaggi d’affari, ma non sanno che questa azienda abusa dei trasferimenti per tagliare organici e intimorire lavoratori e lavoratrici. La sede di Genova ad esempio, viene usata come il reparto “stella rossa”: quello punitivo nella Fiat anni ’50. La CUB vuole denunciare, protestare e cercare atti di solidarietà contro tali atteggiamenti che hanno portato lavoratori e lavoratrici a perdere il posto di lavoro ed altri ad aprire una vertenza per vedersi riconosciuti i loro diritti.

Ecco alcuni esempi:
- dicembre 2008: lavoratore con più di 50 anni di fronte alla proposta di trasferimento da Milano a Genova ha rinunciato al posto di lavoro;
- primi giorni 2009: 4 lavoratori/trici da Roma a Milano, prima trasferiti poi licenziati, poteva esserci la possibile collocazione in altro reparto. Tutti per problemi di cura parentale usavano la legge 104;
- marzo 2009: un apprendista viene lasciato a casa allo scadere del contratto di 4 anni, in vertenza; trasferimento da Bergamo a Milano di una lavoratrice in tele-lavoro per gravi motivi di salute. Ora con disagi inutili svolge lo stesso lavoro di quando era a casa ed è stata costretta a fare vertenza legale;
- fine aprile 2009: lavoratrice a tempo determinato viene lasciata a casa ..; trasferimento da Agrate a Cinisello B. di un lavoratore. Trasferimento a Genova di 2 lavoratrici, una da Roma e una da Milano, aperta vertenza legale.



Il caso di Natalia D. ex delegata: è stata trasferita per “punizione” nella famosa sede di Genova. La CUB ha immediatamente avviato la procedura per attività antisindacale prevista dall’art 28 dello statuto dei lavoratori “i rappresentanti sindacali, per 12 mesi successivi alla cessazione della carica sindacale, non possono essere colpiti da trasferimenti discriminanti senza nulla osta del sindacato”. Il giudice ha dato ragione alla CUB ed ha annullato il trasferimento a Genova nel giro di pochi giorni. La direzione, non contenta, invece di rimetterla al suo posto di lavoro, l’ha spedita con un programma di sostituzione ferie in giro per la Lombardia tra cui, in questo periodo, nell’ufficio viaggi all’interno di Agusta nella sede di C. Costa.

Il suo viaggio itinerante, che la sta facendo girare per tutte le sedi della UVET, in Agusta si è interrotto bruscamente perché Agusta ha immediatamente chiesto all’agenzia di non continuare il rapporto con la lavoratrice. La capetta Agusta, che gestisce il distaccamento UVET di C.Costa, invece di solidarizzare con Natalia, ha favorito le condizioni per allontanarla.


Cosi arrivano le lettere di contestazione per infrazioni inesistenti e arriva l’ordine “perentorio” da parte di Agusta di non fare rientrare più la lavoratrice nella sede di C. Costa. Ora Natalia verrà nuovamente trasferita in un'altra sede dove, con ogni probabilità, continuerà il pressing.

Non può essere licenziato il dipendente che si allontana senza autorizzazione dal posto di lavoro se lo stesso non ha mai subito sanzioni disciplinari

Questa la decisione della Suprema Corte di Cassazione, sezione lavoro, nella sentenza 22 giugno 2009, n. 14586.
La questione ha riguardato un dipendente, il quale veniva licenziato per essersi allontanato senza giustificazione dal posto di lavoro, determinando il blocco di alcune macchine di cui aveva la responsabilità.L’interessato ha proposto ricorso per fare dichiarare illegittimo il provvedimento espulsivo subito, sostenendo, tra l’altro, che l’estrema sanzione del licenziamento è prevista come adeguata solo rispetto all’ipotesi di abbandono del posto di lavoro che determini pregiudizio all´incolumità delle persone o alla sicurezza degli impianti. Inoltre, il ricorrente ha lamentato una mancanza di una valutazione concreta e complessiva dei fatti, sia sotto il profilo soggettivo che oggettivo, nonché il non aver tenuto conto della lunga durata del rapporto di lavoro dello stesso e dell´assenza di recidiva.La Corte di Cassazione, investita del caso, richiamando conforme giurisprudenza (Cass. n. 14551/2000; Cass. n. 16260/2004) ha affermato che il licenziamento è giustificato e conforme al principio di proporzionalità allorquando la condotta del lavoratore, per la sua gravità, sia suscettibile di scuotere la fiducia dei datori di lavoro, facendo ritenere che la continuazione del rapporto si risolva in un pregiudizio per gli scopi aziendali. Pertanto, a parere dei giudici di legittimità, quel che è veramente decisivo, ai fini della valutazione della proporzionalità fra addebito e sanzione, è l´influenza che il comportamento del lavoratore è in grado di esercitare sul rapporto di lavoro, ponendo in dubbio la futura correttezza dell´adempimento e denotando una scarsa inclinazione ad attuare diligentemente gli obblighi assunti, conformandosi ai canoni di buona fede e correttezza.

17 luglio 2009

Ocè Italia dichiara lo stato di crisi con 100 licenziamenti su 560 lavoratori

Gli azionisti vogliono più soldi.. i lavoratori perdono il posto di lavoro

La crisi generale e le ristrutturazioni, di cui in parte approfittano diverse aziende, hanno portato alla ribalta argomenti che devono trovare una concretizzazione nazionale con leggi ma anche negli accordi aziendali: blocco o sospensione dei licenziamenti e soluzioni alternative come i contratti di solidarietà e la cassa integrazione a rotazione con integrazione del reddito.

In particolare, nel piano proposto dall’azienda, in molte realtà non sono convincenti i numeri mentre in altre, tenendo conto di una riduzione delle attività, si potrebbero usare i contratti di solidarietà: ad esempio ciò è possibile nelle aree dei tecnici ma anche nella sede di Cernusco sul Naviglio dove sono previste perdite occupazionali importanti e in particolare di lavoratrici.

Ancora una volta, nel bel mezzo della crisi generale che qualche conseguenza la provoca anche in Ocè, si sommano situazioni particolari di mancanza di carichi di lavoro e di fine commessa ma quel che non sta in piedi è il piano generale con i 100 licenziamenti.

La direzione, consapevole che possono essere solo una quindicina i cosiddetti prepensionabili che potrebbero essere attratti dal “bonus”, ha in mente un taglio drastico per arrivare a ridurre i costi di 100 persone con l’uso della cassa integrazione straordinaria .. e poi fuori con il licenziamento in mano. Altri impegni generici e non vincolanti. L’uso di altri strumenti come la formazione o la ricollocazione devono essere elementi certi che prevedono il passaggio da posto di lavoro a posto di lavoro.

La CUB Informazione e la FLMUniti-CUB propongono, perciò, a lavoratrici e lavoratori una linea sindacale che imponga alle aziende di tenere conto della responsabilità sociale per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti.

In diverse aree sono presenti interinali (a somministrazione) e tempi determinati che sono utili e necessari e che, perciò, dovrebbero trovare, in una sanatoria con le assunzioni, la possibilità di evitare di essere discriminati nell’uso degli ammortizzatori sociali.
La possibilità di portare avanti delle proposte diverse da quelle che ha in mente la direzione dipende anche dalla forza sindacale (che si misura anche con gli iscritti) e dal sostegno alle proposte alternative.

Andremo all’incontro in Unione Grafici il 23 luglio per portare queste ragioni ma senza la lotta non ci regaleranno nulla.

Secondamano: partita la procedura dei licenziamenti collettivi per 76 lavoratori su 161

Comunicato sindacale – 15 luglio 2009

Ieri è partita la procedura dei licenziamenti collettivi per 76 lavoratori su 161.

Le RSU e le organizzazioni sindacali di Torino e Milano indicono
un’ora di sciopero con assemblea
domani giovedì 16 luglio 2009
dalle ore 11,30 alle 12,30

La partecipazione allo sciopero e alla assemblea possono essere un segnale importante per preparare al meglio il primo incontro che si terrà venerdì 17 presso la sede di Unione Grafici.
Invitiamo lavoratrici e lavoratori a partecipare allo sciopero.

RSU Editoriale Secondamano, Slc-Cgil e Cub Informazione Milano

Appello per solidarietà e/o scambio opinioni e valutazioni

Lettera aperta

Ai segretari generali dei metalmeccanici, confederali e ai responsabili uffici vertenze legali di:
Fiom e Cgil, Fim e Cisl, Uilm e Uil, Cobas Privato e Confederazione Cobas, Sdl intercategoriale, Slai Cobas, e altri sindacati.
e.p.c. alle redazioni delle riviste giuridiche e altri interessati

Appello per solidarietà e/o scambio opinioni e valutazioni.

Ibm: 3 giorni di sospensione al delegato che durante l’orario di lavoro usa Facebook. La prima volta di una sanzione ingiusta e sproporzionata. E che arriva dopo una campagna di protesta (tramite Facebook) contro viaggi premio a manager e famiglie.

In IBM esistono centinaia di gruppi di lavoro per gli affari aziendali che prevedono l’utilizzo di Facebook; l’accesso a internet è libero. Altri utilizzi (vedi Skype) sono vietati dal regolamento interno esplicitamente.
Il delegato FLMUniti-CUB Davide Barillari viene colpito da una contestazione disciplinare con motivazioni generiche che fanno riferimento all’uso di Facebook, nonostante alle giustificazioni previste dallo statuto dei lavoratori si sia cercato di evidenziare l’uso abnorme di una contestazione disciplinare per la prima volta in IBM su questi temi la direzione ha deciso il massimo della pena con i tre giorni di sospensione.
Chiediamo solidarietà e un vostro segnale di protesta perchè non è ammissibile che ciò avvenga nel caso di una prima volta della fattispecie contestata e della prima volta di una contestazione al lavoratore e il fatto che sia anche delegato sindacale (che organizza proteste va da sé…) rende evidente la necessità di non lasciare isolato il caso per evitare che costituisca un eventuale precedente negativo.
Purtroppo siamo costretti oltre che a continuare le proteste anche a percorrere le vie legali.
L’atteggiamento di IBM che abusa del regolamento disciplinare provoca intralcio alla giustizia che ha un sovraccarico di problemi e questa ostinazione della multinazionale appare ulteriormente scandaloso.
In attesa di un Vostro cortese riscontro Vi alleghiamo documentazione utile a farVi una opinione sul caso e restiamo disponibili ad ogni eventuale chiarimento.

Tolto il presidio Ahlstrom di Gallarate, continua la lotta

Nei giorni scorsi si è conclusa, dopo cinque mesi, la vertenza con l’azienda Finlandese Ahlstrom Milano.

Quattro gli stabilimenti interessati, Cressa (No), Gallarate (Va), Carbonate e Mozzate (Co), 59 esuberi dichiarati su 190, 55 lavoratori sono andati in mobilità volontaria con incentivo di 26000.00 euro.

I lavoratori di Gallarate ritornano a lavorare negli stabilimenti di Cressa e Mozzate. Solo cinque sono andati in mobilità volontariamente.
Dalle previsioni iniziali con chiusura dello stabilimento di Gallarate si prospettava la perdita del posto di lavoro per tutte le maestranze di Gallarate, circa 20. La lotta portata avanti in questi mesi, ha dato i risultati della conservazione del posto di lavoro, se pur in altri stabilimenti.

Giovedì 16 luglio i lavoratori Ahlstrom di Gallarate tolgono i gazebo installati da cinque mesi davanti ai cancelli.

Esprimono un ringraziamento a tutti coloro che hanno solidarizzato in questi mesi con la loro lotta. Ringraziano gli organi di stampa che li hanno sostenuto parlando del lungo presidio e li invitano a presidiare il momento della smobilitazione per dimostrare loro la soddisfazione dopo una dura lotta che rimarrà nel territorio.

09 luglio 2009

IL 10 LUGLIO IN MARCIA VERSO L’AQUILA

AHLSTROM GALLARATE: ha vinto la resistenza dei lavoratori

Dopo il mancato accordo al ministero del lavoro a Roma, venerdì 3 luglio, nella sede dell’ associazione industriali di Borgomanero (No) si trova una soluzione.
Mobilità volontaria con incentivo di 26.000 euro per un totale di 55 lavoratori anziché 59 come voleva l’azienda qualche mese fa.

50 volontari tra Cressa, Mozzate e Carbonate – 5 i lavoratori di Gallarate volontari (pensionabili o già con un posto di lavoro)- Salvi tutti gli altri- verranno ricollocati negli stabilimenti di Cressa (no) o Mozzate e Carbonate (Co).
Non ci saranno più esuberi, salvati cosi altri 4 lavoratori che rischiavano di perdere il proprio posto.
Soddisfazione tra i lavoratori di Gallarate che da mesi bloccavano la fabbrica. Se pur in una situazione di difesa delle proprie condizioni, primeggia la soddisfazione per aver sconfitto con la lotta la prospettiva di perdere tutti il posto di lavoro a Gallarate con la chiusura totale della fabbrica.
Chi vuole scaricare la crisi tutta sulle spalle dei lavoratori, deve sapere che se i lavoratori reagiscono possono cambiare le cose.

Subire senza opporsi, rassegnarsi senza difendere le proprie condizioni di lavoro e di vita può solo finire peggio.
Rivendicare con dignità e forza le proprie ragioni può solo migliorare le condizioni.
A.L.COBAS-CUB che ha seguito dall’inizio tutta la vicenda dei lavoratori Halstrom Milano esprime ancora con più forza la convinzione che se i lavoratori sono uniti informati correttamente e organizzati nel rivendicare i propri diritti,possono cambiare le prospettive.
Sempre sostenuti e affiancati dall’O.S A.L.COBAS-CUB, i lavoratori che hanno presidiato via XXIV Maggio dove ha sede lo stabilimento Halstrom di Gallarate sono stati per il territorio, in questo lungo ultimo periodo un riferimento per tanti lavoratori che hanno o stanno vivendo le stesse condizioni. Molte iniziative anche importante sono partite da luogo del presidio.
Questa esperienza non si esaurisce smobilitando il presidio, ma al contrario sarà una fonte di incoraggiamento per continuare la lotta e sostenere altri lavoratori, affinché cambino le condizioni di sfruttamento-NON PAGHIAMO LA LORO CRISI - più salario più diritti –IL POSTO DI LAVORO NON SI TOCCA.

08 luglio 2009

I 6 eroi di Vergiate hanno dimostrato che la lotta paga

I 6 Lavoratori in sciopero davanti all’Agusta Westland di Vergiate

Hanno Vinto dopo 30 giorni di sciopero consecutivi !

L’Auto Mot Service ed il Consorzio GAM hanno firmato l’accordo, ritirando licenziamenti e trasferimenti, riconoscono il livello adeguato alle mansioni svolte, rispetto delle norme sulla sicurezza, differenze retributive arretrate e rimborso delle giornate in sciopero !


I lavoratori in sciopero rivendicavano principalmente la sicurezza sul posto di lavoro, costretti ad entrare all’interno del macchinario che gestivano per sistemare i vari problemi tecnici e meccanici della macchina. In questo modo Agusta risparmiava tempo, per la rapidità d’intervento, e soldi, per i costi elevatissimi che hanno i tecnici specializzati esterni che riparano quel tipo di macchinario.

Ciò nonostante i lavoratori in sciopero sono stati prontamente licenziati e sostituiti da sei operai, anche grazie alla FIOM Agusta che indicava alla cooperativa i nominativi dei crumiri che dovevano entrare al posto dei 6 in sciopero. Ma dopo 30 giorni di sciopero e presidio, i lavoratori addetti al magazzino automatizzato (bertello) interno alla Agusta Westland di Vergiate, gestito in appalto dal Consorzio GAM tramite la Coop. Auto Mot Service, sono riusciti a farsi ascoltare, obbligando le aziende ad una seria trattativa con la CUB che ha definito con accordo sindacale, la risoluzione dei problemi sull’appalto e l’accoglimento delle loro giuste rivendicazioni.

Oggi possiamo dire che è una giornata importante per tutti i lavoratori precari che subiscono le peggiori condizioni lavorative e salariali, a causa delle esternalizzazioni in appalto.

I 6 eroi di Vergiate hanno dimostrato che la Lotta paga, non si sono arresi davanti ai trasferimenti forzati, non si sono arresi davanti ai licenziamenti, non si sono arresi davanti alle minacce di denuncia dei solerti carabinieri per occupazione di suolo privato, hanno reso evidente la loro condizione di precari usa e getta volantinando e raccogliendo solidarietà da tutti, fino alla vittoria.

Con le loro forze hanno resistito e reso dignitose le loro condizioni di lavoro, nulla gli è stato regalato ma hanno dovuto conquistarsi il rispetto dovuto, dimostrando con la tenacia il valore delle proprie rivendicazioni. Vogliamo quindi ringraziare tutti coloro che hanno dimostrato la propria solidarietà: colleghi, cittadini di Vergiate, militanti della CUB e tutti coloro che hanno dato sostegno alla loro lotta, anche soltanto fermandosi a parlare e sostenere i lavoratori durante il presidio.

Ma vogliamo dare un segnale chiaro e positivo anche a cgil-cisl-uil che, pur avendo tutte le agevolazioni per poter svolgere sindacato all’interno dell’Agusta, in quanto firmatari di ccnl e proni alle logiche concertative e politiche, hanno dimostrato il loro scarso interesse, se non aperta avversione nei confronti dei 6 lavoratori, ci auspichiamo che in futuro si solidarizzi alle lotte dei lavoratori considerando il merito delle questioni, senza considerare l’adesione al sindacalismo di base motivo di emarginazione.

Malpensa: contro gli orari “anormali” consegnate 160 firme

Dopo il presidio al terminal 2, che ha visto la presenza di decine di lavoratori e lavoratrici dell’area 1 di Sea handling di Malpensa, ieri sono state trasmesse alla direzione aziendale ben 160 firme che chiedono: ritorno alle precedenti presenze della turnazione notturna consistente aumento incentivo economico regolarizzazione del volontariato e delle strisce settimanali ritiro dei provvedimenti disciplinari. Considerato che ben oltre la metà dell’organico del check-in di Malpensa ha firmato, la stragrande maggioranza delle lavoratrici e lavoratori, non sono più disponibili a sopportare i turni con inizio 4, 4-30 e 5.

I ripetuti comunicati sindacali che in questi giorni si sono succeduti, stanno a dimostrare la fondatezza delle rivendicazioni dei lavoratori.

05 luglio 2009

7 LUGLIO SCIOPERO GENERALE DEI TRASPORTI

A fronte dei gravissimi fatti accaduti a Viareggio, che hanno comportato un numero rilevantissimo di vittime e feriti, CUB, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale indicono per martedì 7 luglio uno sciopero generale dei Trasporti.

L'azione di sciopero è indetta a difesa della sicurezza e dell'incolumità dei lavoratori e dei cittadini utenti dei trasporti, che non possono rischiare o perdere la vita per motivazioni che hanno a che vedere con la mancanza o la carenza di controlli e di misure atte a rendere massima la tutela della sicurezza.
Lo sciopero avrà la seguente articolazione:

Settore Ferroviario -
4 ore di sciopero dalle ore 10.00 alle ore 14.00;
Settore Trasporto pubblico locale e trasporto merci e logistica -
4 ore nel rispetto delle fasce protette localmente definite, che saranno comunicate singolarmente;
Settore Trasporto Aereo -
1 ora di sciopero dalle ore 10.00 alle ore 11.00;
Settore Trasporto Marittimo -
1 ora di sciopero all'inizio di ogni partenza.

pacchetto sicurezza: Inutile, dannoso, anzi pericoloso

lettera aperta del Presidente SIMM a margine dell’approvazione del "pacchetto sicurezza"
“Inutile, dannoso, anzi pericoloso”: titolavamo così il nostro comunicato del 20 ottobre 2008 alla notizia dell’emendamento al “pacchetto sicurezza” di 5 senatori leghisti che volevano abrogare il divieto di segnalazione nei confronti di immigrati privi di permesso di soggiorno che si rivolgono alle strutture sanitarie (comma 5, art. 35 del D.ivo 286 del 1998). Da quel giorno un impegno costante per contrastare una simile iniziativa che ha aggregato nel tempo gruppi, associazioni, sindacati, ordini professionali ... parlamentari di tutti gli schieramenti e che, dopo una prima approvazione in Senato, era il 5 febbraio 2009, a seguito anche di una forte mobilitazione di piazza, anzi di piazze (era il 17 marzo 2009 e si è manifestato contemporaneamente in quasi 50 città italiane con lo slogan “noi non segnaliamo” - “noi non segnaliamo day”), quello specifico articolo emendativo viene stralciato dal disegno di legge il 27 aprile 2009. Il Ddl viene successivamente approvato con tre voti di fiducia alla Camera il 14 maggio 2009, ed ancora con tre voti di fiducia, senza alcuna modifica, è approvato definitivamente al Senato il 2 luglio 2009.