24 ottobre 2006

AGUSTA: CONTRATTO INTERNO

È ora di cambiare - Piattaforma FLMUniti-CUB

Dopo l’accordo del luglio ’93 abbiamo perso fette di salario,
di pensione, di liquidazione, di diritti e di dignità


1 – recupero economico: ad ogni rinnovo contrattuale rischiamo di perdere gli aumenti ottenuti dal 1996 in poi, è ora di chiedere soldi veri, ultrattivi nel tempo e con il versamento dei relativi contributi previdenziali . Proponiamo di stabilizzare 150 euro al mese come soldi già conquistati nei rinnovi precedenti, e chiediamo per i prossimi 4 anni l’istituzione della 14° mensilità.

2 – prevenzione infortuni: l’azienda continua a vantarsi di aver raggiunto livelli di prevenzione elevati, ma i lavoratori Agusta vivono in ambienti malsani e corrono rischi inutili ogni giorno, intanto Agusta cede a lavoratori esterni le mansioni più pericolose e se ne lava le mani.
Ogni lavoratore deve avere il diritto alla salute. È necessario aumentare le ore per gli RLS e dare l’accesso senza preavviso in tutti gli ambienti. Proponiamo un premio per quei lavoratori che suggeriscono miglioramenti finalizzati alla prevenzione infortuni.

3 – precariato: il lavoro precario sta velocemente trasformando l’economia del paese, chi non ha un lavoro sicuro non può permettersi di pianificarsi la vita e di metter su famiglia; in questo modo l’economia è destinata a fermarsi, la gente non si sposa, non fa acquisti e le fabbriche non hanno più ordinazioni.
Le aziende come Agusta devono assumere a tempo inderminato. Rivendichiamo la necessità che il lavoro precario non superi il 5% degli occupati .

4 – esterni: le cooperative, i co. co. co., il lavoro a progetto ecc. sono questi i lavoratori che entrano in azienda ad eseguire mansioni che un tempo erano svolte da dipendenti Agusta con contratto a tempo indeterminato; Noi pensiamo che questo sia solo il modo per precarizzare ulteriormente il lavoro pagandolo meno, per questo motivo tali lavoratori devono rientrare nel computo del 5% degli occupati previsto dal punto 3.

5 – decentramento produttivo: aprire siti produttivi in Polonia o in Ucraina solo perché i lavoratori costano un quinto, lavorano il doppio e non hanno diritti è cosa inaccettabile, la dignità del lavoratore deve essere sempre al primo posto; Agusta, in appositi periodici incontri deve illustrare alle RSU e alle organizzazioni sindacali provinciali quali siano le sue strategie.

6 – professionalità: finora i riconoscimenti professionali hanno portato vantaggio ai “soliti amici”, noi proponiamo, come alternativa al sistema EPA-ERA, un riconoscimento professionale che premi il lavoro di tutti, chiediamo di inserire 6 scatti di anzianità per il 4° livello e ulteriori 6 scatti per il 5° livello.
FLMUniti-CUB Agusta settembre 2006
L’accordo del luglio 93 ha dato alle aziende la possibilità di applicare i rinnovi dei contratti interni senza versare buona parte dei contributi previdenziali e senza che i relativi aumenti concessi siano ripartiti sugli istituti della busta paga (scatti di anzianità, ecc..); tutto ciò ha contribuito ad aumentare la ricchezza dei padroni, ad impoverire sempre più gli stipendi dei lavoratori ed ha messo in crisi il sistema previdenziale pubblico. Questa situazione, balzata alla ribalta anche durante l’ultimo rinnovo del CCNL di categoria, ha posto in evidenza la necessità di riportare nelle tasche dei lavoratori un concreto e sostanzioso recupero economico non legato a voci di bilancio, per altro mai controllate da nessuno, ne ad obiettivi aziendali ottenuti attraverso turni notturni, 6x6 e lavoro festivo che, come fine ultimo, hanno il solo scopo di recuperare errori gestionali addebitabili alla sola dirigenza aziendale e non certo ai lavoratori. I lavoratori di Agusta hanno oggi la possiblità di dare un forte segnale di cambiamento, non possono aspettare che siano cgil cisl e uil a cambiare rotta perché cgil cisl e uil perderebbero in un attimo tutti i privilegi che hanno dalla gestione dei fondi pensione, dal monopolio nelle RSU con il 33% dei delegati a tavolino, dalla gestione dei contratti nazionali e aziendali, ecc.. ecc.. (in cambio lasciano i lavoratori nelle mani dei padroni, senza pensione e senza TFR).
SALARIO: Il recupero economico deve comprendere le seguenti voci:
- recuperare il “gap” tra inflazione dichiarata dall’ISTAT e quella reale degli ultimi 8 anni
- recuperare i contributi previdenziali e la mancata ripartizione negli istituti della busta paga non versati sui P.D.R. degli ultimi 2 Contratti Interni.
Si chiede pertanto un aumento di stipendio di 150 euro mensili, come consolidamento dell’ultimo P.D.R. pagato nel 2006 slegato da risultati ed obiettivi aziendali, ripartito su tutti gli istituti e ultra attivo nel tempo e con il versamento dei contributi previdenziali.
Si chiede inoltre, a fronte della nuova richiesta di aumento economico previsto per i prossimi quattro anni, la istituzione della 14° mensilità.
SICUREZZA E AMBIENTE: La sicurezza, come previsto dalle normative di legge, deve essere il primo obiettivo dell’azienda è quindi necessario che al centro dell’attenzione aziendale si ponga il lavoratore e la tutela della sua salute; bisogna investire massicciamente sulla prevenzione non solo per i dipendenti Agusta ma anche per i numerosi lavoratori esterni.
Rivendichiamo, pertanto, l’aumento delle ore retribuite per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e rivendichiamo, per la stessa, la possibilità di poter accedere a tutti gli ambienti di lavoro compresi quelli protetti da segretazione senza preavviso. Proponiamo anche che l’azienda preveda un riconoscimento economico per quei lavoratori che si ingegnano con proposte concrete per migliorare l’ambiente e/o per la prevenzione di infortuni.
LAVORO PRECARIO: La legge 30 nel tentare di risolvere i problemi occupazionali ha notevolmente peggiorato il panorama dei lavori precari con l’unico risultato di trasformare il lavoro a tempo indeterminato in lavoro precario (il 14% sul totale degli occupati) con tutti i relativi e pesanti riflessi in ambito sociale ed economico che questo comporta, basti pensare che questi lavoratori difficilmente avranno la pensione. Per questo motivo, nonostante la legge in vigore, è necessario imporre tetti massimi da non superrare che, a nostro parere, non possono essere superiori al 5% della forza lavoro.
ESTERNALIZZAZIONI: Le esternalizzazioni non possono essere il “trampolino” per precarizzare il lavoro esistente. I lavoratori interessati alle esternalizzazioni che svolgono la loro attività presso gli stabilimenti agusta devono essere computati nel 5% indicato nel capitolo “lavoro precario”.
DECENTRAMENTO PRODUTTIVO: Il decentramento produttivo non può prescindere dal tener conto della dignità dei lavoratori interessati, Agusta deve dare garanzie sia occupazionali che ambientali con resoconti periodici che dovranno essere presentati alle RSU e alle organizzazioni sindacali provinciali.
PROFESSIONALITA’: Merita particolare attenzione la professionalità espressa dai lavoratori che ha permesso all’azienda di raggiungere il primo posto nel mercato internazionale. Il riconoscimento professionale ha un’importanza rilevante ma le ultime esperienze relative ai passaggi di categoria hanno ancora una volta dimostrato che il clientelismo ed il nepotismo l’hanno fatta da padrone. Noi riteniamo che, per veder gratificato l’impegno da tutti profuso si debba buttare a mare la fallimentare struttura delle EPA 1, EPA2 ecc… e si debba invece attuare un sistema che riconosca la professionalità espressa da tutti: chiediamo pertanto di introdurre 6 scatti d’anzianità per i lavoratori inquadrati al 4° livello e l’aggiunta di ulteriori 6 scatti d’anzianità per i lavoratori inquadrati di 5° livello.
FLMUniti-CUB Agusta settembre 2006