14 gennaio 2010

Attivo delegati CUB/RdB-SdL Int. Varese 18 dicembre 2009

Ordine del Giorno
Il nuovo sindacato unitario nascerà molto probabilmente in primavera 2010 dalla fusione tra SdL e RdB a cui si aggiunge una parte della Cub tra cui la CUB di Varese, a Varese dobbiamo preparare il terreno per arrivare all’appuntamento del nuovo soggetto con la consapevolezza di lavorare insieme ad SdL e RdB condividendone i principi, gli scopi e gli obiettivi, per fare ciò è necessario sfruttare tutto il tempo che rimane per iniziare a collaborare nelle iniziative e nelle lotte, fianco a fianco, per evitare errori che, nel recente passato, ci hanno creato delle situazioni da cui non è stato facile uscire.
L’attivo dei delegati riunito a Varese nella sede di via de Cristoforis 5, il giorno Venerdì 18 dicembre 2009 propone di avviare fin da subito un’attività congiunta tra SdL RdB e CUB della nostra provincia con iniziative sintetizzate in 5 punti:

1. istituire una commissione congiunta tra CUB/RdB e SdL Int. della provincia di Varese composta di almeno due componenti per ogni organizzazione sindacale, allo scopo di armonizzare le tre organizzazioni in previsione dell’unificazione prevista per il 2010;

2. avviare delle iniziative sul territorio della provincia per fare fronte comune contro la crisi che, anche a Varese, sta producendo licenziamenti e cassa integrazione;

3. intensificare la propaganda al nuovo progetto di unificazione, coinvolgendo maggiormente i mass-media locali;

4. coinvolgere nelle iniziative nella nostra provincia anche Confederazione Cobas e Slai Cobas oltre che gli altri sindacati di base presenti sul territorio;

5. invitare il Comitato costituente del nuovo soggetto a velocizzare, per quanto possibile, la costruzione del nuovo soggetto sindacale di base o in ogni caso arrivare a maggio 2010 con una struttura condivisa onde evitare ulteriori slittamenti sulla data di unificazione.

Approvato all’unanimità dall’attivo dei delegati

Le segreterie di CUB, RdB e SdL Int. prendono atto di quanto deciso dai delegati e si attivano per dare seguito alle decisioni prese.

Le segreterie
CUB/RdB/SdL Int. di Varese e Provincia

Il tempo della carota... e del bastone

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati
Bertolt Brecht

Con l'eleganza di un branco di cinghiali il blocco di interessi che sostiene il TAV sta rilanciando l'iniziativa per imporre la costruzione del treno ad alta voracità.
Questi signori si sentono oggi forti, governo nazionale e locale, grandi mezzi di comunicazione, partiti di governo e di "opposizione" si schierano a favore di un progetto caratterizzato da un costo spaventoso e da un altrettanto spaventoso impatto ambientale.
D'altronde è questa la vera ragione della mobilitazione del blocco tavista: privatizzare i beni comuni, appropriarsi di ricchezza pubblica, garantirsi robusti profitti a spese della comunità.
Un progetto tanto semplice quanto sciagurato, per realizzare un'opera inutile e devastante.

Il movimento NO TAV, che ha maturato negli anni una riflessione seria ed approfondita sulla difesa dei beni comuni ed una pratica di mobilitazione e di lotta che coinvolge in prima persona le popolazioni direttamente interessate, sta dando una risposta forte con presidi, assemblee, iniziative sul territorio.

Noi riteniamo che oggi il nostro compito principale sia sviluppare un'azione capace di contrastare sul piano generale l'azione del blocco tavista, che coinvolga la popolazione di Torino e dei comuni circostanti, i lavoratori e le lavoratrici, le rappresentanze sindacali aziendali su alcuni obiettivi condivisi che proponiamo al confronto:

1. utilizzo della ricchezza sociale non per grandi opere nocive e per spese militari ma per garantire investimenti socialmente utili, il diritto al lavoro, al reddito, ai servizi, all'abitazione, attraverso la sistemazione del territorio, la valorizzazione delle risorse locali, la messa in sicurezza degli uffici pubblici;

2. sviluppo di un sistema di trasporti pubblico che ponga al primo posto le esigenze dei lavoratori e dei cittadini. Non ci interessa né ci serve una fantomatica Alta Velocità ma, casomai, un'Alta Qualità delle ferrovie e del trasporto urbano che oggi ci garantiscono al massimo carri bestiame, per non parlare degli incidenti che colpiscono lavoratori e pendolari;

3. tutela della salute nelle aziende e sui posti di lavoro. Su questo terreno proprio nella nostra città la CUB e l'assieme del sindacalismo di base sono da anni fortemente impegnati contro tutte le nocività, le morti e gli incidenti sul lavoro, il diritto alla sicurezza.

La Confederazione Unitaria di Base, di conseguenza, sosterrà tutte le mobilitazioni decise dal movimento NO TAV e si impegna a sviluppare nelle aziende e sul territorio una campagna di informazione e mobilitazione a sostegno del movimento stesso.

Confederazione Unitaria di Base Corso Marconi 34, 10125 Torino

11 gennaio 2010

Chi si indigna per Fathima?

Serve ancora parlare di indignazione?
Non credo, ormai la soglia è stata superata e da tempo, per le donne, gli immigrati, gli operai espulsi dal lavoro e quindi dalla esigibilità dei diritti e dalla dignità.
La storia di Fathima racchiude tutto ciò.
Si era sposata con un connazionale, non aveva avuto figli, il marito l’ha abbandonata perché la credeva sterile, lei non stava bene e poco dopo la separazione ha scoperto di essere incinta.
La bambina è nata in Italia eppure, per la stampa locale, “è ben integrata all’asilo” come si trattasse di un corpo estraneo che viveva ad Acquanegra Sul Chiese giunta da chissà dove.
Fathima era rimasta sola, lavorava come colf e badante in regola, ultimamente non stava bene ma non voleva chiamare il medico ed assentarsi perché rimanere a casa poteva significare perdere il lavoro.
A 43 anni ha avuto un malore, è stata male e si è accasciata al suolo, morendo.
La sua bambina, 5 anni, le è stata accanto credendo dormisse, così ha detto ad un amico che è andato a cercarla, perché non rispondeva al telefono.
E’ così che va. Persone che vivono nell’ombra a Mantova come a Rosarno, al di là della condizione umana leggermente migliore. Ma sempre sole, sempre integrabili, mai cittadini e cittadine.
Punite dalla vita, dalle consuetudini sociali che costruiscono fino all’ultimo tassello della (sotto)cultura della nostra civiltà: perché hanno la pelle scura, perché sono donne e, per un motivo qualsiasi, magari legato alle condizioni di salute, non riescono o non vogliono tenere il passo imposto dalle condizioni ineliminabili poste dal pregiudizio, dalle morali religiose, dalle scelte sociali ed economiche che considerano le persone utili solamente come mezzi per produrre -quando servono- ed essere cacciati, isolati, emarginati –quando non servono più- in base al principio dominante oggi in voga: il razzismo, quello eclatante delle ronde calabresi ma anche quello strisciante che solo l’ipocrisia connaturata ad un modello di sviluppo basato sul profitto e sull’egoismo, sa rendersi persino pietoso.
Quello che interessa è lavorare servendo per poco, per niente, senza pretese, senza diritti, così che siano sempre più persone ad avere paura al posto della coscienza e le loro schiera si possa rimpolpare ogni di giorno di più e la lotta per difenderlo, quel lavoro e la sua dignità, divengano desueti nella sua operatività quanto nella concezione che possano ancora esistere.
Allora saranno molti di più a non dover chiamare il medico per paura di restare disoccupati, a lavorare per 25 euro (forse) al giorno e i padroni del vapore avranno ancora più possibilità di scelta nello sfruttare, dividere ed escludere perché alla fine possano restare veramente in pochi “eletti” a godere dei previlegi che sostituiranno i diritti.
Non ci sarà nemmeno più bisogno di invocare la modifica della Costituzione.
Quella Carta in qui riponiamo le speranze della democrazia dell’eguaglianza, l’hanno già resa carta straccia.

Chi si indigna per Fathima?
Mantova 10 gennaio 2010
Monica Perugini

09 gennaio 2010

Mediaset: sciopero il 10 e l’11 gennaio

La CUB Informazione
e lo SLAI Cobas
sostengono lo sciopero di tutti i lavoratori e le lavoratrici del gruppo Mediaset a livello nazionale ed invitano i lavoratori e lavoratrici a partecipare alla mobilitazione.

Da tempo sosteniamo che oscure manovre si agitavano alle spalle dei lavoratori. Il rinvio del rinnovo del contratto integrativo è stato un chiaro segnale delle intenzioni di questa azienda.

La cessione del settore trucco, acconciature e sartoria ad una società esterna è solo il primo tassello di un domino che vedrà cadere uno dopo l’altro interi settori produttivi?
Alla luce di questi avvenimenti dobbiamo chiederci se l’obbiettivo dell’azienda sia la dismissione di Videotime? O di molte parti di Mediaset?

La cessione di rami d’azienda da parte del principale gruppo televisivo privato che fa capo al Presidente del Consiglio non trova ragione in un reale stato di crisi ma in una scelta politica. Mediaset non è una azienda in crisi, se è vero che gli incassi pubblicitari sono rimasti stabili nel 2008 il fatturato ha continuato a crescere con un aumento del 4,2 %.
La stessa Mediobanca prevede un aumento del titolo per il 2010. Dunque la scelta è quella, tutta politica, di fare di questo paese una repubblica non più fondata sul lavoro. Un paese in cui vada definitivamente a sparire il lavoro a tempo indeterminato, il “lavoro fisso”, la garanzia del futuro e della pensione, per lasciare posto alla totale deregolamentazione, al lavoro precario e nero. Questo il segnale che viene da Mediaset a tutti gli imprenditori del paese.
Non sappiamo se l’obbiettivo finale è quello di vendere (forse già hanno venduto) Videotime o l’intero gruppo Mediaset, certo è che i segnali sono preoccupanti e che la dismissione del settore trucco, acconciature e sartoria potrebbe essere solo il primo tassello di un domino che travolgerà intere professioni, posti di lavoro, famiglie.
Per questo cercheremo di fare argine ad una simile catastrofica deriva che travolgerà non solo i dipendenti Mediaset, non solo tutti i lavoratori dell’indotto che già oggi operano in condizioni da paese incivile, ma darà il via libera alla distruzione sistematica di qualsiasi garanzia occupazionale.

Lo sciopero del 10 e 11 gennaio è solo la prima risposta di protesta a cui seguiranno altre giornate di lotta che cercheremo di organizzare allargando la partecipazione a tutta la categoria dei lavoratori del Broadcast.

Lì, 8 gennaio 2010

06 gennaio 2010

Applicazione Sospensione Mutui per i destinatari di interventi a sostegno del reddito

Per semplificare gli adempimenti e favorire una corretta applicazione delle previsioni contenute nell’accordo quadro è stata stipulata il 5 agosto 2009 una convenzione tra ABI MEF ed INPS con la quale, per consentire la verifica del requisito autocertificato dagli assicurati necessario per la prevista sospensione delle rate del mutuo, l’INPS si impegna a rendere disponibile alle Banche la consultazione delle informazioni strettamente necessarie al controllo dei requisiti attraverso una connessione telematica fra reti informatiche, secondo modalità previste dalla convenzione stessa.

maternità/paternità: diritto del padre ai riposi giornalieri in caso di madre casalinga

Il padre lavoratore dipendente ha diritto ai riposi giornalieri anche nel caso in cui la madre casalinga, indipendentemente da situazioni di comprovata oggettiva impossibilità.
Il padre dipendente, pertanto, in tali ipotesi ed alle condizioni indicate, può fruire dei riposi giornalieri, nei limiti di due ore o di un’ora al giorno a seconda dell’orario giornaliero di lavoro, entro il primo anno di vita del bambino o entro il primo anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato (artt. 39 e 45 del D.Lgs. 151/2001).

Energia, dagli incentivi ai produttori ai benefici per i consumatori

A partire dal 2010 i prezzi dell'elettricità potranno essere più competitivi e gravare meno sui consumatori. Come previsto dalla L. 99/09 (Legge Sviluppo), dal prossimo anno potranno essere anticipatamente risolte le convenzioni CIP 6/92, che stabiliscono prezzi incentivati per l'energia elettrica, prodotta, tra l'altro, da impianti alimentati da fonti assimilate alle rinnovabili. È quanto prevede un decreto del ministro dello Sviluppo Economico, che definisce i meccanismi per la risoluzione facoltativa delle convenzioni in essere con il GSE-Gestore dei Servizi Energetici, altrimenti in scadenza negli anni successivi fino al 2020. Chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilate ha diritto a rivenderla al Gestore Servizi Elettrici ad un prezzo superiore a quello di mercato. I costi di tale incentivo sono finanziati mediante un sovrapprezzo del costo dell'energia elettrica, addebitato ai consumatori finali nelle bollette. L'attuazione del decreto porterà alla possibile uscita dalla produzione di energia degli impianti meno efficienti, consentendo al sistema elettrico di utilizzare risorse per una maggiore competitività a beneficio dei prezzi dell'energia elettrica. Ai produttori che aderiranno volontariamente alla risoluzione anticipata saranno riconosciuti corrispettivi tali da contenere gli oneri che graverebbero sui consumatori, cittadini ed imprese, nel caso le convenzioni andassero a scadenza naturale, pur nel rispetto degli investimenti effettuati.

Piano per l'occupazione delle donne

Il ministro per le Pari opportunità, M. R. Carfagna, e il ministro del Welfare, M. Sacconi, hanno presentato l'1 dicembre 2009, nella sala stampa di Palazzo Chigi, un Piano strategico di azione per la conciliazione e le pari opportunità nell'accesso al lavoro. Cinque le linee di azione individuate: 1) Potenziamento dei servizi di assistenza per la prima infanzia e sperimentazione dei buoni lavoro della legge Biagi per la strutturazione dei servizi privati di cura e assistenza alla persona. 2) Revisione dei criteri e delle modalità per la concessione dei contributi (articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53, riguardante "Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città". 3) Nuove relazioni industriali per il rilancio del lavoro a tempo parziale e degli altri contratti a orario ridotto, modulato e flessibile. 4) La nuova occupazione nel contesto dei cambiamenti in atto: lavori verdi anche al femminile. Infatti, accanto allo sviluppo dei servizi alla persona e alle imprese, sarà particolarmente cruciale, nei prossimi anni, la sfida delle energie rinnovabili. 5) Riportare a Bruxelles il Dossier "Contratti di inserimento al lavoro" per le donne del Mezzogiorno. Ciò in quanto si prevede di aprire un negoziato con Bruxelles sulle ulteriori misure di sostegno e incentivazione della occupazione femminile nel Mezzogiorno, a partire dal contratto di inserimento al lavoro per le donne.
-Un rischio dimenticato: i videoterminali e i loro addetti (articolo)
-F. Di Bono; M. Giovannone: "La tutela della salute e sicurezza nel lavoro nero, irregolare e sommerso" (dossier)
-Il Decreto correttivo del TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (articolo)
Edilizia -La valutazione dei rischi nelle costruzioni edili (dossier)
Formazione -Formazione e addestramento in azienda -
Fondamenti per la sicurezza sul lavoro (dossier)
-Danni, risarcimento erede
- Cassazione Civile Sez. III, n. 21897 del 15 ottobre 2009 (sentenza)
-Linee Guida per la sorveglianza sanitaria di lavoratori esposti ad irritanti e tossici per l'apparato respiratorio (linee guida)
-Intesa consulenti-ministero del lavoro su ispezioni (articolo)
Responsabilità -Responsabilità del delegato alla sicurezza
- Cassazione Penale, Sez. Terza, n. 44890 del 20 novembre 2009 (sentenza)
-Responsabilità del subappaltatore
- Cassazione Penale, Sez. Quarta, n. 42447 del 5 novembre 2009 (sentenza)
-Responsabilità di datore e preposto - Cassazione Penale, Sez. Quarta, n. 40886 del 23 ottobre 2009 (sentenza)
-Normativa nei cantieri autostradali
- Cassazione Penale, Sez. Quarta, n. 26684 del 30 giugno 2009 (sentenza)
-Risarcimento del danno da infortunio
- Cassazione Penale, Sez. Quarta, n. 26664 del 30 giugno 2009 (sentenza)
-Amianto e conseguente morte di 12 lavoratori - Cassazione Penale, Sez. Quarta, n. 41782 del 30 ottobre 2009 (sentenza) http://www.uniurb.it/olympus/index.php?option=com_content&task=view&id=2400&Itemid=7
-Le nuove soglie comunitarie per gli appalti (normativa)
-Onere della prova datoriale in materia di assunzioni in nero
- Cassazione, Sezioni Unite Civili, n. 23206 del 20 ottobre
-3 novembre 2009 (sentenza)
-La finanziaria 2010 approvata con la fiducia da Montecitorio (Ddl Camera 16.12.2009) (normativa)
-Addio alla finanziaria, nasce la legge di stabilità (Ddl Senato 1397-B) (normativa)
-In tema di contratto di lavoro a termine
- Corte Costituzionale n. 325 del 2009 (ordinanza)
-Il contratto di lavoro stagionale con lo stesso datore, per più anni, può essere considerato alla stregua di un rapporto part-time verticale a tempo indeterminato
- Cassazione n. 22823 del 28 ottobre 2009 (sentenza)
-U. Ranucci: "Il contratto di lavoro autonomo occasionale ai sensi dell'art. 2222 c.c.:
disciplina ed ipotesi di applicabilità della c.d. maxisanzione per il lavoro nero a tale fattispecie" (articolo)
-Il lavoro interinale nel secondo e terzo trimestre 2009 attraverso i dati INAIL e FORMATEMP (dossier)
-Amministrazioni locali e stabilizzazione degli LSU
- Corte dei Conti Sez. delle Autonomie n. 22 del 1° dicembre 2009 (sentenza)
-A. Guglielmo: "Il lavoro nell'impresa familiare" (articolo)
-Rilevazione sulle forze di lavoro - III trimestre 2009 (articolo)
-Ministero dell'Economia e delle Finanze
- Decreto 19 novembre 2009
- Perequazione automatica delle pensioni per l'anno 2009.
Valore definitivo anno 2008 (normativa)
-Istituzione delle causali contributo per il versamento, tramite modello F24, dei contributi a titolo di riscatti, ricongiunzioni e computo, di spettanza dell'Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti Pubblici (INPDAP) (risoluzione Agenzia Entrate)