06 luglio 2008

CGIL CISL e UIL Vogliono tappare la bocca ai lavoratori per ridurre ulteriormente i salari

In questi giorni CGIL CISL e UIL stanno concordando la modifica della contrattazione.
Una riforma che impedirà ai lavoratori ed alle lavoratrici di partecipare attivamente alla costruzione delle piattaforme contrattuali, nazionali ed integrative, affidando tale monopolio ai burocrati sindacali.
Secondo CGIL CISL e UIL, i lavoratori e le lavoratrici, ossia le vere parti in causa, sono relegati a svolgere solo un ruolo consultivo dopo la firma dei Contratti, attraverso i soliti Referendum alla Pinochet.
Più che di referendum bisognerebbe parlare di plebiscito (istituto piuttosto diffuso nei regimi dittatoriali), dato che chi chiede una conferma a decisioni già prese, è lo stesso soggetto che controlla i risultati della consultazione.

Al di là di altre considerazioni su questo strano concetto di democrazia, gli intestatari di questa investitura divina, sarebbero gli stessi che in questi ultimi 15 anni hanno contribuito a dimezzare i nostri salari, grazie al precedente accordo del luglio ’93, che ha ancorato gli aumenti contrattuali al tetto di inflazione programmata ed alla produttività.

La realtà ha dimostrato assai più delle parole cosa ha prodotto tale astuta logica sindacale:

- ogni anno i Governi hanno fissato un tetto di inflazione programmata (previsione dell’aumento dei prezzi) vertiginosamente più basso del reale aumento del costo della vita, così mentre i prezzi salivano i salari sono rimasti inesorabilmente fermi;

- la produttività è stata incrementata grazie all’aumento dei carichi di lavoro, ma anche lavorando di più gli aumenti salariali sono rimasti ben al di sotto dell’aumento dei prezzi.
E’ evidente che il contenimento dei salari non ha prodotto alcun contenimento dei prezzi, anzi!Legare i salari alla produttività non solo non ha garantito nessun posto di lavoro, ma ha aumentato vertiginosamente i profitti dei ricchi!

La logica di competere globalmente basandosi sulla riduzione del costo del lavoro, può solo far avvicinare sempre più i nostri salari a quelli dei paesi dove la manodopera viene pagata 1 dollaro al giorno, rendendo le nostre vite sempre più precarie!

In Italia mentre i lavoratori si sono impoveriti, altri si sono arricchiti a dismisura, ed ovviamente, a meno di non appartenere a qualche lobby affaristica, ogni richiamo agli interessi del paese o ad inesistenti interessi comuni è palesemente falso e truffaldino.
Tutto ciò è destinato a peggiorare ulteriormente grazie alla riforma della contrattazione proposta da CGIL CISL e UIL, che prosegue con la medesima filosofia contenuta nell’accordo del luglio ’93, superandola addirittura in peggio!
In pratica il Contratto Nazionale, che verrà rinnovato ogni 3 anni invece che 2 (con ulteriore perdita salariale rispetto al quotidiano aumento dei prezzi), garantirà solo una quota minima, addirittura più irrisoria di quella attuale, mentre una parte degli incrementi verranno affidati alla contrattazione decentrata, che dovrà svilupparsi partendo dalle esigenze delle imprese o delle lobby affaristico finanziarie che gestiscono la pubblica amministrazione (per usare il linguaggio dei burocrati sindacali: in relazione a criteri di produttività, efficienza, efficacia, ecc.).

Al ministro Brunetta, sarebbe meglio ricordare che in questi anni nonostante la continua diminuzione dei dipendenti pubblici e l’aumento dei carichi di lavoro la spesa pubblica è vertiginosamente aumentata, ma non perché è lievitata la spesa per il personale (che l’ex consulente di Craxi definisce “fannulloni”), ma perché ormai la cosa pubblica è amministrata da vere e proprie lobby finanziarie, dove il politicante di turno elargisce soldi agli amici degli amici o alle aziende private vicino al proprio apparato di potere, grazie alle privatizzazioni, alle consulenze e soprattutto ad opere falsamente definite pubbliche (la rotonda più piccola costa 300.000 €, la TAV l’equivalente di diverse finanziarie, il Ponte sullo stretto quasi altrettanto, ecc.).

Così, mentre per i lavoratori dipendenti è sempre più difficile arrivare a fine mese, chi amministra queste imprese non sa come spendere i lauti guadagni!!

In questa situazione, l’unica proposta sensata è quella di riprenderci quanto ci hanno sottratto in questi 15 anni, riportando i nostri salari a livello europeo, senza sottostare ad alcun vincolo!