28 ottobre 2006

R.S.U. PALMAR: Siglato il primo accordo interno

130 euro di aumento al mese

Il giorno 20 luglio 2006 presso la sede della Palmar a Lainate, società che si occupa di pulizie e movimentazione parti, si sono incontrati le R.S.U. CUB ed i rappresentanti della Palmar per sottoscrivere il primo accordo di aumenti salariali che riguarda i lavoratori della movimentazione dislocati all’interno della società Agusta di C.Costa.
L’intesa sul contenuto arriva dopo un lungo “braccio di ferro” con i lavoratori della movimentazione che hanno ottenuto, con pieno diritto, un recupero economico che da il via alla prima vertenza aziendale.

L’accordo prevede:

- il riconoscimento di un buono pasto giornaliero di 5 euro
- un buono presenza per la giornata del sabato di 5 euro
- il riconoscimento di un buono pasto per il sabato di 2,58 euro
- il riconoscimento di 6 nuovi livelli di inquadramento

Il totale del riconoscimento economico supera i 130 euro mensili


La trattativa non è ancora conclusa perché sono previsti altri incontri per definire un ulteriore aumento di salario che l’azienda è disposta a trattare, entro la fine dell’anno si pensa di chiudere definitivamente la vertenza.


La Confederazione Unitaria di Base esprime enorme soddisfazione per la ratifica dell’accordo e ringrazia i lavoratori che hanno dimostrato unità e condivisione degli obiettivi, questo accordo lo si deve solo ai lavoratori che hanno lottato in 9 contro tutti per ottenere questo risultato.I lavoratori hanno dimostrato che è possibile vincere lottando uniti.


C.Costa ottobre 2006



PALMAR 9 CONTRO TUTTI

Dal licenziamento ai 130 euro di aumento mensile

A Somma Lombardo la Palmar, perdendo l’appalto della movimentazione parti, scaricava i lavoratori sotto la nuova ditta, la cooperativa New-Ardo. A quel tempo CGIL CISL e UIL avevano scarabocchiato un accordo che consentiva agli ex lavoratori Palmar di approdare sotto la nuova ditta come SOCI COOPERATORI. Qualche mese più tardi i lavoratori, pomposamente definiti “soci”, non erano affatto contenti. Venivano al lavoro anche con la febbre, non potevano fermarsi nemmeno per bere un caffè, non avevano l’applicazione dello statuto dei lavoratori e nemmeno il famoso art. 18 (tutela nel caso di licenziamento senza giustificato motivo).


A Cascina Costa l’Agusta, con la complicità di CGIL CISL e UIL, tenta di ripetere l’azione svolta a Somma Lombardo: toglie l’appalto alla Palmar per poi passarlo alla New-Ardo, ma gli eventi furono ben altri.

I fatti accaduti da quel momento sono stati decisivi per l’esito della vicenda, i 9 dipendenti Palmar coinvolti sono stati costretti a lottare per rivendicare i diritti che dovevano esser loro garantiti fin dall’inizio ovvero:
un posto di lavoro con le stesse caratteristiche di quello ricoperto in Palmar.
Si sono iscritti alla CUB e, nonostante i tentativi da parte della CGIL e della CISL di impedirlo, hanno eletto i loro rappresentanti sindacali, costituendo la RSU.
La RSU ha poi chiesto un incontro con le aziende interessate per definire le regole del passaggio, ottenendo un netto rifiuto: o accettavano le condizioni o erano licenziati.
I lavoratori non avevano scelta e dichiararono lo sciopero ad oltranza che portò al blocco dei cancelli di Agusta a C. Costa.
Dopo 3 mesi di scioperi, blocco degli straordinari, assemblee retribuite, volantinaggi e presidi ai cancelli, le aziende coinvolte nella vicenda convocano la RSU e la CUB provinciale, e con loro stipulano un accordo che concede quanto richiesto dai lavoratori: assunzione a tempo indeterminato con lo stesso trattamento economico che avevano in Palmar e l’applicazione dell’art. 18.

Il passaggio dei lavoratori dalla Palmar alla New-Ardo a queste condizioni è troppo oneroso e costringe la cooperativa ad alzare il costo dell’appalto. La determinazione nelle lotte dei 9 lavoratori e il nuovo rilancio sul prezzo da parte della New-Ardo convincono Agusta che è meglio ripensarci, così Agusta torna sui suoi passi, offrendo l’appalto nuovamente alla Palmar.

Il resto è storia recente, i lavoratori dimostrano di sapere lavorare bene ed Agusta chiede a Palmar di svolgere altre mansioni. Palmar assume tre lavoratori dalla New-Ardo e apre le trattative con i lavoratori per soddisfare la richiesta di un aumento di stipendio.

Il 20 luglio 2006 la Palmar firma il primo accordo per un aumento complessivo di oltre 130 euro al mese, entro dicembre si concluderà la trattativa con eventuali nuovi aumenti di salario.

C. Costa Ottobre 2006

24 ottobre 2006

AGUSTA Contratto Interno


VOTA NO AL REFERENDUM
La democrazia in Agusta non consente proposte alternative
Dato che la “loro” piattaforma è “blindata” non è possibile fare proposte alternative, non è possibile far parte della commissione al referendum che ne decide le sorti ed è difficile anche esprimere un parere in assemblea senza subire le loro angherie.
Alla faccia della democrazia.
Per questi motivi non abbiamo alternative:

INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI A VOTARE NO

VOTARE NO al referendum sull'accordo aziendale perché il salario richiesto è ancora legato solo agli incrementi di redditività, di produttività e di qualità in funzione di parametri di esclusiva fonte aziendale.
Evidentemente non è servita da lezione la fallimentare esperienza vissuta nelle due precedenti vertenze aziendali, in cui gli indici d’incremento della produttività sono stati usati a piacere dall’azienda, e non sono bastati i “grandi proclami” apparsi sui giornali dei profitti di FINMECCANICA per convincere CGIL, CISL e UIL a chiedere soldi certi e garantiti nel tempo.

VOTARE NO perché nell'accordo non sono stati inseriti precisi vincoli sul tema della professionalità, che garantiscano il reale controllo da parte dei lavoratori sulla valutazione che li riguarda, dopo l’ultima fallimentare chiusura delle professionalità finita con un “contentino per amici”.

VOTARE NO perché non sono stati minimamente presi in considerazione i punti essenziali per migliorare la qualità della vita di tutti i dipendenti:
1. il salario fisso e ultrattivo nel tempo;
2. la riduzione della quota di assunzioni interinali e o apprendisti al 5%;
3. professionalità gestita solo per premiare il sindacato in tessere e/o futuri voti per rinnovo elezioni R.S.U.;

VOTARE NO perché assunzioni a tempo determinato e apprendistato rimarranno l’unico mezzo gestito dai sindacati confederali e industriali sull’aumento dell’occupazione.

VOTARE NO anche perché alla flessibilità imposta, i lavoratori non ottengono un adeguato compenso ai propri sacrifici.
UNA VERA VERTENZA DEVE PARTIRE DALLE ESIGENZE DEI LAVORATORI
Onde evitare i soliti numeri carichi di fantasia sui “votanti” e sugli “aventi diritto al voto”, invitiamo tutti i lavoratori ad evitare l’astensione partecipando comunque al voto annullando la scheda.

Agusta 26/09/06

Agusta Contratto Interno: intervento FLMU-CUB

Dal 1996 in poi si sono susseguite una serie di leggi con lo scopo di ridurre i contributi previdenziali e sociali versati dalle aziende all’INPS, tra questi sono stati tolti i contributi per gli asili nido, per il servizio sanitario nazionale, per assistenza malattia pensionati, ridotto dello 0,8% il contributo per gli assegni al nucleo familiare ecc.. .
La pensione contributiva è strettamente legata all’entità dei contributi versati all’INPS.

SALARIO:
La legge 135 del ’97 ha introdotto due novità nei contratti interni detti di secondo livello:
1- tutti gli aumenti legati a risultati aziendali avranno la durata dell’accordo, cioè 4 anni, dopo o si farà un nuovo accordo aggiungendo le nuove richieste o si perderà tutto.
2- tutti gli aumenti legati a risultati aziendali consentono alle aziende di non versare l'80% dei contributi previdenziali all’INPS. In questo modo tutti i rinnovi fatti con questo sistema hanno portato ad una rilevante riduzione dei contributi previdenziali versati all’INPS che, sommati alla riduzione contributiva in corso, ha messo in serio pericolo la sopravvivenza stessa dell’INPS.
Il recupero economico deve comprendere le seguenti voci:
- recuperare il “gap” tra inflazione dichiarata dall’ISTAT e quella reale degli ultimi 8 anni.
- recuperare i contributi previdenziali e la mancata ripartizione negli istituti della busta paga non versati sui P.D.R. degli ultimi 2 Contratti Interni.
Si chiede pertanto un aumento di stipendio di 150 euro mensili, come consolidamento dell’ultimo P.D.R. pagato nel 2006 slegato da risultati ed obiettivi aziendali, ripartito su tutti gli istituti, ultrattivo nel tempo e con il versamento dei contributi previdenziali.
Si chiede inoltre, a fronte della nuova richiesta d’aumento economico previsto per i prossimi quattro anni, l’istituzione della 14° mensilità.
I lavoratori non sono obbligati a chiedere aumenti legati al risultato aziendale, l’azienda si vanta di essere diventata leader nel mondo, abbiamo il dovere di chiedere aumenti ultrattivi nel tempo e con il versamento dei contributi previdenziali. Possiamo essere di esempio a molte altre aziende che stanno rinnovando il contratto interno.

LAVORO PRECARIO:
Le nuove forme di lavoro precario, introdotte con il “pacchetto Treu” prima e con la “legge 30” poi, hanno trasformato in lavoratori precari il 15% di lavoratori che prima erano a tempo indeterminato (lavoratori stagionali, co-co-co, soci di cooperative, a progetto ecc..), riducendo ulteriormente i contributi che i datori di lavoro versano all’INPS.
La mobilità e la cassa integrazioni sono ammortizzatori sociali che hanno lo scopo di aiutare economicamente i dipendenti di aziende che sono in situazioni economiche tali da non poter più pagare gli stipendi ai lavoratori. I soldi usati sono prelevati dalle casse dell’INPS, più soldi sono usati con questo scopo e meno soldi ci sono per pagare le pensioni.
In azienda si è appena chiusa l’ultima procedura di mobilità, il lavoro svolto dai lavoratori posti in mobilità ora è stato affidato alle cooperative, con lavoratori precari senza diritti sindacali e con esigui versamenti contributivi all’INPS. Sono stati usati i fondi dell’INPS per sostituire lavoratori a tempo indeterminato con lavoratori precari, nel contempo l’azienda ha deciso di spostare una parte di lavoro in Romania, per poter sfruttare ulteriormente la manodopera sottopagata.

PROFESSIONALITA’:
Merita particolare attenzione la professionalità espressa dai lavoratori che ha permesso all’azienda di raggiungere il primo posto nel mercato internazionale. Il riconoscimento professionale ha un’importanza rilevante ma le ultime esperienze relative ai passaggi di categoria hanno ancora una volta dimostrato che il clientelismo ed il nepotismo l’hanno fatta da padrone. Noi riteniamo che, per veder gratificato l’impegno da tutti profuso si debba buttare a mare la fallimentare struttura delle EPA 1, EPA2 ecc…e si debba invece attuare un sistema che riconosca la professionalità espressa da tutti.: chiediamo pertanto di introdurre 6 scatti d’anzianità per i lavoratori inquadrati al 4° livello e l’aggiunta di ulteriori 6 scatti d’anzianità per i lavoratori inquadrati di 5° livello.

22 sett 2006

AGUSTA: CONTRATTO INTERNO

È ora di cambiare - Piattaforma FLMUniti-CUB

Dopo l’accordo del luglio ’93 abbiamo perso fette di salario,
di pensione, di liquidazione, di diritti e di dignità


1 – recupero economico: ad ogni rinnovo contrattuale rischiamo di perdere gli aumenti ottenuti dal 1996 in poi, è ora di chiedere soldi veri, ultrattivi nel tempo e con il versamento dei relativi contributi previdenziali . Proponiamo di stabilizzare 150 euro al mese come soldi già conquistati nei rinnovi precedenti, e chiediamo per i prossimi 4 anni l’istituzione della 14° mensilità.

2 – prevenzione infortuni: l’azienda continua a vantarsi di aver raggiunto livelli di prevenzione elevati, ma i lavoratori Agusta vivono in ambienti malsani e corrono rischi inutili ogni giorno, intanto Agusta cede a lavoratori esterni le mansioni più pericolose e se ne lava le mani.
Ogni lavoratore deve avere il diritto alla salute. È necessario aumentare le ore per gli RLS e dare l’accesso senza preavviso in tutti gli ambienti. Proponiamo un premio per quei lavoratori che suggeriscono miglioramenti finalizzati alla prevenzione infortuni.

3 – precariato: il lavoro precario sta velocemente trasformando l’economia del paese, chi non ha un lavoro sicuro non può permettersi di pianificarsi la vita e di metter su famiglia; in questo modo l’economia è destinata a fermarsi, la gente non si sposa, non fa acquisti e le fabbriche non hanno più ordinazioni.
Le aziende come Agusta devono assumere a tempo inderminato. Rivendichiamo la necessità che il lavoro precario non superi il 5% degli occupati .

4 – esterni: le cooperative, i co. co. co., il lavoro a progetto ecc. sono questi i lavoratori che entrano in azienda ad eseguire mansioni che un tempo erano svolte da dipendenti Agusta con contratto a tempo indeterminato; Noi pensiamo che questo sia solo il modo per precarizzare ulteriormente il lavoro pagandolo meno, per questo motivo tali lavoratori devono rientrare nel computo del 5% degli occupati previsto dal punto 3.

5 – decentramento produttivo: aprire siti produttivi in Polonia o in Ucraina solo perché i lavoratori costano un quinto, lavorano il doppio e non hanno diritti è cosa inaccettabile, la dignità del lavoratore deve essere sempre al primo posto; Agusta, in appositi periodici incontri deve illustrare alle RSU e alle organizzazioni sindacali provinciali quali siano le sue strategie.

6 – professionalità: finora i riconoscimenti professionali hanno portato vantaggio ai “soliti amici”, noi proponiamo, come alternativa al sistema EPA-ERA, un riconoscimento professionale che premi il lavoro di tutti, chiediamo di inserire 6 scatti di anzianità per il 4° livello e ulteriori 6 scatti per il 5° livello.
FLMUniti-CUB Agusta settembre 2006
L’accordo del luglio 93 ha dato alle aziende la possibilità di applicare i rinnovi dei contratti interni senza versare buona parte dei contributi previdenziali e senza che i relativi aumenti concessi siano ripartiti sugli istituti della busta paga (scatti di anzianità, ecc..); tutto ciò ha contribuito ad aumentare la ricchezza dei padroni, ad impoverire sempre più gli stipendi dei lavoratori ed ha messo in crisi il sistema previdenziale pubblico. Questa situazione, balzata alla ribalta anche durante l’ultimo rinnovo del CCNL di categoria, ha posto in evidenza la necessità di riportare nelle tasche dei lavoratori un concreto e sostanzioso recupero economico non legato a voci di bilancio, per altro mai controllate da nessuno, ne ad obiettivi aziendali ottenuti attraverso turni notturni, 6x6 e lavoro festivo che, come fine ultimo, hanno il solo scopo di recuperare errori gestionali addebitabili alla sola dirigenza aziendale e non certo ai lavoratori. I lavoratori di Agusta hanno oggi la possiblità di dare un forte segnale di cambiamento, non possono aspettare che siano cgil cisl e uil a cambiare rotta perché cgil cisl e uil perderebbero in un attimo tutti i privilegi che hanno dalla gestione dei fondi pensione, dal monopolio nelle RSU con il 33% dei delegati a tavolino, dalla gestione dei contratti nazionali e aziendali, ecc.. ecc.. (in cambio lasciano i lavoratori nelle mani dei padroni, senza pensione e senza TFR).
SALARIO: Il recupero economico deve comprendere le seguenti voci:
- recuperare il “gap” tra inflazione dichiarata dall’ISTAT e quella reale degli ultimi 8 anni
- recuperare i contributi previdenziali e la mancata ripartizione negli istituti della busta paga non versati sui P.D.R. degli ultimi 2 Contratti Interni.
Si chiede pertanto un aumento di stipendio di 150 euro mensili, come consolidamento dell’ultimo P.D.R. pagato nel 2006 slegato da risultati ed obiettivi aziendali, ripartito su tutti gli istituti e ultra attivo nel tempo e con il versamento dei contributi previdenziali.
Si chiede inoltre, a fronte della nuova richiesta di aumento economico previsto per i prossimi quattro anni, la istituzione della 14° mensilità.
SICUREZZA E AMBIENTE: La sicurezza, come previsto dalle normative di legge, deve essere il primo obiettivo dell’azienda è quindi necessario che al centro dell’attenzione aziendale si ponga il lavoratore e la tutela della sua salute; bisogna investire massicciamente sulla prevenzione non solo per i dipendenti Agusta ma anche per i numerosi lavoratori esterni.
Rivendichiamo, pertanto, l’aumento delle ore retribuite per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e rivendichiamo, per la stessa, la possibilità di poter accedere a tutti gli ambienti di lavoro compresi quelli protetti da segretazione senza preavviso. Proponiamo anche che l’azienda preveda un riconoscimento economico per quei lavoratori che si ingegnano con proposte concrete per migliorare l’ambiente e/o per la prevenzione di infortuni.
LAVORO PRECARIO: La legge 30 nel tentare di risolvere i problemi occupazionali ha notevolmente peggiorato il panorama dei lavori precari con l’unico risultato di trasformare il lavoro a tempo indeterminato in lavoro precario (il 14% sul totale degli occupati) con tutti i relativi e pesanti riflessi in ambito sociale ed economico che questo comporta, basti pensare che questi lavoratori difficilmente avranno la pensione. Per questo motivo, nonostante la legge in vigore, è necessario imporre tetti massimi da non superrare che, a nostro parere, non possono essere superiori al 5% della forza lavoro.
ESTERNALIZZAZIONI: Le esternalizzazioni non possono essere il “trampolino” per precarizzare il lavoro esistente. I lavoratori interessati alle esternalizzazioni che svolgono la loro attività presso gli stabilimenti agusta devono essere computati nel 5% indicato nel capitolo “lavoro precario”.
DECENTRAMENTO PRODUTTIVO: Il decentramento produttivo non può prescindere dal tener conto della dignità dei lavoratori interessati, Agusta deve dare garanzie sia occupazionali che ambientali con resoconti periodici che dovranno essere presentati alle RSU e alle organizzazioni sindacali provinciali.
PROFESSIONALITA’: Merita particolare attenzione la professionalità espressa dai lavoratori che ha permesso all’azienda di raggiungere il primo posto nel mercato internazionale. Il riconoscimento professionale ha un’importanza rilevante ma le ultime esperienze relative ai passaggi di categoria hanno ancora una volta dimostrato che il clientelismo ed il nepotismo l’hanno fatta da padrone. Noi riteniamo che, per veder gratificato l’impegno da tutti profuso si debba buttare a mare la fallimentare struttura delle EPA 1, EPA2 ecc… e si debba invece attuare un sistema che riconosca la professionalità espressa da tutti: chiediamo pertanto di introdurre 6 scatti d’anzianità per i lavoratori inquadrati al 4° livello e l’aggiunta di ulteriori 6 scatti d’anzianità per i lavoratori inquadrati di 5° livello.
FLMUniti-CUB Agusta settembre 2006

23 ottobre 2006

AGUSTA: PREMIO DI RISULTATO

Le apparenze ingannano
La cifra di 1915 euro del PDR 2005 (pagato nel 2006) potrebbe sembrare di tutto rispetto e quindi il PDR sarà sicuramente confermato nel prossimo Contratto Interno. Tuttavia è necessario che i lavoratori vedano l’altra faccia della medaglia. L’accordo del luglio ’93 ha modificato radicalmente il meccanismo dei rinnovi contrattuali di II° livello: non più aumenti fissi e ultrattivi nel tempo ma legati al bilancio e validi solo per 4 anni. La legge 135 del ’97, fatta sulla base dell’accordo stesso, ha poi concesso alle aziende di non versare i contributi e di non ripartire sugli istituti della busta paga il PDR. In poche parole i 1915 euro comprendono: il PDR ottenuto con il C.I. di 9 anni fa (circa 1000 euro); il mancato versamento all’INPS dei contributi (circa 750 euro); la mancata ripartizione negli istituti busta paga e nel TFR (circa 200 euro). Inoltre se non rinnoviamo il C.I. perderemo gli aumenti degli ultimi 9 anni e, se aggiungiamo che in 9 anni di PDR nessuno è mai stato in grado di verificare il bilancio aziendale, c’è da chiedersi se il PDR ha portato più vantaggi ai lavoratori o all’azienda.

CONTRATTO INTERNO
È iniziata la campagna elettorale per le RSU
Dopo la brutta figura fatta da FIM FIOM e UILM con la firma del contratto nazionale di categoria, adesso devono recuperare credibilità tra i lavoratori. Dopo avere aggiunto l’apprendistato nella lunga lista dei lavori precari, allungato di sei mesi il CCNL e portato a casa un aumento già assorbito dai rincari di benzina, ENEL, GAS e dai principali generi di consumo, occorre rientrare nelle grazie di chi poi dovrà eleggere i “nuovi” delegati. Ha poca importanza il fatto che la RSU sia ormai scaduta da mesi e che coloro che si preparano a trattare con l’azienda il nuovo C.I. non sono legittimati a farlo perché non eletti dai lavoratori, cosa leggermente antidemocratica, ma tanto, anche a dirlo, non cambia nulla poiché le regole le fanno loro, perché, grazie al famoso accordo del luglio ’93, si sono garantiti non solo il controllo dei CCNL ma anche la gestione dei C.I., oltre che, naturalmente, il 33% dei delegati in tutte le RSU. Precarietà, flessibilità, esternalizzazioni, stipendi bassi, senza pensione e senza TFR… NE SARA’ VALSA LA PENA?

EPA1 EPA2 EPA3 EPA4 ERA1 ecc.. ecc..
Dopo gli accordi per distribuire le categorie ai “soliti” ora tocca elle EPA-ERA
Proseguono gli incontri tra Azienda e FIM FIOM e UILM per fare chiarezza su come distribuire i nuovi elementi professionali sia tra gli operai che tra gli impiegati. Contemporaneamente i “buontemponi” delegati della Meccanica stanno facendo il giro tra i lavoratori in cima alla lista, per convincerli ad accettare qualsiasi richiesta aziendale in cambio del ricco premio. Così facendo si prepara il terreno per l’ennesima vittoria aziendale che conosce perfettamente i risultati di queste operazioni avendo usato per decenni lo stesso sistema con gli impiegati: Agusta otterrà il risultato di dividere i lavoratori mettendoli gli uni contro gli altri e controllare in questo modo “la forza contrattuale” del sindacato.

INTERINALI ED EX INTERINALI
A luglio il pagamento dell’una-tantum
Con la busta paga di luglio arriva anche il pagamento della seconda rata dell’una-tantum di 160 euro, mentre ai lavoratori ex-interinali l’azienda deve pagare anche il saldo della prima rata non versata in precedenza. In caso contrario il nostro ufficio legale, che a marzo aveva immediatamente avviato le procedure legali nei confronti di Agusta, è a disposizione per fare rispettare quanto previsto per legge.

RACCOLTA FIRME SCALA MOBILE
Ottimo risultato in Agusta raccolte 1000 firme
Unica nota negativa è avvenuta a Vergiate dove il Direttore del Personale, spinto dal desiderio di dimostrare la sua forza, ha tentato di allontanarci dai cancelli (pare che ci sia riuscito con i rappresentanti di FIM FIOM e UILM poco tempo prima). Tentativo fallito che gli ha fatto fare solo una brutta figura, poiché abbiamo presidiato i cancelli per più di due ore, raccogliendo una gran quantità di firme.

17 luglio 2006

In Agusta va tutto bene


Strani spostamenti verso la Romania,
Dirigenti ed ex dipendenti Agusta inviati per “insegnare il mestiere”
In Agusta va tutto bene”, queste sono le parole che, solo qualche mese fa, sono state dette durante l’assemblea in meccanica dal delegato che si accingeva, da li a poco, a fare i saluti di buon anno a tutti i lavoratori. Intanto l’azienda, come suo solito, fa quello che vuole contando sul piu o meno consapevole appoggio di coloro che dovrebbero porre paletti e limiti alla sua ingordigia.

Oramai Agusta è lanciata verso il controllo del mercato elicotteristico mondiale e “ogni strumento è lecito” anche quello di dare stipendi da fame (si dice che i lavoratori rumeni prendano uno stipendio di circa 170 euro al mese) e di creare siti produttivi completamente privi di tutele sindacali ed ambientali.

Guadagnare tanto e subito senza tenere conto dei diritti dei lavoratori, questo è l’imperativo della nostra dirigenza. Il fatto poi che le maestranze rumene “non siano capaci di svolgere questo tipo di attività” lascia assolutamente imperturbabile l’azienda che comanda dirigenti e responsabili a trasferirsi in loco con l’ordine di trasmettere tecnologie e conoscenze produttive e, per ottemperare a tali finalità, gli stessi si fanno affiancare da ex dipendenti che, superpagati, concretizzano le disposizioni aziendali.

Tutto secondo copione!.

Così facendo, e in poco tempo, i nostri “colleghi rumeni” saranno, in modo autonomo, perfettamente in grado di affiancare la meccanica nella costruzioni di rotori. E’ vero che gli interessi dell’azienda sono “anche i nostri” basta che, a nostro giudizio, non si realizzino sulla pelle di lavoratori che, pur di mangiare, accettano qualsiasi condizione di lavoro e che Agusta garantisca comunque un buon livello occupazionale in Italia. Noi pensiamo non sia corretto continuare a chiedere, come fa Agusta, finanziamenti economici allo stato (che poi sono i nostri) per usarli in questo modo.

Se a ciò si aggiunge poi che Agusta sta spingendo i turnisti a seguire contemporaneamente
3 macchine, a fare sempre più frequentemente il turno di notte e a lavorare durante le feste
(2 giugno compreso) anche se parte della meccanica si trova scarica di lavoro, be! Si
può senza alcun dubbio affermare che in questa azienda non è così vero che vada tutto bene.
Nel frattempo però si sta preparando la piattaforma rivendicativa aziendale e, in attesa che, grazie al nostro intervento, venga pagato l’una-tantum agli ex-interinali, chiediamo ai lavoratori di suggerire proposte concrete che possano essere inserite in piattaforma.
FLMUniti-CUB Agusta 13 giugno 2006

AGUSTA: I NUOVI BADGE SONO ILLEGALI


Agusta rischia la denuncia per violazione art. 4 legge 300
L’azienda si “dimentica” di informare i lavoratori che il nuovo badge contiene un sistema elettronico che le consente di individuare la posizione dei lavoratori in azienda. Ordina a tutti i lavoratori di portare il badge in modo permanente e visibile per tutto il periodo di presenza in azienda “per motivi di sicurezza”.

In tal modo sara’ possibile, all’insaputa di lavoratori e sindacato, sapere quanto tempo ogni dipendente è rimasto alla propria postazione lavorativa, quanto tempo è stato in bagno o in mensa o alla macchinetta del caffè, quali e quanti colleghi di lavoro siano entrati in contatto con lui, quanto a lungo si sia intrattenuto nei locali sindacali, se abbia o meno partecipato alle assemblee sindacali, etc.etc.

In sostanza si tratta della violazione dell’art, 4 legge 20 maggio 1970 n 300 “STATUTO DEI LAVORATORI” ove sancisce:
"E’ vietato l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori."

FIM FIOM e UILM, sorpresi dall’iniziativa, chiedono spiegazioni all’azienda nel tentativo di riavvicinare le posizioni. Il rischio è che si concluda un accordo tra RSU ed azienda che, in qualche modo, legittimi l’utilizzo dei nuovi badge.

La FLMU chiede alle organizzazioni sindacali presenti in azienda di non cadere nel tranello, non si deve concedere ad Agusta l’utilizzo di questo strumento tecnologico per controllare i movimenti dei lavoratori in azienda.

I badge vanno ritirati e sostituiti con badge privi del dispositivo.

Lo studio legale della FLMU, in merito alla violazione dell’art. 4 dello statuto dei lavoratori, procederà nei confronti di Agusta nel caso la stessa non accolga la richiesta della sostituzione dei badge.

La FLMU chiede a FIM, FIOM e UILM di non sottoscrivere alcun accordo
ma, se la direzione non è disponibile a ritirare i nuovi badge, di fare un’azione legale congiunta contro Agusta ai sensi dell’art. 28 della legge 300 “attività antisindacale”.

FLMU-CUB Agusta 26 Settembre 2006