08 marzo 2009

La violenza sulle donne non ha passaporto

Le principali forze politiche continuano a rappresentare la violenza contro le donne come opera di stranieri e sconosciuti utilizzando in modo strumentale episodi di violenza in cui sia implicato effettivamente uno straniero per giustificare campagne mediatiche a sfondo xenofobo e l’adozione di misure securitarie il cui risultato è solo quello di alimentare la paura e il sospetto. In qualche modo anche questa strumentalizzazione politica è un ulteriore violenza nei confronti delle donne.
Per sradicare la violenza degli uomini è necessario quindi rompere con la cultura diffusa che la produce, impegnandosi per un cambiamento culturale e sociale nei modelli maschili dominanti. In particolare, occorre promuovere una riflessione soprattutto all’interno dell’universo maschile non solo sul tema specifico della violenza contro le donne, ma anche su ciò che questa violenza dice della sessualità maschile e delle relazioni tra uomini e donne.
Tutto ciò nella consapevolezza che la violenza sulle donne chiama in causa tutti gli uomini che continuano a muoversi dentro categorie del maschile generalmente condivise, cioè dentro un ordine simbolico che seppure profondamente in crisi è ancora quello patriarcale.