27 febbraio 2009

Prestazioni economiche di malattia, maternità e permessi ex lege 104/1992. Imprese destinatarie dell’obbligo contributivo per malattia e maternità.

Com’è noto, in attuazione dell’art. 20 del D. L. 112/2008 (convertito con modificazioni in L. 133/2008), a decorrere dal 1° gennaio 2009, le imprese dello Stato, degli enti pubblici e degli enti locali privatizzate e a capitale misto sono tenute a versare all’Inps la contribuzione per malattia e maternità secondo il settore di appartenenza.
Con circolare n. 114 del 30.12.2008, sono state fornite le prime istruzioni ai fini del riconoscimento delle indennità economiche in favore dei lavoratori dipendenti dalle suddette imprese, aventi diritto, sulla base delle norme vigenti per la generalità dei lavoratori del settore privato (es.fasce di reperibilità), alle prestazioni di malattia, maternità/paternità di cui al D.Lgs. 151/2001 e permessi ex lege 104/1992 a carico dell’Istituto.

Estensione dell’obbligo assicurativo contro la disoccupazione involontaria

A far tempo dal 1° gennaio 2009 l’assicurazione contro la disoccupazione involontaria è estesa ai lavoratori dipendenti delle aziende pubbliche, di quelle esercenti pubblici servizi nonché di quelle private, ancorché agli stessi sia garantita la stabilità d’impiego.

I lavoratori della Ahlstrom convocati con urgenza dalla proprietà

Alla Ahlstrom qualcosa si muove. I venti lavoratori dello stabilimento di Gallarate che protestano contro la decisione della proprietà finlandese di chiudere i battenti della ditta, si sono visti recapitare un fax con la convocazione urgente per martedì 3 marzo alle 14 nella sede dell’Unione Industriali di Torino per discutere della procedura di mobilità. Un segnale di attenzione che i lavoratori, iscritti al sindacato autonomo AlCobas, aspettavano da tempo. Il presidio davanti ai cancelli della ditta prosegue: in cantiere ci sono altre azioni e manifestazioni, ma a questo punto si attenderanno i risultati dell’incontro con la multinazionale finlandese.

Licenziamento all’Iselfa di Solbiate Arno annullato, il lavoratore reintegrato dal Giudice.

ISELFA fabbrica metalmeccanica siderurgica, lavoro duro e dure le condizioni all'interno della ditta più volte sollevate le problematiche dalle RSU sulle condizioni igieniche nei servizi (non viene fornita addirittura nemmeno la carta igienica) in alcuni reparti dove girano all'interno macchine a scoppio per la movimentazione dei prodotti, non si respira dal fumo per non parlare della forgia dove i lavoratori oltre a svolgere un lavoro pesante si tenta continuamente ad aumentare i ritmi.

Da alcune settimane ISELFA ha richiesto la CIG, che sta attuando a propria discrezione: chi si oppone, come in questa settimana, all'aumento dei ritmi finisce in cassa, non avendo neppure concluso accordo con le OO.SS. procede come vuole lasciando a casa chi vuole.
Alle richieste nei giorni scorsi delle OO.SS. e delle RSU risponde che non è pronta per fare incontri.
In questo scenario due lavoratori che avevano avuto un diverbio vengono licenziati in tronco. Per uno di questi avendo a carico 5 famigliari (3 figli moglie e fratello) è stato possibile fare una causa di urgenza (art. 700) e nei giorni scorsi il Giudice di Busto Arsizio ha dato disposizione che il lavoratore deve rientrare al lavoro.

Grande soddisfazione tra i lavoratori che riprendono fiducia sulla possibilità di poter respingere le ingiustizie e le imposizioni unilaterali.

OSPEDALE BUSTO ARSIZIO: l’Azienda ha deciso di ridurre dal mese di marzo lo stipendio!

“in applicazione delle disposizioni nazionali e regionali che prevedono che gli acconti di produttività collettiva non possono superare il 50% del fondo contrattuale, a decorrere dal mese di marzo p.v. gli stessi verranno ridefiniti come da prospetto allegato”

I soldi sottratti potranno essere erogati esclusivamente previa valutazione a consuntivo in relazione al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Quindi non è certo che nel 2010 recupereremo tutti i soldi.

Riteniamo che la decisione dell’Azienda, a fronte della grave crisi che sta colpendo i lavoratori e le lavoratrici, sia un insulto nei nostri confronti. Con un contratto in arrivo, biennio 2008/2009, che prevede un aumento netto medio di soli 40 Euro, la nostra Azienda ha pensato bene di ridurci lo stipendio!!!

Speriamo che tanto zelo non sia dovuto al calcolo dei nostri dirigenti in merito ai loro lauti premi incentivanti !

Abbiamo inviato una lettera all’Azienda per chiedere un incontro urgente al fine di bloccare l’attuazione di questa disposizione, sapendo che attualmente in tutta la Provincia è l’unica Azienda ad applicare questa norma regionale.
Nel caso in cui l’Azienda dovesse rimanere sulle sue posizioni, riteniamo che l’unico mezzo che ci rimane sia quello di indire lo stato di agitazione, affinché il Prefetto costringa l’Azienda stessa ad aprire un tavolo sindacale.

Solo la partecipazione attiva di tutti i colleghi e colleghe è la condizione indispensabile per raggiungere l’obbiettivo!

SdL Intercategoriale
Delegati sindacali RSU
RdB/CUB

L'attacco al diritto di sciopero è un attacco alla democrazia

Con le nuove norme previste dal Governo sul diritto di sciopero si sta andando rapidamente verso un nuovo e pericolosissimo capitolo del più vasto tema della limitazione delle libertà sindacali e costituzionali, della democrazia nel mondo del lavoro e nella società.
Dietro un linguaggio formalmente tecnicistico, presentato come un intervento per il solo settore trasporti, il governo predispone la legislazione per gestire la fase attuale e futura di grave crisi economica e le conseguenti risposte dei lavoratori al tentativo di farne pagare a loro il costo. Ciò è confermato dal fatto che il governo ha annunciato norme che dovrebbero impedire di bloccare strade, aeroporti e ferrovie, forme di lotta utilizzate da tutti i lavoratori in casi particolarmente drammatici.
L'attacco al contratto nazionale, le nuove norme che si intendono introdurre sulla rappresentatività sindacale, la nuova concertazione tra governo, confindustria e sindacati confederali che si è trasformata in una vera e propria alleanza neocorporativa, sono elementi finalizzati ad impedire le rivendicazioni e la difesa dei diritti dei lavoratori. Ciò avviene proprio quando più grave è la crisi economica, più pesanti le conseguenze per i lavoratori e maggiore la necessità di risposte determinate.

Lo scopo del governo è quello di imporre per legge la pace sociale, vietando e criminalizzando il diritto di sciopero. Di ridurre al silenzio i lavoratori mentre si celebrano i misfatti nel settore dei trasporti - Fs , Tirrenia, Alitalia - con migliaia di esuberi, di messa in mobilità, di licenziamenti e il relativo aggravio sulla qualità del servizio e dei costi

UN COLPO DI MANO CHE VA SVENTATO SUL NASCERE , INSIEME A TUTTI I TENTATIVI PROTESI A METTERE AL BANDO LA COSTITUZIONE E I DIRITTI FONDAMENTALI.

Illegittima e autoritaria l'ipotesi di consegnare lo sciopero, che è un diritto individuale sancito dalla Costituzione, alla disponibilità gestionale di sindacati che rappresentino il 50% dei lavoratori; assurdo perché in molte aziende la sindacalizzazione non arriva neanche al 50%. Nonché il referendum preventivo che tende a dilazionare e snaturare l'azione di sciopero, già oggi estremamente contrastata dalle limitazioni della Commissione di Garanzia e dai ripetuti divieti del governo. Altrettanto improponibile è l'adesione preventiva allo sciopero, un non senso giuridico che prevederebbe l'impossibilità del singolo di poter mutare il proprio atteggiamento rispetto ad un'azione sindacale indetta. Inaccettabile infine la forma di lotta virtuale che di fatto elimina il diritto di sciopero ed assegna alle parti la capacità/volontà di individuare la “penale” per l'azienda in caso di “sciopero lavorato”, mentre ai lavoratori si ritira l'intera giornata di lavoro: quindi la perdita secca della giornata per il lavoratore ed una impercettibile riduzione dei profitti per l'azienda.

Contro questo ennesimo tentativo di eliminare il diritto di sciopero rispondiamo con la mobilitazione immediata contro governo e padroni, cisl, uil e ugl e finalizzando a questo obbiettivo gli scioperi già programmati a partire da quello per il trasporto aereo del 4 marzo.

Il sindacalismo di base ha indetto una manifestazione nazionale a Roma il 28 marzo e uno sciopero generale per il 23 aprile anche per difendere il diritto di sciopero e la democrazia sindacale

DIRITTO DI SCIOPERO: ATTACCANO PER PREVENIRE I CONFLITTI CONTRO IL TENTATIVO DI SCARICARE LA CRISI SUI LAVORATORI

“ La maggior parte degli scioperi nei trasporti avvengono a causa delle inadempienze da parte delle aziende, e non c’è alcuna seria sanzione nei loro confronti, questo è il vero problema della categoria” Giampietro ANTONINI, Coordinatore nazionale della CUB Trasporti, attacca il proposito di Sacconi di peggiorare ulteriormente la normativa in materia di sciopero.

“ Per determinare tra l’altro quali organizzazioni concorrano ad avere il 50% di adesioni nella categoria sarebbe necessario, ed auspicabile, che le aziende provvedessero a accettare le deleghe sindacali di tutte le organizzazioni, cosa che oggi non avviene, esempio recente il rifiuto di TRAMBUS a Roma ad operare le ritenute agli iscritti alla CUB Trasporti” prosegue Antonini, così come per poter esercitare il Referendum sarebbe necessario poter esercitare il diritto di Assemblea nei luoghi di lavoro oggi negato in azienda. E’ pertanto evidente che il vero scopo del Governo non è quello di tutelare l’utenza ma quello di prevenire gli inevitabili conflitti che nei prossimi mesi i lavoratori dei Trasporti metteranno in campo per non pagare la crisi e non finire come Alitalia” conclude Antonini.


Roma, 25 febbraio 09 Il Coordinatore nazionale CUB TRASPORTI
Giampietro ANTONINI

Infortuni sul lavoro: Vademecum per le vittime ed i familiari

benefici previdenziali per esposizione ad amianto

La Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Friuli Venezia Giulia, in composizione monocratica,
riconosce il diritto del ricorrente C. L. alla applicazione dei benefici della rivalutazione contributiva per il coefficiente di 1,5, previsti dall'art. 13 co. 8 della L. 27 marzo 1992 n. 257, sostituto dall'art. 1, comma 1, della legge 4 agosto 1993 n. 271, essendo stato esposto all’amianto per un periodo superiore a dieci anni.
Sentenza n. 553/2008 del 29 dicembre 2008 - Sezione giurisdizionale per la regione Friuli Venezia-Giulia - In tema di benefici previdenziali per esposizione ad amianto

21 febbraio 2009

OSPEDALE LEGNANO: LE PRECARIE POSSONO ESSERE RIASSUNTE

Sospeso "sciopero del futuro" dopo incontro al Ministero della Funzione Pubblica
Una delegazione delle centraliniste precarie dell'Ospedale Civile di Legnano in "sciopero del futuro", che questa mattina hanno proseguito bendate la loro protesta davanti al Ministero della Funzione Pubblica, ha ottenuto un incontro con il responsabile del Relazioni Sindacali del Ministero, Dott. Eugenio Gallozzi, e con la Dott.ssa Maria Barilà dell'Ufficio per il Personale.

I due rappresentanti sono entrati in merito al quesito ricevuto dall'Azienda Ospedaliera di Legnano, ritenuto di carattere generale e non inerente allo specifico caso delle 11 centraliniste, ed hanno reso noto che esistono i requisiti di legge per la ripresa dell'attività da parte delle lavoratrici. Contestualmente hanno fissato per il prossimo 4 marzo un ulteriore incontro, al quale la RdB-CUB richiederà la presenza dei responsabili dell'Azienda Ospedaliera di Legnano.

Dalle ore 14.00 le lavoratrici hanno pertanto deciso di togliersi le bende, ed hanno stabilito di riunirsi lunedì 23 per sollecitare l'azienda Ospedaliera alla formulazione presso il Ministero di un quesito specifico sul loro caso e per decidere le nuove iniziative.

Roma, 19 febbraio 2009

Angera: “Rischio imminente per la vita di chi ci lavorava”, sequestrato cantiere

L’intervento ha permesso di evidenziare gravissime violazioni in materia di sicurezza ed in particolare una situazione di estrema pericolosità per la violazione delle più elementari norme di sicurezza, “tale da esporre a gravi rischi per l’incolumità le maestranze impiegate, costituite da 52 lavoratori in forza a undici aziende, e sostanziatosi con il sequestro preventivo dell’intera area cantiere, autorizzato dalla competente Autorità Giudiziaria”.
Sei in tutto le persone denunciate alla magistratura, di cui quattro datori di lavoro e due professionisti in qualità di “coordinatore per la sicurezza” (per non aver adempiuto agli obblighi minimi previsti dalla normativa in merito all’organizzazione ed efficace predisposizione della sicurezza nel cantiere) e “preposto di cantiere” per gravi violazioni delle norme in materia di sicurezza di cui al D.Lgs n.81/2008 (T.U. in materia di sicurezza).

Ahlstrom Gallarate: I lavoratori in presidio permanente

La proprietà ha deciso di licenziare 61 dipendenti nei quattro stabilimenti, 20 dei quali a Gallarate.
Per un mese, fino all’11 febbraio, siamo stati buoni e bravi, abbiamo aspettato novità, ma nessuno si è fatto sentire.
La procedura di mobilità scade dopo 75 giorni, il tempo per le trattative è finito».
Così i lavoratori hanno deciso di stabilirsi all’entrata dello stabilimento, fermo “fino a successiva comunicazione”: «Staremo qui fino a quando qualcuno si farà sentire – spiegano ancora i lavoratori in protesta -. Anche a Cressa hanno indetto la mobilitazione permanente.
Non vogliamo che portino via le macchine dalla linea».
A casa restano mogli e figli ad aspettare: «Sono con noi – spiegano i dipendenti della multinazionale finlandese -. Sanno benissimo anche loro che in questo periodo le alternative in altre aziende sono inesistenti: noi vogliamo solo lavorare. Per questo staremo qui e protesteremo. Non volgiamo la luna, vogliamo solo una trattativa seria e che non ci facciano perdere tempo».

18 febbraio 2009

LEGNANO: DOPO LO STRIP, LE EX CENTRALINISTE DELL'OSPEDALE PROTESTANO BENDATE

Dopo lo strip, la benda sugli occhi.
Non stiamo parlando di qualche fantasia erotica, bensì delle plateali forme di protesta delle ex centraliniste dell’ospedale di Legnano che dopo il successone mediatico del loro soft spogliarello su You Tube, questo pomeriggio 17 febbraio sono tornate alla carica con una nuova singolare manifestazione, messa in scena davanti ai cancelli del nosocomio cittadino.
Benda sugli occhi e cartelli in mano con scritto a caratteri cubitali “rimaniamo bendate perché non c’è nulla da vedere”, le dieci centraliniste (l’undicesima ha trovato lavoro) lanceranno su Facebook la loro nuova singolare protesta battezzata lo “sciopero del futuro”.
Abbiamo presidiato e incontrato tutte le istituzioni locali, ma nessuna ha voluto risolvere il nostro problema - racconta Ornella Cameran, responsabile della RdB-Cub, che sin dal principio ha sostenuto la vertenza delle centraliniste.

Malpensa: Licenziati dalla cooperativa, lavoratori sul piede di guerra

A Malpensa una ventina di lavoratori iscritti a Sdl, Cobas e Cub hanno manifestato e organizzato un presidio davanti alla sede della società di catering Lsg SkyChefs.
Dallo scorso 30 novembre la cooperativa ServiGest (che lavora in appalto per la suddetta Lsg SkyChefs) ha comunicato loro il licenziamento in tronco dopo il passaggio (subentro) dalla cooperativa “Archimede Logistica e packaging” appunto alla ServiGest.
In 23 sono stati lasciati a casa, ad altri è stata proposta una nuova assunzione (circa 40 persone): chi è stato licenziato, come spesso accade nel grigio mondo delle cooperative di servizi che operano nello scalo varesino, era assunto come “socio lavoratore”.
Sullo sfondo c’è un problema antico a Malpensa, quello del ricorso all’affidamento in appalto a cooperative di servizi che si muovono in maniera più che disinvolta tra le pieghe delle normative che regolano i rapporti di lavoro.
Nella vicenda in questione ci sono stati addirittura tre passaggi, che però da quello che spiegano i lavoratori e i sindacati, sono stati solo nominali: prima c’era la Cis, poi l’Archimede e infine la ServiGest, tutte cooperative riconducibili alla stessa proprietà, che ogni due/tre anni cambia nome e ragione sociale e lascia a casa parte dei dipendenti non ottemperando al pagamento di contributi e Tfr.
Tra i lavoratori che hanno protestato con megafoni, bandiere e striscioni anche una giovane in maternità, padri di famiglia e altri senza speranze: «Siamo qui da sei anni – spiegano Evan e Mohamad -, ora ci ritroviamo senza soldi, senza lavoro e senza la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno.
Il lavoro c’era e c’è, anche se sappiamo bene che è diminuito: lavoravamo dieci e anche dodici ore al giorno.

17 febbraio 2009

MERCOLEDI 18 FEBBRAIO 2009
DALLE ORE 09.30
IL SINDACALISMO DI BASE UNITO DI VARESE E PROVINCIA
ORGANIZZA UN PRESIDIO CON CONFERENZA STAMPA
DELLE LAVORATRICI E LAVORATORI
LICENZIATI DALL'APPALTO LAVAGGIO E PULIZIE
INTERNO ALLA LSG SKY CHEFS.

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE


COME SI TRATTANO LAVORATRICI/ORI NEI SUBENTRI DI APPALTO ALL’INTERNO DELLA COMPAGNIA LSG SKY CHEFS DI MALPENSA ?

COME SI TRATTANO LAVORATRICI/ORI NEI SUBENTRI DI APPALTO ALL’INTERNO DELLA COMPAGNIA LSG SKY CHEFS DI MALPENSA ?
SEI IMMIGRATO, POVERO, RICATTABILE, ACCONDISCENDENTE ALLE PEGGIORI CONDIZIONI DI LAVORO, NON PRETENDI UN SALARIO DIGNITOSO, NON ADERISCI AL SINDACATO? SI?

BENE ALLORA SEI UN OTTIMO ASPIRANTE "SOCIO-LAVORATORE" PER GLI APPALTI SKY CHEFS, VERRAI CONTATTATO DALLA COOPERATIVA DI TURNO CHE PER LAVORARE A CONDIZIONI DI SFRUTTAMENTO TI CHIEDE ANCHE DI PAGARE LA QUOTA AI TUOI PADRONI !

IN CASO CONTRARIO SEI FUORI DAL TUO POSTO DI LAVORO !

è così che si sono ritrovati senza lavoro e senza neppure le loro spettanze da TFR 23 tra lavoratrici e lavoratori immigrati nonostante avessero sempre fatto il loro dovere "senza dare fastidi" e pagati molto meno dei loro colleghi diretti dipendenti della ditta committente.
In breve è la condizione sine qua non per essere accettato come "socio-lavoratore" presso queste cooperative di servizi a basso costo, a cui le compagnie come la LSG Sky Chefs affidano i lavori più pesanti, senza curarsi delle condizioni disumane applicate ai lavoratori e su cui si scaricano i costi.

Lavoratrici e Lavoratori usa e getta

La LSG SKY CHEFS spa che ostenta d’essere tra le prime aziende nella distribuzione di pasti sui voli aerei, si dimostra del tutto disinteressata nei confronti di coloro che creano con il proprio lavoro ciò di cui l’azienda si vanta.
Il servizio pulizie e lavaggio legato al servizio catering è stato ceduto per appalto a varie cooperative ormai da tempo, ma fin dall’inizio le cooperative che si sono alternate (C.I.S., Archimede) hanno sempre dimostrato tutta la loro arroganza ed allergia alle regole sancite, misconoscendo semplici diritti come la retribuzione prevista da ccnl o il semplice riconoscimento dei diritti sindacali.
Il 1° dicembre 2008 si è consumata l’ennesima beffa a danno delle lavoratrici e lavoratori impegnati nel lavaggio e pulizia all’interno della LSG Sky Chefs, per motivazioni ancora poco chiare si è deciso di sospendere l’appalto alla cooperativa Archimede Logistica & packaging passandolo alla cooperativa Servi Gest, di conseguenza sono fioccate le lettere di licenziamento per tutti e le proposte di assunzione solo per una parte e senza il pagamento di quanto gli era dovuto, compreso il TFR, o la restituzione della quota associativa trattenuta ogni mese in busta paga.
Inoltre i 23 licenziati, lavoratrici e lavoratori immigrati da ogni angolo del pianeta, hanno scoperto che a causa del mancato pagamento della contribuzione prevista da parte della cooperativa, non gli spetta neppure l’assegno di disoccupazione, senza considerare che con il licenziamento subito si ritrovano anche la scadenza del proprio permesso di soggiorno.

Come risparmiare peggiorando le condizioni di lavoro

Esternalizzare i servizi di pulizia o lavaggio è uno dei meccanismi che le aziende utilizzano per risparmiare, non certo a causa della crisi, visto che la moda delle esternalizzazioni è ormai più che decennale e legata a periodi non sospetti riguardo a quanto sta accadendo oggi.

Il problema è che il risparmio lo si attua sulle spalle di chi lavora, il gioco e sempre uguale:
  • l’azienda committente decide che parte delle mansioni svolte all’interno della propria linea produttiva possono essere svolte da altre ditte appaltanti;
  • quindi decide di commissionare il servizio in appalto cedendolo a chi si offre al minor costo;
  • ovviamente il minor costo spesso si lega a cambi di regole normative e retributive nei confronti dei lavoratori oggetti dell’esternalizzazione;
  • il gioco è fatto, l’appalto lo si cede ad una cooperativa o consorzio di cooperative che al posto di trattare lavoratrici e lavoratori come dipendenti, li integra come "soci-lavoratori", facendogli pagare una quota societaria trattenuta direttamente dal salario ed applicandogli statuti ed atti costitutivi peggiorativi del CCNL di settore sia nella paga che nelle tutele;
  • come se non bastasse anche i contributi individuali dei lavoratori diminuiscono, oltre ad abbassare la già vaga possibilità di un futuro pensionistico, spesso ci si ritrova licenziati senza neppure aver diritto all’assegno di disoccupazione, grazie al fatto che la cooperativa per cui si è lavorato non ha versato la prevista contribuzione minima.

Vogliamo il Pane e anche le Rose

Come nel celebre film di Ken Loach, oggi la lotta è rappresentata da lavoratrici e lavoratori immigrati, costretti alle peggiori condizioni lavorative, ricattati dalle leggi che incatenano la propria vita precaria al permesso di soggiorno legato al rapporto di lavoro, una forma di ricatto che peggiora ulteriormente le proprie condizioni lavorative e sociali in cambio di "un pezzo di pane".

La lotta di chi oggi rappresenta l’avanguardia del precariato ha un valore generale per tutti coloro che subiscono i peggioramenti normativi ed economici del mondo del lavoro, le norme applicate agli stranieri non sono altro che le future condizioni di lavoro che vengono/verranno applicate in modo generalizzato a tutta la classe lavoratrice sull’onda della crisi economica attuale.

Il rischio certo è che se non si attua una vera azione solidale tra i lavoratori, la crisi continueremo a pagarla noi tutti, a prescindere dalla nazionalità di origine ed i meccanismi reazionari messi in campo dalle leggi dei vari governi italiani,danno costantemente l’indicazione di "dividi et impera".
Pacchetti sicurezza ad hoc su onde securitarie dettate da cronache nere, centri di "accoglienza" sempre più vicini a lager, leggi raziali come quella di chiedere ai medici di denunciare gli immigrati senza documenti che dovessero aver bisogno di cure mediche, veri e propri uffici di delazione in cui i cittadini si possono recare per denunciare gli immigrati con la sola colpa di non avere permesso di soggiorno; tutto ciò da una chiara idea della decadenza sociale e culturale di questo paese senza memoria che dimentica ciò che ha già subito in epoche non lontane.

Il tutto si dimostra perfettamente utile al dilagante sfruttamento degli immigrati da parte delle cooperative di servizi come quelle citate, ma ancor più dal lavoro nero che rappresenta l’azienda con il maggiore fatturato in Italia, da una parte si rendono invisibili e ricattabili i lavoratori e dall’altra li si sfrutta come animali da soma.
È per tutto ciò che oggi la lotta di questi uomini e donne non è soltanto per permettersi il Pane, ma per rivendicare anche le Rose, condizioni lavorative umane che li rendano liberi dal ricatto permanente e che possano dare una reale prospettiva di miglioramento sociale.

Rivendichiamo il diritto al lavoro sia nei confronti del committente dell’appalto LSG Sky Chefs che nei confronti della cooperativa Servi Gest appaltante del servizio:

• tutti i dipendenti licenziati siano reintegrati sul posto di lavoro
• il pagamento delle mensilità arretrate
• il pagamento del TFR
• il diritto riconosciuto di organizzarsi con il sindacato

Sindacato di Base Unito di Varese e Provincia per il Patto di Base

13 febbraio 2009

Hupac di Busto Arsizio: licenzia i lavoratori con una crescita del 1,8%

Giovedì 12 febbraio a tre lavoratori assunti a tempo indeterminato è stato comunicato il licenziamento, riferisce il sindacato, con un secco comunicato: “Con la presente le comunichiamo che per ragioni inerenti l’attività e l’organizzazione del lavoro aziendale, consistenti nella soppressione del reparto e del posto cui lei è addetto, ci vediamo costretti a privarci della sua collaborazione. Pertanto, non potendo utilizzare la sua prestazione in mansioni uguali o equivalenti, il rapporto di lavoro con lei si intende risolto a far data dal ricevimento della presente.”

"Non contenti di ciò", prosegue il comunicato, "oggi l’Amministratore Delegato Crivelli e il Direttore Crespi, hanno convocato i lavoratori a contratto a termine, per comunicargli il loro licenziamento".
Il gruppo ha chiuso il 2008 con una crescita dell’1,8% dei traffici, dati Sole 24 Ore ripresi dal sindacato - "solo un mese fa è stato sottoscritto un accordo per l’eliminazione del 6x6 e l’introduzione del ciclo lavorativo su tre turni giornalieri, con dichiarazioni aziendali del mantenimento dei livelli occupazionali.
Inoltre, sempre poche settimane fa, si sono siglati gli accordi per la regolarizzazione delle ferie e per il riconoscimento dei premi aziendali".
Poi l'attacco frontale: "Appare quindi evidente, che i responsabili aziendali vogliono a tutti i costi imporre ai lavoratori la logica del terrore e del fatto compiuto, fregandosene delle Rsu e dei sindacati, ma soprattutto licenziando i lavoratori quando, anche a fronde di eventuali difficoltà aziendali, è possibile utilizzare anche per la logistica gli ammortizzatori sociali".

Somma Lombardo, arrestato tecnico della prevenzione dell'Asl di Cardano al Campo

Ha subito specificato di essere un funzionario pubblico, poi ha dato un’occhiata al cantiere, concludendo di aver riscontrato parecchie violazioni. Solo se l’imprenditore gli avesse consegnato 1500 euro, avrebbe potuto chiudere un occhio. Il titolare dell’impresa ha fatto resistenza, ma, stando alla sua denuncia, il funzionario, sicuro di sé, gli ha assicurato che sarebbe tornato il giorno dopo. L’imprenditore si è rivolto ai carabinieri di Gallarate.
Incredibile, la giustificazione che l’uomo ha fornito a caldo. Ha detto di aver sbagliato a prendere i soldi, ma che comunque aveva fatto risparmiare del denaro all’azienda. I carabinieri hanno successivamente perquisito anche l’ufficio del funzionario, che lavora nel presidio Asl di Cardano al campo.

11 febbraio 2009

FIRMATO L’ACCORDO CHE TENTA DI IMPORRE UN NUOVO E PEGGIORE MODELLO CONTRATTUALE

L’accordo quadro rappresenta un progetto autoritario e regressivo contro i diritti dei lavoratori e porta a compimento un percorso iniziato con la concertazione

Il Contratto collettivo nazionale viene rinnovato con scadenza triennale sia sulla parte economica che normativa, questo peggiorerà la situazione attuale, perché già con la scadenza biennale si verificavano in molte categorie ritardi enormi che oggi aumenteranno non essendo prevista alcuna penalizzazione delle aziende in caso di ritardi.

All’inflazione programmata, su cui calcolare gli aumenti contrattuali, si fa riferimento ad un indice IPCA (indice dei prezzi al consumo armonizzato in ambito Europeo per l’Italia), se l’inflazione Europea è più bassa di quella Italiana, come di solito avviene, i salari Italiani perderanno ancora potere di acquisto. Inoltre l’inflazione così definita è, comunque, depurata dall’inflazione importata legata ai prodotti energetici, se si considera che gli incrementi inflazionistici verificatesi nel recente passato erano tutti legati al prezzo del petrolio e delle materie prime, si capisce a quale decurtazione sono condannati i salari con questo nuovo modello contrattuale.

Il nuovo modello, di fatto, prevede una forte riduzione del contratto nazionale ed uno spostamento del peso centrale della contrattazione di secondo livello, quello aziendale. Questo, sia per i motivi prima detti sia perché è prevista una forte decontribuzione e detassazione del livello aziendale, ma solo se il contratto aziendale rispetta i parametri di salario variabile legato alla produttività e/o ai bilanci aziendali. Quindi la speranza di difendere il salario è solo legata a quelle poche aziende che vanno bene, che possono pagare dei premi variabili facendo contratti interni, e solo fino a quando vanno bene, perchè appena c’è crisi, come in questo periodo , anche i salari di quelle aziende si azzerano. Inoltre, il contratto aziendale può peggiorare gli istituti economici e normativi previsti dal contratto nazionale.

Inoltre, con questo accordo, si mettono le basi per un ulteriore limitazione del diritto di sciopero, in particolare, per le aziende dei servizi pubblici locali e relativamente al secondo livello di contrattazione determinando l’insieme dei sindacati rappresentativi della maggioranza dei lavoratori che possono dichiarare sciopero e si impone il ricorso all’arbitrato.

Lo stesso richiamo a scrivere regole comuni per la rappresentanza sindacale entro tre mesi dalla sottoscrizione, assume, in questo quadro, il sapore di ulteriori strette antidemocratiche per escludere i lavoratori ed i sindacati di base, dalle decisioni.

La CUB ha contrastato la concertazione che, dal 1993, ha permesso che aumentassero i profitti e calassero verticalmente i salari ed il loro potere d’acquisto: da oggi sarà necessario impegnarsi ancor più per respingere questo accordo, fortemente voluto da Confindustria, di riforma del modello contrattuale, dando continuità alla mobilitazione e alla lotta che ci ha visti protagonisti nei mesi scorsi.

Oggi la CGIL, dopo avere condiviso per anni le politiche concertative che hanno portato a questo approdo, non ha firmato l’accordo e la FIOM e la F.P. CGIL hanno dichiarato lo sciopero del 13 febbraio, è questo un fatto positivo, ma oggi si deve dire con chiarezza che bisogna rompere definitivamente con queste politiche sindacali concertative e non accontentarsi di qualche aggiustamento parziale. Per questo la CUB non ha dichiarato sciopero il 13, lascia però la libera scelta ai propri iscritti sull’adesione allo sciopero, considerando, comunque, che una riuscita dello sciopero può aiutare la ripresa del conflitto che il sindacato di base unitariamente si è impegnato ad attuare per i prossimi mesi.

08 febbraio 2009

Tolleranza zero e sanzioni penali per chi causa omicidi e infortuni gravi sul lavoro

CAMPAGNA NAZIONALE DELLA CUB:

1.300 morti e 1.500.000 feriti all’anno per realizzare un maggior profitto
Tolleranza zero e sanzioni penali per chi causa omicidi e infortuni gravi sul lavoro

FlmUniti-Flaica-Allca Chimici
Sanità-Trasporti-Tessili-Edili-Informazione-Scuola
CUB-Confederazione Unitaria di Base

NO AL RAZZISMO DI STATO! SI AL DIRITTO ALLA SALUTE PER TUTTI!

COMUNICATO STAMPA MEDICINA DEMOCRATICA

NO AL RAZZISMO DI STATO
SI’ AL DIRITTO ALLA SALUTE PER TUTTI

Nel 2008, il Governo ha invitato i Medici e tutti gli Operatori della Sanità a denunciare i migranti clandestini che hanno bisogno di aiuto e cure. E’ lo stesso governo che lascia per mesi in condizioni disumane i migranti senza assistenza, ne’ cure adeguate per i malati nei CPA trasformati in carceri e reclusi fino a 18 mesi.

Il 5 febbraio 2009 il Senato ha approvato l’emendamento della Lega al ddl sicurezza che elimina il divieto di denuncia da parte dei medici degli immigrati che vengono assistiti dal servizio sanitario nazionale e dà loro la facoltà di effettuare la denuncia stessa. L’emendamento proposto dal centrodestra al Testo Unico sull’Immigrazione e’:
  • contro l’art. 32 della Costituzione, in base al quale la salute è tutelata dalle istituzioni in quanto riconosciuta come diritto pieno ed incondizionato della persona in sé, senza limitazioni di alcuna natura, comprese - nello specifico - quelle derivanti dalla cittadinanza o dalla condizione giuridica dello straniero;
  • contro il Nuovo Codice Deontologico dei Medici Italiani approvato nel 2006;
  • contro la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo;

Noi pensiamo che a tutto questo si debba non solo resistere, ma che sia arrivato il momento di reagire con la ferma denuncia di questo Stato di barbarie e soprattutto testimoniando la nostra partecipazione e la solidarietà attiva verso i migranti.

Medicina Democratica invita pertanto tutti gli operatori della salute:
  1. al rifiuto della denuncia degli immigrati clandestini
  2. alla esplicita disobbedienza civile.

Medicina Democratica invita inoltre alla mobilitazione i lavoratori, tutte le Associazioni, le Organizzazioni sindacali e i Cittadini contro questa politica di discriminazione e razzismo del governo Berlusconi per bloccare questo ddl affinché venga bocciato alla Camera.

NO AL RAZZISMO DI STATO SI’ AL DIRITTO ALLA SALUTE PER TUTTI

Determinazione per l’anno 2009 del limite minimo di retribuzione giornaliera

Determinazione per l’anno 2009 del limite minimo di retribuzione giornaliera ed aggiornamento degli altri valori per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza ed assistenza sociale.
1.Minimali di retribuzione per la generalità dei lavoratori
2.Retribuzioni convenzionali in genere
3.Lavoratori di società e organismi cooperativi di cui al DPR n. 602/70
4.Cooperative sociali
5.Rapporti di lavoro a tempo parziale
6.Quota di retribuzione soggetta nell’anno 2009 all’aliquota aggiuntiva di un punto percentuale ai sensi dell’art. 3-ter della legge 14.11.1992, n. 438
7.Aggiornamento del massimale annuo della base contributiva e pensionabile
8.Limite per l’accredto dei contributi obbligatori e figurativi
9.Valore degli importi che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente
10.Massimale giornaliero per i contributi di malattia e maternità dei lavoratori dello spettacolo con contratto atempo determinato
11.Rivalutazione dell’importo a carico del bilancio dello Stato per prestazioni di maternità obbligatoria
12.Regolarizzazione relativa al mese di gennaio 2009

Coefficienti di rivalutazione delle retribuzioni e dei redditi pensionabili


Si comunicano in allegato i coefficienti di rivalutazione delle retribuzioni e dei redditi pensionabili per la liquidazione delle pensioni e dei supplementi di pensione con decorrenza nell’anno 2009.

CASSA INTEGRAZIONE DI GENNAIO

In gennaio si conferma l’andamento della cassa integrazione ordinaria (cigo), così come emerso nei mesi di novembre e dicembre: si evidenzia un forte incremento delle ore autorizzate rispetto al mese di gennaio del 2008 (+334,33%: 17,4 milioni in totale, contro 4 milioni del gennaio 2008) ma una lieve diminuzione rispetto al mese precedente (dicembre 2008: -14%). L’aumento omogeneo (gennaio su gennaio) è stato pari a 13,4 milioni di ore. I settori di attività che hanno registrato gli incrementi più significativi – sempre nella gestione ordinaria – sono quelli dell’industria metallurgica (+719,08% rispetto a gennaio 2008) e meccanica (+586,50% rispetto a gennaio 2008).

Disposizioni in favore di soggetti inabili

Sono destinatari della disposizione in oggetto gli inabili aventi diritto alla pensione ai superstiti, i quali svolgono attività lavorativa al compimento del 18° anno di età, ovvero la intraprendono dopo il compimento della maggiore età.

Sulla base della normativa vigente fino al 30 dicembre 2007 lo svolgimento della citata attività lavorativa comportava la perdita del diritto alla pensione ai superstiti.

La disposizioni in esame prevede, invece, che gli interessati mantengano il diritto alla pensione ai superstiti purché siano rispettati i seguenti requisiti (comma 1 bis aggiunto all’articolo 8 della legge n. 222 del 1984):

· l’attività lavorativa abbia finalità terapeutica;
· l’attività lavorativa sia svolta presso i laboratori protetti, ovvero le cooperative sociali disciplinate dalla legge 8 novembre 1991, n. 381, nonché presso datori di lavoro che abbiano stipulato le convenzioni di cui all’art. 11 della legge n. 68 del 1999, che assumono i predetti soggetti con convenzioni di integrazione lavorativa, di cui all'articolo 11 della legge 12 marzo 1999, n. 68, con contratti di formazione e lavoro, con contratti di apprendistato o con le agevolazioni previste per le assunzioni di disoccupati di lunga durata;
· la durata dell’attività lavorativa non sia superiore alle 25 ore settimanali

01 febbraio 2009

importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, di mobilità, di disoccupazione.

Importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, di mobilità, di disoccupazione e importo dell’assegno per attività socialmente utili, relativi all’anno 2009.
II – INDENNITA’ DI MOBILITA’

Gli importi massimi mensili, da applicare alla misura iniziale dell’indennità di mobilità spettante per i primi dodici mesi, da liquidare in relazione ai licenziamenti successivi al 31 dicembre 2008, sono, rispettivamente al lordo e al netto della riduzione istituita dall’articolo 26 della legge n. 41/1986, i seguenti:

1) euro 886,31 834,55
2) euro 1.065,26 1003,05


Anche per l’indennità di mobilità l’importo della retribuzione mensile per l’applicazione del massimale più elevato, indicato al punto 2, è fissato in euro 1.917,48.


III - TRATTAMENTI SPECIALI DI DISOCCUPAZIONE PER L’EDILIZIA

Gli importi riportati nel precedente paragrafo II trovano applicazione anche nei confronti dei lavoratori che hanno diritto al trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia di cui all’articolo 11, comma 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223, nonché a quello di cui all’articolo 3, comma 3, della legge 19 luglio 1994, n. 451.

L’importo che deve essere corrisposto ai lavoratori che hanno diritto al trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia di cui alla legge 6 agosto 1975, n. 427, resta invece fissato anche per l’anno 2008 in euro 579,49 che, al netto della riduzione del 5,84 per cento, è pari a euro 545,65.


IV - INDENNITA’ ORDINARIA DI DISOCCUPAZIONE

Gli importi massimi mensili dell’indennità ordinaria di disoccupazione non agricola con requisiti normali, per la quale non opera la riduzione di cui all’articolo 26 della legge n. 41/1986, sono pari a euro 886,31 ed a euro 1.065,26.

Per quanto riguarda l’indennità ordinaria di disoccupazione non agricola con requisiti ridotti e quella agricola con requisiti normali e ridotti, da liquidare con riferimento all’attività svolta nel corso dell’anno 2007, trovano invece applicazione gli importi stabiliti per tale anno e indicati nella circolare n. 14 del 1° febbraio 2008 (euro 858,58 ed euro 1.031,93).


V - ASSEGNO PER ATTIVITA’ SOCIALMENTE UTILI (A.S.U.)

L’importo mensile dell’assegno spettante ai lavoratori che svolgono attività socialmente utili è pari, dal 1° gennaio 2009, a euro 529,15. Tale importo deriva dall’applicazione dell’art. 1, comma 27 della legge 24 dicembre 2007, n. 247, che ha previsto, a partire dal 1° gennaio 2008, che gli aumenti di cui all’ultimo periodo del secondo comma dell’art. 1 della legge 13 agosto 1980, n. 427, e successive modificazioni e integrazioni, sono determinati nella misura del 100 per cento dell’aumento derivante dalla variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati.
Anche a tale prestazione non si applica la riduzione di cui all’articolo 26 della legge n. 41/1986.
Per quanto riguarda i lavori di pubblica utilità di cui al decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 280, si precisa che, per tale prestazione, non operano né la rivalutazione in parola né l’aumento di cui all’articolo 45, comma 9, della legge 17 maggio 1999, n. 144; il relativo assegno resta pertanto fissato in euro 413,16 mensili.

Dal Molin Libero: valutazione impatto ambientale autogestita

Il Governo, nella persona del commissario Costa, vorrebbe impedire che venga svolta la Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto statunitense al Dal Molin. La Valutazione la faremo noi, autogestita, a partire da questo spazio che abbiamo liberato»: è, questa, la prima decisione assunta dall'assemblea in corso all'interno dell'aerea liberata, da questa mattina, da centinaia di cittadini. I presenti sono almeno 400, mentre per tutta la giornata c'è stato un via vai di donne e uomini che hanno portato sostegno, cibo e bevande.Domani si svolgerà la prima assemblea tecnica pubblica e gli esperti che sostengono il Presidio Permanente illustreranno lo stato dei lavori iniziati qualche giorno fa da Cmc e Ccc. Poi, nei prossimi giorni, sarà allestito un Ufficio Tecnico dell'AltroComune che inizierà la valutazione di impatto ambientale autogestita.