28 giugno 2009

scarsa tutela per lavoratori di azienda in crisi trasferita

Corte di giustizia europea 11.6.2009.
L’Italia non rispetta la direttiva europea del 2001 sulla tutela dei lavoratori in caso di trasferimento di un’azienda in stato di crisi. I giudici europei hanno dunque accolto ieri 11 giugno il ricorso presentato dalla stessa Commissione europea contro la legge italiana del 1990. Inaccettabile per Bruxelles che con la legge italiana i lavoratori perdano il diritto al riconoscimento della loro anzianità, del trattamento economico, delle qualifiche professionali, nonché il diritto a prestazioni di vecchiaia derivanti dal regime di sicurezza sociale legale e il beneficio del mantenimento, per un periodo minimo di un anno, delle condizioni previste dal contratto di lavoro. Il bello è che l’Italia non ha mai contestato che la legge 428 del 1990 privi di quelle garanzie i lavoratori trasferiti, ammessi al regime della Cassa integrazione guadagli straordinaria in virtù dell'accertamento dello stato di crisi dell’impresa (legge 675/1977). Essa sostiene tuttavia che tale esclusione è conforme alla direttiva 2001/23, che a suo avviso prevedrebbe una garanzia facoltativa e consentirebbe espressamente di derogare alle garanzie obbligatorie.