17 febbraio 2009

COME SI TRATTANO LAVORATRICI/ORI NEI SUBENTRI DI APPALTO ALL’INTERNO DELLA COMPAGNIA LSG SKY CHEFS DI MALPENSA ?

COME SI TRATTANO LAVORATRICI/ORI NEI SUBENTRI DI APPALTO ALL’INTERNO DELLA COMPAGNIA LSG SKY CHEFS DI MALPENSA ?
SEI IMMIGRATO, POVERO, RICATTABILE, ACCONDISCENDENTE ALLE PEGGIORI CONDIZIONI DI LAVORO, NON PRETENDI UN SALARIO DIGNITOSO, NON ADERISCI AL SINDACATO? SI?

BENE ALLORA SEI UN OTTIMO ASPIRANTE "SOCIO-LAVORATORE" PER GLI APPALTI SKY CHEFS, VERRAI CONTATTATO DALLA COOPERATIVA DI TURNO CHE PER LAVORARE A CONDIZIONI DI SFRUTTAMENTO TI CHIEDE ANCHE DI PAGARE LA QUOTA AI TUOI PADRONI !

IN CASO CONTRARIO SEI FUORI DAL TUO POSTO DI LAVORO !

è così che si sono ritrovati senza lavoro e senza neppure le loro spettanze da TFR 23 tra lavoratrici e lavoratori immigrati nonostante avessero sempre fatto il loro dovere "senza dare fastidi" e pagati molto meno dei loro colleghi diretti dipendenti della ditta committente.
In breve è la condizione sine qua non per essere accettato come "socio-lavoratore" presso queste cooperative di servizi a basso costo, a cui le compagnie come la LSG Sky Chefs affidano i lavori più pesanti, senza curarsi delle condizioni disumane applicate ai lavoratori e su cui si scaricano i costi.

Lavoratrici e Lavoratori usa e getta

La LSG SKY CHEFS spa che ostenta d’essere tra le prime aziende nella distribuzione di pasti sui voli aerei, si dimostra del tutto disinteressata nei confronti di coloro che creano con il proprio lavoro ciò di cui l’azienda si vanta.
Il servizio pulizie e lavaggio legato al servizio catering è stato ceduto per appalto a varie cooperative ormai da tempo, ma fin dall’inizio le cooperative che si sono alternate (C.I.S., Archimede) hanno sempre dimostrato tutta la loro arroganza ed allergia alle regole sancite, misconoscendo semplici diritti come la retribuzione prevista da ccnl o il semplice riconoscimento dei diritti sindacali.
Il 1° dicembre 2008 si è consumata l’ennesima beffa a danno delle lavoratrici e lavoratori impegnati nel lavaggio e pulizia all’interno della LSG Sky Chefs, per motivazioni ancora poco chiare si è deciso di sospendere l’appalto alla cooperativa Archimede Logistica & packaging passandolo alla cooperativa Servi Gest, di conseguenza sono fioccate le lettere di licenziamento per tutti e le proposte di assunzione solo per una parte e senza il pagamento di quanto gli era dovuto, compreso il TFR, o la restituzione della quota associativa trattenuta ogni mese in busta paga.
Inoltre i 23 licenziati, lavoratrici e lavoratori immigrati da ogni angolo del pianeta, hanno scoperto che a causa del mancato pagamento della contribuzione prevista da parte della cooperativa, non gli spetta neppure l’assegno di disoccupazione, senza considerare che con il licenziamento subito si ritrovano anche la scadenza del proprio permesso di soggiorno.

Come risparmiare peggiorando le condizioni di lavoro

Esternalizzare i servizi di pulizia o lavaggio è uno dei meccanismi che le aziende utilizzano per risparmiare, non certo a causa della crisi, visto che la moda delle esternalizzazioni è ormai più che decennale e legata a periodi non sospetti riguardo a quanto sta accadendo oggi.

Il problema è che il risparmio lo si attua sulle spalle di chi lavora, il gioco e sempre uguale:
  • l’azienda committente decide che parte delle mansioni svolte all’interno della propria linea produttiva possono essere svolte da altre ditte appaltanti;
  • quindi decide di commissionare il servizio in appalto cedendolo a chi si offre al minor costo;
  • ovviamente il minor costo spesso si lega a cambi di regole normative e retributive nei confronti dei lavoratori oggetti dell’esternalizzazione;
  • il gioco è fatto, l’appalto lo si cede ad una cooperativa o consorzio di cooperative che al posto di trattare lavoratrici e lavoratori come dipendenti, li integra come "soci-lavoratori", facendogli pagare una quota societaria trattenuta direttamente dal salario ed applicandogli statuti ed atti costitutivi peggiorativi del CCNL di settore sia nella paga che nelle tutele;
  • come se non bastasse anche i contributi individuali dei lavoratori diminuiscono, oltre ad abbassare la già vaga possibilità di un futuro pensionistico, spesso ci si ritrova licenziati senza neppure aver diritto all’assegno di disoccupazione, grazie al fatto che la cooperativa per cui si è lavorato non ha versato la prevista contribuzione minima.

Vogliamo il Pane e anche le Rose

Come nel celebre film di Ken Loach, oggi la lotta è rappresentata da lavoratrici e lavoratori immigrati, costretti alle peggiori condizioni lavorative, ricattati dalle leggi che incatenano la propria vita precaria al permesso di soggiorno legato al rapporto di lavoro, una forma di ricatto che peggiora ulteriormente le proprie condizioni lavorative e sociali in cambio di "un pezzo di pane".

La lotta di chi oggi rappresenta l’avanguardia del precariato ha un valore generale per tutti coloro che subiscono i peggioramenti normativi ed economici del mondo del lavoro, le norme applicate agli stranieri non sono altro che le future condizioni di lavoro che vengono/verranno applicate in modo generalizzato a tutta la classe lavoratrice sull’onda della crisi economica attuale.

Il rischio certo è che se non si attua una vera azione solidale tra i lavoratori, la crisi continueremo a pagarla noi tutti, a prescindere dalla nazionalità di origine ed i meccanismi reazionari messi in campo dalle leggi dei vari governi italiani,danno costantemente l’indicazione di "dividi et impera".
Pacchetti sicurezza ad hoc su onde securitarie dettate da cronache nere, centri di "accoglienza" sempre più vicini a lager, leggi raziali come quella di chiedere ai medici di denunciare gli immigrati senza documenti che dovessero aver bisogno di cure mediche, veri e propri uffici di delazione in cui i cittadini si possono recare per denunciare gli immigrati con la sola colpa di non avere permesso di soggiorno; tutto ciò da una chiara idea della decadenza sociale e culturale di questo paese senza memoria che dimentica ciò che ha già subito in epoche non lontane.

Il tutto si dimostra perfettamente utile al dilagante sfruttamento degli immigrati da parte delle cooperative di servizi come quelle citate, ma ancor più dal lavoro nero che rappresenta l’azienda con il maggiore fatturato in Italia, da una parte si rendono invisibili e ricattabili i lavoratori e dall’altra li si sfrutta come animali da soma.
È per tutto ciò che oggi la lotta di questi uomini e donne non è soltanto per permettersi il Pane, ma per rivendicare anche le Rose, condizioni lavorative umane che li rendano liberi dal ricatto permanente e che possano dare una reale prospettiva di miglioramento sociale.

Rivendichiamo il diritto al lavoro sia nei confronti del committente dell’appalto LSG Sky Chefs che nei confronti della cooperativa Servi Gest appaltante del servizio:

• tutti i dipendenti licenziati siano reintegrati sul posto di lavoro
• il pagamento delle mensilità arretrate
• il pagamento del TFR
• il diritto riconosciuto di organizzarsi con il sindacato

Sindacato di Base Unito di Varese e Provincia per il Patto di Base