03 aprile 2008

MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETÀ

PER CHIEDERE IL REINTEGRO DI ANDREA PIANETA.
PER DIRE BASTA ALLA REPRESSIONE E RIVENDICARE :
LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA
Andrea Pianeta ex dipendente ATM nonchè sindacalista RSA, è stato licenziato dall'Azienda in quanto « fastidiosa spina nel fianco » soprattutto in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro.

** 27 febbraio 2004 – Prima contestazione relativa ad una intervista rilasciata al quotidiano Il Giorno che titolava « rischio di attentati terroristici in Metropolitana », seguita da immediata sospensione cautelare dal Servizio e dalla retribuzione oltre che dalla querela con la quale l'Azienda accusa Pianeta di avere sollevato allarmismo ingiustificato.
** 30 aprile 2004 – Seconda contestazione relativa ad un volantinaggio non autorizzato in metropolitana (16/17 marzo 2004) e alla mancata esibizione del titolo di viaggio all'ingresso della stazione metropolitana di Cascina Burrona (18 marzo 2004).

** 11 giugno 2004 – Opinamento di destituzione del Direttore Generale.

** 20 settembre 2004 – Provvedimento di destituzione del Consiglio di disciplina.
** 26 aprile 2007 – Il Tribunale di Milano con sentenza di 1° grado, conferma il licenziamento.
** 21 maggio 2007 – Pianeta compie un atto disperato, tenta il suicidio! Sale su un cavalcavia del metrò a Cernusco sul naviglio e si mette una corda legata a cappio intorno al collo tenendo le forze dell'Ordine in scacco per alcune ore.

** 1 giugno 2007 – Il procedimento penale si risolve positivamente per Pianeta con l'archiviazione, in quanto l'ipotesi accusatoria formulata dall'ATM, per il G.I.P. è palesemente infondata.

** Alla luce di tale archiviazione che di fatto assolve Pianeta dall'accusa più grave, riteniamo che vi siano le condizioni per il reintegro dello stesso attraverso il riesame del caso, subito, senza attendere il lontano processo d'Appello fissato per il 28 gennaio 2009 a causa dei tempi bibblici che purtroppo affliggono la Giustizia italiana! Anche perchè nel frattempo Andrea Pianeta vive in condizioni di indigenza, poichè oltre al lavoro è rimasto senza casa e il tutto gli ha creato seri problemi di salute.

MA ALDILA' DI TUTTO, PERCHÈ DOBBIAMO ACCETTARE INCONDIZIONATAMENTE CHE UN LAVORATORE PAGHI SUBITO LA PENA CON LA PERDITA DEL POSTO DI LAVORO CHE E' LA PROPRIA VITA, ANCHE QUANDO DENUNCIA RISCONTRABILI CARENZE E INADEMPIENZE IN MATERIA DI SICUREZZA ?
NON SAREBBE FORSE PIU' CIVILE E DEMOCRATICO CHE EVENTUALMENTE QUESTI SIA SANZIONATO DOPO L'ULTIMO GRADO DI GIUDIZIO COME AVVIENE PER FATTI MOLTO PIU' GRAVI ???

LUNEDI 7 APRILE 2008
DALLE ORE 10.15 ALLE ORE 12.15
PRESIDIO DAVANTI ALLA SEDE RAI
IN CORSO SEMPIONE –
ORGANIZZATO DALLE OO.SS.
FILDIAI-CILDI * SAMA-CONFAIL * AL COBAS-CUB
E IL Coordinamento Milanese di Solidarietà
“DALLA PARTE DEI LAVORATORI”.

Vi attendiamo numerosi!

Milano, 2 aprile 2008 (c.i.p.)
Fildiai-Cildi-AL CoBas-Cub Trasp-Sama FaisaConf.ail