20 dicembre 2008

Comune Gallarate: Nessuna sicurezza nei luoghi pubblici di lavoro

Presentato un esposto alle strutture di controllo. Un lavoratore è caduto dopo il crollo del pavimento lo scorso 18 novembre e le carenze sarebbero molte e diffuse.
Sicurezza sul lavoro, gli iscritti all'associazione lavoratori Cobas delle Rsu del Comune denunciano uno stato di abbandono preoccupante di alcuni edifici pubblici. «Ancora una volta, a causa delle assenze di interventi concreti in materia e di recenti ed inquietanti episodi, si rende necessario chiedere l’intervento delle strutture di controllo territoriale per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma anche degli utenti.
Il 18 novembre scorso, ad un utente dello Sportello Unico di via Ferraris 9, è letteralmente crollato il pavimento sotto i piedi – denunciano dal sindacato -. Un edificio, quello, dove sono ubicati il Comando Vigili e lo Sportello Unico Attività Produttive, di proprietà di una società di cui il Comune detiene il 49% delle quote azionarie, ma a cui il Comune paga l’affitto per l’uso di una parte dell’immobile (finanza creativa?).
Un edificio totalmente ristrutturato, che fin dall’inizio ha mostrato una serie di problemi. Rubinetti dell’acqua calda da cui usciva quella fredda e viceversa, docce calde non funzionanti, impianto antincendio fuori uso da oltre un anno, problemi con l’aria condizionata (pare che per evitare la condensa nei tubi, d’estate veniva accesa sia l’aria condizionata, sia la caldaia, o almeno così è stato informalmente detto a chi chiedeva spiegazioni) e ultimamente il crollo di parte del pavimento galleggiante, sulla cui stabilità ci sarebbe molto da ridire.
A tutt’oggi non è stato né preventivato né effettuato alcun intervento risolutivo – prosegue la nota delle Rsu dell'ALCobas -. Vista la criticità di questa situazione e di quanto accade in biblioteca, al fine di tutelare la salute dei dipendenti, ma anche degli utenti, è stato chiesto l’intervento delle strutture di controllo territoriale.
Eppure è da quando è stato previsto il trasferimento delle Attività Economiche e del Comando di Polizia Locale nell’ex edificio Enel di via Ferraris che si chiede un incontro per valutare rischi e soluzioni per la salute e la sicurezza dei lavoratori e per definire come riorganizzare i servizi. Invece, la logica è sempre la stessa: evitare qualunque confronto, con la conseguenza che si mettono a rischio lavoratori e servizi.
Le Rsu, consapevoli che con le nuove normative la possibilità di assumere è stata fortemente limitata, hanno chiesto invano di discutere di Piano assunzionale, di pianta organica, di regolamento per la mobilità interna (inesistente in questo comune) partendo dagli elementi di criticità e dai carichi di lavoro dei vari uffici, per definire come gestire al meglio le risorse umane.
Invece, come al solito, si è deciso di procedere in perfetta solitudine con criteri sconosciuti, esattamente come si è evitato di discutere delle integrazioni del fondo 2008, nonostante ciò era previsto nel contratto decentrato sottoscritto tra Rsu e amministrazione.
Purtroppo, la ricaduta concreta di questa assenza di confronto sull’organizzazione del lavoro e degli uffici sta già producendo effetti devastanti. Particolarmente critica e sintomatica di una situazione generale è la situazione dello Sportello Unico Attività Produttive. A luglio di quest’anno la Regione Lombardia ha modificato la normativa in materia di Attività Produttive, rendendo improrogabile la creazione di uno Sportello Unico per tali attività, dove gli utenti, possono presentare le Diap (Denunce Inizio Attività Produttive).
Con specifico atto di giunta è stato quindi costituito tale Sportello, che dovrebbe funzionare da interfaccia con l’utenza. Peccato, però, che invece di incrementare il personale presente, questo è stato ridotto all’osso (al di là di qualunque logica e buon senso, invece di investire su un servizio innovativo e strategico lo si depotenzia). Prima vi erano tre persone che si occupavano della parte tecnica edilizia (che richiede una specifica competenza e relativi titoli di studio), ora il servizio è parzialmente assicurato da una sola persona; e come se non bastasse è stato ridotto di un unità anche il personale che si occupa della parte commerciale ed amministrativa.
Di tale situazione e dei relativi problemi, unitamente alla richiesta di discutere della modifica dell’organizzazione del lavoro, come peraltro prevede il contratto nazionale, è stata informata l’amministrazione, rimasta come al solito senza alcuna risposta. Ancor più spiacevole e miope, visto che l’attuale Governo ha stabilito limitazioni incredibili in materia di sostituzione del personale, è il balletto che qualcuno sta facendo in alcuni uffici, per spostare una parte di quel poco personale rimasto in organico, a Fondazioni o altre strutture private. Che strana concezione è del bene pubblico?».