25 settembre 2008

AMIANTO

1 - Ordinanza Ministero della Sanità 26/6/86: Restrizioni sulla Crocidolite
2 - Circolare Ministero della Sanità1/7/86 n° 42: Tubazioni in Cemento Amianto
3 - Decreto del Presidente della Repubblica n. 215 del 24 maggio 1988 (pubblicato sul supplemento ordinario alla G.U. 143 del 20/6/1988): Divieto Crocidolite con deroghe
4 - Decreto Legislativo 15/8/91 n° 277: Divieto uso amianto in alcune applicazioni (attualmente abrogato dal Dlg. 257/2006)
5 - Legge 27/3/92 n° 257: Superamento dell'uso dell'amianto
6 - Decreto Min. Amb. 12/2/97: Criteri per l'omologazione dei prodotti sostitutivi dell'amianto
7 - Direttiva 97/56/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20/10/97 recante sedicesima modifica della direttiva 76/769/CEE concernente il riavvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati Membri relative alle restrizioni in materia di immissione nel mercato e uso di talune sostanze e preparati pericolosi
8 - Direttiva 97/69/CE della Commissione Europea del 5/12/97 recante ventitreesimo adeguamento al progresso tecnico della Direttiva 67/548/CEE del Consiglio concernente il riavvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose
9 - Legge 24/04/98 n° 128: Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla CEE (Legge Com. 1995-1997)
10 - Decreto Legislativo 25/07/06 n. 257 : Attuazione della Direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall'esposizione all'amianto durante il lavoro
Prevenzione/Riduzione inquinamento ambientale-Decreto Ministeriale del 12 febbraio 1971, aggiornato dal D.M. 05/09 del 1994 ( pubblicate sulla G.U. n.64 del 12/3/1971 e sulla G.U n.220 del 20/9/1994): Elenco industrie insalubri
- Decreto del Presidente della Repubblica 10/9/82 n° 915: Rifiuti tossico-nocivi: amianto - Delibera Comitato Interministeriale (pubblicata sul S.O. n. 52 alla G.U. n. 253 del 13/9/1984)Smaltimento rifiuti T/N di amianto
- Circolare 10/7/86 n° 45 Ministero della Sanità: Amianto in scuole e ospedali
- Decreto Ministero della Sanità 2/3/87: Elenco industrie insalubri
- Decreto Ministero dell'Ambiente 26/4/89: Catasto rifiuti speciali
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21/7/1989 (pubblicato sulla G.U. n.171 del 24/7/1989): Adeguamento emissioni in atmosfera
- Decreto Ministero dell'Ambiente 12/7/90: Valori di emissione in atmosfera
- Decreto del Presidente della Repubblica 8/8/94: Piani di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell'ambiente
- Decreto Ministero della Sanità 5/9/94: Elenco industrie insalubri
- Decreto Legislativo 17/3/95 n° 114: Valori limite delle emissioni in atmosfera e negli effluenti liquidi
- Decreto Legislativo 5/2/97 n° 22: Rifiuti (Decreto Ronchi)
- Decreto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio 5/2/2004Modalità ed importi delle garanzie finanziarie che devono essere prestate a favore dello Stato dalle imprese che effettuano le attività di bonifica dei beni contenenti amianto
- Deliberazione 30 marzo 2004 del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorioCriteri e requisiti per l'iscrizione all'Albo nella categoria 10 - Bonifica dei beni contenenti amianto. (Deliberazione n. 01/Cn/Albo)
10 - Bonifica dei beni contenenti amianto. (Deliberazione n. 02/Cn/Albo)
- Decreto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio 29/7/2004 n. 248Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto
Decreti applicativi del Decreto Legislativo 257/92
- Decreto Ministero della Sanità 6/9/94: Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie.
- Decreto Ministero della Sanità 26/10/95: Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto nei mezzi rotabili.
- Decreto Ministero della Sanità 14/5/96: Normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto:
Allegato 1: Siti dismessi
Allegato 2: Prefabbricati contenenti amianto
Allegato 3: Tubazioni e cassoni per acqua potabile
Allegato 4: Classificazione e utilizzo "Pietre Verdi"
Allegato 5: Requisiti minimi per laboratori analisi
-DM 20 agosto 1999 : Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f) , della legge 27 marzo 1992, n. 257, recante norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto.

AGUSTA: TELECAMERE NEI REPARTI

14 impiegati della D.T. trasferiti a Vergiate
DA C. COSTA A VERGIATE
BIGLIETTO DI SOLA ANDATA

L’accordo firmato da Fim Fiom e Uilm non piace ai lavoratori

Nelle 6 ore di assemblea i lavoratori hanno chiesto dei chiarimenti sulle loro mansioni, sul loro futuro, sul futuro dei loro colleghi, sul rischio che l’ufficio venga esternalizzato, su chi sarà il responsabile sia tecnico che gerarchico ecc.;
in poche parole sembra che il nuovo ufficio non sarà in grado di lavorare bene e dovrà fare anche il lavoro di altri enti e, non ultimo, il disagio economico che non viene assolutamente ricompensato, nemmeno a chi si avvicina a casa.
Fim Fiom e Uilm prendono atto dei problemi, li ritengono più che fondati ma si fanno prendere in giro dall’azienda che, con arroganza, nega tutti i problemi esposti e riconferma l’elemosina dell’UNA-TANTUM.
Ai 10 lavoratori presenti alla quinta assemblea, Fim Fiom e Uilm dicono che, “se non accettano l’accordo, si dovranno arrangiare da soli”.
Tutti i 10 lavoratori dichiarano che non è un bell’accordo ma, per la paura di essere trasferiti a forza dall’Azienda, in 9 accettano.
Fim Fiom e Uilm, soddisfatti??? per il risultato “positivo”, ringraziano i lavoratori e sottoscrivono l’intesa.

A Vergiate si vuole aumentare ancora il ritmo di lavoro
TELECAMERE NEI REPARTI
L’azienda nega l’utilizzo - le userà solo per licenziare i lavoratori

Non è sufficiente avere raggiunto importanti obiettivi nazionali ed internazionali, è necessario aumentare la produzione riducendo i costi.
Così si aumento i turni di notte, il sabato e la domenica lavorativi, si esternalizza il più possibile, si premiano i più meritevoli (tra i più premiati ci sono i delegati sindacali) e si castigano i cattivi con lettere di richiamo. - A questo proposito ricordiamo che le ammonizioni scritte sono previste dal CCNL Art. 24 e che pregiudicano la carriere, i futuri premi e altre agevolazioni che il lavoratore poteva avere. Per quanto detto noi consigliamo di contestare sempre tali richiami, soprattutto se non sono giustificati o fatti per intimidire i lavoratori -.
Ora anche il controllo a distanza dei lavoratori attraverso i circuiti di videosorveglianza all’interno dei reparti.
L’azienda nega che tali strumenti vengano usati durante il lavoro ma, come è già successo, le registrazioni salteranno fuori all’occorrenza, per esempio per licenziare qualche lavoratore.
Se andiamo avanti di questo passo, continuando a pianificare aumenti di produttività nell’ordine del 30-40%, c’è il rischio di finire come in Renault dove, negli ultimi anni, si sono verificati diversi suicidi tra i lavoratori dentro la fabbrica.

Nuova concertazione: lavoratori sempre più sottomessi
CGIL-CISL-UIL PRONTI A FIRMARLA
Altri 15 anni di “contenimento dei salari” e dei diritti

Epifani (CGIL) dichiara candidamente che “con l’inflazione programmata si perde del salario, anno dopo anno”;
Bonanni (CISL) parla ormai apertamente di “inflazione reale molto più alta di quella ufficiale ISTAT, quella ISTAT è circa il 4% mentre quella reale è quasi al 6%”;
In realtà l’inflazione non è mai stata controllata dagli stipendi dei lavoratori, come volevano farci credere CGIL CISL e UIL, ma da altri fattori come il costo del petrolio, le speculazioni in borsa, i mutui, il prezzo dell’energia, del gas e delle materie prime (che l’Italia è costretta ad acquistare dall’estero) ecc.
Questo vuol dire che l’accordo del luglio ‘93 ha fallito in tutti i sui propositi e che l’unica cosa concreta che ha ottenuto è il costante e inesorabile abbassamento degli stipendi.
Anzi, quell’accordo è stato una delle cause dell’aumento dell’inflazione, visto che l’abbassamento degli stipendi ha provocato il blocco dei consumi ed il conseguente aumento dell’inflazione.
Esattamente il contrario del motivo per cui è stato sottoscritto l’accordo.

24 settembre 2008

22 settembre 2008

Decreto 112/2008: le novita' in relazione agli orari di lavoro


Le nuove definizioni di lavoratore notturno e lavoratore mobile, inapplicabilità del D.Lgv. 66/2003 al personale dei servizi di vigilanza privata, non più 11 ore consecutive di riposo nei regimi di reperibilità, le nuove deroghe, le nuove sanzioni.
La prima modifica, cambiando parti dell’articolo 1 del D.Lgs. 66/2003, è relativa alla definizione di “lavoratore notturno” precisando che, stante la mancanza di una discliplina collettiva, si considera lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga “per almeno tre ore” (questa la novità del Decreto n. 112/2008) lavoro notturno per un minimo di ottanta giorni lavorativi all'anno. Questo limite minimo, continua il testo, “è riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale”.

-Rumore e vibrazioni: linee guida per l'applicazione del decreto 81/08


Sono state pubblicate le prime indicazioni per la corretta applicazione dei Capi I, II e III del Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 riguardanti la prevenzione e la protezione dai rischi di esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro. Questa prima edizione si occupa di rumore e vibrazioni meccaniche.
Le linee guida sono state realizzate a luglio 2008 dal Coordinamento Tecnico delle Regioni in collaborazione con l'ISPESL e sostituiscono le precedenti Linee guida per l'applicazione dei D.Lgs. 187/2005 (rumore) e 195/2006 (vibrazioni).

Morti sul lavoro: ai familiari il risarcimento del danno morale senza necessità della prova


-Morti sul lavoro: ai familiari il risarcimento del danno morale senza necessità della prova - Corte di Cassazione Sentenza n. 20188 del 22 luglio 2008 (sentenza)

Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura. D.M. 9 aprile 2008.


Quadro Normativo
• D.P.R. 30 giugno 1965 n. 1124 recante disposizioni sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali artt. 3 e 211
• D.P.R. 13 aprile 1994 n. 336 recante le nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura
• D. Lgs. 23 febbraio 2000 n. 38 recante Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell'articolo 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144 art. 10
• D.M. 27 aprile 2004 e D.M. 14 gennaio 2008 “ Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni
• D.M. 9 aprile 2008 “Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura”

Infortuni: In caso di macchinario con disfunzioni il datore di lavoro deve provare il caso fortuito


Il principio della correttezza e della buona fede contrattuale ex articoli 1375 Codice Civile esige tuttavia che quando per la tutela (dell'integrità fisica e della personalità morale) del prestatore è necessario anche un suo comportamento, questi, dando la propria collaborazione (diretta alla propria stessa tutela), effettui tale comportamento.
L'omissione della dovuta collaborazione da parte del prestatore costituisce pertanto violazione dell'obbligo di correttezza e buona fede (ex articoli 1175 e 1375 Codice Civile).
Poiché la collaborazione del lavoratore è diretta ad evitare l’evento, la violazione del predetto obbligo costituisce comportamento colpevole che concorre (potenzialmente) alla determinazione dell'evento stesso.
L'obbligo del dipendente presuppone tuttavia l’adempimento dell'obbligo datorile come precedentemente specificato (sub "4.c.").
E la relativa violazione esclude la responsabilità del datore solo ove sia stata (ex articolo 41 Codice Penale) causa di per sé sola sufficiente a determinare l’evento.
Ed è onere del datore dare di ciò la prova.

CASSAZIONE: IL DATORE IMPEDISCA SEMPRE IL MOBBING


Un datore di lavoro è sempre responsabile del comportamento dei dipendenti, soprattutto se questi danno vita a casi di mobbing, ovvero vessazioni di lavoratori in posizione gerarchica superiore rispetto alle vittime. E se si escludono gli episodi isolati, questo non vuol dire che pochi mesi non siano sufficienti a configurare una continuità negli atti di mobbing. Lo si evince dalla sentenza n.22858 della Cassazione che ha accolto il ricorso di una donna che per 6 mesi era stata vessata dal suo capo con frasi scurrili, isolata dal gruppo, senza scrivania ed un posto dove lavorare in pace.

Legittima l'assenza alla visita fiscale per effettuare una visita medica prenotata


La vicenda ha riguardato una lavoratrice in malattia che si era assentata durante le fasce di reperibilità alla visita fiscale per recarsi presso un centro medico per effettuare una visita cardiologia e l'elettrocardiogramma e, per questo le era stata trattenuta l’indennità di malattia.
La Suprema Corte di Cassazione, interessata con ricorso della questione, ha richiamato l’orientamento maggioritario secondo cui per giustificare la violazione dell'obbligo reperibilità in determinati orari non è richiesta l'assoluta indifferibilità della prestazione sanitaria da effettuare ma basta un serio e fondato motivo che giustifichi l'allontanamento da casa.

Il mobbing può sfociare nei maltrattamenti

Il mobbing sul luogo di lavoro può sfociare nei casi più gravi nel reato di maltrattamenti. Lo ha stabilito la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione confermando una sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta che aveva condannato un datore di lavoro per il reato di violenza sessuale e maltrattamenti per aver compiuto atti vessatori e molestie sessuali a danno di una dipendente.

MANDA 13 MILA SMS, NO A LICENZIAMENTO

Il lavoratore, in meno di un anno, aveva spedito sms per un costo totale di oltre 1.500 euro. A salvarlo dalla massima punizione disciplinare è stata la circostanza che nei confronti di altri dipendenti, 'colpevoli' dello stesso vizio, la Telecom aveva adottato sanzioni più blande, come la sospensione di tre giorni dallo stipendio o la trattenuta in busta paga del costo degli sms. Per questa ragione, Piazza Cavour - con la sentenza 23107 - ha bocciato il ricorso della Telecom.

17 settembre 2008

Comunicato sindacale RSU Honeywell

Pacchi Postali -
La tecnologia ha consentito di smaterializzare l’invio della posta, però non ha ancora creato il teletrasporto, un mezzo che consenta al corpo umano di scomporsi e poi ricomporsi a distanza.

Così la Honeywell, multinazionale americana con quasi 2000 dipendenti in Italia e sedi a Cernusco sul Naviglio, Oggiono, Morbegno, Trieste ed Atessa in Abruzzo, nel corso dell’operazione di restyling che ha portato al licenziamento di 40 donne in produzione ad Oggiono ed al trasferimento della sede di Cernusco a Monza, ha deciso di spedire le componenti (quasi tutte donne) di un paio di uffici a 60 Km di distanza a Cassano Magnago, il paese natio di Bossi, vicino a Gallarate.

Spedire proprio come pacchi postali non sulla base di reali ragioni organizzative (il teletrasporto non c’è, ma il telelavoro sì), bensì della volontà di affermare che in azienda comanda la Direzione, che il Sindacato deve ridimensionarsi e che al massimo la Società è disposta ad atteggiamenti compassionevoli, non certamente ad un confronto vero con le rappresentanze dei lavoratori.
Sessanta chilometri all’andata e sessanta chilometri al ritorno al giorno per madri di famiglia cinquantenni, in molti casi con problemi di salute ed a part time, finiscono per costituire un serio ostacolo rispetto alla possibilità di continuare il lavoro e la sola chance offerta per poterlo fare è quella di affidarsi alla clemenza della Direzione del Personale (guidata ora, tra l’altro, da una donna!), attraverso la sottomissione al giudizio del medico del lavoro della Società.
I pacchi postali hanno scelto di ribellarsi, di difendere la propria dignità e di opporsi con ogni mezzo all’imposizione, ricorrendo allo sciopero, facendo valere i propri diritti in sede giudiziaria e facendosi tutelare dagli organismi istituzionali delle pari opportunità.

Chiedono di andare, insieme coi colleghi con cui hanno da sempre lavorato, nella nuova sede di Monza che, tra l’altro, viene comunque contestata dagli altri lavoratori per le scelte compiute dalla Società nel predisporre il nuovo layout. E’ caratterizzato da blocchi da sei scrivanie unite fra di loro con posti di lavoro appiccicati e separati solo da una "paretia" frontale e due laterali che impediscono a lavoratori di vedersi e comunicare tra loro. "American Standard" dice la multinazionale: saranno "american", ma fanno pur sempre schifo!

RSU Honeywell
Cernusco sul Naviglio, 16 Settembre 2008

I lavoratori del Comune di Varese protestano in comune contro il taglio del salario accessorio

Ieri sera i lavoratori del Comune di Varese si sono ritrovati in presidio, in concomitanza con la seduta del Consiglio Comunale, per protestare contro il taglio del salario accessorio (contrattazione di secondo livello) di 270.000 Euro.

I delegati RSU sono stati ricevuti dai capigruppo dei partiti rappresentati in Consiglio e dal Sindaco. Quest’ultimo si è però rifiutato di entrare nel merito del problema non ritenendo di poter sottostare a quello che ha definito un ricatto dei lavoratori nei confronti dell’Amministrazione. Si è limitato quindi a proporre alla RSU un incontro per il giorno successivo (oggi). Poi, di fronte alla conferma della RSU di voler il reintegro delle risorse sottratte se ne è andato sbattendo la porta.

I lavoratori, già stanchi del continui attacchi alla loro professionalità e dignità ed ora colpiti pesantemente anche nel loro salario hanno deciso di occupare la sala del Consiglio.

Da diverse forze politiche è stato invocato l’intervento delle forze dell’ordine.
Sono stati chiamati gli agenti della polizia locale, poi minacciati da esponenti dell’Amministrazione di denuncia penale, per non essere intervenuti “energicamente” contro i pacifici manifestanti. Sono arrivati quindi gli agenti della digos con i quali c’è stato un confronto pacato sulle ragioni delle protesta e sui motivi che hanno portato i lavoratori a decidere di entrare tra i banchi del Consiglio.
Solo gli amministratori del Comune hanno continuato nel muro contro muro.
A questo punto il Presidente del Consiglio Comunale ha preso la decisione di sciogliere la seduta.

Di fronte a questa chiusura incomprensibile e demagogica, i lavoratori si sono dati appuntamento per una nuova assemblea generale per venerdì mattina, 19 settembre, dove verranno decise ulteriori iniziative di lotta.
Non abbiamo alcun interesse o volontà precostituita a “disturbare” un evento come quello dei Mondiali di ciclismo, ma se necessario i lavoratori comunali continueranno a manifestare la loro rabbia anche durante la settimana delle gare.

L'ENNESIMA "RIFORMA" DELLA PREVIDENZA......

Nel silenzio generale, rotto dalle solite notizie dei pochi ben informati che piano piano si fanno strada tra i lavoratori e crescono come un tornado, il giorno 16 Giugno è stata presentata da autorevolissimi e numerosissimi parlamentari dell'attuale Maggioranza di Governo (chi lo ha votato sarà sempre più felice) una proposta di legge di modifica dell'attuale sistema previdenziale, con delega totale al Governo.
Visto che non abbiamo governi amici, abbiamo potuto appurare la notizia solo dopo aver ricevuto la comunicazione dell'Ufficio Rassegna Atti Parlamentari dell'INPDAP che ha pubblicato la proposta di "riforma del sistema previdenziale mediante delega al Governo per la revisione dei requisiti e del metodo di calcolo dei trattamenti di pensione" in P.E.

Rom torturati dai carabinieri a Bussolengo

............ Quello che accade dopo lo racconta Cristian, che ha trentotto anni ed è nato a San Giovanni Valdarno [Arezzo].
Cristian vive a Busto Arsizio [Varese] ed è un predicatore evangelista tra le comunità rom e sinte della Lombardia.
Abbiamo parlato al telefono con lui grazie all’aiuto di Sergio Suffer dell’associazione Nevo Gipen [Nuova vita] di Brescia, che aderisce alla rete nazionale «Federazione rom e sinti insieme».
«Stavamo preparando il pranzo, ed è arrivata una pattuglia di vigili urbani – racconta Cristian – per dirci di sgomberare entro un paio di ore.
Abbiamo risposto che avremmo mangiato e che saremmo subito ripartiti.
Dopo alcuni minuti arrivano due carabinieri.
Ci dicono di sgomberare subito.
Mio cognato chiede se quella era una minaccia.
Poi cominciano a picchiarci, minorenni compresi».........

Portiamo la solidarietà del Sindacato di Base


Forum Sociale Europeo 2008 a Malmo (Svezia) dal 17 al 21 settembre: la delegazione CUB in partenza.

L’onda lunga dal G8 di Genova al primo Social Forum Europeo di Firenze porterà nelle prossime settimane una delegazione in rappresentanza del sindacato CUB a partecipare ai lavori del FSE con l’obiettivo di conoscere le nuove realtà di lotta e del movimento in Europa e stringere rapporti e nuovi contatti per fare meglio l’attività sindacale e la difesa dei lavoratori in un futuro sempre più internazionalizzato e globalizzato.

In Europa i popoli eleggono un parlamento ma chi decide realmente sono i poteri forti con i banchieri e i governi e lor signori fanno una politica che fa arretrare diritti, salari e normative per i lavoratori e le lavoratrici.

La costruzione di un alternativa sindacale alla CES e ai sindacati che accompagnano il liberismo e le politiche dei governi è una necessità. La partecipazione al FSE può essere un passaggio utile e cercheremo di trovare contatti ed alleati per una politica che punti alla unificazione ai livelli più alti di salari, diritti e normative.

(saranno a Malmo: Lucia e Paola di Torino – bancari; 7 lavoratori e lavoratrici delle poste e Angelo Maraschi IMQ e Angelo Pedrini e Mariagrazia Romanò della zona Milanoest)

Hanno mai spiegato FIM-FIOM e UILM il perchè del loro interesse per i fondi pensione privati ai lavoratori e cosa potrebbe accadergli?

E il fondo pensione delle tute blu inciampa nel crac
Le «locuste» di Wall Street insidiano anche le pensioni complementari dei metalmeccanici italiani.
il Fondo Cometa, la più antica e grande istituzione di previdenza complementare, alla quale sono iscritti 500 mila lavoratori metalmeccanici, è inciampato nel crac di Lehman Brotbeys.
La notizia si è diffusa ieri creando una certa preoccupazione tra i lavoratori che alimentano il fondo con il proprio Tfr ma le dimensioni della "perdita", anche se di una cena consistenza, sono tali da non destare allarme. il Fondo Cometa infatti ha in portafo glio titoli Lehman Brother per un valore pari allo 0,1 per cento del patrimonio, circa 3,5 milioni di euro su un rotale di circa 4 miliardi investiti.
«Il sistema deliaprevidenza complementare ha retto», ha dichiarato il presidente del Fondo Cometa Fabio Ortolani che ieri ha scritto al ministro del Welfare Maurizio Sacconi segnalandogli comunque la «preoccupazione» del mondo dei Fondi pensione per la crisi in atto.
Ortolani chiede anche al ministro Sacconi che «la politica intervenga tempestivamente per contenere i possibili danni derivati dalle crisi finanziarie che hanno aggredito ilavoratori>.
Sul piano più generale Ortolani, che è stato com missario della Covip, l'autorità divigilanza sui fondi previdenziali dei lavoratori, invoca nuove regole e un monitoraggi più attento.
«Ci vogliono spiega - più efficaci presidi di controllo del sistema per poter monitorare attentamente situazioni di rischio quali quelle che attualmente attraversa il mercato».
Non tutto è perduto tuttavia per l'investhnento con Lehman Erothers (uno sui 1.500 in portafoglio di Cometa): è possibile che dalle procedure del Chapter 11, la procedura fallimentare Usa, emerga la possibilità di riallocare il titolo al prezzo di venerdì scorso senza perdite sensibili rispetto ai 3,5 milioni del prezzo dicarico.

da Repubblica, pag.4 del 17/09/08

14 settembre 2008

SINDACALISMO DI BASE: Tra CUB, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale firmato un Patto di Consultazione Permanente


OSPEDALE DI LEGNANO - PRODUTTIVITA’ 2008: I LAVORATORI DICONO NO!!!

L’assemblea generale dei lavoratori di legnano convocata dalla rdb/cub il giorno 10 settembre 2008, alla presenza di oltre 100 lavoratori di tutte le qualifiche, rigetta la bozza presentata dal SITRA dal titolo “GARANZIA DI CONTINUITA’ DEI SERVIZI”.
E’ una beffa e un’ ulteriore umiliazione e perdita della qualità” hanno commentato i lavoratori, l’Azienda per 40 euro medie mensili vuole obbligarci a firmare il nostro suicidio: salti di riposo, aumenti delle pronte disponibilità, spostamenti di reparto, anticipo e posticipo dell’entrata.
Per tecnici e amministrativi ancora non sono chiari gli adempimenti, certo che se tutti verranno concepiti come quello per gli autisti, che preve rientri extraorario il sabato e la domenica di un’ora alle dodici e una la sera….. non si stupisca l’Amministrazione se gli operatori diranno di NO!

PRECARI NON MOLLIAMO!…IN PIAZZA RITORNIAMO!


09 settembre 2008

VICENZA NON SI ARRENDE, VICENZA SI DIFENDE

Ieri 20 feriti e 6 fermati: è il bilancio della manifestazione pacifica che doveva concludersi con la costruzione di una torretta di osservazione all'esterno del Dal Molin.
Si è conclusa, invece, con le cariche
Vicenza: militanti del presidio pestati selvaggiamente dalla polizia.
I militanti del presidio stavano in viale Ferrarin per costruire una piccola torretta di osservazione; autorizzata.
La reazione della polizia è stata selvaggia.
5 militanti del presidio in pronto soccorso.
La carica non ha nessuna giustificazione, sappiamo che gli ordini sono arrivati dal Ministero.

07 settembre 2008

BASE USA VICENZA: Dal 3 al 14 settembre la seconda edizione del Festival No Dal Molin - SIAMO TUTTI VICENTINI

Dal 3 al 14 settembre la seconda edizione del Festival No Dal Molin.
Una mobilitazione di 10 giorni dove, a fianco delle azioni e delle manifestazioni, ci saranno dibattiti, approfondimenti, spettacoli e concerti.
Dopo il successo dell'anno scorso – più di 30 mila presenze al festival – i campi di Via Madre Teresa di Calcutta, a Rettorgole, tornano ad ospitare il popolo delle pignatte.
Anche quest'anno, il Festival si caratterizzerà per essere non soltanto una kermesse musicale, ma soprattutto un momento di mobilitazione contro la nuova base Usa a Vicenza.
La sentenza del consiglio di Stato e la consultazione popolare prevista per ottobre rendono ancora più importante questo appuntamento che vedrà impegnati centinaia di volontari.

Il Presidente della Repubblica Napolitano elogia la scelta di presentare tre film sulle morti bianche

Alla Mostra del Cinema di Venezia e invita a non abbassare la guardia sulla tragedia degli incidenti sul lavoro.
“Apprezzamento per la scelta sensibile” di “registi, attori e di tutti coloro che in forme diverse hanno dato il loro contributo per affrontare la grave questione sociale” delle morti sul lavoro.
E’ questo il contenuto del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica agli organizzatori della Mostra.
“Non bisogna mai abbassare la guardia – ha ammonito il Capo dello Stato – avvertiamo tutti l’inadeguatezza delle parole di indignata denuncia e solidarietà che in ogni occasione naturalmente e con sincera convinzione ripetiamo.
Una volta spentisi i riflettori sui casi eclatanti, la realtà quotidiana riproduce tragedie che gettano luce su storie personali e familiari tali da interrogare e scuotere le nostre coscienze”.
Giorgio Napolitano ha sottolineato che le morti bianche sono “una lesione inferta a un fondamentale valore di civiltà”, contro cui “è necessaria la più larga mobilitazione civile e culturale”, per “raggiungere gli obiettivi di abbattimento del rischio sul lavoro fissati dall’Unione Europea”.
L’edizione 2008 della Mostra del Cinema di Venezia ha dedicato particolare attenzione alla tragedia delle vittime del lavoro, con i film “La fabbrica dei tedeschi” di Mimmo Calopresti, “Thyssenkrupp Blues” di Balla e Repetto e la versione restaurata di “Yuppi Du” di Adriano Celentano.

Cinque dirigenti d’impresa indagati per la morte di Bogdan Mihalcea

L’operaio rumeno morto nelle fogne di Torino nel luglio 20066 settembre 2008.
Fu investito da un’ondata di liquami, che lo trascinarono per i condotti della fognatura e lo soffocarono.
A due anni di distanza, la Procura della Repubblica di Torino ha inviato l’avviso di chiusura delle indagini sulla morte del giovane lavoratore, che aveva soltanto 24 anni.
Gli indagati, accusati di omicidio colposo, sono Paolo Romano (amministratore delegato della Smat, la società committente dei lavori), Roberta Dentis (titolare della Fedet, che aveva vinto l'appalto) e Tony Siciliano (rappresentate della Geometra Siciliano, la ditta subappaltatrice per la quale lavorava Bogdan, irregolare e senza permesso di soggiorno).
Nell'inchiesta sono stati coinvolti anche i coordinatori della progettazione e dell'esecuzione dei lavori, Claudio Andrione e Domenico Tipaldi.
La magistratura ha rilevato la mancata applicazione del piano di sicurezza, l'assenza della vigilanza sui lavori, delle verifiche sull'idoneità delle imprese, della formazione dei lavoratori e della dotazione di attrezzature adeguate in caso di pericolo.
La Procura, che si appresta a valutare l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio degli indagati, ha sottolineato che quello in corso “è un processo esemplare e, fatto importante, coinvolge anche il committente”.

06 settembre 2008

PRECARIE LEGNANO: DOPO LA “STRIP CONFERENZA” SCIOPERO DEI PRECARI IL 19 SETTEMBRE

“La lotta prosegue - dichiara Ornella Cameran della RDB/CUB che questa mattina ha dato vita alla strip conferenza - e da lunedì saremo di nuovo davanti l’Ospedale di Legnano a fare il nostro presidio contro i licenziamenti”. Martedì le lavoratrici saranno ricevute dall’Assessore al Lavoro della Provincia di Milano Bruno Casati e da una delegazione della Commissione Lavoro della provincia di Milano.
Non mollano le 11 precarie licenziate dell’azienda Ospedaliera di Legnano che dopo la “Strip Conferenza”, hanno dato parola a tanti altri precari leggendo le lettere di solidarietà giunte.

02 settembre 2008

Centraliniste di Legnano: Strip conferenza il 5 settembre

Sarà una conferenza stampa rigorosamente Vietata ai Minori di 18 anni
Siamo le 11 precarie licenziate dall’Ospedale di Legnano:
Non abbiamo nulla da perdere e con il nostro gesto vogliamo porre l’attenzione non solo sulle condizioni di vita e di lavoro di milioni di giovani costrette alla precarietà di cui oramai tutti sono a conoscenza ma soprattutto della rabbia che ogni giorno accumulano milioni di precari Italiani come noi .
Vogliamo che politici e cineasti smettano di raccontare le condizioni di vita a noi precari ma inizino a parlarci di reddito di cittadinanza quando si è licenziati e non di sussidi di disoccupazione.

Legnano: Sit-in davanti al nosocomio legnanese per le 11 lavoratrici licenziate in seguito al decreto Brunetta

Questa mattina, martedì 2 settembre, erano davanti all'ospedale legnanese per rinnovare la loro protesta contro quella che giudicano una vera ingiustizia. «Domattina saremo ancora lì - racconta Milena, una delle centraliniste licenziate - a partire dalle 8,30 continueremo nel nostro sit-in di protesta. Almeno fino a quando dalla dirigenza non arriverà una risposta». Risposta che oggi non è arrivata e allora via verso Canale 5 per un'altra intervista.
La vicenda delle lavoratrici è particolare. Precarie da 6 anni si sono ritrovate con una lettera che chiudeva il loro contratto, tecnicamente non sono state licenziate ma nella realtà dei fatti lo sono. Il decreto, infatti, non permette di protrarre contratti di lavoro a tempo determinato per più di tre anni in cinque consecutivi. Il caso delle centraliniste rientra in quella casistica e così l'azienda Milano 1, invece di stabilizzare il loro rapporto di lavoro, ha optato per la chiusura del contratto. Non senza difficoltà, come ha raccontato la Rappresentante del sindacati di Base Ornella Cameran.

01 settembre 2008

Legnano - Dopo sei anni di lavoro interinale licenziate dall'ospedale a causa del decreto Brunetta

A dar voce alla loro rabbia è Ornella Cameran, rappresentante del sindacato di base dell'ospedale (RdB Cub) nonchè collega delle centraliniste: « Da sei anni lavoravamo in quest'azienda ospedaliera come interinali.
Eravamo precarie e lo sapevamo ma quando, tre anni fa, il contratto è stato rinnovato abbiamo sperato nelle voci che parlavano di stabilizzazione.
Fino all'ultimo ci abbiamo creduto.
Poi, la scorsa settimana, il direttore amministrativo dell'azienda ci ha detto che si doveva interrompere il rapporto a causa del "decreto Brunetta"».
Il decreto Brunetta vieta la possibilità di avere un rapporto di lavoro precario per oltre tre anni in cinque anni consecutivi: lproprio la situazione delle undici centraliniste legnanesi: « Abbiamo chiesto quale futuro veniva riservato al nostro servizio ma ci hanno risposto che era un problema della direzione - ha aggiunto Ornella Cameran - Sappiamo che oggi si sono arrangiati alla bell'e meglio ma pensiamo che questo servizio confluirà quanto prima in quello regionale che ha affidato ad un call center siciliano le telefonate di alcune aziende sanitarie lombarde».