17 febbraio 2007


10 febbraio 2007

01 febbraio 2007

“IN NOME DEL POPOLO ITALIANO”

IL TRIBUNALE DI BUSTO ARSIZIO CONDANNA SEA HANDLING A REINTEGRARE DUE LAVORATORI CHE AVEVA LASCIATO A CASA ALLA SCADENZA DEL LORO ENNESIMO CONTRATTO A TERMINE

Ieri, il giudice di Busto Arsizio ha riconosciuto che Sea Handling ha fatto uso illegittimo del contratto a termine e ha disposto, nei confronti di due lavoratori la trasformazione del loro rapporto in contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ha poi condannato la società a pagare le retribuzioni perdute dalla data in cui i lavoratori avevano impugnato la loro estromissione dall’azienda.(2005)
Questa è l’ennesima conferma che i datori di lavoro non sono ancora contenti di quanto i governi hanno loro dato in tema di flessibilità e di precarietà delle forme – lavoro, perché neppure osservano quelle legge a loro così favorevoli, cercano di avvantaggiarsi in ogni modo confidando nel silenzio dei sindacati confederali che troppo spesso danno loro carta bianca e non informano i lavoratori sui loro diritti. Questa sentenza è anche un monito a CGIL CISL UIL e UGL che anziché far rispettare le normative sia di legge che contrattuali sul lavoro precario e interinale, spesso hanno firmato deroghe che hanno permesso a Sea di aggirare le leggi.

Al Cobas-Cub trasporti ha seguito questa vertenza con una particolare aspettativa non solo perché da tempo ha iniziato una campagna di informazione e lotta contro il precariato in Sea cercando di dare a tutti le informazioni necessarie alla verifica della legittimità o meno dei loro contratti e mettendo a disposizione la propria struttura legale , ma anche perché, uno dei due lavoratori in questione, Roberto Granolla, è candidato alle prossime elezioni delle RSU previste per fine febbraio e contava di averlo tempestivamente reintegrato perché a quelle elezioni potesse effettivamente partecipare.

Al Cobas-Cub trasporti conta sul fatto che un ex precario nelle rsu sarà una buona garanzia perché resti sempre all’attenzione della futura rappresentanza dei lavoratori la quantità intollerabile di lavoratori di Malpensa ancora precari e perché questa rappresentanza imposti da subito un ciclo di rivendicazioni dirette a far cessare l’utilizzo indiscriminato del lavoro somministrato e del lavoro a termine.

Ora a Sea Handling non resta che ubbidire all’ordine del giudice, pagando ai lavoratori tutti i mesi di disoccupazione e reintegrandoli al loro posto di lavoro. Come Al Cobas-Cub trasporti non accetteremo nessun trasferimento repressivo dei due lavoratori da Malpensa a Linate (come fatto ad alcuni lavoratori che sono stati reintegrati). Di fronte alle centinaia di contratti a termine per i lavoratori interinali che scadono a fine di gennaio, il non rispetto delle due sentenze di reintegro, avrebbe solo un sapore repressivo che è tendente alla non ottemperanza delle sentenze del tribunale di Busto Arsizio.
Nei prossimi mesi decine di cause contro l’utilizzo illegittimo dei contratti a termine, da parte di Sea, saranno discusse nelle aule dei tribunali.

Come Al Cobas-Cub trasporti, nei mesi scorsi, abbiamo inoltre chiesto l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro Provinciale perché faccia rispettare le leggi, che obbligano Sea e le agenzie interinali a corrispondere lo stesso stipendio dei dipendenti Sea anche ai lavoratori interinali.

TUTTI I LAVORATORI HANNO DIRITTO AD UN LAVORO STABILE CHE GLI PERMETTA DI VIVERE DECENTEMENTE

AL COBAS-CUB Traspoti 29-01-2007